CAMPODIMELE (LT)


Comune

Distanze: 133 km da Roma

Altitudine: 647 m

Campodimele è situato sulla cima di un ripido colle di origine carsica .

L' attrbuzione del nome deriva dal latino "Campus Mellis" ossia Campo di Miele, perchè un tempo sul promontorio vi era un'abbondante produzione di miele.

Esso sarebbe sorto sulle rovine di Apiola, antichissima città latina, che prendeva nome appunto dalle api.

Assediata, conquistata e distrutta da Tarquinio il Superbo (V° Re di Roma) duranta le guerre per il predominio del Lazio. Il paese nei suoi vicoli e nei suoi scorci conserva caratteristiche che da un lato richiamano al Medioevo Italiano, e dall'altro risentono dell'influsso Arabo, subito sopratutto ad opera dei Saraceni durante il IX e gli inizi del X secolo.

Fu anche rifugio e preda dei briganti, sia per gli ampi boschi che offrivano sicuri nascondigli e, sia per la sicurezza della Rocca.

Nel complesso un vero grande patrimonio culturale architettonico ed ambientale di millenarie tradizioni è offerto da questa antichissima Rocca.

Il paese è un centro da visitare per le sue rare qualità e per le prospettive: una fonte sorgiva da cui zampilla fresca acqua oligominerale " Faggetina " .

L'aria pura ed ossigenata, cibo genuino è tutto ciò che serve per una vita piacevole e lunga nel tempo, non per nulla Campodimele è definito " il Paese della longevità".

Infatti alla base dell'indagine condotta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, è emerso che a Campodimele si vive di più grazie alle condizioni climatiche ed alla sua alimentazione.

In virtù di questo primato Campodimele è meta di numerosi giornalisti, ricercatori, operatori turistici sia Italiani che esteri.

Campodimele è anche luogo adatto per gli amanti dei buoni sapori e della natura grazie alle sue eccellenze enogastronomiche.

Le sue campagne forniscono per gli amanti della tavola i frutti genuini della terra che sono alla base di pasti genuini da gustare nella quiete della valle. La famosa zuppa di cicerchie è d’obbligo! Non si può andarsene senza averla assaggiata e senza aver comprato una piccola confezione da portare a casa o agli amici. La coltivazione della leguminosa di Campodimele per esempio vanta antiche tradizioni ed è riconosciuta D.O.P.

Per gli amanti della buona cucina non solo la zuppa di cicerchie ma anche la “laina”, pasta fatta in casa con sola farina e acqua, senza aggiunta di uova e condita con le cicerchie cotte con sugo di pomodoro, cipolla, aglio, brodo, e servita con ricotta essiccata di capra o le “ciammotte” che sono delle chiocciole molto gustose, che a Campodimele vengono cucinate con la menta e altre erbe aromatiche.

Chiesa di S.Michele Arcangelo

Sorge sul punto più alto del borgo medievale, anticamente dedicata a S.Angelo.

La chiesa, già a tre navate, si fa notare per la semplicità e l'armonia delle sue linee architet toniche.

Pregevoli opere sono conservate al suo interno:trittico del sec.XVII (Vergine, tra S.Sebastiano e San Rocco), Trittico del sec.XV a firma di G.da Feltre (Vergine con bambino), Tabernacolo marmoreo (sec.XV) Tela raffigurante S.Michele Arcangelo di Antonio Sicurezza (1956) e reperti archeologici altare di sant'Onofrio.

Monastero di Sant'Onofrio (sec.XI)

All'origine sorgeve in zona piu bassarispetto all'attuale. In seguito a distruzione, l'Abate Desiderio di Montecassino ne ordinò la ricostruzione in zona più alta.
I Benedettini lo usarono come luogo di preghiera e di meditazione, mentre gli spazi adiacenti erano adibiti ad orto con un grosso cisternone per la raccolta di acqua.
Gli eventi bellici e l'incuria lo ridussero ad un cumulo di macerie. All'interno esisteva un altare e tre nicchie con statue lignee di S.Antonio Abate, S.Onofrio e S.Pafinunzio.
Il Monastero è stato comunque riedificato ed è meta di pellegrinaggi religiosi. Montecassino.