MAGLIANO SABINA (RI)


Magliano Sabina domina uno sconfinato panorama racchiuso ad occidente dal Monte Cimino ed a mezzogiorno dalla inconfondibile sagoma del Monte Soratte, dall'alto di un colle che sovrasta la Valle del Tevere.

Ai piedi dei colli pliocenici, su cui sorge Magliano, il Tevere si snoda maestoso in ampie spirali. I primi abitanti occuparono le colline dell'attuale abitato sin dal VII secolo a.C., colline che in epoca romana ospitarono numerose villae. Magliano possiede due iscrizioni di romana testimonianza, una molto importante conservata a Palazzo Gori, l'altra a Villa Solimani Mariotti, oltre a resti come le bellissime colonne della Chiesa di S. Pietro e la Cripta protoromanica di S. Maria delle Grazie.

Il nome di Magliano appare nei registri farfensi sin dal '761, anno in cui viene ricordato un "Fundum Manliano in quo est ecclesia Sancti Juvenalis".

Il 18 SET 1495 Magliano ottenne il titolo di città e soltanto tre anni dopo ne venne solennemente consacrata la Cattedrale dal Cardinale Oliviero Carafa. Il 1500 è l'epoca della massima vitalità di Magliano, che contava in questo secolo sette chiese parrocchiali, alcuni conventi, il Seminario Vescovile istituito con il Concilio di Trento nel 1593 ed altri istituti di carità e di ospitalità. Il porto fluviale, detto d'Arno o d'Arano, associato alla produzione agricola ed artigianale, costituiva il fattore trainante di tutta l'economia.

Con la deviazione del corso del Tevere, dovuta alla costruzione a secco di Ponte Felice voluta da Sisto V, il porto scomparve insieme alle relative rendite, con conseguenze gravissime per tutta la comunità. Il periodo di decadenza di "Magliansabino" durò fino al 1860, quando entrò a far parte del Regno d'Italia, divendendo così limite di confine fra questo e lo Stato Pontificio. Per tal motivo fu sede di una Stazione di Reali Carabinieri, che normalmente veniva inserita dal Governo Italiano nelle fortezze avanzate in caso di guerra. La rinascita del paese si ha nell'ultimo scorcio del XIX secolo, grazie all'impulso economico dato dallo Stato Italiano dopo l'unità. Nel 1927 ci fu il passaggio del comune dalla Provincia dell'Umbria alla Provincia di Rieti.

Oggi Magliano è una cittadina di poco meno di 4.000 abitanti, il cui territorio si estende su di una superficie di circa 44 kmq.; l'ambiente è quello tipico collinare, ove l'agricoltura privilegia la vite, l'ulivo ed i cereali. Ragguardevole la produzione di vini, che possono fregiarsi della certificazione D.O.C. ed offrono aroma e gusto del tutto particolari che ben si sposano con la cucina locale. La gastronomia, che trae le sue origini dal mondo rurale, è quella tipica sabina.

Ben proporzionate risultano le strutture a servizio dello sport, sia pubbliche che private, che annoverano un campo da calcio, campi da tennis, piscina e palazzetto per attività al coperto. Nel settore della sanità Magliano può vantare una moderna struttura ospedaliera con circa 120 posti letto, presso la quale è aperto per 24 ore su 24 il servizio di Pronto Soccorso con due ambulanze, di cui una collegata con il 118; a breve sarà dotata di eliporto a servizio della vicina A1.

Magliano possiede inoltre una sede universitaria (Diploma di Laurea in Scienze Infermieristiche), il Museo Civico Archeologico, il Teatro Manlio, due compagnie teatrali, la Biblioteca Comunale, l'Archivio Storico, alberghi, ristoranti, pubs e numerose associazioni.

Da vedere

Chiesa di S.Pietro

Chiesa della Madonna delle Grazie

Chiesa di S.Liberatore

Chiesa di S.Michele

Chiesa di S.Maria Assunta

Chiesa di S.Maria di Uliano

Museo Civico Archeologico
Orario visite: giovedì-sabato e festivi 9:00/12:00 - 16:00/19:00

Archivio Storico Comunale

Biblioteca Comunale