S. MARINELLA (RM)


Antica rada etrusca sul Tirreno, era la "Punicum" usata come scalo dai Cartaginesi, nome che le restò anche dopo la sua conquista da parte Romani. Questi ultimi la trasformarono in stazione di piacere e di riposo e l'arricchirono di ville.

Alla caduta dell'Impero romano, ogni memoria di Punicum si spense: il litorale fu preda dei barbari e dei Saraceni. Fu proprio per le continue scorrerie che papa Pio V nel 1567 decise che tutta la costa tirrenica, dovesse essere difesa da torri di avvistamento. Una delle più famose fu proprio quella fabbricata presso l'antica Punicum e che si chiamò Torre di Santa Marinella dal piccolo centro abitato che lì era sorto già verso l'anno mille per opera, sembra, dei monaci basiliani. Questi, oltre a costruire il villaggio, vi edificarono una chiesetta dedicata a Santa Marina, le cui origini sono velate dal mistero e che ha dato il nome al paese.

Intorno al XVI secolo il territorio di Santa Marinella passò all'Ospedale di Santo Spirito in Sassia che lo ebbe dalla Camera Apostolica. Fu poi dominio dei Barberini, di nuovo dell'Ospedale e quindi dei principi Odescalchi. Oggi Santa Marinella è considerata tra le più belle delle stazioni balneari della costa laziale, con la sua spiaggia in cui si susseguono piccole insenature, a volte sabbiose, le ville, i giardini fioriti e il porticciolo turistico.

E' innegabile che la particolare posizione dell'abitato, posto su "Capo Linaro" rivolto a sud e circondato dai rilievi collinari della Tolfa, crei un microclima ideale di cui si avvantaggiano gli abitanti, i turisti e la flora marina. Santa Marinella è infatti conosciuta come la "Riviera dei fiori del Lazio".

Nel suo territorio operano molte aziende floricole dove si ottengono qualità di fiori che difficilmente si trovano in altre zone. Il Comune di Santa Marinella comprende anche la frazione di Santa Severa. Questa sorge dove era "Pyrgi" il porto della potente città etrusca di Caere. Successivamente fu porto e città romana. Intorno all'anno mille fu costruito dai Conti di Tuscia il Castello con il bordo medievale. Nel 1068 la troviamo sotto il dominio dei monaci dell'abbazia di Farfa per passare poi ai monaci di San Paolo, agli Orsini e agli Anguillara. Nella seconda metà del XV secolo Papa Sisto IV la assegnò al Pio Istituto di Santo Spirito che ne fece per cinque secoli il nucleo centrale di una grandissima tenuta agricola. In questa costa si è scoperta una delle più importanti concentrazioni archeologiche d'Italia.

Nel 1974 l'Università di Roma ha intrapreso una campagna di scavi di importanza scientifica internazionale che si è rivelata feconda di straordinarie scoperte.

COSA VEDERE
Punicum, Il Museo Civico, I ponti romani, Il Museo Virtuale, Oasi naturalistica di Macchia Tonda