VALLECORSA (FR)

Vallecorsa, come centro abitato recinto da fortificazioni, ha origine presumibilmente intorno al IX-X secolo. Incerta è l'origine del nome, la cui prima citazione risale al 1072. Situata nel basso Lazio, a 100 Km da Roma, nella zona di confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Sicilia, essa ha subito nei tempi le conseguenze della tensione politica di due stati.

Vallecorsa non conserva molto dell'originaria struttura urbanistica ed architettonica. La parte più antica è sicuramente il castello, del quale, però, rimangono solo mura sbrecciate e gravemente manomesse. Nell'immediata adiacenza del castello sorge la chiesa di S.Martino, caratterizzata soprattutto dal cornicione in pietra di stile romanico che raccorda la facciata in tutta la sua lunghezza.

Un po' più a valle sorge il complesso di Porta Missoria. La robustezza della struttura e l'aspetto gotico della linea architettonica con le sue grosse arcate in muratura, i cortili interni, le scale, dette "scaluni" per la loro dimensione, ed il percorso di attraversamento, testimoniano che essa fu il vero centro strategico e politico del Paese.

Attigua a Porta Missoria e lungo la Via Grande, arteria centrale che unisce il Castello a Piazza S.Angelo, si ammira la casa natale di Maria De Mattias, la fondatrice dell'Ordine delle Suore del Preziosissimo Sangue. Oggi quella strada si chiama: Via Beata Maria De Mattias.

Inserito nel complesso architettonico di Porta Missoria e del Borgo, affacciato su Piazza S.Angelo, sorge il Baglio, un edificio a tre piani, che rappresentava la sovranità del potere centrale. Situata in pieno centro storico, la chiesa di S.Angelo costituisce il fulcro principale della "Piazza" su cui affaccia.

Nella chiesa sono conservate cinque tele ad olio del pittore Jacopo Zucchi e due tele di artisti sconosciuti del XVII secolo, raffiguranti rispettivamente S.Francesco Saverio e l'Addolorata.

A destra della chiesa di S.Angelo si apre un vicolo dalle caratteristiche schiettamente medioevali. È il Borgo. Esso dovette essere fin dai tempi più lontani una zona di particolare importanza.

A sud dell'antica cinta muraria si apre la Porta S.Angelo sovrastata dalla scultura dell'Arcangelo Michele di stile romanico.

Un ruolo importante nello sviluppo della vita religiosa cittadina va riconosciuto alla chiesa di S.Antonio Abate, ricostruita su un antico Monastero dei Monaci Viennesi nel 1831, ad opera del Merlini, chiesa che conserva un pregevole Crocifisso ligneo che viene fatto risalire al XVI secolo.

Alla periferia del paese sorge la chiesa di Santa Maria delle Grazie, con annesso il convento, oggi abitato da privati cittadini, costruita presumibilmente nell'XI-XII secolo.

Uscendo dal paese ci si immerge in uno scenario straordinario costituito dagli infiniti terrazzamenti realizzati con muri a secco (le macere).

Nella valle si può ammirare un'area che costituisce un partimonio storico-ambientale di incommensurabile valore per la comunità vallecorsana: i "Pozzi delle Prata", circondati da grossi contenitori di pietra scalpellata e svuotata all'interno, chiamati "Scifi", che le donne utilizzavano fino a qualche decennio fa, per lavare la loro biancheria. Essi hanno un'origine antica; infatti la loro costruzione risale a prima dell'anno 1327, così come si può rilevare dagli "Statuti" di Vallecorsa.