VILLA S. STEFANO (FR)



Il paese sorge su un colle che domina la Valle dell'Amaseno.

Il paese è immerso in un'ampia vegetazione ricca di vigneti, uliveti e corsi d'acqua.

Il paese venne spesso coinvolto nelle lotte fra imperatori e papi perchè i feudatari di Villa erano partigiani degli Hohenstaufen: spesso attaccato, fu in qualche occasione anche distrutto, come nell'anno 1165 quando Villa fu bruciata dalle truppe imperiali.

Villa Santo Stefano fu per molti anni in possesso dei Conti di Ceccano, padroni nel XIII secolo di quasi tutta la zona, i quali la fortificarono con un poderoso torrione cilindrico e con una serie di mura nella zona Portella.

Nel 1562 Villa Santo Stefano entrò in possesso dei Colonna, ai quali rimase fino alla generale soppressione dei feudi avvenuta con Napoleone.

A partire dall'800, la montagna di Santo Stefano lentamente si popolò di emigranti vallecorsani, che dettero vita a un nuovo insediamento la frazione dei Macchioni.

Attualmente questa frazione è in netta espansione rispetto al centro urbano.

Villa ha vissuto il fenomeno del brigantaggio del periodo napoleonico e della restaurazione, nonché quello postunitario, così come non è stata risparmiata dall'esodo rurale e dal passaggio distruttore degli eserciti durante la seconda guerra mondiale.

Prodotto tipico, Unico  in tutta Italia, è la «panarda»: una  zuppa di ceci in onore di San Rocco.
Nella notte fra il 15 e 16 agosto vengono cotti in piazza Umberto I,  quasi 5 quintali di ceci, in più di trenta calderoni di rame stagnato ("callare").
Dopo la benedizione,  al passaggio della solenne processione, viene distribuita a  tutti i fedeli.

Chiesa di S. Giovanni Battista
E' l'edificio religioso più grande del paese e fu eretta nel XVIII secolo grazie alle elemosine degli abitanti. All'interno si trovano importanti opere di varie epoche.

I resti della Villa Romana
Situati nel cuore del paese, sono protetti da una copertura trasparente che permette di ammirarli.

Chiesa di S. Maria
Risale al XVI secolo ed è caratterizzata dalla presenza al suo interno di ben quattro altari barocchi, il più grande dei quali pregevolmente stuccato.