Capua (CE)
"137° Carnevale
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8-11-13 Febbraio 2024



Capua (CE)
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Il Carnevale di Capua tra tradizione e innovazione.


Tra i più antichi e famosi Carnevali d’Italia e della Campania, un posto importante occupa quello di Capua, le cui origini si fanno risalire al 1886.

Di ciò si hanno notizie certe da una pubblicazione, il giornale “La Campania democratica” che nei numeri del 31 gennaio  e del 14 marzo 1886 rendicontava sul successo del Carnevale di Capua e ne raccontava la cronaca.

In quell’anno, in piazza dei Giudici, il cuore pulsante della città, si ebbe la riunificazione del Carnevale rituale della nobiltà e dei ceti alti, che si era sempre svolto nel privato dei salotti, e del carnevale spontaneo e godereccio che il popolo celebrava in pubblico.

L’annuncio di tale riunificazione fu dato dai cavalieri Francesco La Manna e Vincenzo Pizzolo organizzatori e dirigenti del primo comitato.

Venne realizzato il primo corso mascherato, con i balconi fioriti e addobbati, con grandi lanci di confetti e di coriandoli e con una festa che ottenne un successo inaspettato.

In particolare, venne premiato un gruppo in maschera di oltre trenta persone che rappresentava “La sfiducia ai medici e lo sciopero degli infermi” e i carri degli “Abitanti della luna” e del “Globo misterioso“.

Le finestre dell’ultimo piano del palazzo Gianfrotta, in piazza dei Giudici, vennero trasformate, con appositi addobbi, in un treno con vagoni e locomotiva fumante.

Era un palese e ironico riferimento alla cosiddetta “direttissima” Napoli-Roma, ancora da realizzarsi.

Il Carnevale di Capua, da quella edizione, fu sempre celebrato tranne anche negli anni delle grandi guerre e di eventi catastrofici.

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Il Carnevale di Capua segue fedelmente un cerimoniale rigoroso, strettamente legato alla sua storia e a quella della città.

Inizia ufficialmente dopo la consegna delle chiavi della città dalle mani del Sindaco o di un suo rappresentante, a quelle del re Carnevale, il quale dopo aver recitato il suo proclama al popolo, si sofferma con il contributo dei suoi cortigiani, a sottolineare, con ironia pungente e pesante, tutte le malefatte dei pubblici amministratori.

Quella della consegna delle chiavi, è una tradizione a cui tutte le edizioni si sono sempre attenute, perché è parte dello spirito di una città in cui il popolo ha solo questo momento per esorcizzare i soprusi e le prepotenze dei suoi rappresentanti politici.

Il re Carnevale e la sua corte sono i protagonisti assoluti della manifestazione, perciò il ruolo di Re e Regina è stato spesso ricoperto da importanti attori teatrali come Renato RutiglianoBenedetto CasilloAntonio AlloccaGiacomo Rizzo e Leopoldo Mastelloni. La corte, inoltre, mette in scena veri e propri spettacoli che si rifanno alla prolifica tradizione della commedia dell’arte.

L’edizione del 1908 ebbe grande risalto, infatti il cronista de “Il Mattino” sig. Fanfulla scrive: “Una grande folla gremiva la piazza, illuminata splendidamente da otto lampade ad arco. Notevole il getto di coriandoli, che a piene mani si spargevano sulle capigliature delle giovanette e si lanciavano sul viso di tutti, cortesemente.

Come chiaramente si evidenzia da questa cronaca del tempo, un’altra caratteristica del Carnevale capuano è quella della “cortesia”, espressione dei modi di essere di persone educate sull’esempio dei “signori” che erano stati parte dirigente e vitale della città nel corso dei secoli.

Altri elementi fondanti della tradizione carnevalesca sono rappresentati dal proclama del re Carnevale la domenica, dal balcone dell’arengario (palazzo municipale) e dal gran ballo in maschera che originariamente era tenuto nella Piazza dei Giudici, per poi esser spostato in alcuni anni, in altre zone della città.

programma e contatti su:

https://www.ilcarnevaledicapua.com/

Pro Loco Capua

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