MONTEFANO (MC)



Il paese sorge a 242 m s.l.m su una delle colline a cavallo tra la provincia di Ancona e di Macerata, a metà strada tra la dorsale appenninica e la costa adriatica, tra le valli dei torrenti Fiumicello e Menocchia. Sebbene il centro storico sia in stile '700 /'800, conserva tuttora delle caratteristiche del periodo medioevale.

DA VEDERE

Palazzo Carradori-Olivi

Chiesa Collegiata di San Donato: chiesa in stile barocco, eretta tra il XII e il XIII secolo, fu successivamente ricostruita nel 1587 e nel1762 a causa dei danni riportati per un terremoto. La chiesa ha una facciata in cotto a due ordini. All'interno, sopra il coro, vi è una tela che rappresenta San Donato con San Giovanni Nepomuceno. Sotto l'altare vi è conservata un pezzo della croce con cui fu martirizzato San Donato.

Chiesa di Santa Maria Assunta

la chiesa conserva al suo interno una pala lignea risalente al XVI secolo di scuola veneta, attribuita al pittore Claudio Ridolfi, raffigurante la Madonna tra santa Caterina e il vescovo san Onorato mentre porge su un vassoio la città di Montefano, e una tela recentemente attribuita a Simone De Magistris raffigurante l' assunzione della Madonna.

Chiesa di San Filippo Benizi e Convento dei Servi di Maria

chiesa in stile barocco, eretta nel 1667 forse su un tratto delle antiche mura della città. Il convento è sede del Centro Studi Biblici "Giovanni Vannucci", creato nel 1995 per lo studio scientifico e la divulgazione popolare della Sacra Scrittura, dotato di una ricca biblioteca di circa diecimila volumi.

Teatro comunale "La Rondinella"

le prime notizie sulla realizzazione di una sala teatrale all'interno del Palazzo Comunale risalgono al 1789 
Il Teatro della Rondinella ha una platea a pianta rettangolare, sulla quale si innestano, sostenuti da colonne di ghisa, due ordini di palchi con balconcini anch'essi in ghisa disposti a ferro di cavallo. Nel soffitto vi sono raffigurate, ad opera del pittore di Perugia Domenico Bruschi, le Muse Tersicore, Euterpe, Talia e Melpomene; i dipinti sono intervallati da quattro tondi raffiguranti dei putti che reggono le scritte: "infansia", "giovinezza", "virilità" e "vecchiaia". Il teatro comprende anche un nobile foyer, chiamato sala dei poeti, elegante nella sua austera forma, sovrastata dal soffitto decorato con lo stemma cittadino, il blasone della famiglia Carradori e sei medaglioni in rilievo.