ORCIANO DI PESARO (PU)


sorge sulla sommità di un'ampia collina spartiacque che si eleva tra le valli del fiume Metauro e del fiume Cesano nell'entroterra fanese. Dista circa 40 km da Pesaro e 70 km da Ancona.
Il territorio comunale è prevalentemente di natura collinare, in una posizione a 267 m s.l.m.

DA VEDERE

Chiesa di Santa Maria Novella

La chiesa Novella si trova nel cuore del centro storico di Orciano, sulla destra provenendo dal corso Matteotti e dall'ingresso principale al Castello. 
Presenta una bassa facciata rettangolare con paramento in mattoni a vista e una fascia di riquadri a basso rilievo al di sopra della quale si aprono tre finestre rotonde strombate. L'ingresso della chiesa presenta un portale in pietra bianca scolpita in bassorilievo.
L'interno ha una pianta quadrata ed è diviso in tre navate. Nel lato orientale troviamo tre cappelle, due laterali e una centrale.
La cappella laterale sinistra è dedicata al SS. Sacramento mentre la cappella laterale destra è dedicata alla Madonna di Loreto e qui si trova anche un piccolo coro del Cinquecento.
La cappella centrale ospita l'altare maggiore e posteriormente il coro in noce, entrambe opere del Settecento.
Le navate sono divise da quattro colonne cilindriche in pietra che sorreggono il capitello, l'architrave, il fregio e la cornice

Museo della corda e del mattone

 Lasciata la reception (con i tre oggetti-simbolo del museo: un carro da fornace, un rotolo di corda, un attrezzo agricolo), si entra nella prima sala del museo dedicata al mattone: la documentazione storica e fotografica della Fornace di Orciano è affiancata da esemplari di prodotti finiti e da manufatti realizzati con tali prodotti (muro ad una, due o tre teste; muro a sacco; arco a tutto sesto; solaio di copertura con manto di coppi e tegole). A conclusione della visita la proiezione di un dvd didattico ripropone il processo produttivo del laterizio.
La seconda sala del museo presenta un'attività tipica di Orciano: quella dei fabbricatori di corde, noti nel territorio per la loro abilità e ricercati anche dai marinai fanesi per il sartiame dei loro pescherecci. Dopo la presentazione delle materie prime per la produzione della corda, si passa agli strumenti di lavoro (forme, girelle, garbini) a cui fanno da completamento pannelli descrittivi e immagini fotografiche. Viene poi riproposto l'intero macchinario ("manzola" e rastrelli), con corde in lavorazione, corredato da una ricca campionatura di corde di vario genere ed uso.
La presentazione di oggetti e attrezzi agricoli serve poi a ricondurre il tutto entro l'ambiente rurale a cui anche le varie attività artigianali locali si rapportavano.
Una sala a parte è dedicata allo scultore Giò Pomodoro, nativo del luogo, la cui opera "Sole Deposto" orna la piazzetta, dove sorgeva la sua casa natale.