SANTA MARIA A MONTE (PI)
Santa Maria a Monte sembra disegnata per rappresentare l’archetipo di borgo medievale toscano così come è custodito nell’immaginario collettivo.
Ad attorcigliarsi per il paese c’è una strada, che genera un’affascinante forma a spirale verso l’alto. Le casette, di cui alcune con colorate facciate, si accatastano l’una sull’altra senza lasciare spazi vuoti.
In questo modo, guardando da lontano, pare proprio che la collina su cui l’abitato sorge abbia una regale corona sulla testa.
La gemma più grande e preziosa è l’area archeologica della Rocca, la parte più alta e antica del borgo, costruita come fortificazione strategica e che oggi offre al visitatore un viaggio nel passato e una piacevole terrazza panoramica.
Non bisogna, però, fermarsi alla superficie, perché quello che è visibile con una prima occhiata è solo una parte delle meritevoli attrazioni che Santa Maria a Monte offre.
Se ci si addentra in profondità, ecco che si può scoprire una città sotterranea, fatta da quei cunicoli scavati per essere percorsi da parte a parte del paese, probabilmente per ragioni militari. Queste gallerie scavate nel conglomerato tipico delle Cerbaie corrono esattamente lungo l’antica cinta muraria, che poteva così essere attraversata senza alcun rischio. Altre ipotesi, vista la presenza anche di cisterne lungo questo tracciato, lasciano immaginare che potessero servire anche da deposito di acqua.
DA VEDERE
Nel centro storico, si incontrano la Collegiata di San Giovanni Evangelista e il Palazzo Pretorio, con la sua Torre dell’Orologio.
La Collegiata risale alla metà del Trecento e conserva all’interno opere interessanti, come un crocifisso ligneo della metà del Trecento, il pulpito attribuito a Guidetto da Como e il fonte battesimale di Domenico Rosselli.
er quanto riguarda la Torre dell’Orologio, questa costituiva un antico sistema difensivo del secondo anello di mura, ma successivamente, in età comunale, prese la funzione di torre civica e venne dotata di un orologio. Oggi le sue sale ospitano una mostra permanente dedicata alle stagioni e alla vita contadina, con dipinti del pittore Giovanni Aiello e utensili propri del lavoro nei campi.
Presente anche una doppia offerta museale. In omaggio alla patrona del paese è nato il Museo Civico Beata Diana Giuntini, che ne racconta la vita. Santa Maria a Monte, però, è stata dimora anche di un altro personaggio, che ha vissuto qui la sua gioventù: il famoso poeta Giosuè Carducci. Oggi la casa dove ha abitato con la sua famiglia è un museo, reso ancora più interessante dalle opere dell’artista Antonio Possenti, che creano un ritratto in pittura del letterato, rappresentandone le poesie più belle.
Chiamata anche la Tosca, la patata di Santa Maria a Monte, zona tradizionalmente idonea alla coltivazione di questo tubero, ha una buona resistenza alla cottura, qualità che la rende ottimale per tutti i tipi di preparazioni culinarie (come zuppe, tortini, frittate e ravioli).