Sicurezza Stradale

SICUREZZA STRADALE: L’insieme di misure e accorgimenti – comprendenti la progettazione e la realizzazione della rete stradale, il controllo del traffico, l’educazione degli utenti, le caratteristiche tecniche dei veicoli, le norme del codice della strada – che hanno lo scopo di ridurre e prevenire il rischio d’incidenti.

PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI: Le ricerche che si propongono di incrementare la sicurezza stradale mirano non solo a ridurre le probabilità e il numero degli incidenti, ma anche a minimizzare le conseguenze.

STATISTICHE: Ogni anno, in tutto il mondo, oltre mezzo milione di persone perde la vita in incidenti stradali e circa 15 milioni riportano gravi lesioni. In Italia i morti sono poco meno di 9000, quasi l’1,8% del totale dei decessi, e i feriti di una certa gravità sono circa 200.000.

Le statistiche, che variano secondo il numero dei circolanti, l’intensità del traffico, le condizioni climatiche e le misure di prevenzione adottate, confermano che la maggior parte degli incidenti mortali si verifica sulle strade statali e sulle autostrade, a prova del fatto che esiste uno stretto rapporto tra velocità dell’automezzo e pericolo d’infortuni.

Nelle aree urbane aumenta tuttavia il rischio d’incidente meno gravi, favoriti dal traffico intenso e dalla presenza di un gran numero d’incroci. Le statistiche rilevano che oltre il 40% degli incidenti in città è dovuto a scontro frontale-laterale tra veicoli in marcia, mentre il 13% circa è da associare a scontri laterali; i tamponamenti sono il 10%, gli investimenti di pedoni superano il 9%, mentre il 22% è causato dalla perdita di controllo del veicolo in marcia, con conseguente urto contro un ostacolo fisso. In caso d’incidente stradale, sono gli utenti meno protetti – motociclisti, ciclisti, pedoni – a correre i rischi maggiori.

Ricerche recenti hanno dimostrato che il 95% degli incidenti stradali, la causa si può attribuire, più o meno direttamente, ad un errore umano: solo un incidente su quattro dipende dalla difficoltà del percorso o da anomalie dal fondo stradale o dalla segnaletica insufficiente, e soltanto cinque incidenti su cento sono causati dal cattivo stato della vettura.

CAUSE: I comportamenti pericolosi di chi guida comprendono: l’eccessiva velocità in rapporto alle caratteristiche della strada, alla tipologia della vettura e all’intensità del traffico; il mancato rispetto degli stop o dei segnali di precedenza; l’insufficiente distanza di sicurezza tra un veicolo e l’altro; un carico eccessivo o sbilanciato; gli errori di valutazione in una situazione di pericolo e la mancanza di riflessi, spesso dovuta a stanchezza o all’uso di alcool, eccitanti, o sostanze stupefacenti.

Tra le carenze delle strade che a volte sono cause di incidenti si possono citare: la segnaletica mancante, specialmente in punti dove si immettono altri veicoli; la mancanza di semafori; il fondo stradale sconnesso o sdrucciolevole; la presenza di buche; l’esistenza di ostacoli imprevisti, ad esempio un veicolo in sosta per guasto.

Le cause d’incidente da attribuire alla vettura sono legate in genere al cattivo stato delle gomme, eccessivamente consumate, all’insufficienza dei freni, troppo logori e inefficienti, a guasti dei fanali o delle luci posteriori o degli stop, a tergicristalli consumati.

SOLUZIONI: Chi ha il compito di occuparsi della progettazione, della costruzione e della manutenzione della rete stradale interviene anzitutto nei punti dove, secondo le statistiche, si verifica il maggior numero di incidenti.

In alcuni casi, per ridurre sensibilmente il rischio di infortuni, è sufficiente modificare il raggio di una curva, costruire uno svincolo o una rotatoria, allargare la sede stradale, impiantare un semaforo, mettere un robusto guardrail o uno spartitraffico, curare la segnaletica orizzontale e verticale, o fornire informazioni più chiare.

Nelle aree urbane può essere utile istituire sensi unici o stabilire una chiara gerarchie delle strade in base alla loro funzione: smaltimento del traffico pesante, percorsi per il traffico locale, accessi alle zone residenziali.

Sono efficaci anche i provvedimenti miranti a snellire il traffico, a favorire le aree di sosta e i parcheggi, specialmenteaccanto alle fermate dei mezzi pubblici, a limitare la velocità, a creare strade o corsie riservate a ciclisti e pedoni.

NUOVE TECNOLOGIE: Una serie di innovazioni, legate alle strade sia ai veicoli, ha portato allo sviluppo dei cosiddetti sistemi di trasporto intelligenti (ITS, dall’inglese Intelligent Transport System) che si propongono di migliorare le informazioni a beneficio di chi viaggia, attraverso sofisticate apparecchiature elettroniche e satellitari.

Già oggi il progresso tecnologico ha messo a disposizione dei viaggiatori misure di sicurezza efficaci; ad esempio, l’uso della cintura di sicurezza, reso obbligatorio in molte nazioni, riduce del 45% il rischio di morte o lesioni gravi in caso di incidente.

Altre misure utili sono gli speciali seggiolini anatomici per i bambini e l’obbligo di farli viaggiare sui sedili posteriori, così come l’introduzione dell’airbag, un cuscino d’aria che si gonfia automaticamente in caso di urto violento.

La progettazione della vettura deve prevedere una carrozzeria dotata di barre di protezione, in grado di assorbire gli urti frontali e laterali e di attenuarne gli effetti; inoltre, contribuisce alla sicurezza un impianto frenante efficiente, eventualmente dotato di un dispositivo ABS, cioè di un sistema antibloccaggio che distribuisce elettronicamente la frenata sulle quattro ruote, impedendo a queste di bloccarsi.

Sulle autostrade, gli spartitraffico in cemento sagomato rendono più difficili i salti di corsia, mentre sulle strade statali si cerca di tenere le carreggiate lontane degli alberi, dei piloni delle linee elettriche e dai pilastri di sostegno dei cavalcavia.

Per i motociclisti, l’obbligo del casco ha ridotto le conseguenze dei traumi cranici.

CONOSCERE E RISPETTARE LE REGOLE: Il codice della strada, che raccoglie tutte le norme sulla circolazione e i regolamenti di polizia urbana, prevede una serie di disposizioni di legge per il corretto comportamento di tutti gli utenti e sanzioni più o meno severe per chi non rispetta i divieti, da quello relativo ai limiti di velocità dei centri urbani (50 km/h), sulle strade extraurbane (90 km/h) e sulle autostrade (130km/h) a quello di sosta. Importante è anche il controllo dell’alcolemia, il livello di alcool nel sangue e dell’eventuale assunzione di sostanze eccitanti o stupefacenti.

In particolare per i bambini, è determinare l’educazione stradale, che dovrebbe coinvolgere le strutture didattiche fin dalle scuole materne ed elementari.

La preparazione dei giovani che devono sostenere l’esame per ottenere la patente di guida è fondamentale: al di là della conoscenza delle norme e dell’addestramento pratico alla guida, è importante che il giovane impari a percepire quali siano le situazioni di rischio potenziale e le affronti correttamente, col massimo equilibrio.

REGOLAZIONE E CONTROLLO DEL TRAFFICO: Sistema di ingegneria del traffico che utilizza norme e regolamenti prescritti da leggi e strumenti come semafori, segnali e cartelli per rifare la congestione del traffico e l’inquinamento atmosferico e per favorire la sicurezza e la possibilità di movimento dei pedoni, particolarmente nelle aree urbane altamente popolate.

Nelle città più piccole, caratterizzate da un traffico meno intenso, vengono utilizzati sistemi di controllo e tecniche ingegneristiche meno complessi.

Il controllo del traffico deve far si che il flusso di automobili, autobus, furgoni e autocarri e altri mezzi, lungo le vie delle città e le grandi arterie stradali, sia efficiente e sicuro. I mezzi disponibili per riuscire in questo intento vanno dal semplice miglioramento delle strade, ottenuto installando semafori e segnali stradali, sino alla costruzione di sistemi completi per il controllo delle arterie stradali.

Questi complessi sistemi utilizzano misuratori del traffico per monitorare e controllare gli accessi alle arterie stradali; sistemi televisivi a circuito chiuso per individuare repentinamente qualsiasi problema nel flusso del traffico e servizi di emergenza per portare aiuto in caso di incidenti.

Altre tecniche di controllo del traffico comprendono l’utilizzo di strade a senso unico, l’applicazione di regolamentazioni al flusso del traffico e la sua canalizzazione (isole pedonali, direzioni obbligatorie e altro) e l’utilizzo di semafori.

La segnaletica stradale segue principi uniformi in tutto il mondo ed è progettata per fornire informazioni chiare utilizzando il minor numero di parole possibile, per non confondere i guidatori che non hanno familiarità con una certa zona o una data lingua. In tuta Europa e negli Stati Untiti sono stati addottati segnali stradali e cartelli con formati, dimensioni e colori comuni, e codici uniformi per la regolazione del traffico.

Per permettere un flusso sicuro di veicoli e pedoni in prossimità degli incroci più frequentati vengono installati i semafori. Il sistema a tempo fisso è il sistema di segnalazione del traffico più ampiamente utilizzato.

La durata della luce verde rimane costante ed è regolata per favorire il traffico sull’arteria principale. Il traffico su quest’ultima viene fermato periodicamente per permettere al flusso di veicoli dalle strade laterali di attraversare gli incroci. La durata dei cicli di variazione del segnale viene stabilita da studi sistematici sul flusso del traffico e sulle necessità dei pedoni e può essere variata nel corso delle 24 ore per adeguarsi al flusso dei veicoli, in alcuni casi vengono impiegati anche regolatori attivati dal traffico stesso, che possono fissare la durata della luce verde secondo le condizioni e le necessità.

Un altro sistema è il cosiddetto sistema progressivo utilizzato nelle vie più importanti di alcune città. I semafori agli incroci successivi lungo l’arteria stradale vengono sincronizzati, cioè regolati in modo da cambiare dal rosso al verde a intervalli opportuni, per permettere a un veicolo che mantiene una velocità costante di procedere senza interruzioni.

La sincronizzazione progressiva dei semafori è parte integrante della funzionalità di molti sistemi viari cittadini a grande flusso e a senso unico.

Un terzo tipo di regolazione dei semafori si basa sul controllo computerizzato della rete semaforica. Le variazioni dei segnali non sono predeterminate ma sono regolate dalla necessità del traffico e sono dirette da computer che operano sulla base delle informazioni sul traffico rilevati da sensori disposte ai bordi delle strade.

TENDENZE ATTUALI: Negli ultimi anni, è stata posta grande attenzione ai sistemi di trasporto pubblico, e molti obiettivi sono stati raggiunti.

Agli autobus possono essere riservate corsie preferenziali chiaramente segnalate; le vie dei centri cittadini possono essere riservate esclusivamente ai veicoli di trasporto pubblico; alcuni tipi di veicoli possono godere di una priorità di accesso alle arterie di grande traffico; inoltre possono essere impiegati sistemi di controllo che individuano e favoriscono il traffico dei mezzi pubblici.

CINTURE DI SICUREZZA

Le cinture di sicurezza sono, in caso di incidente, uno dei più importanti meccanismi di protezione per chi si trova all'interno dell'autovettura. Esse riducono il rischio che il guidatore ed i passeggeri urtino l'interno del veicolo o vengano catapultati fuori al momento dell'impatto. Se dotata di pretensionatore ed accompagnata con l'airbag si è rivelata, finora, il miglior sistema di prevenzione.

E' stato stimato che il corretto uso della cintura di sicurezza riduce del 50% la probabilità di morte in un incidente.

La cintura di sicurezza e' costituita da:

cinghie, fibbia di chiusura, dispositivo di regolazione, elementi di fissaggio ancorati all' interno del veicolo.

L’uso dei dispositivi di ritenuta, in particolare la cinture di sicurezza, è obbligatorio .

Esistono però eccezioni, le quali esentano dall’obbligo di indossare le cinture di sicurezza:

gli appartenenti alle forze di Polizia, ai corpi di Polizia Municipale, del servizio antincendio e sanitario nell’ espletamento dei servizi di emergenza;

gli appartenenti a servizi di vigilanza privati, regolarmente riconosciuti, che effettuano servizi di scorte;

i conducenti di autoveicoli adibiti al trasporto di persone in servizio pubblico da piazza (taxi) ovvero adibiti al noleggio con conducente, durante il servizio nei centri abitati;

coloro che svolgono funzioni di istruttori di guida accompagnando legittimamente chi si esercita alla guida;

le persone affette da patologie particolari che costituiscono controindicazioni specifiche all’ uso delle cinture purché dotate di certificazione rilasciata dalle competenti autorità sanitarie con l’indicazione della durata dell’ impedimento;

le donne in stato di gravidanza allorquando il ginecologo curante certifichi una condizione di rischio per il nascituro;

i passeggeri che viaggiano sui sedili posteriori di autovetture adibite al trasporto di persone in servizio pubblico, quando circolano nei centri abitati a condizione che siano accompagnati da almeno un passeggero di età non inferiore ad anni sedici;

i bambini di età inferiore ai 3 anni che occupano i sedili posteriori se sono trasportati in un veicolo in cui i sistemi di ritenute non sono disponibili purché siano accompagnati da almeno un passeggero di età non inferiore a sedici anni.

L’AIRBAG

Questo dispositivo di sicurezza nel suo impiego più comune è un sacco in Kevlar (fibre di grafite) che viene collocato nella parte centrale del volante. In caso di urto violento si gonfia di azoto (gas inerte) ed evita al guidatore di andare a sbattere la testa sul manubrio o sul cruscotto.

Il suo funzionamento è abbastanza semplice, attraverso dei sensori di accelerazione in 2-3 millisecondi viene attivato e dopo pochi millisecondi (ca. 30-50) è già completamente gonfio in modo da proteggere il viso del guidatore, evitandogli la collisione con lo sterzo. Altrettanto velocemente (ca. 120-150 m/sec) si sgonfia in modo da attutire il contatto tracorpo e cuscino e per permettere al viaggiatore di essere soccorso o di uscire dall’abitacolo.

Ormai di questi dispositivi se ne vedono istallati un numero considerevole. Primo tra tutti quello inserito nel cruscotto per proteggere passeggero seduto davanti, poi furono introdotti quelli laterali, quelli posteriori, quelli sui montanti, ecc… e tanti sono in via di sviluppo e di immediata commercializzazione. In passato spesso questo dispositivo fu messo sotto inchiesta perché in America aveva provocato la morte di alcuni passeggeri che urtando ostacoli a bassissima velocità furono uccisi dall’inutile apertura del dispositivo.
Poi si fece tanto per miglioralo e adesso il sistema non entra in funzione per collisioni a velocità poco elevate, infatti adesso occorrono forti cali di velocità in tempi abbastanza brevi per attivare l’Airbag. Ad es. esso interviene per urti frontali contro ostacolo fisso alla velocità di circa 20 km/h. Le capacità del “sacco” gonfio vanno dai 60-80 litri per il pilota ai 150 litri per il lato passeggero.

UN CONSIGLIO: Molti non sanno che l'Airbag senza le cinture non serve praticamente a nulla e talvolta rischia anche di far male. Esso infatti è un sistema aggiuntivo (SRS) il cui complementare è appunto la cintura.

SRS

Sigla di Supplemental Restraint System, ovvero dispositivo supplementare per la sicurezza passiva. Di norma tale sigla è usata come sinonimo di airbag e indica chiaramente come questo utile dispositivo sia aggiuntivo rispetto alla cintura di sicurezza, che è sempre indispensabile per offrire la protezione base agli occupanti, senza la quale il solo airbag può fare poco.

L’ABS

Benché l'idea comune sia che l'ABS "serve per frenare in meno spazio", non è questo il fine principale dell'ABS, anche se effettivamente, in alcune condizioni, si raggiunge anche quel risultato.

Sulle ruote sterzanti, il bloccaggio di una o di entrambe fa sì che esse perdano la capacità di dirigere il veicolo, il quale continua quindi a muoversi nella direzione che aveva in quel momento, senza più la possibilità di compiere manovre elusive rispetto ad un ostacolo (ad esempio un pedone).

Con l'ABS invece, tali manovre diventano possibili in quanto, appena anche una sola delle ruote anteriori si blocca, il sistema provvede a far diminuire la pressione sulla pinza del freno di quella ruota di quel tanto che basta per farle riprendere la rotazione, consentendo quindi allo sterzo di svolgere la sua funzione direzionale.

Ma anche il bloccaggio delle ruote posteriori deve essere evitato perché, oltre a rendere instabile ed imprecisa la traiettoria del veicolo, diminuisce l'efficienza complessiva della frenata, allungando lo spazio necessario per fermarsi.

Le caratteristiche:

L'utilità dell'ABS è particolarmente evidente sull'asfalto bagnato: senza di esso, una brusca frenata non blocca il veicolo, ma anzi lo fa partire "a saponetta" in modo incontrollato.
La presenza dell'ABS su un veicolo è rivelata dalla caratteristica vibrazione del pedale del freno in una frenata a fondo con tutta la forza; è un fenomeno normale, indice dell'entrata in funzione del dispositivo.

IL CASCO

Calotta di policarbonato e resine: E’ il guscio che protegge le varie parti della testa.

Strato interno: rappresenta la vera protezioni offerta dal casco ed è di solito realizzato in polistirolo ad alta densità perché assorbe al meglio gli urti

Visiera: ogni occasione una perfetta visibilità. A forza di pulirla si può rigare o può causare problemi: va quindi sostituita spesso. Se il casco che si ha intenzione di acquistare non fosse dotato di visiera, è consigliabile indossare sempre un buon paio di occhiali.

Tessuto a contatto con la pelle e i capelli: è bene che sia realizzato in materiale anallergico e offra un buon comfort.

Cinturino: E’ un fattore determinante per la sicurezza di chi indossa il casco… soprattutto se è allacciato. Serve a tenere fermo il casco nelle cadute.