Atene - L'Acropoli

L'Acropoli di Atene é la collina che domina la città; venne rasa al suolo dai Persiani nel 480 a.C. e raggiunse il suo massimo splendore sotto Pericle.

Il Partenone, primo e più grande edificio innalzato, é un tempio dorico, periptero, con elementi ionici.

Il tempio presenta 17 colonne sul lato lungo e 8 sul lato corto.

Il tempio é atipico poiché presenta, oltre ad un opistodomo e un pronaos ridotti al minimo, una cella chiamata Parthenon a cui si accede dall'opistodomo e presenta al suo interno 4 colonne ioniche.

Tutte le colonne presentano correzioni ottiche accurate per ridurre la rigidità dell'edificio.

Nel Naos é contenuta la statua di Atena Crisoelefantina (d'oro e avorio).

Finanziamenti: tesoro di Delo della lega ionica; si riportano tre architetti per la sua costruzione: Callicrate, Ictinos (in collaborazione con Fidia) e Karpion.

Si ritiene che Pericle, una volta al potere, abbia sostituito Callicrate con Ictinos compensandolo della perdita del progetto con quello del tempio di Atena Nike.

Nel tempio si trovano alcuni elementi ionici: le 8 colonne sul lato corto, 4 colonne ioniche nel Partenone e il fregio.

La decorazione del Partenone venne interamente affidata a Fidia, il quale non realizzò personalmente tutte le statue, ma forniva disegni e bozzetti che i suoi collaboratori elaboravano.

Le 90 metope avevano sempre disegni diversi ed erano prive di schemi geometrici pur conservando un equilibrio della scena.

Le metope erano decorate ad altorilievi (alcune parti erano staccate dal fondo). I temi delle rappresentazioni erano miti che alludevano alla vittoria sui Persiani (la Gigantomachia, la Centauromachia, la Amazzonomachia e la guerra di Troia).

I frontoni sono decorati con statue a tutto tondo; nel principale è rappresentata la nascità di Atena, in quello sul retro la contesa tra Atena e Poseidone per il possesso sull'Attica. Sul fregio ionico è raffigurata la processione delle Panatenee; si tratta di 200 m. di fregio decorati sempre con figure diverse con bassorilievi con sovrapposizione di piani e assenza di paesaggi come sfondo.

I Propilei: sono l'accesso monumentale dell'acropoli anche per accogliere la processione delle panatenee. I lavori furono affidati a Mnesicle. La parte frontale è simile a un tempio esastilo e sono presenti nello stesso edificio 2 ordini architettonici diversi. L'interno era diviso in 2 vestiboli di cui quello occidentale è il più ampio ed ha tre navate separate da due file di tre colonne ioniche. Attraverso la navata centrale passava la via che conduceva agli edifici sacri.

Tempio di Atena Nike: è un tempio ionico, anfiprostilo, tetrastilo (metà del V sec.). Rispetto alla pianta canonica vi è una riduzione di pronaos e opistodomos e una divisione della parte interiore in due pilastri. Il tempio venne costruito per ringraziare Atena dell'aiuto nella guerra contro i Persiani. L'architetto era Callicrate.

Eretteo: (421-405) fu costruito per fondere in un'unica struttura vari edifici religiosi; l'architetto ignoto è duttile e raffinato nel riprodurre temi naturalistici. Esso presenta un gusto simile all'ordine corinzio appena diffuso con strutture a tutto tondo. Esso si caratterizza per la sostituzione di colonne con statue femminili (loggia delle cariatidi), la ricchezza della decorazione delle cornici, l'uso del colore in tinte accostate per creare contrasti più sfumati (non si colora il marmo, ma si usa il marmo colorato). L'edificio sorge in un terreno non piano e l'architetto sostituì l'opistodomo con colonne addossate al muro.

SKOPAS: (metà del IV sec.) di lui ci sono prevenute solo copie romane. Egli si caratterizza per due punti: 1) interesse per l'espressività dei volti; 2)diverso modo di rappresentare la divinità. Le sue opere hanno un'espressione patetica (pathos=sentimento). Il suo stile era caratterizzato da contrasti chiaroscurali e contrasti nel comporre le figure: Skopas non rifiniva mai le sue sculture.

Opere:

1) Menade: è una baccante (seguace del culto dionisiaco). La figura ruota su se stessa, il nudo contrasta col panneggio, l'espressività che ricalca i sentimenti della donna, è portata qui ad un livello di esasperazione.

2)Testa di Eracle: proviene dal frontone occidentale del tempio di Atena Alea a Tegea. La figura non è particolarmente rifinita, ma esprime comunque il pathos: fronte corrugata, bocca semi aperta, sguardo rivolto verso l'alto, occhi incavati e sopracciglia sporgenti.

PRASSITELE: (IV sec.) ha una visione pittorica della realtà; le sue sculture presentano graduali passaggi di piani che creano giochi di luce. La figura risulta così molto morbida e naturale.

Opere:

1) Afrodite di Cnido: rappresenta la dea nell'atto di prepararsi al bagno. La dea è colta in un atteggiamento quotidiano e non in uno maestoso come era finora rappresentata. La dea è nuda e colta nella sua fisicità con disinvoltura e naturalezza. E' la prima rappresentazione di un nudo femminile.

2) Ermes e Dioniso: il gruppo raffigura Ermes che sta sottraendo Dioniso dalle ire di Era per portarlo dalle ninfe. Forse questa statua è un originale greco del IV sec. perché è un'eccezione rispetto alle altre copie romane poiché è molto curata specialmente la figura di Ermes. Le divinità perdono la loro rappresentazione maestosa e diventano più umane. Sono presenti sfumature e chiaroscuri nel corpo di Ermes.

LISIPPO: Egli è l'ultimo scultore del IV sec. e il primo del III. Fu lo scultore di fiducia di Alessandro Magno. Si caratterizza per il naturalismo delle figure e l'attenzione alla vita e ai gesti quotidiani.

Opere:

1) l'Apoxiomenos è un atleta nudo che si sta detergendo dopo la gara. Non è raffigurato il momento eroico della vittoria, ma l'atleta qualsiasi che fa un cosa qualsiasi. Nonostante questa umanizzazione non si è ancora arrivati ad una rappresentazione oggettiva della realtà.