ARGENTINA

La fama dell'Argentina è di solito legata al tango e ai gauchos, ma molti viaggiatori sono attirati soprattutto dalle sue meraviglie naturali che spaziano dai deserti del nord alla cordigliera delle Ande meridionali e dalle cascate di Iguazù agli splendidi e desolati paesaggi della Patagonia.

E poi c'è la capitale, Buenos Aires, una città favolosa ammirata da molti visitatori per la sua raffinatezza, ma anche derisa da chi l'accusa di emulare la cultura europea.

Infatti la connotazione caratteristica della popolazione argentina, composta pressoché interamente da immigrati europei, sta nell'aver conservato quasi del tutto intatti i tratti salienti della cultura europea.

È per questa ragione che sia gli europei sia i nordamericani e gli anglofoni in genere si trovano perfettamente a loro agio in questo paese in cui possono viaggiare in lungo e in largo senza avere troppo l'aria dei turisti.

Chi s'interessa di calcio e può far mostra di qualche abilità con il pallone ha più probabilità di passare per una persona del luogo.

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Repubblica di Argentina

Superfice
2.766.890 kmq

Capitale
Buenos Aires

Composizione etnica
97% di origine europea (soprattutto spagnoli e italiani), 3% meticci, indios e altre minoranze

Lingua parlata
spagnolo latinoamericano (lingua ufficiale) più 17 lingue indigene, italiano, inglese, francese, tedesco

Religione
92% cattolica (meno del 20% i praticanti), 2% protestante, 2% ebraica, 4% ucraina, ortodossa armena e altre religioni

Ordinamento dello stato
repubblica federale di tipo presidenziale

Settori/prodotti principale
industria alimentare, aziende agricole, tessili (lino e cotone), autoveicoli, prodotti chimici e petrolchimici, combustibili ed energia, gas naturale, metallurgia, acciaio, cemento, gomma, semi di girasole, olio da tavola, soia, frutticoltura, uova, cereali, frumento, tabacco, arachidi, tè, bestiame

Principale partner commerciali
Brasile, USA, Cile, Spagna, Germania, Cina

Documenti ed info utili

Visto
i cittadini italiani in viaggio per turismo non necessitano del visto per entrare in Argentina. Per una permanenza fino a 90 giorni è sufficiente esibire, oltre al passaporto, il biglietto aereo di andata e ritorno o di proseguimento del viaggio e una carta di credito internazionale, per dimostrare di avere fondi sufficienti per il soggiorno.

Rischi sanitari
rischio di colera nelle regioni subtropicali settentrionali

Elettricita
220V, 50hZ

Fuso orario
tre ore indietro rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
il sistema metrico decimale è in uso praticamente in tutto il paese, ma nelle zone rurali viene talvolta usato il legua (lega, corrispondente a circa 5 km)

Quando andare

A chi vive nell'emisfero settentrionale l'Argentina offre la suggestiva possibilità di godere di due estati nello stesso anno, ma la geografia molto varia e la conformazione allungata del paese fanno sì che l'Argentina possa essere visitata in ogni stagione dell'anno.

Le attrattive metropolitane di Buenos Aires sono pronte ad accogliere il turista in qualsiasi stagione, ma in regioni come la Patagonia e in quella di Santa Cruz, dove si trova il Ghiacciaio Moreno, è meglio andarci d'estate (da dicembre a febbraio).

Le Cascate dell'Iguazú, nella provincia subtropicale di Misiones, sono più accessibili durante l'inverno e la primavera dell'emisfero australe, quando il caldo e l'umidità sono un po' meno opprimenti.

In inverno c'è anche la possibilità di andare a sciare.

Eventi e Manifestazioni

Può sembrare strano, ma in Argentina non si svolgono molte fiestas o festival. La maggior parte delle festività coincide con quelle previste dal calendario liturgico della chiesa cattolica. Nel periodo tra Natale e Capodanno e in quello di Pasqua tutto si ferma. Nelle diverse province si celebrano le feste dei santi e le ricorrenze civili, come il 25 maggio che commemora la rivoluzione di maggio del 1810 o il Malvinas Day (10 giugno) e il Columbus Day (12 ottobre).

Valuta
Peso

Economicita del paese

Fino a poco tempo fa l'Argentina era un paese caro da visitare, tanto che gli stessi argentini avevano l'abitudine di passare le vacanze in paesi 'non cari' come gli Stati Uniti. La politica economica che fissava il valore di un peso a un dollaro americano manteneva i prezzi alti ma l'inflazione sotto controllo.

Con la recente svalutazione del peso ogni scommessa è persa. Il peso è precipitato: potrà essere un buon affare per i turisti a basso profilo economico, ma solo se l'inflazione resta sotto controllo. Il governo preme perché non vengano aumentati i prezzi, visto che un'inflazione galoppante precipiterebbe nel caos la già debole economia del paese. Negli anni settanta e ottanta, l'inflazione annua era sempre sopra il 100%, e spesso anche di più, con una punta sorprendente del 5000% nel 1989. Data l'instabilità economica del paese, i turisti avveduti dovrebbero tener d'occhio il mercato dei cambi e l'andamento della situazione economica.

Ufficialmente i dollari statunitensi non sono più accettati, ma dal momento che scarseggiano sono molti i negozianti che sarebbero felici di averne. In un cambio ufficiale avrete un tasso migliore, ma preparatevi a stare in fila per delle ore. Non sorprende che vi sia anche un prospero mercato nero, principalmente per i dollari americani ma anche per gli euro; evitatelo - non solo è illegale, ma potreste finire con in mano dei pesos contraffatti. Il prelevamento ai bancomat, che tengono conto del tasso di cambio in corso, è il modo migliore per tenersi informati sul valore instabile del peso.

Visa e MasterCard sono le carte di credito più accettate, ma non contate solo su queste - alcuni viaggiatori ci hanno riferito di avere avuto problemi per farsi accettare le carte di credito in alcuni negozi. Lo stesso discorso vale per i travellers' cheque. Ai ristoranti si usa lasciare una mancia di circa il 10%. Non è abitudine contrattare, se non nei mercati artigianali delle zone andine nord-occidentali.

Sport e tempo libero

Per farsi un'idea della prevalente influenza italiana nel paese basti pensare all'importanza del gioco del calcio, di gran lunga lo sport più visto e praticato. In Argentina però sono popolari anche molte altre attività sportive come il trekking, lo sci e gli sport acquatici, oltre a sport d'élite come il rugby e il polo, che dimostrano il peso avuto dall'immigrazione delle diverse fasce sociali. Lo sci, malgrado sia un'attività dispendiosa, sta diffondendosi sempre più: in Argentina infatti ci sono alcune delle stazioni sciistiche migliori del mondo e molte di queste possono avvalersi di buone scuole di sci. Questo sport si pratica soprattutto nella regione meridionale di Cuyo, nella zona dei laghi, a La Hoya e nei pressi di Ushuaia nella Terra del Fuoco.

Trovano molti adepti anche le passeggiate e le escursioni lungo i bei sentieri che si snodano attraverso le Ande, le Sierras de Córdoba e la Sierra de la Ventana nella provincia di Buenos Aires. Se amate arrampicare dirigetevi verso l'Aconcagua, a ovest di Mendoza, o verso la Catena FitzRoy nel Parque Nacional Los Glaciares nella provincia di Santa Cruz e, se siete scalatori provetti, tentate la Sierra de la Ventana. La pratica del rafting sulle rapide dei torrenti che discendono dalle Ande sta diventando sempre più popolare: i luoghi più adatti a tale attività sono il Río Mendoza e il Río Diamante nella regione di Cuyo, il Río Hua Hum e il Río Meliquina vicino a San Martín de los Andes e il Río Limay e il Río Manso nei pressi di Bariloche.

Storia

I primi a sviluppare l'agricoltura nell'Argentina precolombiana furono gruppi stanziali indigeni, i Diaguita, mentre le tribù nomadi si dedicavano alla caccia. La resistenza opposta dagli indios impedì le incursioni degli spagnoli e ne scoraggiò l'insediamento. Buenos Aires non prese forma come centro abitato che nel 1580, ma per altri 200 anni rimase in un stato di letargo economico e culturale. Poiché le popolazioni indie, oltre a essere ormai in declino, erano sparse sul territorio in maniera disuguale e non potevano quindi essere sfruttate come manodopera, i nuovi immigrati europei incominciarono a impiantare immense aziende di allevamento del bestiame, le haciendas, che diedero vita alla figura leggendaria del gaucho e a immense ricchezze per un numero molto ristretto di fortunati proprietari terrieri.

Buenos Aires fu designata capitale del nuovo viceregno del Río de la Plata nel 1776; era in pratica il riconoscimento che il predominio politico ed economico della Spagna sulla regione poteva ormai considerarsi superato. Ma lo scontento provocato dalle continue ingerenze spagnole negli affari locali raggiunse un livello tale da scatenare, il 25 maggio 1810, una vera e propria rivoluzione che portò all'indipendenza dell'Argentina nel 1816. Con l'indipendenza vennero a galla i fermenti che ribollivano nel paese a causa delle disparità esistenti tra le diverse regioni e che il potere spagnolo era riuscito a non fare emergere. I federalisti delle zone interne (proprietari terrieri di tendenza conservatrice sostenuti dai gauchos e dalla classe lavoratrice rurale) richiedevano a gran voce l'autonomia provinciale, mentre gli unitaristi della capitale (abitanti di una città cosmopolita che guardava con favore all'iniezione di capitali freschi, di immigrati e di nuove idee dall'Europa) appoggiavano il potere centrale di Buenos Aires. Dopo la disastrosa e feroce dittatura del sedicente federalista Juan Manuel de Rosas, prevalse la soluzione unitaria e nel 1861 fu proclamata la Repubblica argentina.

Vennero introdotte le pecore nelle campagne e si avviò la coltivazione intensiva di cereali nella Pampa. Le caratteristiche principali del nuovo liberalismo furono l'immigrazione europea, l'investimento di capitali esteri e lo sviluppo del commercio. Tuttavia l'eccesso di interessi stranieri nell'economia locale rese quest'ultima particolarmente vulnerabile alle svolte sfavorevoli cui era soggetta l'economia mondiale; la ricchezza del paese rimase concentrata nelle mani di pochissime famiglie e, quando le piccole aziende agricole incominciarono a fallire e i contadini furono obbligati a lasciare le campagne per cercare fortuna nelle città, la disoccupazione raggiunse livelli insostenibili.

Le prime decadi del XX secolo furono spettatrici di una serie di governi conservatori sempre più deboli, di un'economia fallimentare, di un persistente scontento da parte dell'élite dei proprietari terrieri e della crescente sfiducia degli interessi britannici nel paese. L'insieme di questi fattori portò, nel 1943, a un colpo di stato militare che preparò la strada all'avvento del dittatore Juan Perón, un colonnello con un incarico di secondaria importanza al ministero del lavoro, che arrivò alla presidenza una prima volta nel 1946 e una seconda nel 1952. Insieme alla moglie Eva, che godeva di uguale carisma e favore popolare, egli avviò un programma economico molto rigoroso che sosteneva con forza l'industrializzazione interna e l'autodeterminazione e che fu accettato con favore sia dai conservatori nazionalisti sia dalla classe lavoratrice. Lo smantellamento del partito di Perón nel 1955 ad opera di un colpo di stato militare portò all'esilio del dittatore in Spagna e segnò l'inizio di un disastroso governo dei militari che durò 30 anni, inframmezzato da brevi periodi di amministrazione civile. Perón ritornò brevemente al potere nel 1973 ma morì nel 1974, passando la carica di presidente, che ancora deteneva alla terza moglie Isabel Martinez. Le crescenti difficoltà economiche e l'instabilità politica portarono a una lunga serie di scioperi, rapimenti di esponenti politici e guerriglia. Il governo di Isabel cadde nel 1976 e i militari ritornarono al potere instaurando il regime del terrore.

Gli anni tra il 1976 e il 1983 sono stati descritti come gli anni della 'guerra sporca'. L'opposizione e la critica furono sradicate dagli squadroni paramilitari della morte che svolgevano il loro compito con il sostegno del governo. Si calcola che la dittatura militare sia stata responsabile della 'sparizione' di 10.000-30.000 cittadini. Le vittime più famose di questo periodo furono le Madres de la Plaza de Mayo, le donne che continuarono con coraggio a manifestare pubblicamente il loro sdegno contro la sparizione di membri della loro famiglia, spesso finendo per 'sparire' esse stesse.

Ironia del destino, la fine di questo conflitto interno fu determinata dall'emergenza di una guerra 'vera' che si svolgeva nell'Oceano Atlantico meridionale: la battaglia per le isole Malvine o Falkland. Il generale Leopoldo Galtieri, per stornare l'attenzione mondiale dall'incredibile livello di corruzione politica raggiunto in Argentina e dalla cattiva amministrazione dello stato e per conservare il potere, occupò nel 1982 le isole Malvine per sottrarle agli inglesi. Attacchi di nazionalismo isterico si verificarono in entrambi i paesi con il risultato che una flotta di navi inglesi fece vela dall'altra parte del mondo per difendere un minuscolo puntino sulla carta geografica. L'Inghilterra risultò essere il 'vincitore' finale di quello che si può ricordare come un episodio vergognoso e molto costoso per entrambe le nazioni.

La battaglia per il possesso delle isole Malvine rimane sempre aperta. Nel giugno del 1995, il ministro degli affari esteri argentino propose di comprare le isole, offrendo a ognuno dei 2000 insulari US$800.000 per la loro nazionalità. La questione è stata ulteriormente complicata dall'Inghilterra che credeva ci fossero giacimenti petroliferi in mare aperto, e nuove dispute si prospettavano all'orizzonte.

La vergognosa sconfitta a livello nazionale e internazionale ha segnato il destino del ruolo militare dell'Argentina, e il paese ha fatto marcia indietro alla costituzione del 1853. L'ex presidente peronista Carlos Menem ha iniziato grandi cambiamenti economici - vendendo le industrie di stato, aprendo l'economia a investimenti stranieri e fissando il valore di un peso a un dollaro americano nel 1991 - che hanno ridotto l'inflazione dal 5000% del 1989 a un sorprendente 1% del 1997. Ma se i cambiamenti hanno arginato l'inflazione, hanno anche portato a una maggiore disoccupazione e a una recessione prolungata.

Il presidente Fernando de la Rua del partito di centrosinistra UCR, eletto per quattro anni nel 1999, ha promesso misure restrittive contro la corruzione e misure fiscali inflessibili per risanare le casse dello stato. Ma dopo quattro anni di recessione e una disoccupazione che supera il 20%, gli argentini hanno detto basta. Ai programmi rigidi di de la Rua hanno fatto eco scioperi e manifestazioni di livello nazionale diventati più violenti dopo che il governo ha imposto divieti severi per il ritiro dei soldi in banca. Dal dicembre 2001, con un debito pubblico di US$132 miliardi - il più grande della storia - l'Argentina è precipitata in un clima di agitazioni economiche e politiche. De la Rua, insieme a molti altri ministri, si è dimesso fra disordini, saccheggi e caos, in cui sono morte 27 persone.

Dal primo gennaio 2002 Eduardo Duhalde è il nuovo presidente argentino. Peronista incallito, ha assunto una posizione populista e protezionista, anche se i più scettici non hanno dimenticato gli scandali di corruzione che lo hanno accompagnato durante la sua carica di governatore di Buenos Aires. Una delle sue prime mosse politiche è stata di svincolare il peso dal dollaro e quasi immediatamente il peso si è svalutato di più del 50%. La mossa, molto impopolare, è stata necessaria per assicurarsi nuovi aiuti dal Fondo Monetario Internazionale (FMI).

A livello del mercato monetario mondiale, il peso svalutato ha avuto una risposta migliore di quanto previsto, anche se la sua forza relativa è dovuta in parte alle restrizioni bancarie imposte dal governo. Duhalde ha in programma cambiamenti radicali per il governo argentino, fra i quali smantellare l'attuale sistema presidenziale per una democrazia parlamentare. Tuttavia, l'opinione pubblica non è molto convinta, perché conflitti economici e corruzione governativa sembrano essere endemici nella classe politica. Ci sono proteste e scioperi quasi ogni giorno e la gente, cui è stato negato il diritto di disporre liberamente dei propri soldi, ha commesso atti di vandalismo contro le banche. Se non ci saranno miglioramenti nel prossimo futuro, al presidente Duhalde la situazione potrebbe sfuggire di mano. Ma nonostante le continue proteste e le lunghe file ai cambi, la violenza si è in gran parte allentata ed è stato tolto lo stato d'assedio.

Nel gennaio 2003 l'Argentina ha firmato un nuovo accordo con il Fondo Mondiale Internazionale (con scadenza il 31 agosto), per rimodulare i pagamenti e rifinanziare i prestiti contratti presso il FMI, la Banca Mondiale e il Banco Interamericano de Desarollo (BID), ammontanti a un totale di 16,112 miliardi di dollari. Si tenta di dare così copertura finanziaria al periodo che intercorre tra gennaio e l'insediamento del nuovo governo vincitore delle elezioni del 27 aprile. I sette paesi del FMI hanno posto come condizione per l'accordo che Duhalde indicesse nuove elezioni e hanno auspicato la vittoria di un nuovo presidente con maggiori conoscenze in campo economico.

Mentre le presidenziali erano imminenti, all'interno del Partito Justicialista (PJ, neoperonista) assai dura è stata la contesa tra il presidente ad interim Duhalde e l'ex presidente Menem. Entrambi si sono confrontati con altri diciassette candidati, in un clima sociale arroventato dalle proteste e dagli scioperi dei lavoratori ferroviari, degli insegnanti, dei lavoratori dello zucchero e delle ceramiche.

Per il ballottaggio sono emersi cinque candidati: Carlos Menem, peronista, già presidente per due mandati (1989-99); Nestor Kirchner, appoggiato dal presidente ad interim Eduardo Duhalde; Ricardo L. Murphy, economista liberista; A. Rodrigues Saa, peronista dell'ala "populista di sinistra " ed ex presidente per una sola settimana, dopo le dimissioni di de la Rua; infine, Elisa Carrò, avvocato in prima linea contro la corruzione e la politica di privatizzazioni promossa da Menem e il Fondo Monetario negli anni Novanta.

Il 14 maggio, quattro giorni prima del ballottaggio, Menem si è inaspettatamente ritirato, lasciando così la vittoria a Nestor Kirchner che, il 25 maggio, ha ufficialmente ricevuto i poteri presidenziali.

Un altro passo importante verso la rinascita del paese è stata la storica cancellazione dall'ordinamento giuridico, il 12 agosto 2003, da parte della Camera dei Deputati del Punto Finale (1986) e dell'Obbedienza Dovuta (1987) che avevano sancito l'amnistia per le violazioni dei diritti umani commessi contro i dissidenti alla dittatura militare.

 

Cultura

L'arte, l'architettura, la letteratura e lo stile di vita dell'Argentina sono permeati dall'influenza europea. Tuttavia soprattutto nel campo della letteratura si è creato un fervente clima culturale che ha prodotto grandi scrittori di livello internazionale come Jorge Luis Borges, Julio Cortázar, Ernesto Sábato, Manuel Puig e Osvaldo Soriano. Poiché un gran numero di argentini usa completare la sua istruzione in Europa, Buenos Aires in modo particolare si è sforzata di emulare le tendenze culturali europee nel campo dell'arte, della musica e dell'architettura. Il risultato di questa competizione è il gran numero di musei e gallerie d'arte di cui la città va fiera insieme alla presenza di una fiorente attività teatrale. Anche il cinema argentino ha raggiunto livelli internazionali ed è stato usato come mezzo per esorcizzare gli orrori della 'guerra sporca'.

La manifestazione più conosciuta della cultura popolare argentina è probabilmente il tango, una danza e una musica che hanno catturato la fantasia dei romantici di tutto il mondo. Anche la musica popolare è molto viva e sentita nel paese. Lo sport è un'attività d'importanza fondamentale per gli argentini e il calcio ha preso più la forma di un'ossessione nazionale che di un gioco. L'Argentina ha vinto la Coppa del Mondo nel 1978 e nel 1986 e le prodezze di Diego Maradona (l'argentino più famoso dopo Che Guevara) hanno tenuto occupati i tifosi del calcio, i paparazzi e i giornalisti per più di dieci anni.

In Argentina la religione cattolica, religione ufficiale dello stato, è impregnata di credenze popolari che hanno poco o niente a che vedere con la dottrina ufficiale. Per esempio, lo spiritualismo e il culto dei morti sono molto radicati tra la gente e veri e propri pellegrinaggi nei luoghi in cui sono seppelliti parenti o personaggi famosi sono molto frequenti. La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma alcune comunità di immigrati hanno conservato la propria lingua come elemento di identità e in particolare l'italiano è compreso quasi da tutti, cosa che evidenzia la forte influenza esercitata sul paese dalla più consistente comunità di immigrati. L'inglese, parlato in modo preciso ed elegante, è invece salvaguardato con cura dal gruppo anglofono. Le lingue indigene sono 17 e comprendono il quechua, il mapuche, il guaraní, il tobas e il matacos.

La carne ha un posto di primo piano nella dieta argentina. 'Carne' significa manzo, in genere servita in grigliate miste (parrillada). Una simpatica alternativa a quello che può rivelarsi un vero incubo per i vegetariani è uno dei piatti italiani più graditi, gli gnocchi (ñoquis). Lo squisito gelato (helado) argentino, anch'esso introdotto dagli italiani, merita una menzione speciale. Il mate, tè paraguayano, consumato insieme ad altra gente è più un rito che una bevanda e viene offerto alle persone cui si vuol dimostrare maggiore benevolenza. Le sue foglie, imparentate con l'agrifoglio, vengono preparate secondo una procedura piuttosto elaborata e la bevanda viene bevuta da una zucca vuota usata come recipiente comune.

 

Ambiente

L'Argentina è un grande paese che occupa la metà orientale della lunga coda affusolata dell'America meridionale, l'ottavo del mondo e il secondo del continente sudamericano in ordine di grandezza. Gli stati confinanti sono il Cile (da cui è separato dalla Cordigliera delle Ande) a occidente e l'Uruguay, il Paraguay, il Brasile e la Bolivia a nord e a oriente (da cui è separato da fiumi). Inoltre l'Argentina condivide con il Cile l'isola della Tierra del Fuego (Terra del Fuoco) e continua a disputare all'Inghilterra la proprietà delle Islas Malvinas (isole Malvine o Falkland per gli Inglesi). Latitudine e altitudine influiscono in maniera determinante sulla topografia del paese e contribuiscono alla sua varietà. L'Argentina può essere suddivisa in quattro grandi zone aree geofisiche: le Ande a ovest (aridi bacini, colline coltivate a vigne, montagne glaciali e regione dei laghi), le fertili pianure del nord (foreste pluviali subtropicali), le Pampas al centro (una distesa piatta caratterizzata da un misto di espansioni umide e secche) e la Patagonia a sud (steppe tenute a pascolo e aree glaciali).

Ventidue parchi nazionali sono stati istituiti per proteggere questo ambiente così vasto e diversificato che ospita specie uniche al mondo di flora e fauna, quali il caimano (o yacaré), il puma, il guanaco (un animale simile al lama che, al contrario di quest'ultimo che vive ad alta quota sulle Ande, risiede invece in pianura), il nandù (simile allo struzzo), il condor delle Ande, il fenicottero, svariate specie di mammiferi marini e strani uccelli di mare. Anche le boscaglie spinose, le foreste vergini pluviali, i cactus fioriti e le immense distese di foreste di araucaria del Cile e di faggio australe sono protetti.

Il clima dell'Argentina varia da quello subtropicale del nord a quello caldo e umido del centro a quello freddo del sud nella zona temperata. La regione andina va soggetta a rovesci irregolari di pioggia, a improvvise e brevi inondazioni in estate, al caldo soffocante, alla neve alle alte quote e allo Zonda, un vento caldo e secco. Le pianure ricevono invece pioggia sufficiente alla conservazione delle foreste paludose e delle savane degli altipiani, ma la quantità di pioggia diminuisce mano a mano che ci si sposta da oriente a occidente; in estate a est si registrano spesso inondazioni di scarsa entità. Il secco clima invernale si fa piuttosto sentire mentre il caldo estivo può essere decisamente pesante. Anche la piatta pianura della pampa va soggetta ad inondazioni mentre il clima della Patagonia è temperato durante tutto l'anno ad oriente e glaciale nel sud.

 

Precauzioni

Nonostante i problemi economici, l'Argentina continua a essere una meta sicura per i viaggiatori stranieri e, finché l'inflazione sarà tenuta a bada, anche una destinazione relativamente economica. Nel primo semestre 2003 la situazione economica e sociale è migliorata, le dimostrazioni, i blocchi stradali e gli scioperi sono leggermente diminuiti; si consiglia, tuttavia, di informarsi mediante i media per prevedere manifestazioni che possono intralciare localmente il traffico. Assembramenti e dimostrazioni di piazza di qualsiasi genere vanno assolutamente evitati.

Per quanto riguarda Buenos Aires, si consiglia di non avventurarsi da soli in ore notturne nei quartieri di La Boca, Retiro, Constitucion e Once; negli ultimi tre quartieri citati sono situate le principali stazioni ferroviarie della città.

 

Arrivare e trasporti

Come arrivare: L'Argentina ha eccellenti collegamenti aerei con tutto il mondo. L'Aeropuerto Internacional Ezeiza, fuori Buenos Aires, è il maggiore aeroporto internazionale del paese. Una tassa aeroportuale di US$23.50 (più il 21% d'IVA) è richiesta alla partenza di ogni volo internazionale e di US$5 (più il 21% d'IVA) sui voli per l'Uruguay.

Tra l'Aeropuerto Internacional Ezeiza e Buenos Aires c'è un efficiente servizio d'autobus. Il tempo impiegato per il percorso è maggiore rispetto a quello impiegato dai taxi ma la tariffa è di gran lunga più economica.

L'Argentina è collegata con gli stati limitrofi, l'Uruguay, il Brasile, il Paraguay, la Bolivia e il Cile da un gran numero di punti di confine terrestri e fluviali. L'arrivo dal Cile prevede generalmente un'escursione a piedi sulle Ande mentre il viaggio via terra verso la Bolivia passa dalle città di frontiera di La Quiaca, Tarija, Pocitos/Yacuiba. Il Paraguay può essere raggiunto in autobus e/o per mezzo fluviale e il punto di attraversamento più frequentato verso il Brasile è quello di Foz do Iguaçu o di Uruguaiana. L'Uruguay è collegato all'Argentina da ponti stradali e traghetti che fanno servizio tra Buenos Aires e Colonia in Uruguay.

Trasporti interni: Tre compagnie aeree argentine tentano di far sembrare più piccolo questo grande paese: Aerolínea Argentinas gestisce le linee interne oltre a quelle internazionali, Austral copre solo le rotte interne e Líneas Aéreas de Estado fa servizio soprattutto verso le destinazioni della Patagonia. Le tariffe aeree sono alte per questa ragione è opportuno darsi da fare per scoprire e farsi applicare tutti gli sconti e le riduzioni possibili. I prezzi dei voli interni argentini sono inoltre appensantiti da una tassa d'imbarco che si aggira sui US$6 (incluso il 21% d'IVA).

Gli autobus che percorrono lunghe distanze sono veloci e confortevoli, alcuni dispongono anche di un servizio di ristorazione; per contro il prezzo dei biglietti è piuttosto alto e soggetto a incredibili variazioni.

Alcune imprese private hanno assunto il controllo dell'estesa rete ferroviaria del paese ma, se si escludono le linee pendolari di Buenos Aires, hanno mostrato ben poco interesse a migliorare il servizio passeggeri, che resta particolarmente scadente nelle province di Río negro, Chubut, Tucumán e La Pampa.

Mete principali

Buenos Aires
Per il poeta ufficiale della città, Jorge Luis Borges, Buenos Aires è eterna come l'aria e l'acqua. Per molti argentini la capitale s'identifica con il paese stesso e infatti il 40% della popolazione vive nella sterminata e disordinata periferia della città. Buenos Aires è distesa sulle rive del Río de la Plata nel distretto della capitale federale e non, come ci si potrebbe aspettare, nella provincia di Buenos Aires. Il centro ordinato e regolare ricorda Parigi mentre i viali alberati e le numerose piazze hanno l'aria seducente di un'eleganza un po' appassita. La città brulica di banchieri intenti a far quattrini e di persone vestite in maniera sofisticata che si mescolano a mendicanti dall'aria macilenta e a una moltitudine di disoccupati provenienti dalle bidonville della periferia circostante. La centrale Plaza de Mayo è da sempre il fulcro di ogni attività mentre la vicina Avenida 9 de Julio, conosciuta universalmente come la strada più larga del mondo, è un vero e proprio incubo per i pedoni. I negozi più eleganti sono in Avenida Santa Fe.

I maggiori luoghi d'interesse turistico della capitale comprendono la Catedral Metropolitana in cui si trova la tomba di José de San Martín, eroe della lotta per l'indipendenza dell'Argentina; il Teatro Colón visitato da compagnie teatrali e di danza e da concertisti di musica classica di livello mondiale; un certo numero di musei interessanti tra i quali segnaliamo il Museo Nacional de Bellas Artes, il Museo del Cine e il Museo Histórico Nacional, dove è conservata una completa raccolta di pittura che illustra la storia argentina dai suoi incerti inizi fino al momento attuale; il pittoresco quartiere italiano di La Boca, con le sue case di legno dipinte a colori vivaci lungo il canale Riachuelo, e il Cementerio de la Recoleta, il luogo che non dovete mancare se volete rendervi conto personalmente della passione nazionale degli argentini per la morte.

Buenos Aires è una città cara, ma sia che cerchiate una camera a buon mercato o un hotel molto esclusivo riuscirete sempre a sistemarvi in un luogo centrale e animato. Se non volete spendere troppo dirigetevi verso il quartiere del Congreso, mentre gli alberghi di livello medio sono concentrati soprattutto in Avenida de Mayo. Per un buon pasto a prezzi convenienti andate nei quartieri suburbani di La Boca e di San Telmo mentre nelle zone più centrali di Lavalle e Avenida Corrientes potrete condividere una pizza e un caffè, o uno di quei piatti a base di carne che si trovano dappertutto, con gli intellettuali della città.

Mar del Plata
D'estate, quando gli abitanti di Buenos Aires e dintorni desiderano una spiaggia, in realtà pensano quasi sempre a quella di Mar del Plata. Lungo questa spiaggia, che si estende per 8 km sulla costa atlantica settentrionale a 400 km dalla capitale, si alternano dimore signorili dall'aria sofisticata (in origine la zona era frequentata solo dalla classe dirigente del paese) a nuove villette della media borghesia. Intorno ai moli i leoni marini tengono d'occhio le mosse dei pescatori e una copia della grotta di Lourdes fa di questo luogo un paradiso del kitsch.

Córdoba
Seconda città dell'Argentina, Córdoba rivaleggiò a lungo con Buenos Aires per la supremazia politica, economica e culturale del paese. E in effetti, mentre la capitale languiva in uno stato di abbandono, Córdoba si trasformava nel tesoro architettonico dell'Argentina. Oggi nel centro ben disegnato della città si può ammirare una serie di pregevoli edifici di epoca coloniale tra i quali ricordiamo il vecchio mercato, la Iglesia Catedral e la Iglesia de la Compañia. Il Museo Histórico Provincial Marqués de Sobremonte è uno dei più importanti musei storici del paese.

La Pampa
La pianura implacabilmente piatta della Pampa è il cuore agricolo del paese e la dimora di quel romantico simbolo del nazionalismo argentino che è il gaucho. Il territorio della Pampa, che copre l'intera provincia di Buenos Aires e una buona parte di quelle di Santa Fe e di Córdoba, è molto vario e caratterizzato da colline ricoperte di foreste, praterie molto estese e laghi salati popolati da fenicotteri. Il Parque Nacional Liahué Calel, abitato da una fauna molto varia tra cui il puma, il guanaco e una grande varietà di cincillà selvatici chiamati vizcacha, merita una deviazione dal vostro itinerario di viaggio. Anche le città di La Plata, Luján (la cui basilica dedicata alla Virgen de Luján è visitata ogni anno da 4 milioni di pellegrini), Rosario e Santa Fe valgono la pena di essere visitate per i loro numerosi musei, le chiese e gli edifici coloniali dall'aria romanticamente appassita.

Cascate dell'Iguazú
Situate nel Parque Nacional Iguazú nei pressi di Puerto Iguazú, queste cascate spettacolari interrompono il corso del fiume omonimo poco a monte della sua confluenza nel Paraná. Almeno 5000 metri cubi di acqua al secondo si gettano nel sottostante abisso profondo 70 m. Se vi sembrerà di averle già viste è perché queste cascate avevano un ruolo fondamentale nel film Mission: infatti una delle attrattive della zona è rappresentata dalle storiche rovine delle missioni erette un tempo dai Gesuiti. San Ignacio Miní, edificata in uno stile architettonico conosciuto come 'barocco guaraní', è particolarmente interessante. A monte delle cascate le acque del fiume sono adatte a escursioni in canoa, kayak e ad altri sport acquatici. Il parco circostante è formato da 55.000 ettari di lussureggiante foresta tropicale, abitata da un gran numero di specie di piante e animali selvatici.

Mete alternative

Cuyo
La regione di Cuyo è costituita dalle province andine di Mendoza e di San Juan e da quella confinante di San Luis. Questa zona conserva una forte identità locale e la sua popolazione meticcia testimonia l'influenza del vicino Cile. Dedita soprattutto all'agricoltura e famosa per le sue uve e per il suo vino, quest'area si trova ai piedi della massiccia catena andina e offre molte opportunità di attività turistiche e sportive quali l'alpinismo e l'escursionismo ad alta quota. Altre attrattive sono costituite dalle aziende vinicole, dai villaggi nascosti tra le montagne e dai centri di Mendoza e San Juan.

Zona andina nord-occidentale
Questa regione, caratterizzata da molte bellezze naturali e da numerose testimonianze del passato precolombiano e coloniale del paese, è quella in cui le tradizioni dell'Argentina sono state meglio custodite. Il territorio comprende le province di Jujuy (numerose riserve naturali), di Salta (la città coloniale meglio conservata del paese con centinaia di zone archeologiche ed edifici coloniali), di Tucumán, La Rioja, Catamarca e di Santiago del Estero.

Patagonia
L'immensa regione a sud della provincia di Buenos Aires è caratterizzata da un territorio interno montagnoso e disseminato di ghiacciai, da specie di flora e fauna non riscontrabili altrove lungo la zona costiera e dai parchi nazionali andini. Per gli amanti della natura incontaminata la Península Valdés, con i suoi leoni ed elefanti marini, guanachi, nandù, pinguini di Magellano, uccelli acquatici, fenicotteri e balene rappresenta un vero godimento. Il famoso ghiacciaio Moreno di Santa Cruz è uno dei pochi al mondo attualmente in fase d'avanzamento. Carmen de Patagones è una bella città coloniale; nella zona, in particolare nella cittadina di Gaiman, si trovano inaspettatamente vestigia dei precedenti abitanti gallesi della regione.

Tierra del Fuego
La metà orientale di questa vasta isola all'estremità meridionale del continente è argentina, cilena è invece la sezione occidentale. I tratti caratteristici di questo territorio sono i pozzi di petrolio, le pecore, i ghiacciai, il vento e i corsi d'acqua. Le due città più importanti sono Ushuaia e Río Grande; le attrattive maggiori dell'isola sono i panorami spettacolari, l'esplorazione della sua natura selvaggia e la pesca. L'unico parco nazionale costiero dell'Argentina è costituito da fiumi, laghi, foreste e ghiacciai che offrono splendide possibilità di trekking e di osservazione degli animali.