Bolivia

Paese senza sbocco sul mare, la Bolivia è il Tibet delle Americhe - il territorio più alto e isolato di tutte le repubbliche latino-americane.

È anche il paese che meglio conserva la cultura tradizionale, con oltre il 50% della popolazione che ancora ne osserva i valori e le credenze.

La Bolivia è uno dei paesi più poveri dell'America Latina, ma le sue colorite culture indigene, i suoi paesaggi andini mozzafiato e i resti di misteriose antiche civiltà la rendono la più ricca ed emozionante destinazione per i viaggiatori avventurosi ed indipendenti.

Nome completo del paese
Repubblica della Bolivia

Superfice
1.098.580 kmq

Capitale
La Paz

Composizione etnica
30% indios quechua, 30% meticci (europei e amerindi), 25% indios aymará, 15% europei (principalmente spagnoli)

Lingua parlata
spagnolo, ma la maggior parte degli indios parla quechua o aymará; i dialetti composti di spagnolo e aymará o spagnolo e quechua sono anche molto diffusi

Religione
95% cattolica; protestante (evangelica metodista)

Ordinamento dello stato
repubblica presidenziale

Settori/prodotti principale
estrazione mineraria (oro, zinco, stagno), fusione dei metalli, gas naturali, petrolio, tabacco, narcotici, cibi e bevande, artigianato, vestiti, soia, caffè, coca, cotone, cereali, canna da zucchero, riso, patate, legname

Principale partner commerciali
USA, Colombia, Regno Unito, Brasile, Perù, Cile, Argentina

Documenti ed info utili

Visto
le normative cambiano spesso, ma attualmente i cittadini italiani possono rimanere nel paese per 90 giorni a scopo di turismo senza bisogno del visto. La durata del soggiorno può comunque essere prolungata rivolgendosi agli uffici per l'immigrazione presenti nelle principali città. Tutti i viaggiatori devono presentare un certificato di vaccinazione contro la febbre gialla.

Rischi sanitari
amebiasi, mal di montagna, colera, epatite, febbre gialla, malaria, malattia di Chagas, rabbia e tifo

Elettricita
220V, 50 Hz (tranne a La Paz, che ha 100V e 220V, 50Hz)

Fuso orario
quattro ore indietro rispetto al meridiano di Greenwich

Quando andare

La Bolivia si trova nell'emisfero australe; l'inverno dura da maggio a ottobre e l'estate da novembre ad aprile. Il più importante fattore da ricordare è che il clima è generalmente umido in estate e secco in inverno.

Mentre le montagne e gli altipiani possono essere freddi in inverno e umidi in estate, gli unici veri ostacoli che può incontrare chi è in viaggio sono gli occasionali disastri stradali. Invece, nei bassipiani tropicali l'estate può diventare sgradevole per il fango, il caldo umido, gli insetti e gli interminabili acquazzoni. Muoversi diventa difficile e i servizi possono essere messi fuori uso dal fango e dagli allagamenti.

Si tenga anche presente che l'alta stagione turistica è in inverno (da fine giugno a inizio settembre), non solo a causa dei fattori climatici, ma anche perché questo periodo coincide con le vacanze degli europei e dei nordamericani, nonché con la stagione delle più importanti fiestas boliviane. Questo significa che sia i visitatori d'oltreoceano sia molti sudamericani viaggiano proprio in questi mesi.

Eventi e Manifestazioni

Le fiestas boliviane hanno sempre origine religiosa o politica: generalmente commemorano un santo cristiano o una divinità india o ancora un evento politico come una battaglia o una rivoluzione. Di solito le festività vengono celebrate con musica folk, processioni, danze cibo, alcool, riti e comportamenti spesso sfrenati.

Le più importanti fiestas comprendono la Fiesta de la Virgen de Candelaria, una festa che dura una settimana in onore della Vergine, e il miglior posto dove vederla è Copacabana, sulle rive del Lago Titicaca (inizio febbraio); il Carnival, che è un evento nazionale, ma la manifestazione più spettacolare è a Oruro (la settimana prima della Quaresima); il Phujllay, che si celebra a Tarabuco per commemorare la battaglia di Lumbati (inizio marzo); l'animata Festividad de Nuestro Señor Jesús del Gran Poder, festeggiata a La Paz per celebrare il potere di Gesù Cristo (maggio-giugno); e la Festa dell'Indipendenza, una scatenatissima festa nazionale (6 agosto).

Sport e tempo libero

La maggior parte degli itinerari a piedi inizia nei pressi di La Paz, attraversa la Cordillera Real lungo le antiche piste inca, e termina nelle Yungas.
Il trek di tre giorni da La Cumbre a Coroico, a nord-est di La Paz, è il trek più importante che si possa fare in Bolivia.

Altri itinerari rinomati sono il Tazuesi Trek, di due giorni, conosciuto anche come Sentiero degli Inca, che attraversa un passo ad altitudine moderata nella Cordillera Real tra Ventilla e Chulumani; il poco conosciuto Trek Yunga Cruz, tra il villaggio di Chuñavi e Chulumani, che attraversa un versante dei possenti Illimani; ed El Camino de Oro, o Sentiero dorato, che da Sorata si snoda per sei giorni fino a raggiungere le miniere del Río Tipuani.

L'itinerario che raggiunge le Grotte di Ghiaccio della Valle Zongo vicino a La Paz è un'alternativa spettacolare e meno faticosa, adatta a coloro che soffrono di crampi o hanno bisogno di adattarsi gradualmente all'altitudine. La Cordillera Real offre anche ottime opportunità di arrampicate, sugli Illimani, sul Huayne Potosí (6088 m), sul Condoriri (5648 m) e sull'Ancohuma (6427 m). È possibile sciare nella più alta stazione sciistica del mondo, in cima a un ghiacciaio situato sui fianchi del Chacaltaya, vicino a La Paz, o in zone attigue ma meno sviluppate sul Condoriri e sul Mururata.

Quando avrete esplorato le montagne, potrete organizzare un trek nella giungla partendo da Rurrenabaque, El Porvenir (nella Reserva Biosférica del Beni), Perseverancia (nella Perseverancia e Reserva de Vida Salvaje Ríos Blanco y Negro) e dal remoto ma intatto Parque Nacional Noel Kempff Mercado ai confini più settentrionali del dipartimento di Santa Cruz. La navigazione sul Río Mamoré è attiva da Trinidad fin nel cuore della Bolivia selvaggia, e permette ai viaggiatori di sperimentare la mistica e la solitudine che hanno reso celebre l'Amazzonia.

Storia

Si ritiene che le prime tracce di civilizzazione delle Ande boliviane risalgano a circa 21.000 anni fa. Le culture precolombiane più importanti furono quelle dei Tiahuanaco, sulle sponde del Lago Titicaca, che dominarono la regione tra il 600 e il 1200 d.C., e degli Incas, che furono a capo di un grande impero che comprendeva buona parte degli attuali Perú, Bolivia, Ecuador e Cile settentrionale.

La conquista spagnola del paese iniziò nel 1531 con Francisco Pizarro. I conquistadores avanzarono rapidamente sfruttando la fiducia (e più tardi la mancanza di unità) degli indios per impadronirsi, nel giro di due anni, del territorio che venne identificato col nome di Alto Perú. Nel 1544 furono scoperti depositi di argento a Potosí, che divennero il sostegno dell'economia spagnola (e della stravaganza dei suoi monarchi) per più di due secoli. Le condizioni dei minatori erano spaventose e la maggior parte degli schiavi indios e africani moriva nel giro di pochi anni.

Si ottenne l'indipendenza dalla dissoluta amministrazione spagnola con battaglia di Ayacucho, nel 1824, dove eccelse Antonio Josè Sucre, il tenente di Simòn Bolivar. L'anno seguente la Bolivia venne formalmente dichiarata una repubblica.

Il territorio della Bolivia, che comprendeva oltre 2 milioni di kmq è sempre stato oggetto delle brame delle popolazioni confinanti. Il desiderio del Cile di ingrandirsi causò la guerra del Pacifico, combattuta contro la Bolivia tra il 1879 e il 1884. Il Cile ebbe la meglio e si impossessò di 850 km di costa, incluso il Porto di Antofagasta, lasciando la Bolivia senza uno sbocco sul mare. Poco dopo, Perú, Brasile e Argentina cominciarono a premere sulle frontiere della Bolivia. Nel 1932 una disputa di confine con il Paraguay per il possesso dei depositi di petrolio nella regione del Chaco si concluse con la perdita per la Bolivia di altro territorio. La guerra del Chaco (1932-1935) causò disordini tra la popolazione all'interno del paese, e favorì la creazione di associazioni riformiste, portando a una serie di colpi di stato da parte di militari solo in apparenza riformisti.

Forse la svolta più significativa fu l'emergere del Movimiento Nacionalista Revolucionario (MNR). Nel 1951 l'MNR, guidato da Víctor Paz Estenssoro, vinse le elezioni, ma fu ostacolato da un improvviso colpo di stato militari, che causò una rivolta armata popolare conosciuta come rivoluzione di aprile del 1952. I militari furono sconfitti e Paz Estenssoro andò per la prima volta al governo.

Nel 1964 una giunta militare con a capo il generale René Barrientos Ortuño rovesciò l'MNR. Seguì una lunga serie di regimi militari fino all'elezione del Movimiento de la Izquierda Revolucionaria (MIR), partito di sinistra guidato da Hernán Siles Zuazo, nel 1982. Tre anni dopo Zuazo fu sconfitto dall'MNR di Paz Estenssoro, il quale cercò di frenare l'inflazione, che aveva raggiunto livelli stratosferici (fino al 35.000% annuo), e applicò misure assai rigide. L'attuale presidente della Bolivia è Gonzalo Sánchez de Lozada Sánchez Bustamante, in carica dal 6 agosto 2002.

Oggi la Bolivia è seconda al mondo, dopo la Colombia, nell'esportazione di cocaina, il che ha incrinato i rapporti con gli USA, la principale fonte di aiuti per il paese. Questo rapporto teso ha aggravato una dura recessione che è culminata nel 1999 con un dato del 20% di disoccupazione. Attualmente la Bolivia si sta impegnando a consolidare i suoi rapporti con gli altri paesi del Sud America e a sostenere un mercato comune. Nonostante l'inflazione sia stata ridotta al 2% annuo, il ricordo dell'enorme inflazione del passato ancora scoraggia gli investitori stranieri. Il più grande problema nella struttura della Bolivia è il baratro che separa il mondo degli affari e la vita della maggior parte della popolazione, che sopravvive lavorando la terra.

Un´ondata di manifestazioni, incendi e saccheggi, aggravata da scontri armati tra agenti di polizia in sciopero e soldati intervenuti anche con franchi tiratori delle forze speciali, dallo sciopero di gran parte dei pompieri (il bilancio è di 32 morti e 200 feriti), è esplosa il 13 febbraio 2003, quando il governo ha proposto di imporre una tassa del 12,5% sugli stipendi, già di fatto bassissimi, in conformità alle richieste del Fondo Mondiale Internazionale. L'opposizione, guidata da Evo Morales, dirigente dei produttori di coca (già insorti a gennaio contro il progetto di sostituire la coca con altre coltivazioni), ha chiesto le dimissioni del presidente, tenuto contemporaneamente sotto pressione dai suoi stessi compagni di partito reclamanti un profondo rimpasto di governo.

Il governo ha fatto marcia indietro e ha annullato il provvedimento. La situazione sembrava essere tornata sostanzialmente normale dopo che il presidente aveva acconsentito al consistente rimpasto del governo, con soppressione di alcuni ministeri e tagli alla spesa statale. Ma un comunicato congiunto di un rappresentante della polizia e di uno dell'esercito (sottoposti immediatamente ad azione disciplinare), emesso il 26 marzo e fatto proprio anche dall'opposizione, ha reso evidente il malessere delle forze armate e della popolazione che chiedono una distribuzione equa di terre ai contadini, la soluzione al problema della coca, l'aumento del salario minimo a 2.000 bolivianos (attualmente è fermo a 430), un'indagine sulle fortune di politici e imprenditori, l'industrializzazione del gas prima della sua esportazione e la difesa delle risorse naturali del paese. Violenti scontri sono scoppiati il 13 ottobre tra manifestanti e forze dell'ordine, lasciando a terra 23 morti e un centinaio di feriti. Dopo due settimane di sciopero le strade di La Paz sono ostruite da pietre, tronchi e spazzatura, impedendo la circolazione delle auto; la benzina è esaurita. L'aeroporto di El Alto è stato chiuso.

Mancano i generi alimentari di prima necessità come pane, carne, frutta e verdura.

Nella notte del 18 ottobre il presidente Gonzalo Sanchez de Lozada si è dimesso ed è fuggito a Miami, subito sostituito dal vice Carlos Mesa, che ha promesso un referendum sulla questione dell'esportazione del gas, causa principale dei disordini scoppiati nell'autunno.

Cultura

Le tradizioni musicali boliviane variano da regione a regione. La musica andina dei desolati altipiani è inquietante e malinconica, mentre quella della più calda regione di Tarija, con il suo insieme di bizzarri strumenti musicali, ha toni più esuberanti. Danze quali la cueca, l'auqui-auqui e il tinku hanno un posto importante nella cultura popolare. Tra le altre forme di espressione folcloristica ci sono la filatura e la tessitura, che vengono praticate con qualche differenza a seconda della regione, ma che negli ultimi 3000 anni sono cambiate di ben poco.

La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma solo il 60-70% della popolazione lo parla, spesso come seconda lingua. Il resto della popolazione parla quechua, la lingua degli Incas, oppure l'aymará, la lingua pre-inca parlata negli altipiani.

Circa il 95% della popolazione della Bolivia si dichiara cattolica romana, ma l'assenza di sacerdoti nelle zone rurali ha portato alla fusione di credenze inca e aymará con il cristianesimo, creando un interessante intreccio di dottrine, riti e superstizioni.

Anche se la cucina boliviana non è rinomata in tutto il mondo, alcune specialità sono davvero deliziose: le salteñas (lo spuntino di metà mattina preferito in Bolivia), la sopa de quinoa (minestra di quinoa, cereale caratteristico della regione), le trote del lago Titicaca e il surubí (un pesce gatto dell'Amazzonia). Altre vanno assaggiate almeno per curiosità, e potrebbero anche piacere: il charque kan (carne di lama essiccata con una specie di polenta), la yuca (manioca) e il masaco (carne bovina essiccata con un tipo particolare di banana). Per insaporire i piatti a volte si utilizza una salsa piccante di pomodori e peperoncino.

Jugos e licuados sono gli ottimi succhi e frullati di frutta fresca venduti sulle bancarelle nei mercati. La birra boliviana, il vino e la chicha (liquore distillato dal granoturco) sono tutti ottimi, ma fate attenzione: se siete invitati a bere con la gente del posto, sappiate che gli alcolici sono forti e i boliviani sono grandi bevitori.

Ambiente

La Bolivia si trova tra Perú, Paraguay, Argentina, Brasile e Cile, nel centro dell'America meridionale. In ordine di grandezza è il quinto paese del continente, ed è grande circa quanto i territori di Francia e Spagna messi insieme.

Ci sono cinque regioni geografiche: l'altopiano, una regione densamente popolata a un'altitudine di 3500 m che si estende dal confine col Perú a nord del Lago Titicaca verso sud, fino al confine argentino; la zona montuosa che si trova a sud-est dell'altopiano e che vanta condizioni climatiche quasi ottimali e terre fertili; le Yungas, che costituiscono la zona di transizione tra le gelide vette delle Ande e l'umida foresta amazzonica; il Chaco, una pianura impenetrabile e disabitata, calda e secca, che si estende lungo i confini con il Paraguay e l'Argentina; le paludi, le savane, la macchia e la foresta pluviale del bacino amazzonico, zone sottosviluppate che occupano gran parte della zona nord-orientale del paese.

La scarsa densità della popolazione, il sottosviluppo e la varietà di habitat naturali fanno della Bolivia una delle migliori zone del continente dove ammirare la flora e la fauna del Sud America. La fauna comprende il raro orso dagli occhiali, il giaguaro, la vicuña, il lama, l'alpaca, il formichiere, il tapiro, il capibara, la tartaruga, l'alligatore e il condor. La Bolivia ha un sistema di parchi nazionali abbastanza buono, tuttavia la violazione delle pianure del bacino amazzonico da parte di insediamenti umani sta aumentando, e le enormi fortune che può offrire lo sfruttamento delle risorse minerarie, agricole e di legname di questa zona hanno reso l'ambientalismo una politica non molto conveniente per il governo.

A causa delle estreme diversità territoriali, la Bolivia è caratterizzata da un'ampia gamma di modelli climatici. In genere le temperature sono fresche, con la stagione delle piogge che va da novembre a marzo nella maggior parte del paese. Le città di La Paz e Potosí spesso attraversano periodi di freddo intenso e talvolta di neve, mentre nella regione dell'altiplano si verificano di frequente piogge abbondanti. Durante la stagione secca il clima è piacevole, anche se il cielo sereno può far precipitare la temperatura durante la notte. In pianura, il clima è caldo e soleggiato, con un temporale che rinfresca l'aria ogni tanto.

Trasporti interni: La rete stradale della Bolivia non è buona, specialmente a causa della mancanza di strade asfaltate. La maggior parte degli autobus che coprono tratte lunghe partono la sera e viaggiano di notte. A chi vuole vedere la campagna tra una città e l'altra conviene prendere un camion, un mezzo di trasporto largamente utilizzato dai campesinos. Il viaggio in camion costa circa la metà rispetto all'autobus, ma può essere molto faticoso. Ci sono due reti ferroviarie: una nella regione occidentale e una nella regione orientale. Quest'ultima è assolutamente caotica, quella occidentale è solo disorganizzata. Non lasciatevi ingannare da treni chiamati 'tren expreso' o con altri nomi simili: tutti i treni, tranne il ferrobus sono terribilmente lenti. I fiumi Ichilo, Mamoré, Beni, Madre de Dios e Guaporé sono i più transitabili del Bacino delle Amazzoni.

Mete principali

La Paz
La Paz, la più alta capitale del mondo, sembra un cratere lunare. La città si trova 4 km sopra il livello del mare ed è adagiata sul fondo e sui pendii di un ampio canyon con pochissima vegetazione, persino l'ossigeno è una rarità. Fortunatamente la vita e il colore di La Paz vengono dalla sua gente e dalla sua cultura, e non dal paesaggio. Trovate un buon punto d'osservazione e guardate la gente passare: le donne con i loro cappelli a bombetta (indossati da un lato se sono single e in centro se sposate) e le gonne voluminose; gli uomini d'affari e i politici con camicie bianche; i militari muniti di mitragliatrici; i mendicanti che dormono in tende improvvisate, arrotolati in coperte come in sarcofagi.

La gente si ritrova nei pressi della splendida Iglesia de San Francisco (la cui costruzione iniziò nel 1549) con la sua magnifica fusione di stili mestizo e spagnolo. Dietro la chiesa si trova il Mercato delle Streghe, dove si può comprare un bizzarro assortimento di oggetti come amuleti, pozioni, graziosi gioielli d'argento artigianali, dolci e feti di lama secchi. A La Paz ci sono anche alcuni musei, tra i quali il Museo Costumbista Juan de Vargas, dove si trovano alcuni stupendi diorami della città, e il Museo de Metales Preciosos Pre-Columbinos, che ospita in tre stupendi saloni lavori d'artigianato in argento, oro e bronzo risalenti al periodo precedente alla Conquista. Su tutto questo troneggia l'Illimani (6460 m), a circa 60 km verso est, la vetta più famosa della Bolivia.

La maggior parte dei posti economici dove pernottare e mangiare si trova nella zona tra Calle Manco Capac e il Prado. Ci si può divertire con spettacoli di musica folk, bar (in genere frequentati da clienti un po' strani), alcune discoteche e parecchi cinema. Siccome le temperature sono soggette a significative variazioni, è essenziale portarsi abiti pesanti in tutti i periodi dell'anno.

Intorno a La Paz si trovano la Valle de la Luna, un pendio eroso costituito di canyon in miniatura e pinnacoli, 11 km a est della città; la spettacolare Valle Zongo, 50 km a nord della città, che ha grotte fatte di ghiaccio, laghi turchesi e la vetta del Huayna Potosí; e lo storico centro cerimoniale di Tiahuanaco, 70 km a ovest della città, che è anche il sito archeologico più importante di tutta la Bolivia.

Il Lago Titicaca
L'immenso Titicaca è considerato il lago navigabile a più alta quota del mondo (anche se in realtà ci sono laghi navigabili situati ad altitudini maggiori sia in Cile sia in Perú). La sua estensione è di 233 km da nord-ovest a sud-est e 97 km da nord-est a sud-ovest. Il lago ha un litorale frastagliato, 36 isole e un'acqua color zaffiro eccezionalmente limpida. Il Lago Titicaca è venerato dagli indios che ne abitano le coste, e l'Islas del Sol e l'Islas de la Luna, due isole in mezzo al lago sono, secondo la mitologia degli Incas, i luoghi leggendari della creazione. La principale città in questa zona è Copacabana, che ha una splendida cattedrale bianca in stile moresco e ospita la Fiesta de la Virgen de Candelaria. L'Isla Suriqui è conosciuta in tutto il mondo per le sue imbarcazioni di canne di totora; l'Isla Kalahuta per le sue torri funerarie di pietra; mentre l'Isla Incas, secondo la leggenda, ha una rete di cunicoli sotterranei che la collegano a Cuzco, l'antica capitale inca che si trova in Perú.

Indossate sempre un cappello o un copricapo perché l'aria rarefatta fa sì che ci sia un livello altissimo di raggi ultravioletti. Metà del lago si trova all'interno del territorio del Perú. Puno è l'insediamento principale e il centro da cui partono le escursioni per il versante peruviano del lago.

Cochabamba
Cochabamba si trova in una valle fertile e verde, immersa tra campi e collinette, ed è considerata la città con il miglior clima del mondo e con i più grandi bevitori del paese. Fondata nel 1574, ha il più importante mercato di tutta la Bolivia ed è stata un tempo il granaio del paese. È tuttora prospera e progressista e ha un insieme di attrattive storiche e archeologiche tra cui la cattedrale, costruita quattro secoli fa, il Convento de Santa Teresa e il Museo Arqueológico.

Sorata
Questa tranquilla città è situata in bellissima posizione, all'altezza di quasi 2700 m, in una valle sotto le imponenti vette innevate dell'Illampú (6362 m) e dell'Ancohuma (6427 m) che, con la sua vegetazione rigogliosa, attrae un continuo flusso di viaggiatori (che inevitabilmente si innamorano del posto!). La maggior parte dei visitatori cammina per 10 km fino alla Gruta de San Pedro per vedere la grotta e il lago sotterraneo.

Tupiza
Tupiza si trova nel cuore della più spettacolare campagna boliviana ed è un vero gioiello per chi ama i paesaggi del deserto. È una città con una popolazione giovane ed è culturalmente fiorente. Situata nella stretta valle del Rio Tupiza, è circondata dalla frastagliata Cordillera de Chichas, le cui attrattive comprendono rocce di più colori, montagne, voragini, fiumi dalle acque trasparenti, foreste di cactus, cieli brillanti e grandi spazi aperti.

Mete alternative

Salar De Uyini
Questa salina di 12.000 kmq, situata a un'altezza di 3650 m, faceva parte di un lago salato preistorico che comprendeva la maggior parte della regione sud-occidentale della Bolivia. È stato stimato che il lago contenga 10 miliardi di tonnellate di riserve di sale fino, ma gli unici che sfruttano questa risorsa sono i campesinos, abitanti locali armati esclusivamente di picconi e pale. L'Isla de Pescadores, situata al centro della salina, è ricca di spettacolari cactus e ospita una piccola colonia di vizcacha (roditori con lunghe code della famiglia dei cincillà).

A sud-est della salina si trova il villaggio di Uyini, la migliore base di partenza per le escursioni. A nord-ovest di Salar de Uyini si trova Salar de Coipasa. Sulla costa settentrionale di questa salina si trova il villaggio indios Chipaya, i cui abitanti potrebbero essere i discendenti della civiltà perduta dei Tiahuanaco. Se vi spingerete così lontano dagli itinerari classici, abbiate rispetto della cultura locale e ricordate che è sconsigliato fotografare le persone.

Laguna Colorada
Questo lago rosso fuoco, nel lontano sud-ovest della Bolivia, si trova in mezzo a remoti altipiani, circondati da un paesaggio surreale e senza alberi punteggiato da dolci colline. Chi ama il birdwatching potrà osservare i rari fenicotteri di James che abitano nella zona del lago. Le temperature scendono al di sotto di -20°C ma l'aria freddissima ha un forte profumo di yareta, un arbusto usato come combustibile.

Solo 50 km a sud del lago si trova il Sol de Mañana, 4800 m, dove un geyser, pozze di fango ribollente e fumarole infernali emettono puzzolenti esalazioni solforose nella fresca aria di montagna.

Laguna Verde
Questo magnifico lago di colore blu-verde è situato a un'altezza di 5000 m, nell'estremità sud-occidentale della Bolivia, quasi 100 km dal Sol de Mañana. Alle spalle del lago sorge il Volcán Licancabur, alto 5930 m, sulla cui vetta si trova una cripta inca. Giovani uomini inca dovevano camminare fino in cima senza un abbigliamento che li proteggesse ed erano costretti a morire di freddo come sacrificio alle divinità.

San Vicente
Questo sperduto villaggio nell'altopiano meridionale non sarebbe di grande interesse se non fosse il luogo dove i leggendari fuorilegge Butch Cassidy e Sundance Kid, nel 1908, persero la vita per mano di un commando militare boliviano. Ci sono diversi luoghi dove si sostiene sia sepolta la famigerata coppia, e chi ci crede deve recarvisi in pellegrinaggio.

Rurrenabaque
Questo animatissimo villaggio di frontiera sul Río Beni, 300 km a nord di La Paz, è il più grazioso di tutti i villaggi della pianura boliviana. Gli originari abitanti della zona, i Tacana, furono tra le poche tribù delle pianure che rifiutarono il cristianesimo e la civilizzazione occidentale. La foresta pluviale che circonda questa zona è ricca di flora e fauna amazzonica, e le escursioni nella giungla che partono dal villaggio sono veramente indimenticabili.