El Salvador

El Salvador, lo stato più piccolo, per estensione, dell'America centrale, continua a evocare il ricordo della brutale guerra civile che si è combattuta negli anni '80 tra il labirinto di montagne e fattorie. A guerra finita, oggi, fortunatamente, il paesaggio vulcanico rimane l'unico aspetto turbolento di questo paese.

A differenza dei paesi vicini, El Salvador non è molto attrezzato per i viaggiatori indipendenti.

Tuttavia, qui è possibile vivere una nuova esperienza: osservare un paese che lotta per ricostruirsi.

Con la creazione di progetti che riguardano settori diversi (istruzione, riforme agricole, rimboschimento, diritti dell'uomo e sanità), alcune organizzazioni americane, europee e australiane stanno attualmente fornendo un notevole aiuto per la ricostruzione di El Salvador.

Se volete visitarlo e allo stesso tempo dare una mano a questo paese, potreste partecipare alle iniziative di sviluppo e ascoltare dalla gente del luogo qual è la loro esperienza e cosa si aspetta dal futuro.

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Repubblica di El Salvador

Superfice
21.040 kmq

Capitale
San Salvador

Composizione etnica
90% meticci (di origine spagnola e indios), 1% indios, 9% di origini europee

Lingua parlata
spagnolo, nahua e altre lingue amerinde

Religione
83% cattolica; protestante

Ordinamento dello stato
repubblica presidenziale

Settori/prodotti principale
industria alimentare, bevande, petrolio, produzione di energia elettrica, fertilizzanti, prodotti tessili, cotone, mobili, caffè, zucchero, gamberi, cereali, riso, fagioli, semi oleiferi, manzo, latticini

Principale partner commerciali
USA, Guatemala, Honduras, Messico, Unione Europea

Documenti ed info utili

Visto
ai cittadini italiani non occorre il visto. Per turismo è consentito un soggiorno massimo di tre mesi

Rischi sanitari
colera, epatite A e B, febbre tifoide, dissenteria amebica e bacillare, malaria e rabbia

Elettricita
110V, 60Hz

Fuso orario
sei ore indietro rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

La stagione secca, da novembre ad aprile, è il periodo migliore per visitare il paese: le strade sono in condizioni agevoli, non si rischia di prendere la pioggia tutti i giorni ed è proprio in questi mesi che hanno luogo le iniziative culturali più importanti.

I periodi più indicati per fare una vacanza in questo paese sono: da Natale a metà gennaio, durante la Semana Santa (Settimana Santa), festività della durata di una settimana che ha luogo prima di Pasqua, e nella prima settimana di agosto in occasione del festival annuale di San Salvador. In questi periodi, molte attività rimangono chiuse e i prezzi degli alberghi possono aumentare anche del 50%.

Nella stagione delle piogge, da maggio a ottobre, i prezzi sono più bassi, le spiagge meno affollate e di sera, dopo un temporale, la temperatura si abbassa leggermente.

Eventi e Manifestazioni

La festa di El Salvador del Mundo, santo protettore del paese, cade il 6 agosto.

Tuttavia, a San Salvador i festeggiamenti, che includono alcune fiere e una grande parata, iniziano diversi giorni prima. Tra le altre festività importanti, non bisogna dimenticare la Semana Santa (festeggiata la settimana prima di Pasqua) e, il 12 dicembre, la festa della Virgen de Guadalupe. Inoltre, ogni anno ciascun paese organizza una festa per ricordare il proprio santo protettore.

Valuta
colón, dollaro americano (dal gennaio 2001)

Sport e tempo libero

Se siete intenzionati a prestare attività di volontariato, ci sono un gran numero di organizzazioni alle quale potete rivolgervi: il Centro Internacional de Solidaridad (CIS) organizza corsi di lingua inglese nella capitale ed è in cerca di volontari che insegnino l'inglese.

Il CIS si occupa inoltre di organizzare attività di volontariato nell'ambito di altre organizzazioni politiche e culturali del paese. Green Arrow (freccia verde), con sede in Costa Rica, recluta volontari che vadano a operare in tutti i paesi dell'America centrale. Il CISPES (Commissione per la Solidarietà con il Popolo di El Salvador) è un'organizzazione attivista di lunga data connessa con l'FMLN che cerca soprattutto volontari da impiegare nei programmi in favore dei diritti dei lavoratori.

Il terreno vulcanico del paese offre infinite possibilità per fare escursioni. Potete praticare il trekking lungo le pendici del vulcano della capitale, il Boquerón, oppure seguire il percorso che porta all'interno del cratere. Tra gli altri splendidi luoghi adatti al trekking, si ricordano il Parco Nazionale Cerro Verde, la foresta pluviale di Montecristo e le zone circostanti a La Palma e Perquín.

Se invece siete interessati al surf, i luoghi più indicati per cavalcare le onde sono le spiagge di Playa del Costa, La Libertad e alcune aree a ovest de La Costa del Bálsamo. Le isole situate nel Golfo de Fonseca sono l'ideale per navigare: se siete fortunati potrete avvistare delfini e tartarughe marine che nuotano lungo le rive delle spiagge dalla sabbia scura. Se amate il rafting, il kayak e i corsi d'acqua più turbolenti, non rinunciate ai fiumi Lempa, Paz e Torola, che sono l'ideale per queste attività. Il paese ospita 14 camping molto conosciuti che offrono anche buone strutture ricreative, i Turicentros, la maggior parte dei quali si trovano nelle vicinanze di spiagge, laghi o sorgenti naturali.

Storia

L'Olmec, una scultura di pietra che rappresenta un gigante ritrovata nei pressi di Chalchuapa, nella parte occidentale del paese, testimonia la presenza di insediamenti nella regione almeno fin dal 2000 a.C. I resti delle piramidi maya a Tazumal e San Andrés dimostrano invece che questo popolo abitò la parte occidentale del paese per un periodo superiore ai 1000 anni. Tra i popoli che abitarono la parte orientale di El Salvador figurano invece i Chorti, i Lenca e i Pok'omame.

Nel XVI secolo, all'arrivo degli spagnoli, il paese era dominato dai Pipil, un popolo che discendeva da due tribù messicane di lingua nahua, i toltechi e gli atzechi. È probabile che i Pipil siano giunti a El Salvador nell'XI secolo, dopo il crollo della dinastia maya. Questa tribù possedeva una cultura simile a quella atzeca ma con pesanti influenze maya: la loro economia si basava sulla coltivazione del granturco, attività questa praticata in molti centri, e la loro complessa realtà culturale comprendeva attività quali la scrittura in geroglifici, l'astronomia e le scienze matematiche.

Le conquiste spagnole presero il via nel 1525 con Pedro de Alvarado. Nel paese vennero avviate piantagioni di cotone, balsami e indigofere. Nel XVIII secolo le attività agricole attraversarono un periodo particolarmente fiorente, anche se il gruppo che controllava quasi tutto il territorio era costituito soltanto da 14 famiglie europee e i terreni erano coltivati dalla popolazione indigena, ridotta alla schiavitù, e dagli schiavi africani.

Nel 1811 padre José Matías Delgado capeggiò una rivolta contro i dominatori spagnoli che tuttavia fu repressa velocemente. L'anno seguente, l'invasione della Spagna da parte di Napoleone incoraggiò le spinte riformiste: El Salvador ottenne l'indipendenza nel 1821. Tuttavia, ciò non portò ad alcun mutamento nell'amministrazione delle terre coltivabili, e nel 1833 gli indios, capeggiati da Anastasio Aquino, organizzarono una rivolta. Nel 1841, in seguito al dissolvimento della confederazione di stati che comprendeva El Salvador, Costa Rica, Guatemala, Honduras e Nicaragua, El Salvador divenne una nazione sovrana indipendente.

Nella seconda metà del XIX secolo, le tinture sintetiche misero a dura prova le coltivazioni di indigofere, e il caffè divenne la coltivazione più redditizia per l'economia nazionale. Nel XX secolo il 95% delle entrate del paese proveniva dalle esportazioni di caffè ma soltanto il 2% della popolazione beneficiava di questi guadagni. Sebbene poco costanti, le iniziative organizzate dalle classi povere, che costituiscono la maggioranza della popolazione, volte a eliminare le ingiustizie sociali ed economiche furono duramente represse. Il primo movimento popolare di questo tipo seguì il crollo della borsa del 1929, che causò il rapido abbassamento dei prezzi del caffè. Nel gennaio del 1932 Augustín Farabundo Martí, uno dei fondatori del Partito socialista dell'America Centrale, capeggiò una rivolta di contadini e indios. L'esercito rispose uccidendo gli indios e chiunque appoggiasse la rivolta: durante gli scontri morirono 30.000 persone. Martí venne arrestato e fucilato, ma il suo nome viene ricordato dall'FMLN (Frente Martí Liberación Nacional).

Negli anni '60, la debole economia del paese e un alto tasso di sovrappopolazione spinsero centinaia di migliaia di abitanti del Salvador ad attraversare illegalmente il confine con l'Honduras in cerca di un lavoro. Durante il Campionato del Mondo di calcio del 1969, in occasione della partita nella quale si affrontavano i due paesi, vennero fornite alcune dichiarazioni che testimoniavano i maltrattamenti subiti dai salvadoregni ad opera degli abitanti dell'Honduras. Il grado di rivalità tra i due paesi raggiunse livelli talmente alti che sfociò nell'invasione dell'Honduras da parte del Salvador e nel bombardamento dell'aeroporto del paese. Il conflitto durò appena cinque giorni, ma i rapporti tra i due paesi rimasero apertamente ostili per circa dieci anni.

Negli anni '70 la popolazione, priva di terra da coltivare, versava in condizioni di gravissima povertà e si vedeva costretta ad affrontare problemi di disoccupazione e sovrappopolazione. I partiti politici si divisero in due schieramenti contrapposti e tentarono di conquistare il potere soprattutto con colpi di stato e frodi elettorali. Nel 1972 i militari arrestarono il presidente eletto, che in seguito fu esiliato, e diedero il potere al proprio candidato. La guerriglia si inasprì e il governo rispose con gli 'squadroni della morte', che uccisero, torturarono e rapirono migliaia di salvadoregni.

Nel 1979 una giunta formata da civili e militari rovesciò il governo e annunciò una serie di riforme, che tuttavia non furono mai avviate. Così, i partiti dell'opposizione unirono le proprie forze e fondarono la Federación Democrático Revolucionario, della quale l'FMLN era il gruppo principale. Nello stesso anno la vittoria dei rivoluzionari in Nicaragua convinse molti salvadoregni che la lotta armata era l'unico modo per portare avanti le riforme. L'assassinio del conosciutissimo arcivescovo Oscar Romero, nel 1980, fece scoppiare la rivolta.

I guerriglieri dell'FMLN si assicurarono il controllo delle zone settentrionali e orientali del paese distruggendo ponti, linee elettriche e piantagioni di caffè nel tentativo di far precipitare la situazione economica del paese. L'amministrazione Reagan, spaventata dalla vittoria della rivoluzione socialista in Nicaragua, destinò una grande quantità di fondi al governo di El Salvador, e i militari reagirono decimando la popolazione dei villaggi, fatto che costrinse 300.000 abitanti del paese a lasciare il paese. Nel 1982 il partito di estrema destra ARENA raggiunse il potere e gli squadroni della morte cominciarono a prendere di mira sindacalisti e riformatori agrari.

L'aprile del 1990 vide l'inizio dei negoziati tra il governo e l'FMLN con la mediazione dell'ONU; infine, il 16 gennaio 1992, le due parti firmarono un accordo e accettarono il cessate il fuoco. L'FMLN divenne un partito dell'opposizione e il governo acconsentì a portare avanti alcune riforme tra le quali lo scioglimento degli squadroni della morte, che sarebbero stati sostituiti da un corpo di polizia nazionale composto da civili. Il governo inoltre accettò di ridistribuire la terra tra la popolazione e di indagare sulle violazioni dei diritti dell'uomo. Si calcola che in 12 anni di guerra siano morte circa 75.000 persone, e che il governo degli Stati Uniti abbia donato circa US$6 miliardi al governo salvadoregno per le spese belliche pur essendo a conoscenza delle atrocità commesse dalle forze militari. Nel marzo del 1994 Calderón Sol, membro del partito ARENA, tra accuse di frodi elettorali fu eletto presidente.

Nel marzo del 1997 l'FMLN vinse le elezioni in sei delle 14 circoscrizioni e sembrò incontrare il favore di una percentuale maggiore di abitanti rispetto al partito ARENA. Tuttavia il candidato del partito ARENA, Francisco Guillermo Flores Perez, succedette al presidente Calderon il 1° giugno 1999.

Per stimolare l'economia, nel giugno 2000 El Salvador, insieme al Guatemala e l'Honduras, ha firmato un accordo di libero scambio con il Messico.

Il primo vero problema che Flores si è trovato ad affrontare è stato il terribile terremoto del 13 gennaio 2001, che, con una colata di fango, ha sepolto Las Colinas, un sobborgo di San Salvador abitato prevalentemente dalla classe media, e causato il crollo delle baraccopoli circostanti. Flores aveva rifiutato di dare ascolto ai tentativi degli ambientalisti di bloccare l'ampliamento del quartiere lungo i fianchi sabbiosi e instabili della collina e si può dire che la sua ostinazione ha causato la morte di 1200 persone e ha lasciato senza casa 250.000 individui. La ricostruzione delle zone colpite costerà più della metà del bilancio annuale del paese.

Nonostante siano state attuate alcune riforme previste dal piano di pace, in particolar modo la distribuzione delle terre ai cittadini, molti abitanti del paese ritengono che la situazione attuale non sia migliore di quella precedente alla guerra civile. La disoccupazione, la povertà, la delusione degli ex combattenti e la proliferazione di armi hanno portato a un alto tasso di omicidi: è questo il motivo che ha spinto il 20% della popolazione a trasferirsi all'estero.

Le elezioni del 16 marzo 2003, hanno consolidato Il Farabundo Martí para la Liberación Nacional come il primo partito in Parlamento con 31 deputati, cui si sono aggiunti i 5 del Centro Democrático Unido. La destra rimane comunque maggioritaria, considerando la somma dei 27 seggi di Arena e dei 16 del Partido de Conciliación Nacional. Il Partido Demócrata Cristiano, infine, spesso allineato su posizioni di destra, ha ottenuto 4 deputati (più uno grazie alla coalizione con il Partido Social Demócrata e il Movimiento Renovador).

Cultura

La religione principale del paese è quella cattolica. Durante la guerra, il governo ritenne che, data l'attenzione della chiesa nei confronti dei poveri, questa appoggiasse il comunismo; per questo motivo, il governo la avversò. Molti abbandonarono il proprio credo religioso perché temevano per la propria vita oppure non approvavano che la chiesa si fosse schierata con l'opposizione. La religione protestante, specialmente l'evangelismo, costituiva una buona alternativa. Tra le altre religioni del paese figurano la battista e la pentecostale.

La lingua nazionale è lo spagnolo, anche se molti uomini tra i 20 e i 40 anni hanno imparato l'inglese negli Stati Uniti durante la guerra. Le lingue indigene non vengono più utilizzate nella vita di tutti i giorni, nonostante l'interesse accademico di proteggere la lingua nahua usata dai Pipil sia molto sentito.

Quasi tutta la musica trasmessa dalle emittenti radiofoniche del paese è il genere pop che ha successo negli sati Uniti in Messico o in altre parti dell'America Latina, anche se c'è un piccolo gruppo di artisti impegnati nella canción popular (musica popolare) che trae ispirazione dai fatti di cronaca del paese. Tra i poeti ci sono Manlio Argueta e Francisco Rodríguez.

Il villaggio di La Palma è diventato famoso per una scuola d'arte fondata da Fernando Llort, artista in grado di rappresentare villaggi persi tra le montagne, campesinos (contadini) e immagini religiose con uno stile molto semplice, quasi fumettistico, e colori vivaci, dipingendo su un seme come sul muro di una chiesa. Ilobasco è conosciuto per le sue ceramiche, mentre San Sebastián è famoso per la lavorazione dei tessuti.

La pietanza quotidiana degli abitanti di El Salvador, il casamiento, è composta da riso e fagioli; un altro piatto molto diffuso è il pupusas, piatto a base di frumento e formaggio, fagioli o chicarrón (lardo di maiale fritto). I licuados (bibite a base di frutta), il caffè e le gaseosas (bevande analcoliche) si trovano dovunque. Il Tic-Tack e il Torito sono due superalcolici ricavati dalla canna da zucchero che ricordano la vodka; non sono consigliati per chi sta attento al proprio stomaco.

Ambiente

El Salvador è un paese molto piccolo (grande quasi quanto la Lombardia), situato sulla costa del Pacifico dell'America centrale. Il paese confina con il Guatemala a ovest, l'Honduras a nord e a est ed è bagnato dall'Oceano Pacifico a sud.

Per la maggior parte, il paesaggio è ricco di vegetazione e circondato da rilievi avvolti nella nebbia. Il paese è punteggiato da più di 25 vulcani che non sono più in attività: i vulcani più grandi sono San Salvador, San Vicente, Santa Ana e San Miguel. I boschi occupano appena il 6% del territorio, il restante è occupato dalle coltivazioni; nelle zone montuose vi sono soprattutto piantagioni di caffè, nei bassopiani lo zucchero e nelle pianure costiere il cotone. Tuttavia El Salvador, che vanta il triste primato dei maggiori problemi ambientali nel continente americano, corre il rischio di perdere tutta la sua bellezza, soprattutto perché è l'unico paese dell'America Latina a non avere una legislazione sulla tutela dell'ambiente. Molti fiumi si trovano in gravi condizioni di inquinamento e alcuni temono che con questo ritmo di distruzione il paese rimarrà senza acqua potabile entro 10 o 15 anni.

Sebbene lo sviluppo industriale e la costruzione di strutture turistiche costituiscano due delle peggiori minacce all'ambiente, il problema più evidente è dato dai rifiuti urbani. Di solito, un gruppo di avvoltoi che volano in circolo indica che i rifiuti sono stati abbandonati sul ciglio della strada. Tra le specie faunistiche sopravvissute all'inquinamento vi sono: quetzal, tucani, scimmie, cervi dalla coda bianca e tante farfalle. Inoltre vi sono circa 90 specie in estinzione, tra le quali le tartarughe marine e gli armadilli.

Il clima presenta due stagioni principali: la stagione secca e la stagione delle piogge. Durante la stagione delle piogge, che va da maggio a ottobre, piove di solito tutte le sere. Tra novembre e aprile il clima è invece secco e il paese si copre di polvere. Le temperature giornaliere non subiscono importanti variazioni: passano dai 30°C in novembre ai 34°C nei mesi di marzo e aprile. Le pianure costiere registrano temperature molto più elevate del resto del paese. San Salvador, situato 680 m sopra il livello del mare, gode di un clima più temperato, tuttavia il tasso di umidità della capitale è molto alto.

Precauzioni

Il 16 gennaio 2001 il Dipartimento di Stato statunitense ha emesso un comunicato in cui invitava a non visitare il Salvador, a causa delle condizioni sfavorevoli createsi in seguito al violento terremoto del 13 gennaio, il peggiore dell'ultimo decennio. È stato dichiarato lo stato di emergenza e calamità naturale ma il 13 febbraio la più forte di oltre 3000 scosse di assestamento si è propagata nella regione a est di San Salvador. Non tutte le zone del paese sono state colpite dal sisma, ma le frane e gli edifici collassati hanno costituito un serio problema nei dintorni di San Salvador provocando un grave dissesto delle comunicazioni, dei trasporti e dei servizi pubblici di base.

Attualmente tutto il paese è ad alto rischio, a causa dell'elevato indice di criminalità comune e organizzata. Si verificano numerosi sequestri di persona, anche di imprenditori stranieri, e le rapine sono frequentissime.

I visitatori sono invitati, al momento del loro arrivo, a contattare l'Ambasciata d'Italia (ambitalia@ambasciatait.org.sv, tel: 00503-223-5184; 223-4806), per segnalare la loro presenza, il recapito e gli spostamenti previsti.

In caso di aggressioni non opporre alcuna resistenza, pena gravissime conseguenze per la propria incolumità fisica.

Arrivare e trasporti

Come arrivare: El Salvador è un centro importante del traffico aereo centroamericano: il paese è collegato a tutte le città principali della regione e ad alcune città americane tra cui Atlanta, Dallas, Houston, Los Angeles, Miami, New York e San Francisco. La compagnia aerea nazionale è la Taca, ma anche altre compagnie aeree effettuano voli sul paese: American, Continental, Delta e United Airlines. I voli internazionali atterrano all'aeroporto di Comalapa, situato sulla costa del Pacifico, 44 km a sud di San Salvador. La tassa sui voli internazionali ammonta a US$25.

Da San Salvador, Santa Ana e San Miguel partono autobus diretti a Tegucigalpa, città principale dell'Honduras, e Città del Guatemala, capitale dello stato omonimo. Per attraversare la frontiera con il Guatemala potete scegliere tra Anguiatú, Las Chinamas, La Hachadura e San Cristóbal; i valichi principali di frontiera con l'Honduras sono El Amatillo e El Poy.

Trasporti interni: El Salvador non è un paese molto esteso: sono sufficienti poche ore per raggiungere qualsiasi città partendo dalla capitale in autobus o in automobile. Il servizio di autobus è ottimo: anche se spesso i mezzi di trasporto sono affollati, gli autobus sono estremamente convenienti ed effettuano corse regolari. La maggior parte delle città di El Salvador offrono un servizio di taxi, e le tariffe sono trattabili. Sia all'aeroporto sia a San Salvador è possibile trovare agenzie per il noleggio di un'automobile (il traffico scorre sulla destra), ma non bisogna dimenticare che le strade sono raramente asfaltate. I furti delle auto e le aggressioni ai conducenti non sono un fenomeno sconosciuto, anche se è molto più facile che vi capiti di cadere vittime dello stravagante stile di guida dei locali e degli animali che spesso pascolano lungo le strade.

Per raggiungere San Salvador dall'aeroporto internazionale di Comalapa, che si trova poco più a sud, sono necessari 45 minuti di viaggio; la strada che collega la capitale all'aeroporto è in buone condizioni. È consigliabile prendere un taxi o un colectivo. Alcune compagnie aeree effettuano voli nazionali, ma tragitti molto brevi costano grosse somme di denaro. Le compagnie aeree nazionali fanno scalo all'aeroporto Ilopango, 13 km a est della capitale.

Mete principali

San Salvador
La capitale, San Salvador, che tra l'altro è la città più grande del paese, è situata in una valle alle pendici del vulcano omonimo. La città non sorge in un punto ideale, dato che la valle trattiene l'inquinamento dei gas di scarico delle automobili intrappolate nel caotico traffico cittadino. Le migrazioni dai centri rurali, unite ai problemi economici del periodo della guerra, hanno causato un forte aumento della povertà urbana: il tasso di disoccupazione si aggira tuttora intorno al 50%. La città abbonda di baraccopoli e le strade sono popolate da un gran numero di persone che per tirare avanti vendono di tutto, dalla frutta non proprio appena colta a pistole e fondine.

San Salvador fu fondata nella sua attuale ubicazione nel 1546 e divenne capitale dello stato nel 1839. Nonostante la città abbia una storia lunga e ricca, non rimangono antiche costruzioni da visitare, a causa delle ricorrenti sciagure che l'hanno colpita: due incendi (nel 1854 e nel 1873), l'eruzione del vulcano (1917) e un'alluvione (1934). Il terremoto del 1986 e quello violentissimo del 2001 hanno causato danni notevoli, e il processo di ricostruzione non è ancora terminato.

Il simbolo della città è la Catedral Metropolitana, che ospita la tomba dell'arcivescovo Oscar Romero. La cattedrale si affaccia sulla piazza principale, Plaza Barrios. Il Teatro Nacional, sfarzosa costruzione situata nelle vicinanze, risale al 1917. A San Salvador si tengono due mercati: il Mercado Ex-Cuartel, che abbonda di prodotti d'artigianato, stoffe lavorate a mano e oggetti in ceramica, e il Mercado Central, dove si vendono i prodotti per le necessità di tutti i giorni. Il Museo Nacional David J. Guzmán ospita gran parte degli importanti reperti archeologici del paese, e il Jardín Botánico La Laguna, che ha sostituito un vecchio acquitrino adagiato sul fondo di un cratere vulcanico, è un giardino dal grande fascino.

Per il pernottamento è consigliabile mantenersi intorno alle zone delle stazioni degli autobus orientale e occidentale. Tuttavia, queste zone non sono molto sicure, soprattutto di notte. Alcune strutture situate nel centro cittadino offrono servizi migliori e più sicuri, e nella parte occidentale della città abbondano le piccole pensioni. Zona Rosa è il nome del ristorante più raffinato ed esclusivo della città nonché del quartiere dalla vita notturna più interessante.

La Libertad
La Libertad, la spiaggia più vicina alla capitale, è una località molto frequentata dagli appassionati di surf perché offre le onde migliori sulla costa del Pacifico. Se praticare il surf non vi interessa, non c'è molto altro da fare in questa piccola località marittima piena di pesce essiccato o sminuzzato che emette un fortissimo odore pungente. Durante i fine settimana si riempie di gente di città, ma se le strade diventano davvero troppo affollate per i vostri gusti, dirigetevi verso una delle tante spiagge lungo la Costa del Bálsamo, 75 km di litorale ideale per il surf che si estende da La Libertad a Acajutla.

La Libertad si trova 37 km a sud di San Salvador; per raggiungerla dalla capitale impiegherete circa un'ora di autobus.

Foresta pluviale di Montecristo
La zona di incontro tra El Salvador, Honduras e Guatemala riceve 200 cm di precipitazioni annuali, arriva a una percentuale di umidità del 100% e vanta cime che si elevano fino a 2400 m, condizioni queste ideali per la foresta pluviale dalle cime costantemente coperte dalla nebbia. Nella foresta di Montecristo, le foglie di piante di 30 m di altezza formano un tetto impenetrabile ai raggi del sole. Felci, orchidee, funghi e muschio crescono rigogliosi e, tra le specie della ricchissima fauna locale figurano scimmie ragno, formichieri a due dita, puma, aguti, tucani e barbagianni striati.

La foresta di Montecristo si trova all'interno del Parque Nacional Montecristo-El Trifinio, a nord-est del vulcano Metapán, ormai spento, quattro ore di autobus a nord di San Salvador.

Rovine di Tazumal
Le rovine maya di Tazumal, le più importanti e le meglio conservate del paese, si trovano presso Chalchuapa. In lingua quiché, Tazumal significa 'piramide dove viene dato fuoco alle vittime'. Le rovine sono soltanto una parte dell'area di 10 kmq sepolta sotto il centro abitato. Gli archeologi impegnati negli scavi sostengono che i primi insediamenti nell'area risalgano al 5000 a.C., e le rovine finora rinvenute possano essere fatte risalire a un arco di tempo di mille anni. I manufatti ritrovati a Tazumal dimostrano che il paese manteneva rapporti commerciali consolidati e molto attivi con luoghi lontani come Panamá e il Messico.

Chalchuapa è situata 76 km a nord-ovest di San Salvador, a circa due ore di autobus dalla capitale; di solito, il percorso in autobus prevede il passaggio per Santa Ana.

Mete alternative

Cerro Verde
Il Parco Nazionale Cerro Verde offre due panorami dal fascino incredibile: l'imponente Volcán Izalco, tuttora in attività, e il Lago de Coatepeque, specchio dalle acque blu, situato sul pendio orientale del Volcán de Santa Ana, il vulcano più alto del paese. Due secoli fa, l'Izalco non era che una cavità sulla superficie terrestre dalla quale si alzavano colonne di nero fumo sulfureo. In seguito cominciò a formarsi un cono che in breve tempo raggiunse le dimensioni attuali (1910 m). Le eruzioni dell'Izalco sono continuate fino a questo secolo, e le frequenti fuoriuscite di fumo, pietre e fiamme dal cratere hanno fatto guadagnare al vulcano il soprannome di 'faro del Pacifico'. Sebbene l'Izalgo sia ancora classificato come attivo, l'ultimo episodio di attività vulcanica è stato registrato nel 1966. Per salire fino al cratere sono necessarie tre ore di cammino lungo il sentiero battuto.

Il mezzo di trasporto migliore per raggiungere il Parco Nazionale Cerro Verde è l'autobus; il parco si trova due ore a sud di Santa Ana. E quest'ultima, a sua volta, si trova 63 km a nord-ovest di San Salvador: per raggiungere la città dalla capitale è necessaria un'ora e mezzo di autobus.

Ilobasco
Nella lingua nahua, Ilobasco significa 'luogo dove abbondano i campi di grano', ma oggi il paese è famoso più per la produzione di oggetti di ceramica che per i cereali. A Ilobasco troverete le sorpresas, piccole scatole di forma ovale e delle dimensioni di una noce dentro le quali vi sono dettagliatissime riproduzioni di paesaggi o figure. Nella maggior parte dei casi, a esser ritratte sono innocue circostanze della vita quotidiana, ma di recente un artista locale ha ideato un nuovo soggetto molto ardito: le scene erotiche di una giovane coppia. Il sacerdote del paese ha tentato di confiscare i manufatti peccaminosi, che tuttavia hanno riscosso un grande successo e che, una volta scelti dall'acquirente, vengono avvolti con discrezione in un foglio di carta. Le ceramiche locali possono essere acquistate sulla strada principale dello shopping cittadino, dove sorge una lunga fila di negozi che vendono prodotti di artesanía.

Ilobasco si trova 54 km a nord-est di San Salvador ed è ben servito dagli autobus.

Isla Montecristo
Dove il Río Lempa si getta nell'Oceano Pacifico fioriscono le mangrovie, gli aironi bianchi si riposano dal volo e i pesci guizzano fuori dall'acqua. Nonostante le condizioni ambientali non proprio ideali del paese, la zona conosciuta come Isla Montecristo (Isola di Montecristo) è tuttora non edificata e ha una natura incontaminata. Occorre organizzarsi bene per arrivare sin qui, ma lo stupendo paesaggio, la grande ricchezza di flora e fauna e la gentilezza della piccola comunità locale vi ricompenseranno per tutti gli sforzi. Le famiglie del luogo forniscono vitto e alloggio nelle proprie abitazioni e accompagnano i turisti alla ricerca di mangrovie e nelle escursioni lungo il fiume. Gli alloggi offrono soltanto le prime necessità; una buona idea è quella di portare qualcosa da mangiare per dividerlo con gli altri. L'atmosfera è resa più familiare da maiali, polli, cani e da un'infinità di bambini.

Isla Montecristo si trova 80 km a sud-est di San Salvador ed è servita dagli autobus, ma dovrete essere disposti a fare molti cambi (di solito a Zacatecoluca o San Nicolás Lempa).

Zona settentrionale del paese
Le province di Chalatenango e Morazán sono state le zone calde degli scontri tra l'esercito e i guerriglieri dell'FMLN. Una delle tattiche utilizzate dai militari, chiamata tierra arrasada (terra bruciata), consisteva nell'incendiare i raccolti e uccidere il bestiame. Gli abitanti che avevano abbandonato la zona nel periodo della guerriglia hanno ormai fatto ritorno nella propria terra: una visita in queste regioni offre la possibilità di verificare il lavoro di ricostruzione. Sia gli edifici sia gli abitanti del luogo portano ancora in sé i segni lasciati dalla guerriglia, e purtroppo le mine di terra costituiscono tuttora l'aspetto inquietante e pericolo di quello che altrimenti sarebbe il paesaggio più mite del paese.

La Palma, un paese assediato dai guerriglieri dell'FMLN durante gli scontri, è famoso per i suoi manufatti in legno nonché per lo stupendo paesaggio che abbonda di piante in fiore, fiumi dal corso burrascoso e bellissime montagne. La Palma è situato 84 km a nord di San Salvador, a circa quattro ore di viaggio in autobus dalla capitale. Il paese di Perquín era invece il quartier generale dei guerriglieri, mentre adesso ospita l'impressionante Museo de la Revolución Salvadoreña, che documenta le cause e lo sviluppo degli scontri con fotografie, manifesti e armi, e racconta le storie delle vittime della guerriglia. La collezione di armi spazia dai modelli più all'avanguardia alle bombe di produzione casalinga.

Perquín si trova a nord di San Miguel; se prendete l'autobus da San Miguel, saranno sufficienti tre ore di viaggio. Nei paesi più piccoli è quasi sempre difficile trovare una sistemazione, ma se vi informate dovreste riuscire a farvi ospitare da qualche abitante del luogo; se nella zona trovate uno straniero è probabile che vi ospiti volentieri. Le specialità gastronomiche sono ridotte all'osso e i trasporti pubblici non effettuano sempre un servizio regolare.