Galles

Il Galles evoca immagini di lande ondulate e morbide colline, cori maschili, luoghi dai nomi incredibilmente lunghi, squadre di rugby, "Bread of Heaven ", castelli medievali, toast al formaggio e vecchie città minerarie.

Ma il Galles è anche deforestazione sfrenata, linee dell'alta tensione che proliferano e moderni poli industriali che stanno gradualmente rimpiazzando le brutture della società mineraria del XIX secolo.

Ciò che sta alla base di questa curiosa unione di grigiore e bellezza, acume e tristezza è pura essenza gallese - una forza di spirito e carattere che continua a mantenersi audace nonostante i secoli di tentata assimilazione e negligenza inglese.

A colpo d'occhio

Superfice
20.798 kmq

Capitale
Cardiff

Composizione etnica
celti, anglosassoni

Lingua parlata
gallese, inglese

Religione
protestante non conformista, anglicana, cattolica

Ordinamento dello stato
monarchia costituzionale

Settori/prodotti principale
agricoltura, selvicoltura, acciaio, rame, carbone, raffinazione del petrolio, elettronica, turismo

Principale partner commerciali
Unione Europea, USA

Membro dell'Unione Europea

Documenti ed info utili

Visto
i cittadini italiani non hanno bisogno del visto; possono vivere e lavorare liberamente senza alcun controllo da parte delle autorità per l'immigrazione.

Rischi sanitari
I cittadini italiani possono usufruire dell'assistenza sanitaria gratuita di pronto soccorso, presentando il modello E111. Richiedetelo presso gli uffici della vostra ASL prima di partire e portatelo con voi in viaggio.

Elettricita
240V, 50Hz

Fuso orario
la stessa ora del meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema metrico decimale (eccetto la birra che è misurata in pinte)

Quando andare

La primavera e l'autunno sono probabilmente i periodi migliori per visitare il Galles, se si vogliono evitare le folle di luglio e agosto. Ancora meglio in inverno, se non fosse che molti siti d'interesse turistico chiudono a metà ottobre e non riaprono che a Pasqua. In inverno, inoltre, molti valichi montani potrebbero essere bloccati dalla neve.

Eventi e Manifestazioni

Il Galles non sarebbe il Galles senza gli eisteddfodau (al singolare eisteddfod) che vanno da concorsi canori nei villaggi a tre grandi manifestazioni culturali con scadenza annuale: il Royal National Eisteddfodd, organizzato alternativamente nel nord o nel sud del paese in agosto; l'International Music Eisteddfod che si tiene a Llangollen in luglio e l'Urdd (Youth) Eisteddfod per i giovani che ugualmente alterna la sede del nord con quella del sud in maggio. A metà luglio si svolge a Llanelwedd il Royal Welsh Agricultural Show, la festa annuale delle mucche e degli aratri.

Valuta
sterlina inglese (£), suddivisa in 100 pence (p)

Sport e tempo libero

Il Galles si sta impegnando per affermarsi come destinazione per vacanze all'insegna dello sport. L'attività più praticata è l'escursionismo a piedi.

Il paese vanta una rete importante di sentieri, i più impegnativi dei quali attraversano la rocciosa Snowdonia o il parco nazionale di Brecon Beacons. Nel Galles si possono praticare ben sette escursioni su lunga distanza: le due più famose sono Pembrokeshire Path e Offa's Dyke Path.

La Cambrian Way (441 km) e la Glyndwr's Way (193 km) sono leggermente meno affollate.

In quasi tutto il Galles c'è la possibilità di fare trekking su pony, in particolare nei pressi della Pembrokeshire Coast e nel parco nazionale di Brecon Beacons.

I ciclisti potranno trovare impegnativi percorsi in salita pedalando attraverso i monti di Cambria, le Black Mountains o il parco nazionale Brecon Beacons. La costa del Pembrokeshire ha un territorio più pianeggiante.

La costa sud-occidentale ha un certo numero di spiagge adatte al surf, tra le quali Porthcawl, Oxwich Bay, Rhossili, Manorbier, Freshwater West e Whitesands.

In Snowdonia ci sono i posti migliori per la canoa e il rafting su rapide, mentre Llangollen è rinomata, oltre che per il festival di musica e danza, per le discese in canoa sulle rapide del fiume Dee.

La crociera lungo il Monmouthshire & Brecon Canal è piacevole anche perché s'incontrano solo sei chiuse per tutta la sua durata (53 km). Gli speleologi possono dirigersi verso i Brecon Beacons dove troveranno diverse reti di grotte calcaree.

Storia

Le prime testimonianze della presenza umana risalgono a 200.000 anni fa.

I celti fecero sentire la propria influenza soltanto verso il 600 a.C., probabilmente per opera di bande di guerrieri e avventurieri e dei loro druidi e sacerdoti.

La successiva presenza romana fu mitizzata come un periodo di dominio benevolo, forse paragonato al caos del periodo che seguì, quando arrivarono a fare razzie i pirati irlandesi e gli Scots (i bretoni).

Nel V secolo si diffuse una forma monastica di cristianesimo che era giunta dall'Irlanda e il più famoso a fare proseliti fu un monaco di nome Dewi (più tardi normannizzato in David - santo patrono del Galles).

Questa cristianità si sviluppò sulla radice delle antiche credenze religiose celtiche.

Il periodo dal V all'XI secolo fu caratterizzato da pressioni e invasioni anglosassoni, ed è verso il 580 che i bretoni cominciarono a chiamarsi Cymry, o compatrioti. Si ritiene che re Artù, o comunque un condottiero bretone il quale forse portava il suo stesso nome, si sia distinto lottando vittoriosamente contro i sassoni nell'VIII secolo. Compiuta nello stesso periodo, ma nei fatti più concreta, fu l'azione di Offa, re del vicino regno sassone di Mercia, che costruì un terrapieno per creare una linea di confine tra i gallesi e gli abitanti di Mercia. Oggi l'Offa's Dyke è considerato uno dei migliori percorsi escursionistici del paese.

Le invasioni vichinghe nel IX e X secolo ebbero un ruolo importante nell'unificazione dei singoli regni gallesi formatisi nel frattempo. Ironia della sorte, la minaccia d'invasione fu determinante per lo sviluppo del Galles come entità riconosciuta, ma fu anche causa della caduta del paese sotto il controllo della corona inglese. Nel 927 i re gallesi, di fronte all'assalto delle orde distruttrici, riconobbero Athelstan, il re anglosassone, come loro signore supremo. Si creò così un precedente di cui Guglielmo il Conquistatore approfittò pienamente, collocando un numero di baroni feudali lungo il confine con il Galles.

Nel XIII secolo vi furono alcuni tentativi di assicurarsi l'indipendenza e nel 1267 lo scaltro Llywelyn riuscì a farsi riconoscere come principe di Galles da Enrico III d'Inghilterra. Il suo trionfo durò tuttavia solo fino alla successione al trono inglese del bellicoso Edoardo I, che impose al galles la fedeltà alla corona. L'insulto finale giunse nel 1302 quando il titolo di principe di Galles fu dato al figlio maggiore del monarca inglese. L'autorità di re Edoardo fu resa ancora più evidente dalla costruzione di un gran numero di castelli imponenti e dall'incarico dato a coloni inglesi di erigere in Galles città e contee in stile inglese.

L'ultima ribellione fu nel 1400, quando Owain ap Gruffydd (Owen Glendower per gli inglesi), discendente della casa reale di Powys, rivendicò il principato del Galles. L'insurrezione fu domata e gli inglesi riacquistarono gradualmente il controllo del territorio.

Il Galles rimase sonnecchiante fino al 1730 circa, quando fu risvegliato dalla rivoluzione industriale, mentre il dilagante metodismo diffondeva la propria influenza in tutto il paese e gli donava una nuova identità. L'estrazione di carbone, rame, ardesia e stagno determinò un forte incremento della popolazione, che trasformò rapidamente il paesaggio della campagna da frammentate comunità rurali a centri minerari e industriali urbanizzati. Le città fuligginose diventarono focolai di nonconformismo, nazionalismo, sindacalismo, liberalismo e di sostenitori del Partito Laburista. La trasformazione fu lenta ma inesorabile: nel 1925 fu fondato il Plaid Cymru, il partito nazionale gallese; la lingua gallese fu accettata ufficialmente nel 1942; Cardiff diventò la capitale ufficiale nel 1955; a un ministro gallese furono affidati incarichi di governo da parte del governo britannico nel 1964; oggi il Plaid Cymru conta diversi seggi nella Camera dei Comuni. Anche la cultura e la lingua gallese hanno prevalso: il Galles ha ottenuto il proprio canale TV nel 1982.

Il Galles anni '90 era ancora scosso dal tracollo delle sue tradizionali industrie di carbone e acciaio. Persisteva una forte disoccupazione, nonostante i vari programmi di diversificazione. Le attuali politiche del governo laburista sono sicuramente più vicine al Galles di quanto non lo siano state quelle dei conservatori, ma le possibilità che il Galles emerga come nazione indipendente rimangono esigue.

 

Cultura

L'eisteddfod è un'istituzione totalmente gallese che tende a disorientare chi non lo è. La parola significa incontro di poeti. In origine si trattava di antichi tornei tra bardi in cui poeti e musicisti gareggiavano tra loro per conquistare un posto d'onore nelle case dei nobili. Il primo dovrebbe aver avuto luogo nel 1176, ma la loro popolarità crollò sensibilmente nel XVII secolo quando s'impose la severità dei gruppi nonconformisti. La National Eisteddfod Society fu istituita nel 1860 circa per far rivivere le antiche tradizioni e oggi si contano 3 grandi eisteddfodau e diverse gare minori. I cori di voci maschili sono un'altra delle istituzioni gallesi, e sono particolarmente connessi alle cittadine sorte presso le miniere carbonifere del sud. Questi cori hanno le loro radici nel metodismo e i loro repertori comprendono un gran numero di inni religiosi. Sebbene molte delle comunità che li hanno generati siano scomparse, essi continuano a esistere (anche se alcuni hanno dovute aprire le porte alle donne e ai visitatori).

Il Galles è una nazione di nonconformisti e quindi non sorprende che molti gruppi protestanti nonconformisti si siano così diffusi. Il cristianesimo fu introdotto fin dal V secolo e durante la Riforma la chiesa gallese venne riorganizzata ed entrò a far parte della chiesa anglicana. Nel XVIII secolo la nuova classe operaia industriale si rivelò base di reclutamento per le varie sette, in particolare per i battisti, metodisti e congregazionalisti. Già nel 1851 l'80% della popolazione era nonconformista e nel 1920 la chiesa anglicana cessò di fatto di essere la chiesa ufficiale del Galles. I nonconformisti sono tradizionalmente puritani ed è solo di recente che è stato concesso ai pub di rimanere aperti la domenica. Oggi, tuttavia, solo 220.000 gallesi si riconoscono come nonconformisti.

Ciò che più differenzia il Galles dal resto della Gran Bretagna è l'aver mantenuto l'uso della lingua gallese. Nonostante le strane ed apparentemente impronunciabili doppie "l " e consonanti consecutive, il gallese è una lingua indoeuropea, con derivazioni celtiche. Le lingue che più gli somigliano sono il bretone e la lingua della Cornovaglia. Durante l'occupazione romana, molte persone adottarono sia il latino sia il gallese e l'influenza della prima lingua sulla seconda è ancora evidente. L'idioma si sviluppò completamente verso il VI secolo ed è uno dei più antichi in Europa. La rivoluzione industriale fece confluire nel paese un gran numero di persone di lingua inglese e tra l'inizio del XIX secolo e l'inizio del XX la percentuale di abitanti che parlava gallese scese dall'80% al 50%. Oggi solo il 20 % della popolazione lo parla, in maggioranza a ovest e nord-ovest del paese. Vi sono persone impegnate a ridare vita alla lingua. Inoltre è diventato legale parlare gallese in tribunale, ci sono diverse pubblicazioni bilingue e Channel 4 trasmette giornalmente alcuni programmi della TV gallese. Nel 1988 è stato istituito il Dipartimento della lingua gallese e nel 1994 il Welsh Language Act ha sancito che il gallese gode di eguale status rispetto all'inglese.

La cucina gallese non è particolarmente rinomata, ma di fatto esiste. Il porro è ovviamente il simbolo della nazione, ma troverete anche il laverbread (un misto di alghe, avena e pancetta servito su pane tostato), il rarebit (toast al formaggio insaporito con mostarda e birra) e le salsicce Glamorgan, una delizia a base di formaggio, pane grattugiato, porro e aromi.

 

Ambiente

Circondato su tre lati dal mare, ha quadi 600 miglia di costa. Il confine orientale con l'Inghilterra segue all'incirca il tracciato dell'Offa's Dyke, il gigantesco terrapieno difensivo costruito nell'VIII secolo. I principali sistemi montuosi sono tre: le Black Mountains e i tondeggianti Brecon Beacons a sud e i monti di Snowdonia a nord-ovest. Queste zone montuose sono solcate profondamente da strette valli fluviali. Lande ondulate si estendono da Denbigh, situato a nord, fino alle valli Glamorgan a sud, concludendo la loro corsa sulle spettacolari scogliere della costa occidentale. La popolazione è concentrata nel sud-est del paese, lungo la costa che va da Cardiff a Swansea e nelle valli che spostandosi verso nord confluiscono nei Brecon Beacons.

Delle foreste di rovere che un tempo ricoprivano buona parte del Galles è rimasto molto poco. La maggior parte è stata abbattuta per far posto all'agricoltura o per ricavare legname da usare nella costruzione delle navi, nell'edilizia, nei depositi di carbone o nelle miniere. Una pastorizia eccessiva e l'introduzione di rododendri selvatici hanno impedito alla foresta originaria di riprodursi. I frassini che crescono lungo i fiumi sono molto più diffusi delle querce e alla loro ombra si possono trovare primule, violette e orchidee. Anche i ciliegi selvatici e gli aceri sono piuttosto comuni, mentre le fragili piante artiche-alpine come il falangio, un giglio unico nel suo genere, crescono tra le montagne del paese.

Gli uccelli marini adorano la lunga linea costiera del Galles (Grassholm ospita una delle più grandi colonie di sule). Nell'entroterra troverete gli unici esemplari di nibbio rosso rimasti in Gran Bretagna, così come il grande pipistrello horseshoe, confinati ormai in Galles e in rare zone dell'Inghilterra. Gli scoiattoli rossi stanno cercando di sopravvivere in alcune aree del paese mentre una colonia di foche grigie si riproduce sulla costa occidentale.

È giusto riconoscere che nel Galles le piogge sono eccessive, con precipitazioni in qualsiasi periodo dell'anno. Anche i venti che soffiano da ovest e sud-ovest possono rendere la vita piuttosto difficile. Detto questo, bisogna ammettere che la vicinanza delle montagne alla costa significa che si possono trovare condizioni climatiche molto varie seppure entro brevi distanze. Le temperature a Cardiff possono raggiungere i 20°C in piena estate (agosto) ma raramente arrivano alla soglia del gelo nel cuore dell'inverno (gennaio).

Arrivare e trasporti

Come arrivare: L'aeroporto internazionale di Cardiff accoglie principalmente voli charter di vacanzieri, sebbene vi siano anche alcuni collegamenti fissi per Aberdeen, Amsterdam, Belfast, Bruxelles, Isole della Manica, Dublino, Edimburgo, Glasgow, l'Isola di Man, Manchester e Parigi. Il modo più economico di raggiungere il Galles è l'autobus, che conta diversi collegamenti tra le città gallesi e quelle inglesi. Il treno impiegherà meno di due ore per portarvi da Londra a Cardiff, e non vi costerà una fortuna. La maggior parte delle grandi città del Galles è collegata all'Inghilterra tramite ferrovia. Con il Tunnel della Manica si ha la possibilità di viaggiare in treno da Cardiff all'Europa continentale, passando da Londra. Se si sceglie l'auto sono necessarie tre ore di guida per coprire la distanza tra Londra e Cardiff; le autostrade permettono di arrivare in Galles in maniera semplice e veloce. I traghetti, inoltre, collegano l'Irlanda con Holyhead, Pembroke, Fishguard e Swansea.

Trasporti interni: Le distanze sono brevi ma, fatta eccezione per i collegamenti lungo la costa, gli utenti dei trasporti pubblici si trovano purtroppo spiazzati di fronte a orari degli autobus complicati e poco frequenti. Non esistono voli interni. Alcune linee ferroviarie del Galles sono fantastiche, specialmente lungo la costa di Cambria e giù verso la valle di Conwy. Le due principali autostrade sono ottime e la viabilità nel resto del paese è lenta ma accettabile. Il ghiaccio e la neve possono rendere le strade pericolose o addirittura impraticabili. I traghetti raggiungono le isole della costa del Pembrokeshire e la penisola di Lyn.

Letture consigliate

Storia sociale dell'Inghilterra. Dalla preistoria ai nostri giorni:
di Asa Briggs (Oscar Mondadori, Milano 1997) È un saggio che analizza la struttura e i processi di cambiamento della società inglese.

L'impero dei Celti:
di Peter Berresford Ellis (Piemme, Casale Monferrato 2003) È un'opera a carattere divulgativo molto esauriente, scritta da uno dei più autorevoli studiosi inglesi.

La cittadella:
di Archibald Joseph Cronin (Bompiani, Milano 2000) È un classico della letteratura inglese che ha sullo sfondo la realtà sociale del Galles meridionale. Cronin fu medico fra i minatori del Galles negli anni '30 e '90 del '900.

Storia dell'Inghilterra. Da Cesare ai giorni nostri:
a cura di Kenneth Morgan (Bompiani, Milano 2001) Ripercorre la storia britannica dall'epoca romana alla fine del XX secolo.

Storia religiosa della Gran Bretagna:
a cura di Hugh Mc Leod (Jaca Book, Milano 1998) descrive il paesaggio religioso inglese, ricco e composito e per molti versi differente da quello continentale.

Com'era verde la mia vallata:
di Richard Llewellyn (Corbaccio, Milano 2000) È il primo (e l'unico tradotto in italiano) di una serie di libri dedicati alla vita in un centro minerario del Galles del Sud. Questi scritti contribuirono in larga misura al formarsi di quella mitologia locale della durezza di vita che sopravvive tuttora.

Sulla collina nera:
di Bruce Chatwin (Adelphi, Milano 1996) Racconta di due contadini gemelli in una fattoria al confine fra l'Inghilterra e il Galles.

Inglesi. Se li conosci non li eviti:
di Anthony Miall (Edizioni Sonda, Torino 2000; collana 'Le Guide Xenofobe') Una divertente guida alla scoperta di vizi e virtù, usi e costumi degli Inglesi, con uno scopo serissimo, però: quello di mettere a nudo i nostri più comuni e radicati pregiudizi. Così recita la quarta di copertina: "Un capitolo dopo i pasti guarirà anche i casi più ostinati di xenofobia ".

Poesie e prose:
di Dylan Thomas (Einaudi, Torino 1996) È una selezione dei migliori lavori del più celebre scrittore gallese.

I Baghtorpe in viaggio:
di Helen Cresswell (Mondadori, Milano 2003) Un divertente libro per ragazzi, che narra le vicende della famiglia Baghtorpe durante una vacanza in Galles.

Mete principali

Cardiff
Cardiff è la capitale più giovane d'Europa, una città multiculturale ricca di luoghi d'interesse sia nell'entroterra sia sul mare. Da fuligginoso centro nevralgico della regione e principale porto mondiale per l'esportazione del carbone, la capitale si sta inventando una nuova realtà. Coloro che vi indugiano avranno modo di scoprire il suo straordinario castello nel centro città, il museo nazionale e la galleria d'arte, una rivalutata area portuale e zone di rara bellezza architettonica. Lungo Cathedral Rd verso ovest e da Newport Rd verso est c'è una ampia scelta di sistemazioni bed &breakfast, sparpagliate. In centro vi imbatterete in venditori di specialità gallesi quali il rarebit (la versione gallese del toast al formaggio) e il laverbread (un miscuglio di alghe, più buono di quanto possiate immaginare) ma troverete anche caffè e bistrò con cibi più comuni. Il rugby è la forma d'intrattenimento più diffusa a Cardiff, ma per coloro che vogliono evitare la mischia non mancano i teatri, un centro per le arti e un'arena per spettacoli musicali.

Snowdonia National Park
Snowdonia, secondo parco nazionale della Gran Bretagna dopo il Lake District, copre 1352 kmq del nord del Galles e include lo Snowdon, a sud degli altipiani scozzesi, che con i suoi 1068 m è la cima più alta della Gran Bretagna. Ogni anno circa mezzo milione di persone arriva fin qui per fare alpinismo, camminare o semplicemente prendere il trenino che si inerpica fino in cima. Ci sono sei percorsi che conducono alla vetta e il meno interessante è il Llanberis Path che segue i binari della Snowdon Mountain Railway. Il parco, oltre alle suggestive montagne, offre una grande varietà di bellezze naturali: fiumi impetuosi, laghi, cascate, foreste, brughiere, valli ghiacciate e incantevoli tratti di costa disseminati di castelli. Troverete anche tombe dell'età della pietra e del bronzo, forti romani, ferrovie a scartamento ridotto e resti dell'eredità mineraria del paese. Di questi centri fanno parte la lacustre Llanberis, la località da cartolina Betws-y-Coed, l'antico villaggio delle miniere d'ardesia Blaenau Ffestiniog e la città-castello di Harlech.

St David's
Benché St David's sia poco più di un villaggio senza particolari attrattive, con un'unica piazza e qualche via laterale, la presenza della cattedrale gli ha conferito ufficialmente l'appellativo di città. Profondi sono i legami con il venerato san Davide, che scelse questo luogo per fondare una comunità monastica a pochi passi dalla casa natia e le cui spoglie sono qui sepolte. La cattedrale, risalente alla fine del XII secolo, non si può certo definire una pietra miliare del paese dal momento che una delle maggiori preoccupazioni dei suoi costruttori fu quella di nasconderne la struttura ai predoni norvegesi che attraversavano la zona.

All'interno si respira una forte atmosfera di venerabile antichità, con i suoi pavimenti in forte dislivello (a causa del terremoto del 1248), la navata normanna, il reliquiario del santo e la poltrona del monarca. Si ritiene che durante il Medioevo due pellegrinaggi al reliquiario equivalessero ad uno a Roma. Diverse escursioni partono dalla St Non Bay per le isole vicine.

Llandudno
Se volete un assaggio degli antichi splendori ormai sbiaditi che caratterizzano i freddi luoghi di villeggiatura marittimi, allora dirigetevi a Llandudno. Questa tipica ed incredibilmente famosa località sulla costa nord-occidentale del Galles, deve l'originale aria vittoriana alla sua architettura, all'imponente molo e alla magnifica passeggiata sul lungomare. Persino gli asini che arrancano su e giù per la spiaggia sembrano appartenere a un'epoca passata. Llandudno è splendidamente situata tra due vaste spiagge e dominata da uno scenografico promontorio dal nome Great Orme.

Conwy
Conwy, dominata dal suo famoso e pittoresco castello, è uno dei più belli esempi di città fortificata in Europa. Il castello ha otto imponenti torri merlate e deve la sua forma particolare in larga misura al rilievo roccioso su cui sorge. La miglior prospettiva del castello si ha dall'altra sponda del fiume Conwy, con i monti di Snowdonia come incredibile sfondo. Circa 1 km delle mura di cinta è rimasto intatto, sovrastato da 22 torri e da tre porte dell'epoca. Conwy completa la sua collezione di siti turistici con la casa più piccola della Gran Bretagna, Aberconwy House, costruita nel XIV secolo con legno e calce, e Bodnant Garden, uno dei più bei giardini del paese.

Brecon Beacons National Park
Fondato nel 1957, il parco si estende su una superficie di circa 1345 kmq ed è costituito da catene montuose frammezzate da valli boscose, brughiere e campi coltivati. Il territorio è in gran parte di proprietà privata e i pendii erbosi forniscono pascoli a pecore, pecore e ancora pecore. Molti visitatori raggiungono il parco per fare escursioni a piedi o in bicicletta su piste e sentieri. L'Offa's Dyke Path corre lungo il confine orientale; il Taff Trail da Brecon conduce verso sud. I centri che meritano di essere visitati sono Brecon, antica città sede di mercato, Abergavenny, la città autonominatasi 'porta del Galles', e l'eccentrica Hay-on-Wye. L' Offa's Path attraversa le popolari Black Mountains, che vantano un panorama davvero suggestivo, con luoghi d'interesse quali le rovine del Llanthony Priory, il corso del fiume Honddu, la chiesetta di Patrishow e la cima di Waun Fach. Il punto più alto delle verdeggianti colline dei Brecon Beacons è Pen-y-Fan (886 m).