Guatemala

Nel suo turbolento passato, il paese ha offerto al visitatore uno spaccato dell'America centrale: i vulcani più alti e più attivi della regione, le rovine maya più imponenti, i terremoti più distruttivi e un regime di repressione capace di far impallidire qualsiasi governo latino-americano.

Il Guatemala è il cuore della cultura maya dell'America centrale, a lungo perseguitata dal governo, ma, ciononostante, ancora viva e vegeta.

Essa sopravvive non soltanto nelle antiche rovine di Tikal e nei riti maya-cattolici di Chichicastenango, ma anche nei variopinti e sgargianti costumi di ogni giorno.

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Repubblica del Guatemala

Superfice
108.890 kmq

Capitale
Città del Guatemala

Composizione etnica
55% di discendenza mista spagnola e amerinda, 43% di discendenza maya o prevalentemente amerinda, 2% europei e altri bianchi

Lingua parlata
60% spagnolo, 40% 20 lingue amerinde (le principali sono quiche, cakchiquel, ketchi, mam, garifuna e xinca)

Religione
cattolica, pentecostale, misto di culti maya e cattolici

Ordinamento dello stato
repubblica presidenziale

Economia

PIL
48,3 miliardi di dollari

PIL pro capite
3.700 dollari

Crescita economia annua
2,3%

Inflazione %
7,6%

Settori/prodotti principale
caffè, zucchero, prodotti tessili, abbigliamento, mobili, prodotti chimici, petrolio, metalli, turismo, banane, tabacco, caucciù, frutta e verdura, cardamomo, cereali, fagioli, bovini, pecore, maiali, polli

Principale partner commerciali
USA, El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Germania, Messico, Venezuela, Corea del Sud

Documenti ed info utili

Visto
dall'inizio del 2000 i cittadini di molte nazionalità non necessitano di visto né di carta turistica par entrare in Guatemala e possono trascorrere un periodo di 90 giorni nel paese a partire dal giorno dell'arrivo. Di solito i funzionari non concedono il periodo massimo di 90 giorni; chiedetelo esplicitamente, altrimenti vi ritroverete con un permesso di 30 giorni. L'ambasciata guatemalteca in Italia precisa peraltro che ai cittadini italiani è consentito l'ingresso nel paese senza visto per una permanenza massima di 30 giorni: è sufficiente essere in possesso del passaporto con una validità di almeno sei mesi, di un biglietto di andata e ritorno e di valuta sufficiente per le spese di soggiorno. Per prolungare la permanenza occorre fare specifica richiesta all'ufficio immigrazione del Guatemala

Rischi sanitari
l'acqua dei rubinetti non è potabile in Guatemala, perciò dovrete purificarla per vostro conto o bere quella in bottiglia. L'acqua imbottigliata si trova quasi ovunque ed è quella che si beve nella maggior parte dei locali. La malaria è presente in Guatemala, specialmente nelle zone rurali di pianura, mentre non si corrono rischi negli altipiani centrali. Si consiglia la clorochina come anti-malarico. Fanno talvolta la loro comparsa anche colera e dengue

Elettricita
110V, 60 Hz

Fuso orario
sei ore indietro rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

Dal punto di vista climatico, il periodo migliore per visitare il Guatemala è la stagione secca, compresa tra la fine di dicembre e la metà di aprile che, insieme all'estate, rappresenta il periodo di maggiore affollamento. Benché la pioggia possa limitare le vostre attività, è consigliabile visitare il paese anche durante la stagione umida, soprattutto perché sono maggiori le possibilità di trovare alloggi a buon prezzo. Se intendete recarvi in Guatemala intorno a Pasqua, fate in modo di assistere ai riti della Semana Santa, il principale evento religioso dell'anno.

Eventi e Manifestazioni

La Semana Santa (Settimana Santa, immediatamente precedente alla Pasqua) è la più importante festività nazionale, in cui si tengono processioni e feste in tutto il paese; quella di Antigua pare sia la più spettacolare. Rabin Ajau, a Cobán, è una tradizionale festività degli indiani Kekchi, che si tiene dal 21 al 26 luglio. La Festa dell'Indipendenza cade in settembre e viene festeggiata in tutto il paese. In novembre cade la ricorrenza di Ognissanti e, dal 13 al 21 dicembre, a Chichicastenango ricorre la festività di Santo Tomás.

Valuta
Quetzal (Q)

Sport e tempo libero

Oltre alle numerose attività legate alla cultura maya, il Guatemala, con i suoi altopiani e vulcani intorno al Lago de Atitlán e ad Antigua, offre la possibilità di compiere escursioni e scalate. Prima di partire per le escursioni, rivolgetevi alla vostra ambasciata o consolato a Città del Guatemala per ottenere informazioni sui possibili pericoli. Se intendete praticare birdwatching intorno al parco nazionale di Tikal o al Lago de Atitlán, cercate di avvistare l'uccello nazionale, il quetzal. È possibile frequentare corsi di lingua spagnola presso Antigua e Quetzaltenango.

Storia

I villaggi di agricoltori e di pescatori sorti nel 2000 a.C. lungo la costa guatemalteca del Pacifico possono considerarsi i precursori della grande civiltà maya che per secoli dominò in tutta l'America centrale, lasciando in eredità le misteriose rovine. Intorno all'anno 250, nella cosiddetta epoca classica, sorsero sugli altopiani del Guatemala i grandi centri cerimoniali; durante il tardo periodo classico (dal 600 al 900) il potere centrale si spostò nelle pianure di El Petén. In seguito al misterioso crollo della civiltà Maya, si stabilì nella regione di El Petén anche la cultura itzá, in particolare intorno al luogo dove attualmente sorge Flores.

Al suo arrivo nel 1523, Pedro de Alvarado, giunto su ordine del re di Spagna per conquistare il Guatemala, non trovò che i resti dell'antica civiltà maya e un gruppo di tribù belligeranti. I regni dei Maya Quiché e Cakchiquel vennero spazzati via in breve tempo dagli eserciti di Alvarado, le terre divise in grandi latifondi e le popolazioni indigene sfruttate senza pietà dai nuovi proprietari. I frati domenicani, francescani e agostiniani, giunti poco dopo, non riuscirono a fermare lo sfruttamento; non solo, il loro fondamentalismo religioso causò la distruzione di preziose testimonianze della cultura maya.

L'indipendenza dalla Spagna, nel 1821, portò nuove ricchezze agli abitanti di sangue spagnolo (creoli) e peggiorò la situazione per i discendenti maya: le già poche misure protettive applicate dalla corona spagnola furono abolite, enormi appezzamenti di terra furono sottratti ai Maya e utilizzati per la coltivazione di tabacco e canna da zucchero, in cui i Maya stessi furono impiegati come schiavi. A partire dal raggiungimento dell'indipendenza, la politica del paese è sempre stata caratterizzata da continue lotte di potere tra fazioni di destra e di sinistra, nessuna delle quali ha mai posto come sua priorità il miglioramento delle condizioni dei Maya.

Solo pochi ed eccezionali capi di governo hanno fatto onore alla scena politica guatemalteca. L'alternanza al potere di dittatori e leader liberali con le loro politiche puramente economiche fu felicemente interrotta dall'arrivo di Juan José Arévalo, che instaurò un sistema di previdenza sociale, servizi sanitari e un ente per la salvaguardia delle popolazioni maya. Al potere dal 1945 al 1951, il regime liberale di Arévalo conobbe 25 tentativi di colpo di stato perpetrati dalle forze conservatrici dei militari. Il suo successore, il colonnello Jacobo Arbenz Guzmán, proseguì con una politica liberale e istituì una legge di riforma agraria volta a scardinare il sistema del latifondo e promuovere la nascita di piccole ma produttive aziende agricole a gestione individuale. L'esproprio delle terre controllate da società straniere (una politica appoggiata dal Partito Comunista Guatemalteco) provocò l'intervento nel paese della CIA che, nel 1954, appoggiò un colpo di stato che portò alla fuga di Arbenz Guzmán a Cuba e all'interruzione della riforma agraria.

Negli anni successivi la presidenza fu affidata a diversi esponenti militari, ma l'intensificarsi delle proteste e della repressione provocò lo scoppio della guerra civile. La forte industrializzazione degli anni '60 e '70 aiutò le classi più elevate ad arricchirsi ancora di più, mentre le città si fecero sempre più invivibili con l'arrivo in massa dei diseredati rurali in cerca di impiego. La violenta repressione da parte dei militari convinse infine gli Stati Uniti a interrompere gli aiuti militari e portò nel 1985 all'elezione del cristiano democratico Marco Vinicio Cerezo Arévalo.

Ai cinque anni di governo di Arévalo seguì la presidenza di Jorge Serrano Elías, che vinse le elezioni alla testa del Movimiento de Acción Solidaria. Tuttavia, il nuovo presidente non riuscì a porre fine a decenni di guerra civile e, vedendo diminuita la propria popolarità, si appoggiò sempre più al potere militare. Il 25 maggio 1993, dopo una serie di proteste pubbliche, Serrano mise a segno un auto-golpe. Privato dell'appoggio popolare, il presidente lasciò il paese e al suo posto venne eletto Ramiro de León Carpio, un aperto antagonista dell'esercito. La politica inaugurata da Carpio, basata sulla legge e sull'ordine, è stata recentemente ripresa dal suo successore, Alvaro Arzú, che ha cercato di risollevare il proprio paese, tormentato da lotte interne e criminalità, con politiche neo-liberali. Nel dicembre del 1996, il governo ha firmato una serie di accordi di pace con i guerriglieri di sinistra e l'esercito si è impegnato a ridimensionare il suo ruolo nelle questioni di sicurezza nazionale. Il principale problema che ostacola il cammino verso una pace durevole sono le grandi ingiustizie nel tessuto sociale ed economico della società guatemalteca.

Dopo le elezioni del 14 gennaio 2000 si è costituito un nuovo governo, guidato da Alfonso Portillo, esponente della destra. Un omicida riconosciuto, Portillo ha vinto sostenendo che se ha potuto difendere se stesso, difenderà anche i cittadini. La principale promessa della sua campagna elettorale ha avuto per oggetto la riorganizzazione delle forze armate del paese.

Per stimolare l'economia, nel giugno 2000 il Guatemala, insieme a El Salvador e l'Honduras, ha firmato un accordo di libero scambio con il Messico.

La grave crisi economica e il conseguente degrado delle condizioni generali di sicurezza, dovuto anche alla presenza diffusa di armi, fanno registrare negli ultimi sei mesi una recrudescenza di atti di violenza e di criminalità comune.

Cultura

Le numerose rovine maya e gli edifici coloniali costituiscono gli elementi architettonici più importanti del Guatemala. Uno degli aspetti culturali più interessanti è l'infinita varietà degli indumenti tradizionali cuciti a mano dai maya guatemaltechi. I modelli per i variopinti e ricamati indumenti femminili, come gli scialli, le tuniche e le gonne, risalgono all'epoca precolombiana. Le fogge e i dettagli dei capi di vestiario sono spesso segni distintivi delle tessitrici dei diversi villaggi, e possono anche avere significati religiosi o magici. In occasione di molte festività religiose maya si tengono concerti di musica e danze tradizionali.

Lo spagnolo è la lingua più diffusa del Guatemala e la principale religione è quella cattolica romana. I movimenti evangelici e pentecostali hanno un vasto seguito, ma i Maya hanno conservato vari aspetti delle loro religioni tradizionali che sopravvivono accanto a elementi cattolici.

La cucina guatemalteca non può certo competere con quella messicana, i cui piatti fondamentali, come tortillas e tacos, sono comunque facilmente reperibili in tutto il paese. L'ingrediente principale della gastronomia guatemalteca è la carne alla griglia, fritta o preparata in tutte le salse. Dato l'elevato numero di ristoranti cinesi, troverete buoni ed economici piatti a base di riso e fagioli. Il caffè è ampiamente diffuso: spesso ottimo, a volte è estremamente leggero e zuccherato. La birra è in gran parte o scura o chiara, mentre il rum e il Quetzalteca, un liquore forte di colore bianco, sono le bevande più amate del paese.

Ambiente

Il Guatemala, il paese più occidentale dell'America centrale, confina a nord e a nord-ovest con il Messico, a nord-est con il Belize e a est con l'Honduras e con El Salvador. Il paese è formato di altipiani montuosi coperti da foreste e di pianure invase dalla giungla. Sugli altipiani occidentali si innalzano più di 30 vulcani, che raggiungono un'altezza massima di 3800 m da cui di notte si diffonde un bagliore rossastro. L'intera zona è sottoposta a continui movimenti tellurici. La costa del Pacifico, intensamente coltivata, è un susseguirsi di spiagge di sabbia nera; il tratto caraibico non possiede spiagge di rilievo, ma è molto ricco dal punto di vista culturale. All'interno, le ampie pianure di El Petén, ricoperte di fitte foreste, ospitano piantagioni di banane su terreni che custodiscono numerose ossa di dinosauri.

L'uccello nazionale del Guatemala è il quetzal, una splendida creatura, quasi del tutto estinta a causa delle politiche di disboscamento e lottizzazione. Sopravvivono ancora, ma si lasciano vedere raramente, esemplari di giaguaro, ocelot, puma, jaguarundi, margay, oltre a cervi, pecari e tapiri.

La costa del Pacifico presenta un soffocante clima tropicale, con temperature che spesso si attestano sui 38°C. L'alto tasso di umidità, pressoché costante, diminuisce leggermente nella stagione secca. La regione degli altipiani è gelida di notte, umida e fredda durante la stagione della piogge e calda e piacevole nella stagione secca (da ottobre a maggio). Il clima della zona di El Petén è caldo e umido oppure caldo e secco a seconda delle stagioni.

Precauzioni

Il 3 febbraio 2003, di pomeriggio, un gruppo di tredici turisti italiani, in viaggio lungo la strada statale che collega la capitale al nord del paese, è stato assaltato da banditi armati che, dopo averli derubati dei loro beni ed effetti personali, li hanno legati e abbandonati in zona boscosa a pochi chilometri di distanza dal luogo dell'assalto. Poiché episodi analoghi a danno di turisti isolati o in gruppo sono frequenti e sono accaduti anche in ore diurne e in zone frequentate, si sconsigliano vivamente viaggi via terra in Guatemala.

Coloro che dovessero per motivi inderogabili recarvisi dovranno prestare costantemente attenzione alle situazioni potenzialmente rischiose. I furti di automobili e autobus sono abbastanza comuni e le principali città del Guatemala possono essere pericolose di notte. Si dovrebbe inoltre evitare di spostarsi da una città all'altra di notte. Rapimenti, stupri e aggressioni avvengono anche alla luce del sole e in certi casi colpiscono interi gruppi di viaggiatori. Si raccomanda una particolare attenzione nel Biotopo Cerro Cahuí, nella zona di El Remate, dove si sono verificati numerosi stupri e aggressioni.

Recentemente c'è stato un aumento degli episodi di giustizia sommaria da parte di vigilantes, soprattutto nelle campagne, e gli stranieri che hanno tentato di intervenire (in linciaggi pubblici e altri fatti analoghi) sono stati trattati con durezza dagli investigatori.

Arrivare e trasporti

Come arrivare: Le principali linee aeree servono gli scali di Città del Guatemala e Flores. Gran parte dei voli passano attraverso i nodi americani di Dallas-Fort Worth, Los Angels o Città del Messico. La tassa di imbarco è di US$10.

Per raggiungere il Guatemala da nord via terra è necessario entrare nel paese dal Messico compiendo lunghi viaggi in autobus o in treno. Esiste un collegamento diretto di autobus tra El Salvador e Città del Guatemala; le corriere dirette nell'Honduras si fermano al confine. Intraprendere il viaggio partendo dal Belize significa percorrere una strada polverosa in pessime condizioni attraverso montagne dalla ricca vegetazione. Potete anche arrivare in Guatemala via mare, viaggiando da Punta Gorda, nel Belize, a Puerto Barrios o Lívingston. Da quest'ultima città esiste inoltre un collegamento per Omoa, nell'Honduras.

Trasporti interni: Città del Guatemala e Flores sono le uniche località servite da collegamenti aerei. Un servizio di autobus garantisce collegamenti economici abbastanza agevoli tra quasi tutte le città, per quanto le strade di El Petén spesso si trasformino in veri e propri pantani o addirittura scompaiano durante la stagione delle piogge. Esiste poi un servizio di minibus che collega alcuni dei maggiori centri turistici del paese. Diversi parchi nazionali del Guatemala sono raggiungibili soltanto via mare.

Mete principali

Città del Guatemala
Città del Guatemala, il più grande agglomerato urbano dell'America centrale, sorge su un altopiano inciso da profonde gole. Gli sgangherati autobus cittadini e le moltitudini di personaggi in uniforme armati fino ai denti le conferiscono un carattere tipicamente latino, che supera addirittura i cliché più convenzionali. Come tutte le città del Guatemala, anche la capitale presenta una ferrea planimetria ortogonale: le avenidas corrono da nord a sud, mentre le calles da est a ovest. L'enorme centro urbano è stato suddiviso in 15 zone, ognuna delle quali con una sua tipica disposizione a griglia.

La città, che ospita un numero esiguo di edifici coloniali, è soprattutto una capitale amministrativa e un nodo di trasporti importante, piuttosto che una meta turistica. Nella Zona 1 si trova la Plaza Mayor, esempio classico di planimetria coloniale spagnola, nonché centro commerciale e luogo deputato alle celebrazioni cittadine. Conviene visitarla il sabato, giorno in cui vi si riversano migliaia di persone per passeggiare, gustare un gelato, oziare sulle panchine, ascoltare gli ultimi successi di musica salsa, ignorando le centinaia di venditori di cianfrusaglie. Sulla piazza si affacciano l'imponente Palacio Nacional, danneggiato da un terremoto, e la Catedral Metropolitana, con le sue torri gemelle. Nel 1976, un sisma distrusse l'antico edificio del mercato adiacente alla piazza; oggi il caotico e affollatissimo Mercado Central ospita rivendite di oggetti artigianali per turisti.

A nord della Zona 1 si estende l'ombreggiato e tranquillo Parque Minerva, dove troverete una bizzarra mappa in rilievo del paese. Nella Zona 10 sorgono diversi e importanti musei, tra cui il Museo Popol Vuh che ospita una superba collezione privata di arte coloniale maya e spagnola, e il Museo Ixchel, dedicato ai ricchi costumi e arti tradizionali delle cittadine dell'altopiano del Guatemala. Nella Zona 13 sorge il Museo Nacional de Arqueología y Etnología, che ospita una pregevole collezione di arte maya, e il Museo Nacional de Arte Moderno, con una splendida mostra di arte guatemalteca del XX secolo. Alcuni chilometri a ovest del centro, si ergono le imponenti rovine di Kaminalijuyú, un importante sito archeologico risalente al primo periodo classico maya. Purtroppo, le rovine sono state in gran parte invase dall'espansione urbana.

Gli alberghi economici e di categoria media, per la maggior parte, si trovano nella Zona 1, mentre le strutture più lussuose sorgono nella Zona 10. Zona Viva è il quartiere che ospita i ristoranti più esclusivi e le discoteche aperte fino a notte inoltrata.

Antigua Guatemala
Antigua è stata la capitale del Guatemala dal 1543 fino al 1773, anno in cui venne rasa al suolo da un terremoto devastante. La capitale fu quindi trasferita 45 km più a est, sul luogo dove attualmente sorge Città del Guatemala. Antigua è una delle più antiche e belle città americane. Situata tra magnifici vulcani - Agua, Fuego e Acatenango - la città conserva ancora splendidi palazzi coloniali che sono sopravvissuti a 16 terremoti e a numerose inondazioni e incendi. L'antica capitale è particolarmente attraente durante la Semana Santa, quando le strade vengono ricoperte di ricche decorazioni composte di segatura colorata e di petali di fiori. Le chiese della città hanno perso quasi tutto il loro splendore barocco: i lavori di restauro e ristrutturazione, resi necessari dai vari terremoti, le hanno spogliate della loro eleganza e bellezza. Sopravvivono, tuttavia, alcuni pregevoli esempi, in particolare La Merced, la Iglesia de San Francisco e il Convento de las Capucinas (oggi un museo). La Casa K'ojom è un affascinante museo dedicato alla musica e alle cerimonie maya; visitando il locale cimitero, potrete scoprire il mondo delle antiche credenze maya. Tutte le domeniche, turisti e abitanti del luogo affollano il frenetico mercato nel Parque Central per comprare e vendere merci di ogni genere.

Chichicastenango
Situata a 2030 m di altitudine, la magica e nebbiosa città di Chichi è circondata da valli e dominata da maestose montagne. Nonostante la sua posizione isolata, la città è sempre stata un importante nodo commerciale. Non mancate di visitare il mercato domenicale, con le processioni delle cofradías (confraternite religiose). Gli abitanti del luogo seguono una fede religiosa composta di elementi cattolici e riti tradizionali maya; potrete assistere a queste antiche cerimonie nelle zone circostanti la chiesa di Santo Tomás, e presso il tempio di Pascual Abaj, dedicato alla divinità maya della terra. Incenso, cibo e bevande vengono offerte agli avi e alle divinità; i doni valgono anche a propiziare la fertilità della terra. Il Museo Regional della città contiene antichi oggetti e figurine in argilla, punte di freccia in silice e ossidiana, mole per macinare il mais e una splendida collezione di oggetti in giada.

Quetzaltenango
Centro commerciale del Guatemala sudoccidentale, Quetzaltenango costituisce un'eccellente base per visitare i molti villaggi vicini, famosi per l'artigianato e per le sorgenti di acqua calda. La città si sviluppò durante il XIX secolo come centro per lo stoccaggio e la macinatura del caffè, finché un terremoto e un'eruzione vulcanica ne decretarono la fine. I luoghi più interessanti della città sono la piazza centrale e gli edifici che la circondano, un paio di mercati e l'onnipresente Parque Minerva: si tratta di monumenti in onore della dea dell'istruzione, costruiti durante la presidenza di Manuel Estrada Cabrera (1898-1920), nella speranza di incoraggiare i giovani guatemaltechi a raggiungere le alte vette della conoscenza. A Los Vahos e a Fuentes Georginas, nel meraviglioso paesaggio vulcanico che circonda Quetzaltenango, si trovano alcune sorgenti di acque termali. Nei pressi della città sorge anche l'incantevole villaggio di Zunil, la cittadina sede di mercato di San Francisco El Alto e il villaggio artigianale di Momostenango.

Flores
Capitale della regione nordorientale del paese, ricoperta da fitte foreste, Flores sorge su un'isola del Lago de Petén Itzá, ed è collegata alla cittadina di Santa Elena, sulle sponde del lago, da una strada rialzata lunga 500 metri. Flores è una solenne capitale, disposta sulle colline che si ergono al centro dell'isola, con chiese ed edifici governativi costruiti intorno alla piazza centrale. Al tempo della conquista, la città, fondata dagli Itzá, era forse l'ultimo centro rituale del paese ancora utilizzato dalle popolazioni maya. Le piramidi, i templi e gli idoli furono sepolti sotto le costruzioni edificate dagli spagnoli, e la dispersione degli abitanti maya nella giungla fece nascere il mito della città maya "perduta ". Oggi è possibile compiere gite in barca per visitare i vari insediamenti nella laguna e le cave di arenaria di Actun-Can.

Panajachel
Non lasciatevi intimorire dal soprannome della città, chiamata Gringotenango ( "luogo degli stranieri "), né dall'assoluta mancanza di esempi di architettura coloniale o di mercanti variopinti. L'attrazione del luogo è lo splendido lago vulcanico (un cono vulcanico sprofondato e oggi pieno d'acqua). Il Lago de Atitlán è sempre stato, sin dagli anni '60, una meta molto popolare tra i turisti più squattrinati. Panajachel è il punto di partenza per le escursioni ai piccoli e più tradizionali villaggi indigeni che sorgono sulle sponde occidentali e meridionali del lago, circondato da alcuni vulcani. La gita più popolare tra quelle che si possono compiere in giornata è diretta a Santiago Atitlán, dove gli abitanti indossano sgargianti costumi e il dio patrono della città è una peculiare divinità fumatrice di sigarette chiamata Maximón. La città mercato di Sololá è da secoli tra le mete preferite dei commercianti e anche oggi, nei giorni di mercato, la piazza principale freme di attività. Potrete venire a contatto con il tipico stile di vita di un villaggio a Santa Catarina Palopá; più bella, poiché meno turistica, risulta San Pedro La Laguna, situata sulle sponde del lago.

Mete alternative

Santa Lucía Cotzumalguapa
Situato a nord-ovest della Carretera al Pacífico, il sito riveste particolare importanza per tutti coloro che si interessano all'arte e alla cultura maya. I campi coltivati a canna da zucchero sono punteggiati di grandi teste di pietra e rocce scolpite. Si tratta dei resti dei Pipil, una civiltà india conosciuta per i suoi legami con le genti del Messico centrale di lingua Nahuatl. Nelle circostanti fincas (fattorie o piantagioni), coltivate a canna da zucchero, sorgono tre importanti siti archeologici: Bilbao, che ospita diverse aree cerimoniali con sculture in pietra, molte delle quali nascoste tra le canne; Finca El Baúl, situata in cima a un colle, piena di fascino perché è tuttora un luogo di culto, e Finca Las Ilusiones, contenente centinaia di oggetti provenienti dai campi circostanti e depositati qui nei secoli.

Tikal
Il monumentale centro rituale dei Maya di Tikal sorge a nord-ovest di Flores, nel dipartimento di El Petén. La giungla che lo circonda rende il sito unico nel suo genere. Le piramidi si ergono maestose al di sopra della foresta, mentre al di sotto le scimmie urlatrici si dondolano impertinenti tra i rami di alberi secolari, variopinti pappagalli volano di ramo in ramo e raganelle arboree completano il quadro sonoro. Le ripide pareti dei templi si innalzano per oltre 44 m; benché il paesaggio circostante sia stato disboscato, il fitto manto verde della foresta pluviale si trova a breve distanza e rende la visita a questo sito enigmatico davvero indimenticabile. Le numerose rovine comprendono piazze, un'acropoli, piramidi, templi e un museo.

Lívingston
Il tranquillo villaggio di Lívingston, nel fitto della giungla, è accessibile dal porto caraibico di Puerto Barrios. Gli afro-guatemaltechi, chiamati Garífuna, che vivono in queste terre, discendono dagli schiavi africani portati nel Nuovo Mondo che riuscirono a fuggire oppure sopravvissero a un naufragio. I matrimoni misti con i naufraghi di altre razze e con la popolazione maya autoctona hanno dato vita a una cultura e a una lingua particolari, che racchiudono elementi africani, maya ed europei. La minuscola Lívingston costituisce un'interessante anomalia per il suo stile di vita, decisamente più simile a quello del Belize che del Guatemala, le sue piantagioni di palme da cocco, i suoi edifici in legno dai colori vivaci e un'economia basata sulla pesca. La città costituisce il punto di partenza delle gite in barca lungo il Río Queqüeche e il Río Cocolí, che vi condurranno nel vivo della giungla tropicale e delle escursioni a Cayos Sapodillas, dove potrete dedicarvi alla pesca o allo snorkeling.