Isole Canarie

Le Canarie sono state profondamente trasformate dal turismo di massa, ma esse svelano anche piccoli villaggi di pescatori, paesini dalle case bianche appollaiati sulla cima delle colline e perfino alcuni luoghi selvaggi nei pressi del fragore sordo di un vulcano o di foreste originarie umide e nebbiose.

Sicuramente non arriverete in luoghi che nessuno ha mai visto prima, ma nelle sette isole delle Canarie ci sono abbastanza attrattive in grado di soddisfare tutti i gusti.

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Isole Canarie

Superfice
7.447 kmq

Capitale
Las Palmas de Gran Canaria

Composizione etnica
spagnoli, nordafricani, piccole comunità di latinoamericani e nordeuropei

Lingua parlata
spagnolo

Religione
cattolica

Ordinamento dello stato
comunità  autonoma della Spagna

Settori/prodotti principale
turismo, biotecnologie, robotica, telematica, telecomunicazioni, tecnologia marina

Principale partner commerciali
Francia, Germania, Italia

Membro dell'Unione Europea

Rischi sanitari
Non sono richieste vaccinazioni a meno che non proveniate da una zona infetta da febbre gialla; consultate l'ambasciata spagnola nel vostro paese.

Elettricita
220V, 50Hz.

Fuso orario
lo stesso del meridiano di Greenwich, un'ora indietro rispetto all'Italia.

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

Andate quando volete, il tempo è meraviglioso tutto l'anno. Il periodo di alta stagione, quando la folla è più pressante e i prezzi sono più alti, va da dicembre a febbraio. In questi mesi invernali, il clima è leggermente più fresco. I voli a prezzi più convenienti si trovano tra novembre e la prima metà di dicembre o, ancora meglio, da marzo a maggio (fatta eccezione per il periodo di Pasqua).

Eventi e Manifestazioni

Come molti dei loro cugini del continente, gli abitanti delle Canarie vivono in maniera rilassata e celebrano al meglio fiestas e ferias durante tutto l'anno.

Il Carnaval a febbraio/marzo è la festa più coinvolgente e viene celebrata per diverse settimane con sfilate, maschere e festeggiamenti su tutte le isole.

A Santa Cruz de Tenerife i festeggiamenti fanno concorrenza al Carnevale di Rio. La Bajada de Nuestra Señora de las Nieves è la principale festa religiosa sull'Isla de la Palma, ma si tiene solo ogni cinque anni.

La celebrazione religiosa più importante a Gran Canaria è la Fiesta de la Virgen del Pino, che dura due settimane e che culmina con i festeggiamenti nei tre giorni compresi tra il 6 e l'8 settembre.

Las Palmas de Gran Canaria ospita diversi importanti festival artistici, tra cui il Festival Internacional de la Música (a gennaio), il Festival de Opera (a febbraio-marzo), il Festival de Ballet y Danza (a maggio) e la Muestra Internacional de Cine, un festival cinematografico internazionale che si tiene ogni due anni a ottobre e a novembre. Se questo non bastasse, l'Encuentro Teatral Tres Continentes, che si tiene nel mese di settembre, richiama ad Agúimes (Gran Canaria) compagnie teatrali provenienti da Europa, America Latina e Africa.

Valuta
euro

Economicita del paese
Il costo della vita sulle isole è mediamente più basso rispetto agli altri stati europei. I viaggi in aereo incidono subito sulle finanze. La carta di credito è forse il modo migliore per fare spese. Sarebbe una buona idea acquistare dei travellers' cheque di grosso taglio, in modo da risparmiare sulla commissione applicata al cambio di ogni travellers' cheque. Le principali carte di credito vengono accettate quasi ovunque e, se potete, cercate di averne almeno due e di tenerle separate in caso di smarrimento o furto.

Lasciare le mance nei ristoranti è una questione di scelta personale. Se siete soddisfatti del servizio potete lasciare una piccola cifra, il 5% è più che adeguato. Gli unici posti in cui si può contrattare sono i mercati, sebbene anche qui i prezzi tendano a essere fissi. Anche in alcuni degli alberghi più economici potreste riuscire a contrattare e a ottenere uno sconto se decidete di fermarvi per un certo periodo.

Sport e tempo libero

L'attività più popolare ed evidente che viene svolta sulle isole è poltrire in spiaggia, ma se siete in cerca di passatempi più attivi non sarà difficile trovarne. Le mountain bike si possono trovare facilmente e le isole si prestano bene al ciclismo. I numerosi sentieri nella campagna costituiscono buoni percorsi per le escursioni a piedi e le condizioni della costa sono ideali per fare surf o windsurf. Per gli amanti del windsurf la Bahía de Pozo Izquierdo è la spiaggia migliore di Gran Canaria, che è la più ventilata di tutte le isole. Il nuoto è più facile in estate, perché in inverno l'Atlantico ha delle onde poderose. Si possono fare attività come snorkelling o immersioni, durante le quali è possibile avvistare razze, cernie, barracuda, tartarughe, pesci tropicali e qualche squalo occasionale. La pesca d'altura e la vela sono adatte a chi può spendere di più e la pesca al largo di Gran Canaria è ottima.

Storia

Si stima che l'origine delle isole risalga a 30 milioni di anni fa, relativamente poco rispetto agli standard geologici. La loro esistenza nei tempi antichi era conosciuta, o almeno postulata, e Platone nei suoi dialoghi Timaeus e Critias parla di Atlantide, un continente affondato negli abissi dell'oceano su un grande cataclisma che ha lasciato fuori dalla superficie marina solo le cime delle montagne più alte. Non si sa se quella di Platone fosse solo un'allegoria, ma alle isole si attribuì una reputazione quasi mitica, che si tramandò da uno scrittore classico all'altro, allo stesso modo del Giardino dell'Eden. Questo si addice anche al soprannome odierno delle isole, ovvero Isole Fortunate. Nonostante tutta la produzione letteraria, non ci sono testimonianze che i fenici o i greci siano mai approdati alle Canarie.

Le datazioni al carbonio fanno risalire i primi insediamenti al 200 a.C. circa, anche se è possibile che vi fossero degli insediamenti antecedenti. Nel passato si pensava che il Cro-Magnon, il predecessore neolitico dell'Homo Sapiens, fosse originario delle Canarie, ma oggi questa ipotesi non è più ritenuta valida. Oltre ai teschi appartenenti agli abitanti originari che sono stati ritrovati, le descrizioni che i conquistatori del XV secolo fecero dei nativi forniscono un indizio sui popoli che abitavano le isole: principalmente a Tenerife, essi trovarono persone alte e di corporatura robusta, con occhi blu e lunghi capelli chiari. Questo popolo era conosciuto col nome guanche, composto da guan, 'uomo', e che (o achinch), che significa 'montagna bianca', in riferimento alla cima del vulcano Teide imbiancata dalla neve. Sono state suggerite diverse ipotesi sulle origini dei guanche, che potrebbero risalire a migrazioni di celti da Spagna e Portogallo continentali o agli invasori norvegesi (cosa che spiegherebbe anche occhi blu e capelli biondi). Ma anche i berberi, provenienti dalla vicina Africa sahariana, abitarono quasi sicuramente alcune delle isole più orientali e i nomi delle località hanno una sorprendente somiglianza con le lingue tribali berbere. Occasionalmente capelli chiari e occhi blu compaiono anche tra i Berberi, quindi la questione sulle origini dei guanche rimane tuttora aperta.

Nel Medioevo, epoca in cui gli europei cominciarono a interessarsi alle isole, esse erano abitate da alcune tribù, spesso reciprocamente ostili, e la sola Tenerife era divisa in non meno di nove piccoli regni. I guanche vivevano di una limitata agricoltura, di pastorizia e di caccia e la maggior parte di essi viveva nelle caverne. Il primo resoconto vagamente veritiero dell'arrivo degli europei alle isole risale alla fine del XIII secolo o all'inizio del XIV, quando il capitano genovese Lanzarotto Malocello si imbatté nell'isola che avrebbe portato il suo nome: Lanzarote. Una moltitudine di sognatori alla ricerca del leggendario Río de Oro (Fiume d'Oro), che molti pensavano scorresse nell'Atlantico più o meno alla stessa latitudine delle Canarie, missionari votati al riscatto delle anime e schiavisti votati a riempire le loro stive, passarono o si stabilirono qui, ma ci volle una spedizione portoghese-italiana nel 1341 per collocare finalmente le Canarie sulle carte geografiche.

I primi europei che tentarono di conquistare le terre dei guanche, nel 1402, furono i normanni, provenienti dalla Francia, ma le campagne militari finirono nel 1495, quando un soldato di ventura galiziano riuscì a prendere il controllo delle isole. Fu un secolo di guerre e di massacri. I guanche vennero venduti in massa come schiavi e nel 1500 la loro lingua era completamente scomparsa e i sopravvissuti, che si erano uniti in matrimonio agli invasori, si erano convertiti al cattolicesimo e avevano preso dei nomi spagnoli.

Il controllo spagnolo delle isole non proseguì indisturbato. Nel 1569 e nel 1586 le truppe marocchine invasero Lanzarote, e in seguito, nel 1595, le navi da guerra di sir Francis Drake rimasero ormeggiate di fronte a Las Palmas a scopo intimidatorio. Nel 1599 una flotta olandese ridusse Las Palmas a un cumulo di macerie e nel 1657 gli inglesi sotto la guida dell'ammiraglio Robert Blake sconfissero gli spagnoli a Tenerife, con il risultato che la flotta degli spagnoli venne annientata e gli inglesi persero una nave.

La Spagna riuscì comunque a mantenere il controllo e le Canarie vennero dichiarate provincia spagnola nel 1821. Santa Cruz de Tenerife fu dichiarata capitale ufficiale, alimentando la discordia che già esisteva tra Tenerife e Gran Canaria. Gli abitanti di Gran Canaria chiesero che la provincia venisse divisa in due, cosa che avvenne per un breve e infelice periodo intorno al 1840. Sulle isole si susseguirono grandi cicli di diverse colture: canna da zucchero, vigneti, cocciniglia per la produzione di coloranti, oltre a banane e, in minor quantità, patate e pomodori. Il blocco navale britannico in Europa, durante la prima guerra mondiale, diede fine al commercio delle banane. Molti abitanti delle Canarie decisero di fuggire dalla povertà e di costruirsi una nuova vita emigrando in America Latina.

Nel marzo del 1936, la Repubblica di Spagna trasferì il generale Franco alle Canarie con il sospetto (ben fondato) che egli stesse premeditando un colpo di stato. Dopo aver occupato le isole nel mese di giugno, Franco scelse come base il Marocco per continuare la lotta, mentre i nazionalisti perseguitavano coloro che sulle isole lottavano a sostegno della Repubblica.

Nel secondo dopoguerra le Canarie soffrirono la stessa miseria della Spagna e ancora una volta migliaia di persone emigrarono, ma questa volta lo fecero da clandestini e si recarono principalmente in Venezuela. Negli anni '50 emigrarono 16.000 persone e un terzo di coloro che tentarono il viaggio perì a causa delle scialuppe che imbarcavano acqua. Negli anni '60, Franco decise di aprire il paese ai turisti assetati di sole e così ebbe inizio il più grande boom del paese, che trasformò in maniera miracolosa l'economia e parte delle isole.

Le Canarie diventarono una comunidad autónoma (regione autonoma) nel 1982 e la Coalición Canaria svolse un ruolo importante nella vittoria del partito di destra, Partido Popular, alle elezioni del 1996. Le Canarie appoggiarono il governo a condizione che esso curasse con particolare sollecitudine gli interessi delle isole, anteponendoli a quelli nazionali.

Nel corso del 2003 il governo delle Canarie sta appoggiando la diversificazione della propria struttura produttiva, sviluppando i settori delle telecomunicazioni, della biomedicina e telemedicina, delle energie rinnovabili, di farmacia e ottica, gioielleria e disegno di moda.

Cultura

Il simbolo del patrimonio musicale delle Canarie è il timple, uno strumento simile all'ukulele, probabilmente introdotto nelle isole dagli schiavi berberi, deportati dagli invasori normanni per il lavoro nei campi all'inizio del XV secolo. Il timple si è diffuso largamente ed è stato incorporato nel repertorio musicale di Cuba e di altri paesi dell'America Latina. Nelle fiestas tradizionali questo strumento accompagna danze come l'isa e la folía e, se siete fortunati, anche la tajaraste, l'unica danza che si dice sia stata tramandata dai guanche.

In tutte le isole, e soprattutto nelle cuevas (caverne) di Barranco de Balos, Agaete, Gáldar, Belmaco, Zarza, e nelle Cuevas de El Julán, sono state ritrovate delle pitture rupestri guanche risalenti ai secoli XIII e XIV. Le pitture rappresentano principalmente figure umane e animali. Dopo la conquista spagnola, ci vollero secoli prima che artisti di un certo rilievo comparissero sulla scena. Il primo fu Gaspar de Quevedo, un pittore del XVII secolo. Tra le altre personalità ricordiamo Valentín Sanz Carta, che nel XIX secolo ritrasse queste terre e Manuel González Méndez, l'esponente più importante dell'Impressionismo locale, all'inizio del XX secolo. Tutte le grandi correnti di arte europea toccarono anche le Canarie. Tra gli artisti della pittura astratta, César Manrique raggiunse una certa fama anche a livello internazionale. Nell'arcipelago egli è apprezzato per i suoi lavori fantasiosi e per gli sforzi che fece nel tentativo di preservare la cultura delle Canarie, minacciata dal turismo di massa.

Pare che i guanche non conoscessero la scrittura, ma lo storico italiano Leonardo Torriani ha tradotto molte loro ballate. Benito Pérez Galdós (1843-1920) è considerato da alcuni il più grande romanziere spagnolo dopo Cervantes. Egli crebbe a Las Palmas e poi si stabilì a Madrid nel 1862. Isaac de Vega è uno dei romanzieri novecenteschi più importanti delle Canarie e il suo romanzo Fetasa è uno studio toccante sull'alienazione e sulla solitudine.

Lo spagnolo, o più precisamente il castigliano, è la lingua ufficiale delle Canarie, e della lingua guanche sopravvivono solo i nomi delle località. Il cattolicesimo si diffuse presto sulle isole e sebbene la fede di molti degli abitanti sia dubbia, la chiesa svolge ancora un ruolo importante nella vita degli isolani. La maggior parte di essi è battezzata, i matrimoni e i funerali si svolgono secondo il rito cattolico, ma meno del 50% partecipa regolarmente alle funzioni della domenica.

È normale per la gente socializzare nelle strade e le cene e i ritrovi nelle case private sono un'eccezione piuttosto che una regola. Gli abitanti delle Canarie vivono seguendo gli orari tipici mediterranei, cominciando la giornata al mattino tardi, facendo una lunga pausa pranzo, siesta e riunioni di famiglia dalle 14 alle 17 circa e poi lavorando ancora qualche ora prima di cenare e di socializzare ancora meglio durante la serata.

Ambiente

L'arcipelago delle Canarie comprende sette isole principali e sei isolette minori, che corrispondono alle vette di una grande catena montuosa vulcanica situata nell'Oceano Atlantico. La loro superficie totale è leggermente inferiore a quella della Corsica. Il paese più vicino è il Marocco, circa 95 km a est di Fuerteventura. Sulle isole compaiono una serie di paesaggi molto diversi fra loro in un'area limitata: si possono trovare strani altipiani vulcanici, foreste piovose avvolte nella nebbia, promontori battuti dal mare burrascoso e campi verdi coltivati a vigne e a ulivi, per non menzionare gli innumerevoli condomini, gli alberghi internazionali e le spiagge affollate di vacanzieri, che fanno oggi parte del paesaggio delle Canarie tanto quanto le bellezze naturali.

I vulcani che formano la spina dorsale delle isole emersero all'incirca nello stesso periodo in cui si formarono i Monti dell'Atlante in Nord Africa, milioni di anni fa. Il vulcano più alto, il Teide di Tenerife, misura 3718 m, ed è anche la cima più alta della Spagna e il terzo vulcano del mondo, dopo due delle Hawaii. Tutta l'attività vulcanica ha reso il suolo molto fertile, ma non ci sono fiumi e le isole sono state periodicamente afflitte dalla mancanza d'acqua. Su alcune isole la maggior parte dell'acqua potabile arriva direttamente dagli impianti di desalinizzazione.

Le altitudini variabili e il ricco suolo vulcanico delle Canarie hanno creato insieme diverse rarità biologiche. Circa la metà delle 2000 specie vegetali presenti sulle isole sono endemiche e comprendono la palma delle Isole Canarie, il pino canario e la Dracaena draco, che prosperava prima dell'ultima era glaciale ed è riuscita a sopravvivere. I diversi microclimi delle isole rendono la vegetazione molto varia e l'UNESCO ha dichiarato patrimonio dell' umanità luoghi come la laurisilva, in cui crescono piante di lauro, agrifoglio, tiglio ed erica ricoperti da licheni, e l'arida macchia e le aree semideserte in cui crescono piante alofite, palme e il raro cardón de Jandía, simile al cactus. L'animale indigeno più interessante è il lagarto del Salmor, una grande (fino a 1 m di lunghezza) e particolarmente brutta lucertola che è stata trovata solamente a El Hierro. Le isole sono abitate da un paio di specie di pipistrelli e da 200 specie di uccelli, molti dei quali sono però visitatori temporanei migratori. Anche il canarino, ovviamente, si trova in natura, ma non aspettatevi le graziose varietà che si vedono normalmente in cattività: il cugino selvatico della specie tutta fronzoli e dalle lucenti e varie colorature tipiche del continente è di colore marrone.

In teoria, le Isole Canarie sono uno dei territori più protetti dell'Europa; il 42% della loro superficie fa parte di una qualche categoria di parco. I quattro parchi nazionali sono il Parque Nacional de las Cañadas del Teide, con il vulcano Teide, che ne costituisce il centro, il Parque Nacional de Garajonay, con una bellissima e antica foresta pluviale, il Parque Nacional de Timanfaya, con i suoi vulcani attivi, e il Parque Nacional de la Caldera de Taburiente, che comprende un'enorme caldera di roccia erosa. I Parques Naturales sono al secondo posto per estensione, ma hanno visto più intrusioni umane, come villaggi, fattorie e strade, rispetto ai parchi nazionali.

Le Canarie godono di un clima eternamente primaverile con temperature medie di 18°C in inverno e di 24°C in estate. Una calda giornata in spiaggia può anche essere gradevolmente fresca se si sale sulle montagne e sarà necessario avere degli abiti pesanti se si raggiungono le alte quote in inverno. Eccetto Lanzarote e Fuerteventura, la parte settentrionale delle isole è subtropicale, mentre la parte meridionale e le due isole menzionate prima hanno un clima più secco e leggermente più caldo. Non piove molto, tranne che sulle coste settentrionali spazzate dal vento, e la poca pioggia tende a cadere sulla parte settentrionale delle isole più montagnose. Le isole più pianeggianti, che non hanno montagne a trattenere le nuvole, ricevono a mala pena qualche goccia di pioggia. Occasionalmente, soprattutto in estate, lo scirocco soffia dall'Africa, facendo diminuire la luce del giorno e ricoprendo tutto di fuliggine. Si manifesta maggiormente nelle isole orientali ed è localmente conosciuto con il nome di kalima.

Arrivare e trasporti

Come arrivare: Tutte le isole hanno un aeroporto, fatta eccezione per La Gomera, dove è comunque in fase di costruzione. Gran Canaria, Tenerife e Lanzarote accettano gli innumerevoli voli internazionali e quelli dalla Spagna continentale. Ci sono voli per le Canarie da molte città europee, con o senza scalo in Spagna.

C'è un traghetto settimanale che parte dal porto di Cadice, nella Spagna meridionale. La tassa di imbarco dalle Canarie può variare da circa US$6,50 a US$32,50, a seconda della destinazione del volo.

Trasporti interni: I voli non sono economici, ma sono molto più rapidi dell'alternativa offerta da autobus e traghetti. Le isole sono collegate da traghetti, aliscafi e aliscafi a idrogetto, molto frequenti. La compagnia aerea locale è la Binter, che offre collegamenti tra sei delle sette isole, fino a quando l'aeroporto di La Gomera non sarà ultimato.

Gli autobus sono localmente chiamati guaguas, un nome che chiunque abbia viaggiato in America Latina ricorda. Ogni isola ha un proprio servizio che tocca quasi tutte le principali destinazioni, ma il numero delle corse è scarso, soprattutto nelle isole più piccole e meno popolate, dove la maggior parte degli abitanti ha un mezzo di trasporto. Alle Canarie sono rappresentate tutte le grandi agenzie di noleggio automo e ci sono anche agenzie locali. Potrebbe essere conveniente prenotare il noleggio di un'automobile in anticipo se avete in programma di fermarvi per un po' di tempo, ma se decidete di noleggiare un mezzo all'arrivo informatevi bene, in modo da evitare di essere truffati sui prezzi. Si possono anche prendere i taxi per raggiungere qualunque meta, ma questa è senz'altro un'alternativa più cara.

Letture consigliate

José Saramago:l'amore possibile:
di Juan Arias (Frassinelli, Milano 1999) Narra dell’incontro di due intellettuali che, sul finire dell’estate, nello scenario incontaminato di Lanzarote, s'incontrano per conversare sulle cose grandi e piccole dell’esistenza umana.

Gran Canaria:
di Archibald Joseph Cronin (Bompiani, Milano 1999) Un classico della narrativa d’amore e d’avventura: un mercantile, l’Aureola, naviga verso le Canarie con un carico umano eterogeneo e contraddittorio, costituito di otto persone i cui rapporti, via via più complicati, li condurranno verso un dramma imprevedibile

Fiori delle Canarie:
di Bruno Foggi (Bonechi, Firenze 1996) Contiene illustrazioni e informazioni sulla flora di queste isole.

Il generalissimo:
di Luisa Pérez-Pérez (Bollati Boringhieri, Torino 1992) Francisco Pérez Pérez, governatore militare nel Sahara spagnolo, rifiuta nel 1936 di tradire il giuramento di fedeltà alla Repubblica. I franchisti lo abbandonano con la moglie e i tre figli in un’isola sperduta delle Canarie. Inizia così la storia di Luisa, all’epoca ancora bambina, e del suo divenire donna dovendo lottare contro la figura autoritaria del padre prima e contro quella del marito poi, nel tentativo di non diventare ciò che gli altri vogliono che lei sia.

Spagna. Guida naturalistica:
di Roberto Cabo (Zanichelli, Bologna 1994). Un bel volumetto illustrato che descrive il paese dal punto di vista ambientale, con schede su flora e fauna e informazioni pratiche per muoversi nelle zone meno battute.

Mete principali

Las Palmas de Gran Canaria
Las Palmas, la più grande cittadina delle Canarie, ha sicuramente l'atmosfera di una città. È situata all'estremità nord' orientale di Gran Canaria e ha cominciato a espandersi verso La Isleta, una piccola isola situata a nord della città. L'antico centro storico si sviluppa intorno ai quartieri meridionali di Vegueta e Triana e la città abbraccia la costa con lunghi viali che si susseguono per oltre 3 km, fino all'animata Santa Catalina e a Puerto de la Luz. La spiaggia Playa de las Canteras, lunga 3 km, si trova all'estremità occidentale della striscia di terra che porta a La Isleta e presso questa spiaggia si trovano l'ufficio turistico, l'agglomerato degli alberghi, bar e ancora bar, negozi e ancora negozi. Questa è probabilmente l'unica città delle Canarie dove è il caso di prendere l'autobus per spostarsi.

La Casa/Museo de Colón è un magnifico esempio di architettura canaria, con belle balconate in legno che si affacciano su due patio. Nonostante il nome, non vi è la certezza che Colombo vi abbia vissuto e nel passato la casa è stata utilizzata come residenza da vari governatori. All'interno sono esposti uno strano assortimento di carte nautiche e di manufatti latinoamericani risalenti all'epoca pre colombiana, alcuni modelli di navi e ritratti della scuola ispanico-fiamminga. La Catedral de Santa Ana è il luogo di culto principale per i fedeli e per il suo completamento vennero impiegati 350 anni. Nelle vicinanze, il Museo Diocesano, costruito su due livelli intorno al Patio de los Naranjos, contiene una collezione standard di arte e cimeli religiosi, comprendente antichi manoscritti e sculture in legno.

Il Museo Canario è il museo principale della città ed è dedicato alla cronaca della storia di Gran Canaria prima della conquista. Il museo vanta la più grande collezione del mondo di teschi di Cro-Magnon ed espone utensili che appartenevano ai guanche e una collezione di vasellame. Il Centro Canario de Arte Moderno è il principale museo della città di arte moderna e ospita mostre temporanee. Il Calle Mayor de Triana, che tradizionalmente era la via commerciale principale di Las Palmas, è diventò un centro commerciale pedonale. La Ciudad Jardín è un curioso reperto della fine del XIX secolo, quando gli inglesi dominavano la vita economica dell'isola, e presenta uno strano insieme di stili architettonici, che vanno dallo stile coloniale inglese a quello andaluso.

Gli alberghi di tutte le categorie sono concentrati intorno alla spiaggia di Santa Catalina e al porto, ma anche a Vegueta e Triana se ne trova una buona scelta (anche se di livello leggermente inferiore). Vegueta, Triana, Santa Catarina e il porto sono anche i luoghi più indicati in cui cercare un posto per mangiare bene. Ci sono bar e ristoranti per tutti i gusti, dal più economico al più lussuoso, che offrono un grande assortimento di cibo, dalla cucina bulgara alle bistecche di manzo argentine e ai fast food internazionali.

Santa Cruz de Tenerife
Santa Cruz de Tenerife è uno dei porti più trafficati della Spagna. Il lungo porto vede sfilare innumerevoli cargo, navi da crociera e una moltitudine di traghetti e aliscafi che si spostano da un'isola all'altra. Tutte le attrazioni si trovano nel raggio di circa 1 km da Plaza de España. La cittadina ha tre musei e il più interessante è indubbiamente il Museo de la Naturaleza y El Hombre. Questo museo ospita diversi teschi e mummie guanche, qualche manufatto e una sezione dedicata alle scienze naturali. Il Museo de Bellas Artes conserva un insieme eclettico di pitture eseguite da artisti canari e fiamminghi, tra cui anche Breughel. Probabilmente i patiti della guerra apprezzeranno il Museo Militar de Almeyda, in cui è esposto il cannone che, si suppone, recise il braccio di Nelson quando attaccò Santa Cruz.

La Iglesia de San Francisco è una splendida chiesa barocca costruita nei secoli XVII e XVIII; l'austera facciata del Teatro Guimerá, nelle vicinanze, nasconde un interno sontuoso. La chiesa più antica della città è la Iglesia de la Concepción, con la sua bella torre campanaria. La tratta degli schiavi africani si svolgeva al Castillo de San Juan, un edificio del XVII secolo situato lungo la banchina. Quando siete stanchi di fare visite turistiche, il Parque de García Sanabria è un ottimo posto in cui rilassarsi: potete anche sedervi all'ombra e prendere un caffè al tavolo. In ogni parte della città troverete caffetterie con déhors.

A Tenerife ci sono tre aeroporti, raggiungibili con i voli in partenza dagli aeroporti internazionali della Spagna continentale e da tutte le altre isole dell'arcipelago. Ci si arriva anche con i traghetti, con gli aliscafi o con gli aliscafi a idrogetto dalle altre isole e da Cadice, nella Spagna continentale. Santa Cruz si trova 95 km a nord-ovest di Las Palmas de Gran Canaria.

Playa del Inglés e Maspalomas
Questa è la zona più animata delle Canarie, dove tutto l'anno milioni di nordeuropei affamati di sole si radunano per abbronzarsi, nuotare e divertirsi .Sono tutti qui, lungo un paio di chilometri di spiaggia intrisa di abbronzante: sullo sfondo una città di condomini, in cui abbondano i tour operator. Quando vi siete stancati di acqua e sabbia potete visitare uno dei molti parchi a tema della zona, come il Palmitos Park, un'oasi subtropicale in cui si concentrano flora esotica e 230 specie di uccelli Mundo Aborigen, in cui 100 modelli di guanche appaiono nelle diverse posture tipiche di questo popolo e Sioux City in cui, credeteci o no, buoni e cattivi si sparano a vicenda per intrattenere il pubblico. Le dune di Maspalomas sono una delle attrattive della spiaggia e fanno parte di un parco protetto.

Nel cuore della Playa del Inglés si trova Yumbo Centrum, una giungla commerciale a quattro piani dove si può trovare cibo internazionale, prime colazioni tradizionali di diversi paesi europei e qualsiasi tipo di merce. Intorno all'isolato troverete banche, dottori, supermercati, uffici telefonici, fax e lavanderie. Di notte la zona si trasforma nella capitale gay dell'Europa in vacanza, con bar gay, spettacoli di travestiti, saune e sex shop che lavorano a pieno ritmo.

L'autobus 66 va all'aeroporto otto volte al giorno, in più ci sono altri autobus che percorrono la costa meridionale dell'isola fino a Las Palmas. La Playa del Inglés si trova sulla punta meridionale di Gran Canaria, poco più di 40 km a sud di Las Palmas.

Parque Nacional de Garajonay
L'attrazione naturale più evidente dell'isola di La Gomera è l'antica laurisilva (foresta di allori) situata al centro di un parco nazionale di 4000 ettari. I freschi alisei atlantici che si scontrano con le correnti di aria più calda creano nella densa foresta un costante flusso di nebbia; la poca luce che riesce a penetrare attraverso il tetto di foglie fa crescere ovunque muffe e licheni. Foreste come questa crescevano in buona parte delle terre mediterranee, fino a quando vennero cancellate dall'ultima era glaciale. Molti visitatori si recano all'Alto de Garajonay, la cima più alta dell'isola, da cui si può godere di bellissimi panorami. Un altro luogo interessante in cui fare una tappa è La Laguna Grande, non lontana dalla strada statale.

Il parco si trova circa 13 km a ovest della capitale, San Sebastian de la Gomera, e ci sono autobus giornalieri che servono tutte le principali destinazioni sull'isola. È possibile raggiungere La Gomera in aereo (dal 18 luglio al 30 settembre, con voli della compagnia Naysa, da e per Gran Canaria e Tenerife Norte), in traghetto o in aliscafo da tutte le altre isole.

Isla de Lanzarote
Non piove quasi mai a Lanzarote, quindi è probabile che tutta l'acqua potabile sia acqua di mare desalinizzata. È un posto incredibilmente arido e a prima vista pare non offrire molto, ma l'UNESCO ha dichiarato l'intera isola riserva della biosfera. Il suo terreno vulcanico è piuttosto singolare, e vale la pena di visitare l'isola con calma, allontanandosi dai tre resort principali. Non merita dedicare molto tempo ad Arrecife, la capitale, in quanto le principali attrazioni sono Cueva de los Verdes e Jameos del Agua. La prima è una voragine di 1 km di lunghezza che rappresenta la parte più spettacolare del tunnel di lava, lungo 8 km, formato da un'eruzione di 5000 anni fa. Nel mezzo di Jameos del Agua, un altro tunnel di lava, c'è un bel lago azzurro. Intorno al lago sono stati installati bar e ristoranti, oltre a un teatro per i concerti, dall'ottima acustica, che può accogliere 500 persone. Nell'acqua vivono piccoli granchi ciechi.

Il Parque Nacional de Timanfaya, nella parte meridionale dell'isola, nel 1730 fu teatro di una delle più grandi eruzioni vulcaniche del mondo, che durò per sei anni e rigettò nell'aria migliaia di tonnellate di roccia fusa. Esteso su un'area di 52 kmq, caratterizzata da cumuli contorti di lava solidificata a forma di mulinello e da coni vulcanici, il parco sembra quasi la scenografia di un film di fantascienza. Il ristorante al suo interno è rinomato per i piatti cucinati su una griglia alimentata da un vulcano. Qualche chilometro a sud, percorrendo la strada che attraversa l'estremità orientale del parco, si trova il Museo de las Rocas, un museo geologico che vi darà dettagliate informazioni sul parco.

Lanzarote si trova 200 km a nord-est di Gran Canaria, ed è raggiungibile con parecchi voli internazionali e con i voli provenienti dalle altre isole dell'arcipelago. I traghetti collegano regolarmente l'isola con la vicina Fuerteventura e più saltuariamente con Las Palmas de Gran Canaria.

Mete alternative

Isla de El Hierro
El Hierro è l'isola più lontana dalle orde di turisti, dai bar, dai ristoranti internazionali e dai vivaci svedesi nudi cosparsi di olio. È un'isola rurale, per gran parte ignorata dal turismo, e i campi verdi, divisi da grezzi muri a secco, fanno pensare più alla campagna irlandese che a una stazione balneare subtropicale. La capitale è Valverde, l'unica capitale delle Canarie nell'entroterra e non sulla costa, una graziosa cittadina dai tetti rossi, di circa 1600 abitanti. Sull'isola si possono fare belle passeggiate e si possono attraversare villaggi come Echedo, nel cuore della zona dei vigneti, o Isora, villaggio in cui si produce il formaggio. Alcuni villaggi nel centro umido e nebbioso dell'isola sono stati abbandonati; rimangono soltanto i pastori, con i loro greggi di capre e pecore e qualche bovino.

Si può arrivare sull'isola in aereo da Tenerife e Gran Canaria o con i frequenti traghetti. El Hierro si trova circa 245 km a ovest di Las Palmas.

Santa Cruz de la Palma
Santa Cruz è una piccola cittadina e la maggior parte dei luoghi di interesse si trovano a poca distanza dal lungomare Avenida Marítima. Il cuore della città vecchia e la sua parte più graziosa sorgono intorno a Plaza de España e a Calle de O'Daly. In Calle de O'Daly si trova il Palacio de Salazar, edificio del XVII secolo che oggi ospita l'ufficio turistico; lungo entrambi i lati della strada ci sono negozi, bar e uffici, molti dei quali hanno sede in secolari palazzi signorili. Sulla collinetta dietro a Plaza de la Constitución si trova la modesta Ermita de Nuestra Señora de la Luz, una delle poche piccole cappelle di Santa Cruz. Sul lungomare si trovano alcune belle case d'epoca dai colori luminosi che presentano un magnifico assortimento di balconi. Proseguendo a nord lungo Calle O'Daly si arriva al cuore della vecchia Santa Cruz con il suo Ayuntamiento (municipio) del XVI secolo. Il palazzo ha magnifici soffitti, come anche la vicina Iglesia de San Salvador, risalente allo stesso periodo. Alla Casa del Tabaco si può osservare la produzione dei sigari fatti a mano.

Ci sono voli frequenti che collegano Santa Cruz a Tenerife e voli più rari che la collegano a Gran Canaria. Ci sono inoltre alcuni collegamenti aerei diretti con città della Spagna continentale e traghetti per Tenerife e La Gomera.

Parque Nacional de la Caldera de Taburiente
Questo parco, fondato nel 1954, è stato il quarto parco della Spagna a essere ufficialmente riconosciuto. L'enorme parete di roccia vulcanica a forma di cono ha un diametro di circa 10 km e la sua unica reale apertura, opportunamente chiamata Barranco de las Angustias (Gola della Paura) si trova a sud-ovest. Le pareti, in alcune zone, presentano un dislivello che arriva anche a 2000 m. Il parco si estende per 4690 ettari e, alle quote più basse, è ricoperto da una densa boscaglia di pini delle Isole Canarie. Le frane sono frequenti perché gli agenti di erosione sono continuamente al lavoro. Sebbene le caldere siano crateri vulcanici, la Caldera de Taburiente non è un cratere, ma il risultato di una lenta erosione avvenuta nel corso dei millenni.

Il parco si può facilmente raggiungere in autobus o in automobile da Santa Cruz de la Palma, che si trova 8 km a est.

Betancuria
Nel 1405 Jean de Béthencourt pensò che questo posto, sull'Isla de Fuerteventura, fosse il luogo ideale in cui stabilirsi e diede il suo nome, che con il tempo diventò Betancuria, al piccolo insediamento costituito dalla sua casa e da una minuscola cappella. La prossimità dell'isola con la costa africana diede modo ai pirati africani ed europei di vincere le difese naturali di Betancuria e di saccheggiarla diverse volte. Oggi questo villaggio ha solo 600 abitanti. Qui si possono vedere le rovine del primo monastero dell'isola, costruito dai francescani e, nel centro dell'insediamento, la Iglesia de Santa Maria, edificata nel XVII secolo. L'edificio originale gotico venne distrutto dai pirati nel 1593. A pochi passi dalla chiesa si trova il Museo de Arte Sacro, che espone lavori artistici religiosi e oggetti d'oro e d'argento. La Casa Museo de Betancuria ospita una collezione abbastanza interessante di manufatti guanche.

Un paio di chilometri a nord della cittadina si trova il Mirador de Morro Velosa, che offre un panorama incantevole sullo strano e arido territorio dell'isola. A sud del centro abitato si trova il Vega del Río de Palmas, il corso di un fiume in secca che nel sottosuolo è comunque abbastanza umido da tenere in vita alcune palme.

Si può andare a Fuerteventura in aereo da tutte le altre isole tranne da La Gomera, oppure prendendo il traghetto da Las Palmas. Una volta raggiunta la capitale, Puerto del Rosario, potrebbe essere necessario il noleggio di un veicolo, in quanto i mezzi di trasporto pubblici sull'isola sono scarsi.