Polonia

Situata nel cuore dell'Europa, la Polonia è stata in passato un luogo di unione e di divisione tra l'Europa orientale e quella occidentale.

Oggi, libera da interferenze straniere, la Polonia è il paese che si deve visitare se si vuole vedere come una nazione riesca a rialzarsi da terra e a reinventare se stessa.

È uno stato dalle molte facce, dove la capitale e le antiche città medievali sono vezzeggiate da sofisticati cittadini spesso intriganti e dove i carri trainati da cavalli percorrono i vicoli cittadini in zone in cui il XXI secolo sembra non essere ancora arrivato.

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Repubblica polacca

Superfice
312.685 kmq

Capitale
Varsavia

Composizione etnica
97,6% polacchi, 1,3% tedeschi, 0,6% ucraini, 0,5% bielorussi

Lingua parlata
polacco

Religione
95% cattolica, 5% russo-ortodossa, protestante

Settori/prodotti principale
industria meccanica, mezzi di trasporto, carbone, ferro, acciaio, prodotti chimici e farmaceutici, cantieri navali, industria alimentare, vetro, prodotti tessili, patate, barbabietole da zucchero, cereali, ortaggi, suini, bovini, equini, ovini, pesce

Principale partner commerciali
Germania, Italia, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Repubblica ceca, Russia, USA

Visto
i cittadini italiani non hanno bisogno del visto per soggiorni fino a tre mesi

Turismo
8 milioni di visitatori all'anno

Rischi sanitari
cure ospedaliere inadeguate, soprattutto nelle zone rurali

Elettricita
220 V, 50 Hz AC

Fuso orario
1 ora avanti rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

La stagione turistica va approssimativamente da maggio a settembre e culmina nei mesi di luglio e agosto. In questo periodo le spiagge sul Baltico sono invase dai turisti, così come le località turistiche e le stazioni termali, i laghi della Masuria si riempiono di barche a vela e le montagne sono affollate. Forse il periodo migliore è la tarda primavera (da metà maggio a giugno) o l'inizio dell'autunno (da settembre a metà ottobre), quando il clima è già caldo e si svolgono molte manifestazioni culturali. In inverno fa freddo e le giornate sono corte e molti campeggi e ostelli sono chiusi, ma è comunque un buon periodo per visitare le città.

Eventi e Manifestazioni

Con una popolazione profondamente cattolica, le celebrazioni religiose sono di grande importanza nella vita sociale polacca. Ciò è particolarmente evidente a Natale e a Pasqua, ma in qualsiasi domenica si possono apprezzare la devozione e il fervore religioso polacco. Tutte le chiese (e ce ne sono davvero tante) si riempiono durante le messe domenicali.

Tra le principali manifestazioni musicali, il Festival Musicale nella Vecchia Cracovia si svolge a Cracovia ogni agosto, mentre a Wroclaw in settembre si tiene il Wratislavia Cantans, caratterizzato da oratori e cantate. Varsavia è un fiorente centro culturale, con concerti di musica contemporanea in autunno e di jazz alla fine di ottobre. Gli Incontri del teatro di Varsavia in gennaio propongono i migliori spettacoli realizzati nei teatri polacchi l'anno precedente. Il Festival del cinema polacco di Gdynia a novembre è il principale evento per le produzioni cinematografiche della Polonia.

In tutta la Polonia si celebrano piccole feste locali, fiere e gare, spesso legate al folclore locale, soprattutto all'inizio dell'estate e dell'autunno.

Sport e tempo libero

Le escursioni a piedi sono l'attività più diffusa e non senza ragione. Gli itinerari più frequentati sono quelli nei Monti Tatra, ma Pieniny, Bieszczady o Karkonosze offrono altrettante opportunità. La canoa è praticabile in molti corsi d'acqua, anche se i fiumi principali sono abbastanza inquinati. I fiumi Krutynia e Czarna Hancza, entrambi nella Masuria, sono quasi intatti e offrono alcune delle migliori possibilità per praticare il kayak. I Laghi Masuri sono ideali per la vela e, ovviamente, in estate sono affollati da centinaia di barche. È possibile noleggiare un'imbarcazione a vela a Gizycko, Mikolajki e in diverse altre località turistiche della zona. La Polonia ha circa un migliaio di grotte, soprattutto negli altipiani vicino a Cracovia e nei Monti Tatra. Chi non vuole avventurarsi in quelle inesplorate può visitarne alcune aperte al turismo: le più spettacolari sono la Grotta dell'Orso nei pressi di Klodzko e la Grotta del Paradiso vicino a Kielce. Le attività sciistiche si concentrano nei Carpazi: Zakopane, ai piedi dei Tatra, è senza dubbio la più famosa stazione sciistica polacca, ma anche Szczyrk nei Beskid Slaski è frequentata.

Storia

La Polonia ha una lunga storia di conquiste. Tutti i grandi (e molti dei piccoli) imperi europei hanno avuto a che fare con questa nazione da quando i polani ('popolo dei campi') vi si stanziarono attorno al X secolo. Le continue invasioni sono cessate solo recentemente con la fine dell'influenza sovietica.

Guerra e dominio straniero non è però la sola storia della Polonia. Una delle potenze culturali d'Europa, oltre che granaio del continente in passato, la Polonia ha prosperato sotto alcuni monarchi illuminati e decisi. Casimiro III il Grande (1333-70) ebbe una certa fama, fondando una delle prime università europee a Cracovia e una ampia rete di castelli e fortificazioni nel paese. Tra le espansioni e le riduzioni territoriali, la ricchezza e la povertà che si sono alternate nel corso dei secoli, le infrastrutture lasciate da Casimiro sono rimaste salde - gran parte dei problemi della Polonia infatti sono stati causati dall'esterno.

La stabilità interna cessò nel XVII secolo. Con il parlamento bloccato da un accordo secondo il quale qualsiasi legge poteva essere proibita da un qualsiasi delegato, passarono interi decenni senza che una norma venisse approvata e in Polonia crebbe il dissenso. Mentre i nobili concentravano il potere nelle loro mani, usurpando i diritti politici e governando i loro latifondi come feudi, gli invasori stranieri regolarmente si impossessavano di regioni polacche. La Russia in particolare esercitò una notevole influenza, ma significative battaglie furono combattute anche contro tatari, ucraini, cosacchi, ottomani e svedesi.

Alla fine del XIX secolo, la Polonia era in disarmo. Quattro milioni di persone erano morte a causa di guerre, carestie e peste bubbonica, e Russia, Prussia e Austria sperimentarono vari modi per spartirsi il paese. Malgrado il costante miglioramento delle condizioni, almeno sulla carta, la povertà era diffusissima nelle campagne e circa un quinto dei 20 milioni di polacchi emigrò, soprattutto negli Stati Uniti.

Proprio quando sembrava che le condizioni della Polonia avessero toccato il fondo, scoppiò la prima guerra mondiale. Dato che le tre potenze che occupavano la Polonia erano coinvolte nella guerra, gran parte dei combattimenti si svolsero in territori occupati da polacchi, che spesso furono costretti ad arruolarsi in eserciti nemici e a combattere l'uno contro l'altro. La perdita di vite umane fu impressionante. Nel caos del dopoguerra, soprattutto con la preoccupazione della Russia per la Rivoluzione d'ottobre, la Polonia riuscì a cementare la sua malandata popolazione e cercò di costruire una nazione e un senso di identità nazionale praticamente da zero. Questo monumentale progetto procedette abbastanza bene fino alla seconda guerra mondiale, quando prima la Germania e poi l'Unione Sovietica invasero la Polonia, soggiogando la sua popolazione - i nazisti si interessarono soprattutto agli ebrei.

Il governo polacco in esilio instaurò una relazione di fatto con Stalin, una sordida alleanza che offriva ben poco ai polacchi che ancora vivevano in Polonia. I sovietici mandarono i polacchi mal equipaggiati a farsi massacrare dai nazisti, inviando poi l'Armata Rossa a concludere i combattimenti, accaparrarsi la gloria e occupare un'ulteriore porzione di territorio polacco. Nel 1945 la Polonia era distrutta (ancora una volta), con 6 milioni di morti, la metà dei quali ebrei. Alla conferenza di Yalta del febbraio 1945, Roosevelt, Churchill e Stalin decisero di lasciare la Polonia sotto il controllo sovietico e la Polonia divenne un luogo di repressione e massacri in stile stalinista. I polacchi non sposarono mai lo stalinismo (che non era certo un regime tenero) e il periodo comunista fu caratterizzato da un'ondata di scioperi.

A mano a mano che le speranze di prosperità diminuivano, aumentarono le organizzazioni sindacali, sostenute da un'intellighenzia politicamente impegnata. La trionfale visita di papa Giovanni Paolo II nella sua terra natale nel 1978 aumentò enormemente il fermento politico. L'organizzazione e l'articolazione dei movimenti sindacali divennero superiori a quelle del demoralizzato governo comunista e, nel 1980, lo stato non poteva più utilizzare la forza contro i suoi oppositori. Le iniziali richieste di aumento degli stipendi assunsero ben presto una rilevanza politica ed economica di carattere più generale. Le delegazioni dei lavoratori polacchi si riunirono nel sindacato Solidarnosc, guidato da Lech Walesa. Solidarnosc ebbe un effetto dirompente sull'intera società polacca, arrivando a contare dieci milioni di affiliati nei suoi primi mesi di vita, 1 milione dei quali venivano dai ranghi del partito comunista. Dopo oltre una generazione di limitazioni, i polacchi si lanciarono in una spontanea e caotica sorta di democrazia. Sebbene il governo avesse concesso ai lavoratori il diritto di organizzarsi e il diritto di scioperare, tutto questo si rivelava un po' troppo da sopportare: la legge marziale fu introdotta nel 1981, Solidarnosc fu bandita e i suoi leader arrestati, compreso Walesa. Le brutalità della legge marziale furono progressivamente abbandonate ma Solidarnosc fu obbligato a operare come organizzazione clandestina fino a quando la perestrojka avviata da Gorbaciov sortì i suoi effetti anche in Polonia.

Nel 1989 furono indette elezioni semilibere e Solidarnosc riuscì a far eleggere una grande maggioranza dei suoi sostenitori nella camera alta del parlamento. Walesa divenne presidente nel 1990, ma il suo periodo al potere coincise con un graduale passaggio dall'euforia alla disillusione. Non ci sono stati miracoli economici né stabilità politica e lo stile presidenziale di Walesa e i suoi risultati sono stati ripetutamente criticati da quasi tutte le forze politiche e dalla maggioranza dell'elettorato. Gli ex comunisti Aleksander Kwasniewski e Wlodzimierz Cimoszewicz sono subentrati a Walesa nel 1995, restando in carica fino alla fine del 1997, quando la coalizione di Jerzy Buzek guidata da Solidarnosc ha assunto il potere. La nuova Polonia sta raccogliendo credibilità internazionale sfruttando le sue risorse materiali ed è divenuta membro della NATO nel 1999. Buzek ha anche promesso di lavorare per entrare nell'UE.

Le elezioni parlamentari del settembre 2001, vinte da una coalizione postcomunista formata dai socialdemocratici (Sld) di Lesnek Miller e l'Unione del lavoro (socialisti) di Marek Pol (Up), sono state caratterizzate dal crollo di Solidarnosc, che non ha ottenuto alcun seggio.

Il presidente russo Putin ha visitato la Polonia nel gennaio 2002, e il colloquio con il presidente Kwasniewski ha segnalato un miglioramento delle relazioni tra i due stati, dopo il 1999.

Nel giugno 2003, il referendum sull’adesione della Polonia all’Unione Europea ha raggiunto e anzi ha ampiamente superato il quorum (ha votato il 56,1% dei polacchi). La percentuale dei favorevoli all’adesione è stata intorno all’81,9%. Sino all’ultimo aveva prevalso la paura per l’astensionismo; infatti, sabato 7 giugno, primo giorno del referendum, aveva votato solo il 17,6% degli aventi diritto.

Il 1° maggio 2004 la Polonia, insieme ad altri nove paesi (Repubblica Ceca, Slovenia, Repubblica slovacca, Ungheria, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta e Cipro), sarà a tutti gli effetti membro dell'Unione Europea.

Cultura

Le prime manifestazioni culturali polacche risalgono all'epoca di Sigismondo I il Vecchio (1506-48), quando il latino fu gradualmente soppiantato dal polacco, nacque una letteratura nazionale e fiorì l'architettura. Altra caratteristica del periodo furono gli studi scientifici: nel 1543, l'astronomo Niccolò Copernico pubblicò De rivolutionibus orbium celestium, proponendo la folle ipotesi che fosse la Terra a muoversi intorno al Sole. Il successivo re polacco, Sigismondo II Augusto (1548-72) continuò il patrocinio delle arti e della cultura intrapreso da suo padre e i due regni furono identificati con l'età d'oro della Polonia.

La scultura e la pittura polacca hanno temi tipicamente religiosi e in molte chiese ci sono rappresentazioni gotiche e rinascimentali della Madonna e di Cristo. La decorazione ornamentale di tombe era una specialità degli scalpellini polacchi e la loro arte è evidente nelle facciate a bassorilievo di molte case rinascimentali. Le opere secolari hanno sempre avuto carattere prevalentemente documentario, praticamente fino a oggi. Fa eccezione Zdzislaw Beksinski: nato nel 1929, ha creato un misterioso e particolare mondo onirico e da molti è considerato il migliore artista che la Polonia abbia mai prodotto.

La Polonia ha prodotto alcuni ottimi scrittori di fiction, molti dei quali emigranti come Isaac Bashevis Singer, la cui opera ricrea in yiddish lo scomparso ambiente della Polonia ebrea. Tra i principali esponenti della cultura polacca contemporanea vi sono lo scrittore Ryszard Kapucinski, i registi Krzysztof Kieslowski (deceduto nel 1996) e Andrzej Wajda, i compositori Krzysztof Penderecki e Henryk Gorecki e il pianista Krystian Zimerman.

La cucina polacca è sostanziosa, a base di dense minestre e salse, abbondanti quantità di patate e gnocchi, molta carne e poche verdure. Gli aromi caratteristici sono aneto, maggiorana, semi di cumino e funghi selvatici; tra i piatti preferiti vi sono 'bigos' (crauti e carne) e 'barszcz' (minestra di barbabietole rosse). I pasti quotidiani sono quattro: una prima colazione la mattina presto, uno spuntino leggero a metà mattinata, un sostanzioso pranzo dopo il lavoro e una cena leggera prima di andare a letto. Tè e vodka sono le bevande più diffuse, entrambe consumate in grandi quantità (ma con conseguenze diverse).

Ambiente

La Polonia ha una forma vagamente quadrata, con una larghezza massima di circa 680 km da est a ovest e una lunghezza di 650 km da nord a sud. È delimitata dal Mar Baltico a nord-ovest, dalla Germania a ovest, dalla Repubblica Ceca e dalla Slovacchia a sud, da Ucraina, Bielorussia, Lituania e Russia a est. La parte settentrionale della Polonia è diversificata e piacevolmente ondulata, relativamente boscosa e coperta da diverse migliaia di laghi postglaciali. La piatta striscia centrale è la principale zona agricola, attraversata dal più lungo fiume del paese, la Vistola, che come tutti i fiumi polacchi scorre verso nord sfociando nel Mar Baltico. Scendendo a sud, il territorio sale culminando a ovest nei monti Sudeti e a est nei Carpazi che corrono lungo la frontiera orientale. La vetta più alta è il Monte Rysy (2499 m) nei Monti Tatra dei Carpazi, la catena alpina polacca.

Le foreste coprono appena un quarto del territorio polacco e sono popolate da lepri, cervi e cinghiali, che in genere vivono a coppie. Alcuni orsi bruni e linci vivono nelle foreste montane mentre nei boschi delle estreme regioni nord-orientali vivono gli alci. Diverse centinaia di bisonti europei, che all'inizio del XX secolo rischiavano l'estinzione, abitano il Parco Nazionale di Bialowieza. Gli uccelli si sono dimostrati più adattabili alle zone urbanizzate e inquinate dell'Europa, come dimostra un rapido sguardo al cielo della Polonia. Le cicogne, che costruiscono i loro nidi sui tetti e sui camini delle case di campagna, sono molto amate. I parchi nazionali polacchi sono distribuiti in modo regolare in tutto il paese, con una concentrazione nelle regioni montuose del sud-est. Anche i 'parchi panoramici' sono molto diffusi ma sono soprattutto aree scenografiche e non sono strettamente protette.

Il clima polacco risente del clima continentale che proviene da est e del clima marittimo che arriva da ovest. Di conseguenza, il tempo è molto variabile anche da un giorno all'altro e da un anno all'altro: un inverno può essere quasi senza neve e quello successivo può avere nevicate così intense da bloccare i trasporti per giorni interi. In genere, la Polonia centrale è la regione più secca, mentre le montagne ricevono molta più acqua (e neve in inverno). L'estate è solitamente calda e piacevole per i turisti, ma il sole è spesso interrotto da intensi temporali.

Arrivare e trasporti

Come arrivare: Ci sono voli diretti per Varsavia dalle principali località europee, oltre che da alcune città statunitensi con consistenti comunità polacche, come New York o Chicago. Non è prevista alcuna tassa d'imbarco. Il viaggio in treno o in autobus da alcune città europee può costare tanto quanto i voli più economici, a meno che non si abbia qualche sconto particolare. I collegamenti stradali con la Polonia sono buoni e in miglioramento, ma ci sono ancora dei ritardi in alcuni punti di confine, soprattutto quando si arriva da altri paesi dell'Europa dell'est. Ci sono collegamenti marittimi tra la Gran Bretagna e la Scandinavia e le città polacche di Danzica, Gdynia e Swinoujscie; molti traghetti effettuano anche il trasporto auto.

Trasporti interni: È meglio abbandonare l'idea di effettuare voli interni in Polonia, a meno che non si voglia sperperare i propri soldi. I treni sono abbastanza affidabili e i luoghi dove non arrivano sono serviti dagli autobus. Oltre ai lenti servizi pubblici, vi sono anche delle compagnie private che si fanno una spietata concorrenza per collegare le varie città. Avere a disposizione un'auto è sicuramente il modo più comodo per girare la Polonia, ma è meglio evitare di arrivare con un'auto di lusso, perché è un ovvio bersaglio per i ladri. Conviene fare il pieno di benzina ogni volta che si incontra un distributore e portare alcuni pezzi di ricambio per evitare di aspettare un paio di settimane perché arrivino dalla Germania. La Polonia rurale è abbastanza adatta al ciclismo, essendo prevalentemente pianeggiante e relativamente tranquilla, mentre le aree urbane sono poco adatte, con poche piste ciclabili e molti automobilisti ostili.

Letture consigliate

Konin. La città che vive altrove:
di Theo Richmond (Instar Libri, Torino 1998) Konin è una piccola cittadina polacca che al tempo della seconda guerra mondiale si trovava a poche decine di chilometri della frontiera con la Germania. L'autore ritrova attraverso una disperata ricerca le tracce della sua famiglia distrutta immediatamente dopo l'invasione tedesca.

L'utopia caduta. Storia del pensiero comunista da Lenin a Gorbaciov:
di Massimo Salvadori (Laterza, Bari 1992) Questo volume prende in esame il periodo storico in cui è nato il comunismo .

Lech Walesa:
di François Gault (Jaca Book, Milano 1981) Appassionato reportage su un uomo e sul suo popolo.

Racconto per un amico:
di Halina Poswiatowska (Neri Pozza, Vicenza) L'autrice è una poetessa polacca, ammirata e venerata dai giovani del suo paese. Questo è il racconto della sua breve vita in cui inseguì vanamente la salute e il benessere fisico.

Polacchi. Se li conosci non li eviti:
di Ewa Lipniacka (Edizioni Sonda, Torino 1995) Spiega chi sono, come ragionano, cosa amano e cosa detestano i Polacchi. È una guida 'antropologica' semiseria, con uno scopo serissimo: prevenire e curare qualsiasi forma di xenofobia.

Chopin:
di Gastone Belotti (Edt, Torino 1984) La tormentata vicenda umana della figura simbolo del romanticismo, una completa boiografia corredata da un catalogo completo delle opere e da una ricca bibliografia.

Mete principali

Varsavia
Pur essendo emersa tardi nella storia polacca (all'inizio del XIV secolo), Varsavia con la sua posizione centrale è stata, salvo alcuni intervalli, la capitale della Polonia dal 1611. Centro culturale e industriale, Varsavia era una delle città mitteleuropee più belle e sofisticate fino a quando non divenne la città più devastata dalla seconda guerra mondiale. Per aspetto e spirito la Varsavia odierna è essenzialmente un prodotto del dopoguerra: le sue poche zone storiche sono state meticolosamente ricostruite, ma la maggior parte del paesaggio urbano è moderno. La nuova Varsavia è impressionante per la determinazione con la quale è stata riedificata, ma anche per gli edifici stalinisti e gli squallidi sobborghi in cemento prefabbricato.

La Vistola attraversa la città formando due parti nettamente diverse. La sponda occidentale sul lato sinistro del fiume comprende il centro vero e proprio e la città vecchia a nord. Quasi tutte le attrazioni oltre alla maggior parte delle strutture turistiche si trova da questo lato del fiume. La sponda di destra, il sobborgo di Praga, non ha luoghi di interesse turistico ed è praticamente disertata dai visitatori.

La città vecchia è stata ricostruita dalle fondamenta perché dopo la guerra non era altro che un cumulo di macerie. La monumentale ricostruzione, intrapresa tra il 1949 e il 1963, mirava a ricostruire l'aspetto della città nel suo periodo migliore, il XVII e il XVIII secolo. Ogni frammento architettonico autentico trovato tra le rovine è stato incorporato nel restauro. Nel 1945 la piazza della città vecchia comprendeva solo i muri di due case che emergevano tra le macerie; oggi è una armonica unione di Rinascimento, Barocco e Gotico. È un luogo vivace e d'atmosfera che non dà l'impressione di artificiosità ed è pieno di caffè all'aperto e bancarelle artistiche. Il Museo Storico di Varsavia occupa l'intero lato settentrionale della piazza ed espone un'impressionante documentazione sulla distruzione e la ricostruzione della città, oltre a splendide e ben allestite collezioni relative alla storia passata della città.

Il principale viale di Varsavia è la Via Reale, che va da nord a sud dal Castello Reale al Palazzo Lazienki, la residenza reale estiva. È una delle più grandiose strade d'Europa, con chiese, palazzi, gallerie e musei. A circa metà strada, guardando a est, bisogna annullare il proprio senso estetico e andare verso lo squallido e repellente edificio che ospita il Museo Nazionale per visitare un vero tesoro d'arte antica e contemporanea, tra cui spicca una magnifica collezione di affreschi staccati da una primitiva cattedrale cristiana a Pharos, nel Sudan, risalenti a un periodo tra l'VIII e il XII secolo. Si possono anche ammirare numerose croci copte.

Varsavia offre un'ampia varietà di cucine etniche e i locali sono aperti fino a notte fonda. I numerosi ristoranti nella città vecchia, in continuo aumento, preparano ricette tradizionali polacche e piatti internazionali. I club per studenti che si trovano lungo la parte meridionale della Via Reale propongono una grande varietà di attività culturali, tra cui recital, serate di poesia, cinema, teatro, concerti di musica rock, jazz e folk, ma i fine settimana sono in genere dedicati alla musica da discoteca.

Le strutture ricettive economiche si trovano in tutta la città, spesso lontane dal centro, e in genere sono prive di stile e di atmosfera. Ci sono un paio di validi ostelli nei pressi dell'università e alcune camere private sono disponibili attraverso le agenzie specializzate (ci si può informare presso il centro di fronte al Castello Reale). C'è un piccolo campeggio nei pressi del terminal principale degli autobus.

In quanto capitale della Polonia, Varsavia è un luogo nodale per i trasporti, sia interni sia internazionali. La stazione ferroviaria principale si trova nel centro, quella degli autobus è immediatamente a ovest del centro, mentre l'aeroporto è nella periferia meridionale della città, a circa 10 km dal centro.

I Tatra
I Tatra sono i monti più alti di tutta la catena dei Carpazi e costituiscono l'unica catena alpina del paese. Formano una regione di picchi torreggianti e ripide falesie rocciose con strapiombi di centinaia di metri che incombono sui laghi glaciali. La tarda primavera e l'inizio dell'autunno sono i periodi migliori per una visita perché il tempo è già bello ma i turisti sono pochi. A nord, ai piedi dei Tatra, si trova la regione di Podhale, punteggiata da decine di piccoli paesi dove gli abitanti conducono ancora la tradizionale vita degli altipiani. Ci sono infinite possibilità di effettuare escursioni a piedi, da quelle semplici a quelle più impegnative. Una delle più spettacolari è quella che arriva al passo Zawrat nella parte orientale della catena. Si può raggiungere con la funivia del monte Kasprowy Wierch e poi prendere uno dei numerosi sentieri lungo la cresta.

Zakopane è la principale località turistica dei Tatra polacchi. È una città piacevole, soprattutto lontano dall'estate e dai periodi di vacanza invernali, ed è un'ottima base per sciare o effettuare escursioni a piedi nelle montagne. Dalla città partono un treno al giorno per Varsavia e diversi autobus per Cracovia e altri centri regionali.

Cracovia
Capitale della Polonia per mezzo millennio, Cracovia ha visto e assorbito più storia di qualsiasi altra città polacca. Inoltre è passata pressoché indenne dalla seconda guerra mondiale e ha quindi mantenuto molti edifici antichi di periodi differenti: l'unica aggiunta fatta dal XX secolo è stata la pioggia acida. Le strutture più alte non sono i grattacieli bensì i pinnacoli delle vecchie chiese, eppure Cracovia non è un silenzioso monumento commemorativo di eventi passati, ma una città vivace e di carattere.

Attorniata da parchi, la città vecchia è compatta e deliziosa. Sulla piazza del mercato principale si affacciano edifici storici, musei e chiese. S. Adalberto è una delle chiese più vecchie, risalente al X secolo. Se si incontra un prete entusiasta in una giornata di grazia si potrebbero vedere aperte le tombe nella Chiesa dei Francescani. Uno dei migliori musei è il Museo Czartoryski, che ospita una notevole collezione di arte europea, oltre che armature e oggetti d'artigianato asiatico. Cracovia era la città di Oskar Schindler e ci sono delle visite guidate che ricostruiscono la sua storia e mostrano alcuni dei luoghi dove è stato girato il celebre film di Spielberg, Schindler's list.

La stazione degli autobus e quella ferroviaria sono l'una accanto all'altra ai margini nord-orientali della città vecchia. Ostelli e ristoranti per ogni gusto e fascia di prezzo si trovano in un raggio di 500 m.

I grandi Laghi Masuri
La parte centrale della Masuria ha la più alta concentrazione di laghi di tutta la Polonia: oltre il 15% del territorio è coperto dalle acque. I laghi principali, Sniardwy e Mamry, sono collegati da fiumi e canali per formare un unico grande sistema idrico. Ovviamente la zona è diventata una delle mete più frequentate dagli amanti delle barche da diporto e delle canoe. Le città sono sparse lungo il perimetro dei laghi: le principali sono Gizycko e Mikolajki. Quest'ultima offre le migliori opportunità dal punto di vista dell'alloggio e della gastronomia, mentre molte altre località chiudono fuori stagione. Il cicloturismo è un ottimo modo per visitare la zona dei laghi, soprattutto tenendo conto del precario stato dei trasporti regionali. Un treno notturno collega Gizycko a Danzica; altrimenti si può arrivare alla città di Ruciane-Nida, sui laghi meridionali, da Bialystok e Varsavia.

Oswiecim
Non costituisce un'attrazione nel normale senso della parola: è una città industriale di medie dimensioni, 60 km a ovest di Cracovia, il cui nome polacco dice ben poco ma quello tedesco, Auschwitz, è tragicamente evocativo. Nel 1945 i nazisti in ritirata distrussero parte di quello che era il loro campo di concentramento più grande, ma ciò che resta delle fabbriche della morte in questa tranquilla zona di campagna è più che sufficiente per testimoniare l'orrore dell'olocausto. Quattro milioni di persone, 2,5 milioni dei quali Ebrei, furono uccisi ad Auschwitz e nel vicino campo di Birkenau. Entrambi sono aperti al pubblico e sono praticamente rimasti così come furono abbandonati dai nazisti. I tragici fatti legati alle camere a gas, ai forni crematori, alle baracche e al filo spinato rendono questo luogo spettrale e scioccante.

Mete alternative

Torun
Situata 200 km a sud di Danzica, Torun è il luogo di nascita di Copernico, l'uomo che 'fermò il Sole e mosse la Terra'. È una bella cittadina che risale al XIII secolo, quando i Cavalieri Teutonici la trasformarono in uno dei loro avamposti. La città divenne un porto anseatico intorno al 1280, raccogliendo ricchezze che permisero la costruzione degli eleganti edifici gotici visibili ancora oggi. Se si trascorrono alcuni giorni qui mangiando il locale pane allo zenzero, l'unico problema sarà l'overdose da splendidi luoghi da cartolina.

Zamosc
Progettata nel suo complesso quattro secoli fa, Zamosc fu costruita rapidamente sotto gli ordini di Jan Zamoyski, cancelliere dell'epoca. Zamoyski voleva edificare una città perfetta che doveva essere un importante centro culturale e commerciale e una cittadella inespugnabile. L'esperimento funzionò, dato che la città era situata all'incrocio dei principali itinerari commerciali e ben presto attirò capitali e immigranti, sviluppando una notevole tradizione culturale. La città si rivelò anche capace di difendersi, dato che fu una delle tre sole città polacche a resistere all'assedio svedese del 1656. Oggi è un luogo incantevole, ben lontano dagli itinerari turistici, ma con alloggi ragionevolmente economici e alcuni buoni bar e club. Ci sono buoni collegamenti con Lublino, 120 km a nord-ovest.

Glogowek
Nascosta alle pendici dei Sudeti, Glogowek è una delle tante città medievali che hanno conservato il loro antico piano urbanistico, completo di piazza, chiesa e vecchie abitazioni. La Vergine Maria nera con il bambino situata nella copia del reliquiario italiano attira molti pellegrini. C'è un piccolo albergo e un ostello della gioventù che apre d'estate. I treni collegano Glogowek a Cracovia e ad altre città passando da Nysa.