Portorico

Orgogliosamente indipendente nello spirito, ma nei fatti completamente subordinato allo Zio Sam, il Portorico è il paese in cui quattro secoli di cultura ispanico-caraibica convivono con le catene di negozi americani.

Questo porta a strani contrasti - grandi parcheggi e piazzette caratteristiche, autostrade e fontane, grattacieli e baracche - l'esistenza dei quali, però, trova una spiegazione nel contesto della storia dei Caraibi.

Nonostante i turisti abbiano visitato San Juan per decenni, pochi hanno mai sentito l'esigenza di visitare altro che non fosse il casinò o la città.

Oggi, i viaggiatori che si avventurano nella zona montuosa all'interno del paese o che esplorano le zone non sfruttate, come la costa meridionale e quella occidentale, si imbattono in magnifiche cittadine collinari, dove si ha l'impressione che la gente del posto abbia trascorso gli utlimi anni in piazza a dare da mangiare ai piccioni e in scogliere dove chi si immerge può vedersi passare davanti trenta specie di pesci diversi nel giro di pochi secondi.

Aggiungete a questo una cultura fiera del proprio passato ma allo stesso tempo incapace di affermare la propria indipendenza e avrete tutti gli ingredienti per un'avventura intrigante.

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Puerto Rico

Superfice
9.104 kmq

Capitale
San Juan

Composizione etnica
80,5% bianchi (prevalentemente di origine spagnola), 8% neri, 0,4% amerindi, 0,2% asiatici, 10,9% meticci

Lingua parlata
spagnolo, inglese

Religione
85% cattolica, 15% protestante

Settori/prodotti principale
industria farmaceutica e apparecchiature mediche, elettronica, abbigliamento e tessuti, industria alimentare (in particolare tonno in scatola), rum, turismo, canna da zucchero, caffè, ananas, banane, prodotti zootecnici, pollame

Principale partner commerciali
USA

Documenti ed info utili

Rischi sanitari
febbre tifoide, epatite A, dissenteria amebica e bacillare, bilharziosi e rabbia

Elettricita
110V, 60 Hz

Fuso orario
quattro ore indietro rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
principalmente si impiega il sistema metrico decimale, ma è utilizzato anche il sistema britannico

Quando andare

L'alta stagione per il turismo va da dicembre ad aprile, ma è legata principalmente al clima del Nord America. Durante questi mesi l'isola si riempie di turisti, i prezzi salgono e trovare alloggio può diventare difficile. Il miglior periodo per evitare le masse è la stagione ufficiale degli uragani (da maggio a novembre). Gli uragani sono rari, ma possono far ben peggio che rendere le vostre vacanze un po' umide. Se siete in Portorico durante questo periodo ricordatevi di tenere sempre d'occhio le previsioni del tempo. Se avete intenzione di recarvi nell'entroterra, portatevi un maglione per la sera, perché durante l'anno le temperature sono sempre più basse.

 

Eventi e Manifestazioni

Tutti i paesi del Portorico festeggiano il giorno del loro santo patrono, spesso con un misto di iconografia pagana e cattolica e con tradizioni di origine indiana, africana e spagnola. Ci sono alcuni aspetti religiosi molto solenni ma anche feste, musica, danze e coloratissime processioni in costume. La Festa di San Giovanni Battista, che ha luogo a San Juan verso la fine di giugno, è una delle migliori per la stupenda fusione degli elementi religiosi e di quelli secolari. Il momento più intenso della celebrazione avviene a mezzanotte, quando uomini e donne si immergono in mare camminando all'indietro, una tradizione che serve a propiziare la fortuna. All'inizio di febbraio vale la pena di andare a Mayagúez ad assistere alla sfavillante cerimonia della Virgen de la Candelaria. Alla fine di luglio, invece, ci si può recare a Loíza ad assistere alla gioiosa Festa di San Giacomo, che celebra l'eredità multiculturale del paese.

Per le strade di San Juan vecchia, durante la terza settimana di gennaio, si celebra, la Festa di San Sebastiano. Il luogo migliore in cui festeggiare il Carnevale di febbraio è Ponce, dove la gente sfila ballando e indossando maschere dalle grosse corna. La Festa di Casals, a San Juan, si celebra a giugno in onore del famoso violoncellista portoricano, pablo Casals. Musicisti di fama internazionale raggiungono San Juan per partecipare alla festa, che è uno degli avvenimenti più importanti di tutti i Caraibi. A novembre, quando incomincia la stagione, i portoricani vengono assaliti dalla febbre del baseball, che raggiunge il culmine a febbraio.

Las Navidades, tra il 15 dicembre e il 6 gennaio, è il periodo di più intensa socializzazione e devozione religiosa, anche se molte cerimonie hanno luogo nelle case private. Non si può dire altrettanto della scatenata Festa degli Innocenti che si celebra il 28 dicembre ad Hatillo. I partecipanti, mascherati e in costume, inseguono i bambini per le strade, in memoria della decisione di Erode di uccidere il bambino Gesù. Durante il periodo natalizio non perdetevi i parrandas, bande di giullari che fanno baldoria.

Sport e tempo libero

Le migliori spiagge di San Juan sono all' Isla Verde e a Condado, e sono tutt'e due delimitate da una barriera di alti palazzi. Se volete evitare la città (ma non la folla) provate la pittoresca Luquillo, 30 km a est della capitale, dove alle vostre spalle avrete soltanto palme. Rispetto alla costa atlantica del nord le spiagge della costa meridionale sono più riparate e il mare più calmo e più adatto per nuotare. A sud Punta Guilarte, vicino Arroyo, è una vera perla. Nella zona occidentale si trovano diverse bellissime spiagge: tra tutte vale la pena di nominare la famosa Boquerón. Se esplorate le isolette intorno al Portorico la Flamenco Beach di Culebra è una delle più apprezzate.

Le migliori immersioni di Portorico si fanno ad alcuni chilometri dalla costa perché la visibilità in acqua vicino alla costa è spesso ridotta dalla corrente del fiume. La leggendaria Isola Desecheo, a ovest di Rincón, è abbarbicata sulla cima di un canyon sottomarino profondo 9 km ed è considerata il miglior luogo per le immersioni di tutti i Caraibi. Ulteriori località eccellenti sono La Parguera, vicino alla costa sud-occidentale; le isole di Culebra e Vieques, vicino a Fajardo; Humacao, a sud di Fajardo; l'isola di Mona, a sei ore di traghetto da Mayagüez. Per le immersioni è anche indicata la costa nord-occidentale, vicino a Isabela e Aguadilla, ma le condizioni del mare non sono sempre buone e la visibilità può essere scarsa.

Per vedere i migliori fondali nuotando con la maschera e il boccaglio dovrete affittare una barca. Ci sono alcuni luoghi lungo la costa sud-occidentale, specialmente vicino a La Parguera. Altri punti stupendi sono l'isoletta deserta di Palomenitos vicino alla costa di Fajardo e l'isola Mona. Se volete qualcosa di completamente diverso vale la pena di affittare una barca o una canoa per andare a vedere la luminescenza notturna della Baia Fosforescente, vicino a La Parguera e a Esperanza, sull'isoletta di Vieques.

La zona migliore per chi fa surf è la costa nord-occidentale, tra Rincón e Isabela, e il periodo più adatto va da ottobre ad aprile. Gli appassionati di windsurf arrivano in inverno per sfruttare i venti che soffiano sulla costa atlantica del nord, specialmente nei pressi di Isla Verde. Rincón e Jobos, vicino a Isabela, sono anche delle buone zone, ma i principianti di solito preferiscono le acque tranquille della Laguna di Condado a San Juan. Se vi interessa fare vela, Fajardo è il principale centro per la navigazione; qui troverete molte imbarcazioni in affitto. San Juan è il miglior posto dove procurarsi gli strumenti per la pesca subacquea. Nelle acque vicino alla capitale ci sono marlin, tonni e sailfish eccezionali.

Nell'entroterra dell'isola ci sono moltissime possibilità di effettuare escursioni, specialmente nella foresta di El Yunque, nella regione calcarea delle grotte del Rio Camuy e, per chi ama il birdwatching, lungo la costa meridionale, nella Riserva di Guánica. Se gli uccelli non sono abbastanza grandi per i vostri gusti, da gennaio a marzo si possono osservare le balene nei pressi di Rincón.

Chi ha esperienza di grotte può esplorare le ampie zone sotterranee del fiume Camuy, accompagnato da guide del Parco Nazionale. Chi non ha esperienza può prendere un trenino, piuttosto caro, che entra in una grotta passando attraverso un tunnel. Sappiate che durante i week-end il luogo è talmente affollato che dà più l'idea del traffico durante l'ora di punta che la sensazione della tranquillità della natura. Se assistere a combattimenti di galli non coincide con il vostro ideale di una tranquilla domenica pomeriggio, ma avete lo stomaco molto forte e volete vedere che cosa emoziona la gente del posto, i combattimenti hanno luogo nei locali detti 'galleras', che si trovano nella maggior parte dei paesi. Il ben più tranquillo sport degli aquiloni è diffuso sui verdi e ventosi pendii nei pressi di El Morro, a San Juan, che è considerato il miglior posto al mondo per fare volare gli aquiloni.

Storia

Il Portorico, il più antico sito popolato dei Caraibi, fu abitato da diverse tribù di indiani americani ma, quando nel 1493 arrivò Colombo, l'isola era abitata dai taínos. Questo pacifico popolo aveva sviluppato una cultura, un linguaggio e un sistema religioso piuttosto sofisticati. I capi dei taínos potevano essere sia donne sia uomini, una cosa piuttosto rara, come il fatto che le donne potevano avere più di un marito il quale, quando la moglie moriva, spesso veniva bruciato insieme a lei. I taínos ricevevano profezie dai loro dei e dai morti attraverso pratiche di alterazione mentale come l'inalazione di una polvere allucinogena fatta di semi di cohoba e conchiglie frantumate. I taínos erano molto abili nei giochi col pallone: infatti furono loro a inventare la palla di gomma; i risultati delle loro partite avevano addirittura valore di oracolo.

Sfortunatamente i giochi col pallone e l'inalazione di conchiglie non prepararono i taínos a difendersi dagli attacchi dei coloni spagnoli che arrivarono nel 1508 dall'isola di Hispaniola con Juan Ponce de León. I coloni schiavizzarono ed evangelizzarono i taínos, esponendoli alle malattie provenienti dall'Europa. In breve tempo i taínos si estinsero e oggi le loro leggende, la lingua e i nomi che avevano dato ai luoghi in Portorico sono quasi completamente dimenticati.

Gli spagnoli si stabilirono a San Juan, che divenne uno degli avamposti più strategici di tutto il Nuovo Mondo. Durante il secolo seguente la città subì un processo di fortificazione per essere difesa dalle incursioni marittime degli inglesi, dei francesi e degli olandesi. Quando gli spagnoli imposero le proprie regole controllando il commercio regionale, il Portorico cominciò a importare schiavi dall'Africa e, durante il XVI e XVII secolo, si dedicò alla coltivazione dello zucchero, del cotone e alle piantagioni di tabacco. Tuttavia fu sempre più facile fare soldi dedicandosi al commercio sul mercato nero.

L'incapacità degli spagnoli di combattere il contrabbando contribuì a ridurre la loro autorità morale sull'isola e, durante il XVIII secolo, il Portorico incominciò a sviluppare il senso della propria identità. A questo contribuì anche il numero crescente di immigrati nonché quella piccola borghesia composta di proprietari di piantagioni di caffè che in quel periodo iniziava a emergere. Quando la rivoluzione incominciò a sconvolgere il Nuovo Mondo, gli spagnoli allentarono la loro politica commerciale totalitaria nel tentativo di tenere Portorico e Cuba sotto la propria influenza coloniale.

I lealisti spagnoli e i nazionalisti portoricani passarono la seconda metà del XIX secolo discutendo con il governo coloniale i pro e i contro dell'indipendenza. Nel 1868 una rivolta fallita nella città di Lares portò l'attenzione di tutti sulla serietà del problema che si doveva affrontare. Nel 1897 il Portorico ottenne un certo grado di autonomia, che però fu breve, perché poco dopo, durante la guerra tra la Spagna e l'America, l'esercito degli Stati Uniti occupò il paese.

Nonostante le continue richieste di autonomia, gli Stati Uniti governarono il Portorico come un protettorato coloniale per i cinquant'anni che seguirono. I Portoricani ottennero la cittadinanza statunitense nel 1917, appena in tempo per effettuare il servizio militare e partecipare alla prima guerra mondiale. Grazie a riforme e a investimenti l'economia migliorò, ma la depressione statunitense degli anni '30 colpì l'isola molto duramente e il movimento per l'indipendenza ricorse alla violenza. Durante il secondo conflitto mondiale le forze militari statunitensi si appropriarono di terreni agricoli che non sono mai stati restituiti, inclusa la contesa isola di Vieques.

Nel 1944 il Portorico ottenne il diritto di eleggere il suo governatore e l'applicazione dell'operazione 'Bootstrap', ovvero il nuovo piano del presidente Truman che aveva lo scopo di sollevare l'economia dell'isola e ridurre le tasse per le compagnie americane con sede in Portorico.

Nel referendum del 1951 tre portoricani su quattro scelsero di diventare un commonwealth (cioè uno stato libero associato) degli Stati Uniti anziché rimanere una colonia. I nazionalisti che volevano l'indipendenza totale fuggirono negli Stati Uniti dove tentarono di assassinare il presidente Truman e spararono su uomini del Congresso degli Stati Uniti dalla galleria dei visitatori nella Camera dei Deputati. Il sostegno politico a favore dell'indipendenza andò scemando, mentre i sostenitori dell'idea di diventare parte degli Stati Uniti aumentarono. Sebbene l'economia portoricana continuasse a migliorare, circa un milione di portoricani approfittò della cittadinanza statunitense e andò a cercare lavoro nella città di New York.

Rispetto alla maggior parte delle altre isole caraibiche il tenore di vita del Portorico è alto, ma è pur sempre molto inferiore a quello degli stati nordamericani più poveri e il tasso di disoccupazione è molto alto. Nel 1993 e nel 1998 i portoricani sono andati al voto e, anche se con un margine minimo, hanno scelto di mantenere lo stato di commonwealth anziché diventare parte degli Stati Uniti. Nel febbraio 2000 quasi 100.000 portoricani si sono radunati (per quella che è stata probabilmente la più grande dimostrazione popolare mai organizzata nella storia del paese) per protestare contro i progetti della marina degli Stati Uniti di riprendere le esercitazioni sull'isola di Vieques. La folla, che era stata convocata dai leader religiosi, sventolava bandiere portoricane e striscioni con richieste di pace. Nonostante le affermazioni degli organizzatori circa la non politicità della manifestazione, molti membri del Partito Indipendentista vi hanno preso parte.

Il 24 aprile 2001, Calderon promulgò una legge che proibiva le attività che producevano più di 190 decibel di rumore; gli ufficiali statunitensi ammisero che i ripetuti bombardamenti su Vieques infrangevano la nuova legge ma stabilirono che comunque avrebbero continuato a bombardare. Nel giugno 2001, invece, l'amministrazione statunitense dichiarò che la marina avrebbe smesso le esercitazioni a Vieques a partire dal primo maggio 2003. Un referendum previsto per il gennaio 2002, che ne avrebbe chiesto lo sgombero immediato, è stato cancellato in seguito agli attacchi dell'11 settembre 2001. Dopodiché il Congresso, a dicembre, ha stabilito che la marina non lascerà la base di addestramento di Vieques fino a quando non verrà trovata una sede altrettanto adatta. La marina ha ripreso a esercitarsi con munizioni vere.

Per adesso i portoricani non possono votare alle elezioni nazionali degli Stati Uniti e quindi non hanno alcun potere decisionale riguardo al futuro del loro paese. Tuttavia, è attivissimo un Comitato che si batte affinché l'area di Vieques sia smilitarizzata, decontaminata, restituita ai portoricani e sia avviato il suo sviluppo sociale ed economico sulla base della ecocompatibilità.

Cultura

La cultura portoricana è un misto di tradizioni spagnole, africane e taíno, con in superficie uno strato di influenza americana spesso un secolo. Talune zone di San Juan possono sembrare uguali a qualsiasi città degli Stati Uniti che abbia una massiccia presenza di popolazione sud americana, ma se si esamina un po' più in profondità o si visitano le campagne ci si imbatterà in una complessa cultura creola che certamente non potrà essere cancellata dall'arrivo della Budweiser o dei Burger King.

L'insieme di influenze culturali è così evidente che niente in Portorico ha una sola dimensione. La lingua principale parlata sull'isola è lo spagnolo, anche se la versione locale contiene un gran numero di parole inglesi e africane oltre a termini degli indiani d'America. Il cattolicesimo romano, che è la religione più diffusa, è stato impregnato dello spiritualismo e delle tradizioni folcloriche degli Indios. La musica che si sente per le strade del Portorico è simile a quella dei paesi vicini, ma la 'bomba' contiene tracce dell'influenza africana, le radici culturali della 'plena' sono in Spagna e la 'salsa' proviene dalle comunità di emigrati che vivono a New York. Oltre a queste musiche ormai banalmente commercializzate, tra gli strumenti tipici del Portorico ci sono le maracas, il guiro (una zucca utilizzata come percussione) e il cuatro, uno strumento simile a una chitarra a dieci corde. Sia i pittori portoricani che vivono sull'isola sia quelli che vivono negli Stati Uniti stanno riscuotendo successo a livello internazionale. Tra i nomi da ricordare ci sono Arnaldo Roche-Rabell e Jorge Zeno, oltre ai maestri spagnoli riconosciuti come Angel Botello.

Scontenti della loro posizione politica poco chiara i portoricani tendono a discutere frequentemente il problema della loro identità nazionale. Nonostante la determinazione politica per l'indipendenza sia scarsa è chiaro che i portoricani si considerano diversi dai loro cugini americani e non c'è dubbio che l'isola abbia molto più in comune con i suoi vicini caraibici e sud americani che con lo Zio Sam.

Molta letteratura portoricana è prodotta da emigrati e tratta temi come l'identità nazionale e i legami tra 'acá' e 'allá' . Portoricani di New York come Pedro Juan Soto, Emilio Díaz Valcárcel e José Luis Gonzáles trattano l'inafferrabile idea di 'casa' in storie, racconti e poesie.

Ambiente

Il Portorico ha una forma rettangolare ed è schiacciato tra l'isola di Hispaniola (Haiti) e i piccolissimi arcipelaghi delle isole sottovento. È bagnato a nord dall'Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi a sud. La superficie dell'isola è di 175 km per 56 km, pari circa alle dimensioni della Corsica e, al centro, è attraversata dalla frastagliata Cordillera Central, che ha come vetta più alta i 1340 m del monte Cerro la Punta. Le colline finiscono nella lussureggiante costa nord del Portorico e nella regione meridionale, che è più arida. Le piccole isole di Vieques e Culebra (a est) e Mona (a ovest) fanno anche parte del territorio del Portorico.

La foresta pluviale di El Yunque, nella regione nord-orientale del Portorico, è l'orgoglio e la gioia del paese. Uccelli, rettili e piante prosperano in questo umidissimo parco nazionale che è bagnato da più di un miliardo di galloni di pioggia all'anno. Tra gli alberi più ricchi di fronde c'è il paziente yagrumo humbra, che vive per mesi in forma di arbusto prima di crescere molto velocemente e di guadagnare l'accesso alla sua porzione di cielo. Gli alberi che possono vivere all'ombra, come l'ausubo e il tabonuco, vivono sotto il baldacchino formato dalla foresta. Spostandosi verso sud la campagna diventa più arida e rocciosa, fino a incorporare ambienti come la Foresta Arida di Guànica, molto particolare per il clima sia arido sia costiero e tropicale. In questa foresta crescono file di mangrovie nei pressi della costa, cactus e altre piante grasse nell'entroterra e sempreverdi (lignum vitae) sulle colline. A nord-ovest le zone calcaree sono collinose, lussureggianti e ricche di grotte e rocce.

Le rane del Portorico, chiamate coquís, sono l'amato simbolo dell'isola, anche se in realtà la loro presenza si percepisce molto di più con l'udito che con la vista. Le rane coquís più grandi non superano i due o tre pollici, ma questi piccoli animali sono molto rumorosi. Anche se andate in campagna non sarà facile vederle, ma sicuramente le sentirete gracidare. Il loro canto è speciale perché si può sentire solo in Portorico: la saggezza popolare dice che le rane smettono di cantare se vengono portate via dalla loro isola.

L'aria del Portorico è balsamica tutto l'anno, con temperature intorno ai 24-30°C. La stagione degli uragani va da maggio a novembre e come ha dimostrato la grande distruzione causata nel settembre del 1998 dall'uragano Georges, se andate in Portorico durante questo periodo dell'anno è importante tenere d'occhio le previsioni del tempo. Di solito, durante la stagione degli uragani, le temperature sono un po' più alte e il clima è più umido e ventoso rispetto al resto dell'anno, ma non tanto da fare volare i detriti per le strade. In montagna fa sensibilmente più freddo che sulla costa ma scordatevi di poter costruire pupazzi di neve anche in inverno inoltrato.

Arrivare e trasporti

Come arrivare: Il Portorico è l'isola caraibica più facilmente accessibile. San Juan è uno dei maggiori centri dell'American Airlines e quindi si ha accesso facile alla sua rete di voli interni. Ci sono anche altre compagnie aeree nord americane che offrono un servizio tra il Portorico e alcune città del continente; Miami è la città che ha più voli. La British Airways ha voli da Londra, l'Iberia da Madrid e la Lufthansa da Francoforte.

Ci sono anche ottimi collegamenti aerei da molte isole caraibiche, tra i quali i voli della BWIA su Antigua, Barbados, Giamaica e Trinidad e voli della Air France su Guadalupe e sulla Martinica. L'American Airlines e l'American Eagle offrono anche voli su St.Tomas, nelle Isole Vergini americane, che è una popolare meta per escursioni di un giorno. Ci sono anche voli per l'America del Sud e l'America Centrale. La tassa di partenza dall'aeroporto di San Juan è di US$5, ma in genere è compresa nel prezzo del biglietto aereo. Durante i fine settimana ci sono traghetti da Fajardo a St Tomas e a St John, nelle Isole Vergini americane.

Trasporti interni: Il miglior modo per vedere l'isola è affittare un'automobile. Le agenzie internazionali di autonoleggio sono ben rappresentate sull'isola e ci sono anche molti operatori locali. La vostra patente è valida. Tenete presente che lo stile di guida della gente del posto è imprevedibile (per essere gentili) anche se in generale non è aggressivo (per essere onesti). Fate anche attenzione ai cartelli che indicano i limiti di velocità che si riferiscono alle miglia orarie, anche se le distanze sono espresse in chilometri. La guida è a destra.

Se non volete guidare, potete armarvi di pazienza e utilizzare i trasporti pubblici. I furgoncini chiamati públicos collegano tutte le città e i paesi (tranne quelli più piccoli) dell'isola. Non hanno un orario stabilito e spesso percorrono tragitti brevi quindi, se fate un viaggio lungo che non sia tra due città principali, siate pronti a dover cambiare spesso. I públicos sono economici e utili per socializzare; si possono riconoscere dalla 'P' o 'PD' scritto sulla targa. Per fermarli basta fare un cenno con la mano. A San Juan e negli altri centri turistici principali troverete molti taxi. L'aeroporto internazionale Luis Muñnz Marín di San Juan si trova vicino alla periferia orientale della città. Qui potrete trovare agenzie che affittano automobili e anche numerosi taxi e autobus per il breve tragitto fino a San Juan. Se andate sull'isola solo per pochi giorni e volete viaggiare leggeri c'è un deposito bagagli piuttosto pratico al Terminal C.

Ci sono dei traghetti gestiti dallo stato che coprono il tragitto da Fajardo alle isole di Culebra e Vieques e che costano poco. Almeno quattro traghetti al giorno si recano alle isole, impiegando circa un'ora. Sul traghetto per Culebra è possibile far trasportare la macchina, anche quando è stata noleggiata, ma bisogna prenotare con un buon anticipo.

Mete principali

San Juan
La capitale del Portorico è un'animata metropoli moderna ornata di spiagge, un grande centro commerciale, e un famoso centro storico coloniale. Questo centro risale all'inizio del XVI secolo, e rende San Juan la seconda città più antica delle Americhe (dopo nonna Cuzco, in Perù). Oggi è il motore della vita economica e politica del paese e l'apertura per la penetrazione dell'influenza statunitense nei Caraibi.

San Juan è una città piuttosto vivace - non c'è niente che faccia sembrare una città giovane quanto file di alti alberghi e spiagge affollate. Considerando il fatto che ha 500 anni, persino la parte vecchia di San Juan sembra stranamente giovane e ben conservata. Anche per molti avventurieri dei Caraibi è stato difficile lasciare la città: non è cosa da poco poter stendere il proprio asciugamano su una bianchissima spiaggia caraibica, godendo allo stesso tempo della cultura e della bellezza di una città storica e delle comodità di una città moderna a pochi minuti. La capitale, oltre a essere piacevole da visitare, è anche una buona base di partenza per esplorare l'entroterra dell'isola.

El Yunque
I taínos credevano che il dio della felicità vivesse su El Yunque e questo può spiegare perché le escursioni attraverso la foresta pluviale fino a questa montagna di 1065 m danno ai viaggiatori una sensazione di benessere, realizzazione personale, muscoli dolenti e calli ai piedi. La montagna fa parte della catena di Luquillo e dà il suo nome alla foresta circostante, che è una riserva, anche pretenziosamente chiamata Foresta Nazionale dei Caraibi. Le autorità turistiche sono orgogliose di promuovere la riserva come l'unica foresta tropicale nel sistema di parchi nazionali degli Stati Uniti.

Nella riserva, che ha un'estensione di 11.200 ettari, ci sono più di 400 specie di alberi e felci sviluppati in grande quantità e dimensione. Le nuvole, regolarmente spinte dai venti atlantici, infatti, scaricano enormi quantità di pioggia sulla catena di Luquillo, creando condizioni simili a quelle che si verificano all'interno di una serra. Nella riserva ci sono 13 percorsi, ben tenuti, che vanno da facili passeggiate di 15 minuti lungo sentieri battuti fino alla scalata del monte El Yunque. Una volta in cima al monte forse non vedrete il dio dei Taínos, ma se il cielo è limpido riuscirete a scorgere le Isole Vergini. Se andrete a spasso nella foresta sentirete il canto della rana coquì (che è anche l'emblema nazionale del Portorico), vedrete orchidee in miniatura, potrete fare il bagno nelle cascate e forse riuscirete ad avvistare il raro pappagallo portoricano. El Yunque si trova a meno di un'ora di macchina da San Juan e la strada conduce fino all'ingresso della riserva.

La Luquillo beach, poco lontana dalla svolta per El Yunque, è una spiaggia piuttosto famosa. L'acqua è bassa e piatta, ideale per i bambini, e anche se la serie di bancarelle che vendono cibarie e souvenir non la rendono ideale per isolarsi dal resto del mondo, la distesa di sabbia di Luquillo resta pur sempre un luogo pittoresco, adatto per i picnic e per fare una nuotata.

Il parco delle grotte di Río Camuy
Questa regione frastagliata nel nord-est del Portorico è ricoperta di gole e di sculture surreali di pietra calcarea e, quando la vedrete, non avrete bisogno di essere degli esperti in geografia per capire che è territorio per speleologi. Nella regione sono state scoperte oltre 200 grotte, alcune delle quali tanto grandi da poter inghiottire un grattacielo. Il fiume Camuy è uno dei più grandi fiumi sotterranei al mondo.

Chi ha esperienza in grotte può sporcarsi e bagnarsi arrampicandosi, esplorando, calandosi e nuotando nel fiume sotterraneo, l'idea di entrare in queste zone pericolose non è neanche da prendere in considerazione se non avete esperienza in questo campo. Chi vuole provare l'emozione di visitare le grotte senza correre pericoli può prendere un trenino che conduce alla Cueva Clara, dove si possono ammirare sia le belle stalattiti sia gli insetti, un po' meno gradevoli. Dai punti di osservazione, dove non si corrono pericoli, potrete vedere il fiume Camuy scorrere lungo la Gola Tres Pueblos, profonda 120 m.

Ponce
Per preservare il centro coloniale della seconda città del Portorico è stato speso quasi mezzo miliardo di dollari e tutti, non solo gli amanti dell'architettura, possono condividere l'idea che i soldi sono stati spesi bene. Il cuore di Ponce risale alla fine del XVII secolo ed è stato dichiarato tesoro nazionale. È fatto di piazze e chiese e case coloniali molto decorative, alcune stupende fontane e una stazione dei vigili del fuoco che forse è la più originale al mondo. Una delle ragioni per cui Ponce è così piacevole è che una vecchia legge imponeva che gli angoli delle strade fossero smussati per facilitare il passaggio delle carrozze e per trasportare le case di legno da un posto all'altro.

Ponce si trova appena nell'entroterra, al centro della costa meridionale e la gente del posto è di una razza diversa dai vicini cugini del nord. Gli abitanti di Ponce sono giustamente orgogliosi della loro città che ha come centro simbolico l'imponente Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe, posta a dominare sulla Plaza Las Delicias. La fama della città come centro di cultura è confermata dal Museo d'Arte di Ponce, il migliore di tutti i Caraibi, affiancato dal Museo della Storia di Ponce e dal Museo della Musica Portoricana. Se amate i panorami la Cruceta el Vigia, costruzione in plexiglass a nord del centro, offre una bella vista di Ponce e del mare alle sue spalle. Chi ha una vista d'aquila può riuscire a vedere La Guancha, la passeggiata e la spiaggia di Ponce, a sud della città. L'acqua non è fantastica per nuotare, ma guardare le persone può essere molto interessante.

A circa 15 minuti a nord del centro della città c'è il Tibes Indian Ceremonial Center, un'ottima ricostruzione di un villaggio arawak degli Indiani d'America situato su un sito archeologico. Il sito, che ha un'estensione di 13 ettari, fu scoperto nel 1975, dopo che un uragano portò alla luce del vasellame, e solo una piccola parte dei reperti è stata portata alla luce. Si può accedere al sito solo con una visita guidata - è un'interessantissima passeggiata attraverso un giardino botanico, un villaggio arawak ricostruito, un campo sportivo e la zona in cui gli scavi sono ancora in corso. Il museo, anche se piccolo, è ben gestito e istruttivo.

San Germán
Questa pittoresca cittadina ai piedi della Cordillera Central, nella parte sud-occidentale del paese, sembra essere stata sollevata e trasportata a Portorico direttamente dalla Spagna per il suo carattere mediterraneo. È l'insediamento fuori San Juan più antico del Portorico ed esibisce il fascino dell'eredità del passato senza scomporsi. Qui non c'è niente di più impegnativo da fare che passeggiare nelle due piazze della città, ammirare gli eleganti edifici e visitare la Chiesa Porta Coeli. Questa fu costruita dai monaci domenicani nel 1606 e durante la sua lunga storia fu anche impiegata come prigione nel XIX secolo.

San Germán si trova vicino alla Baia Fosforescente, dove potrete vedere l'elettricità intorno al vostro corpo, e a Boquerón Beach, una delle spiagge più belle di tutto il Portorico.

Mete alternative

Culebra
Da quando a metà degli anni '70 la Marina degli Stati Uniti ha deciso di non utilizzare più l'arcipelago per le esercitazioni, le 24 isolette a 35 km di distanza dalla costa orientale del Portorico hanno tratto grandi benefici. A Culebra la parola traffico significa ancora dividere la strada con qualcun'altro, ma sempre più viaggiatori e gente del posto stanno incominciando ad apprezzare questa tranquilla e sperduta isola, attirati dalle sue belle spiagge e dalla meravigliosa vista che la barriera corallina offre, sia a chi nuota con maschera e boccaglio sia a chi fa le immersioni.

Culebra è piuttosto piccola: 11 km per 6 km, ma domina l'arcipelago. A Dewey, la città più importante dell'isola, abitano la maggior parte delle 2000 anime che vivono nella zona. Per chi viaggia sono meritevoli di una visita in particolare la costa del nord, Flamenco Beach o la vicina Playa Resaca. Il Parco Nazionale di Culebra comprende parte di Culebra e delle isole circostanti e protegge le colonie di importanti uccelli di mare e i luoghi dove le tartarughe depongono le uova. Potete visitare la barriera corallina circostante facendovi accompagnare dai pescatori del posto o organizzando delle immersioni con gli operatori locali. Da Fajardo c'è un traghetto che porta a Dewey impiegando circa un'ora. Ci sono anche collegamenti aerei per Culebra sia da Fajardo che da San Juan.

Rincón
Questa cittadina, con spiagge adatte per fare surf, è stata ben colonizzata, oltre che da famiglie portoricane, dagli americani più amanti delle onde. La stagione per fare surf va da ottobre ad aprile, quando, se non siete abbronzati e non avete i capelli decolorati, non siete alla moda. Tra le altre attrazioni non legate all'acqua c'è El Faro, dove si trovano un piccolo museo marittimo e delle piattaforme sul mare dalle quali è possibile avvistare balene e delfini. Da qui potrete anche sbirciare la macabra cupola della prima centrale nucleare dell'America Latina, attiva dal 1964 al 1974, e che ora è innocentemente annidata tra le palme.

L'osservatorio di Arecibo
Nascosto all'interno del Portorico nord-occidentale si trova il più grande radio-telescopio del mondo. Viene utilizzato dall'Università di Cornell e si dice che sia il luogo da dove il governo degli Stati Uniti osservi la vita extra-terrestre, ma anche se il genere non vi interessa potrete visitare l'eccellente museo interattivo della scienza e dello spazio e vedere l'enorme telescopio dal diametro di 305 m.

Patillas
In questa zona, collocata tra la costa e le verdi montagne, non ci sono città di cui parlare, ma questo tranquillo insediamento nei pressi della costa è un'ottima base di partenza per escursioni a piedi o a cavallo, o semplicemente per ammirare qualche tramonto. Prima di fare surf chiedete informazioni alla gente del posto perché qui alcuni punti della spiaggia sono pericolosi. Patillas si trova sulla costa sud-orientale del Portorico a circa un'ora di auto a est di Ponce.