Repubblica Ceca

Da quando è crollato il muro di Berlino nel 1989, i turisti hanno cominciato a invadere questo accogliente paese.

I viaggiatori della prima ora si lamentano di non avere più Praga solo per loro, ma la Repubblica ceca offre ancora le sue bellezze a chiunque le cerchi.

Se Praga è entusiasmante, quasi ogni località al di fuori di questa meravigliosa città è poco frequentata dai turisti e pressoché intatta. Ci si può lamentare?

A colpo d'occhio

Superfice
78.866 kmq

Capitale
Praga

Composizione etnica
81,2% cechi, 13,2% moravi, 3,1% slovacchi, 0,6% polacchi, 0,5% tedeschi, 0,4% silesiani, 0,3% rom, 0,2% ungheresi, 0,5% altri

Lingua parlata
ceco, slovacco

Religione
39,8% ateismo, 39,2% cattolica, 4,6% protestante, 3% ortodossa, 13,4% altre religioni

Ordinamento dello stato
repubblica parlamentare

Settori/prodotti principale
metallurgia, industria meccanica, autoveicoli, vetro, armamenti, materie prime, combustibili, prodotti chimici, industria alimentare, frumento, patate, barbabietole da zucchero, luppolo, frutta, bovini, suini, pollame

Principale partner commerciali
Germania, Repubblica slovacca, Austria, Polonia, Russia, Italia

Rischi sanitari
gli escursionisti e i campeggiatori sono le due categorie più esposte alle zecche, talvolta causa di infezioni quali la pericolosa encefalite da zecche o il morbo di Lyme

Elettricita
220 V, 50 Hz

Fuso orario
1 ora avanti rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

Maggio, giugno e settembre sono i mesi migliori per visitare la Repubblica ceca; aprile e ottobre sono più freddi ma anche più economici. La maggior parte dei cechi fa le ferie a luglio e agosto, quando alberghi e luoghi di interesse turistico sono più affollati del solito e gli ostelli sono pieni di studenti, soprattutto a Praga e nelle località montane di Krkonose e Tatras. Per fortuna le possibilità di alloggiare in modo economico nelle grandi città aumentano in questo periodo perché gli ostelli per studenti sono aperti ai turisti. Centri come Praga, Brno e le località montane sono affollate di visitatori tutto l'anno. Altrove, da ottobre o novembre fino a marzo o aprile, la maggior parte di castelli, musei e altre attrazioni turistiche resta chiusa, così come gli alloggi e i trasporti rimangono inattivi.

Eventi e Manifestazioni

Praticamente ogni giorno si celebra la festa di un santo patrono, mentre sono riconosciuti a livello mondiale manifestazioni, festività pubbliche ed altri giorni speciali. A Praga il 30 aprile si celebra la versione ceca della notte di Valpurga, Paleni Carodejnic (Rogo delle streghe): è una festa precristiana per scacciare il male. I roghi delle streghe, politicamente scorretti, sono stati sostituiti da feste notturne attorno ai falò nell'isola di Kampa e nei sobborghi della capitale. Nel resto dell'anno predomina l'alta cultura, con il Festival internazionale di musica Prazske jaro (Primavera di Praga) in aprile e maggio, la Fiera internazionale del libro di Praga sempre a maggio e il Festival mozartiano a settembre. Il periodo di Natale-Capodanno chiude l'anno in modo tranquillo in gran parte della Repubblica ma Praga è affollata di turisti in quella che diventa una frenetica settimana di vacanze.

Sport e tempo libero

Le dolci colline e le basse montagne della Repubblica ceca sono ideali per le escursioni a piedi, soprattutto nei monti Sumava (Boemia occidentale e meridionale) e nelle montagne di Krkonose (Boemia settentrionale). Chi ama l'alpinismo deve provare le Torri d'arenaria dell'Elba nella Boemia settentrionale, mentre gli speleologi possono esplorare la zona del Carso moravo a nord di Brno. Il principale fiume per le escursioni in barca è il panoramico ma purtroppo inquinato Sazava.

Lo sci è diffuso, popolare e relativamente economico da praticare, anche se le infrastrutture non corrispondono agli standard europei e le code sono lunghe. L'attrezzatura noleggiata è di scarsa qualità e conviene portarsi la propria. Le piste migliori per la discesa si trovano a Spindleruv mlyn nelle montagne di Krkonose tra gennaio e gli inizi di aprile; i monti Sumava hanno le migliori strutture per lo sci di fondo.

Storia

L'arrivo degli slavi nel V e VI secolo segnò l'inizio delle alterne vicende storiche dei cechi. Le tribù si convertirono al cristianesimo e si unirono per formare l' impero della grande Moravia, che comprendeva la Slovacchia occidentale, la Boemia, la Slesia, alcune parti della Germania orientale, la Polonia sudorientale e l'Ungheria settentrionale. L'impero ebbe breve durata (830-906) e verso la fine del IX secolo, i cechi si separarono per costituire lo stato indipendente della Boemia.

Il castello di Praga fu fondato negli anni '70 del IX secolo dal principe Borivoj come sede principale della dinastia dei Premyslidi; il sovrano però riuscì solamente nel 993 a unire le litigiose tribù ceche. Nel 950, l'imperatore tedesco Ottone I conquistò la Boemia e la annetté al Sacro Romano Impero. Nel 1212, il Papa riconobbe al principe Ottocaro I il diritto di diventare re. Suo figlio, Ottocaro II, cercò di rivendicare il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero e di re dei cechi, ma la corona imperiale andò a Rodolfo d'Asburgo. Il dominio asburgico coincise con l'età d'oro della Boemia. Praga divenne una delle città più grandi e importanti d'Europa, abbellita da splendidi edifici gotici.

Tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XV nel paese si impose un influente movimento di riforma religiosa, che diede vita alla rivoluzione hussita, guidata dal ceco Jan Zizka ispirato dagli insegnamenti di Jan Hus. La diffusione della dottrina hussita aveva minacciato l'unità religiosa europea e nel 1420 le forze hussite riuscirono a difendere Praga dalla prima di una serie di crociate indette dal Papa. Pur avendo di fronte truppe più numerose e meglio equipaggiate, gli hussiti andarono ripetutamente all'attacco penetrando in Germania, Polonia e Austria.

Nel 1526 il regno ceco passò nuovamente sotto il controllo dei cattolici Asburgo. Il 23 maggio 1618, gli Stati Boemi, irritati per la perdita dei loro privilegi e per la mancata concessione della libertà religiosa, insorsero, gettando due consiglieri asburgici da una finestra del Castello di Praga (i due se la cavarono riportando ferite non gravi). Questa famosa 'defenestrazione' diede il via alla Guerra dei Trent'anni, che per i cechi comportò la perdita dei loro diritti, delle loro proprietà e quasi della loro identità nazionale, a causa della forte pressione cattolica e di una germanizzazione forzata. Per i successivi tre secoli il loro destino fu segnato.

Nel XIX secolo, Boemia e Moravia furono attraversate da nuovi sentimenti nazionalistici. I cechi si unirono alle rivoluzioni europee del 1848 e Praga fu la prima città dell'impero austriaco a ribellarsi per ottenere le riforme. Il sogno di uno stato indipendente cominciò a realizzarsi durante la I guerra mondiale. Alla fine, cechi e slovacchi si accordarono per formare un unico stato federale formato da due repubbliche con pari diritti. La Prima repubblica conobbe inizialmente un boom industriale, ma il lento sviluppo, la Grande depressione, l'influsso non propriamente benefico dei burocrati cechi e il mancato rispetto della promessa di costituire uno stato federato slovacco sfociarono nella richiesta dell'autonomia da parte degli slovacchi.

Alla Cecoslovacchia non fu concesso di risolvere i suoi problemi in tempo di pace. Gran parte dei 3 milioni di madrelingua tedeschi che vivevano in Boemia cullavano il sogno di una grande Germania. Hitler chiese (e ottenne) la regione dei Sudeti attraverso l'infame accordo di Monaco del 1938 e i cechi si prepararono alla guerra. Sebbene Boemia e Moravia avessero avuto pochi danni materiali durante la guerra, gran parte dell'intellighenzia ceca fu uccisa e i tedeschi si impegnarono per eliminare gran parte del patrimonio culturale ceco. Decine di migliaia di ebrei cechi e slovacchi morirono nei campi di concentramento. Il 5 maggio 1945, la popolazione di Praga insorse contro i nazisti mentre da est si avvicinava l'Armata Rossa. I tedeschi, cui la vittoriosa resistenza ceca concesse di uscire dalla città, cominciarono a ritirarsi l'8 maggio. Gran parte di Praga fu così liberata prima che le forze sovietiche arrivassero il giorno successivo.

La Cecoslovacchia tornò ad essere uno stato indipendente. I tentativi di consolidare l'identità culturale del paese - e di punire i suoi oppressori - portarono a massicce deportazioni di tedeschi e ungheresi. Nelle elezioni del 1946, i comunisti ottennero la maggioranza con il 36% dei voti. Gli anni '50 furono un periodo di dura repressione e di declino, dal momento che le politiche economiche comuniste mandarono quasi in bancarotta lo stato. Molte persone furono imprigionate e centinaia giustiziate o rinchiuse in campi di lavoro, spesso solo per una vaga adesione a idee democratiche. Negli anni '60 la Cecoslovacchia conobbe una progressiva liberalizzazione. Il nuovo presidente, l'ex leader del partito slovacco Alexander Dubcek, incarnava il desiderio popolare di una democrazia piena e di una fine della censura - un 'socialismo con una faccia umana'. I capi sovietici, incapaci di concepire una società democratica all'interno del blocco comunista, soffocarono la breve vita della 'Primavera di Praga' del 1968 con un'invasione delle truppe del Patto di Varsavia nella notte tra il 20 e il 21 agosto. Alla fine del giorno successivo, 58 persone erano morte. Nel 1969, Dubcek fu destituito ed esiliato nel dipartimento forestale della Slovacchia. Circa 14.000 funzionari del partito e 500.000 tesserati che rifiutarono di rinunciare all'idea di un 'socialismo con una faccia umana' furono espulsi dal partito e persero il lavoro. Il totalitarismo fu ripristinato e i dissidenti furono imprigionati.

Il regime comunista mantenne il controllo del paese dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989, ma il 17 novembre le cose cambiarono. Il movimento dei giovani comunisti praghesi organizzò una dimostrazione in memoria di 9 studenti uccisi dai nazisti nel 1939. Una pacifica folla di 50.000 persone fu intrappolata dalla polizia, che picchiò circa 500 manifestanti e ne arrestò un centinaio. Nei giorni successivi si svolsero continue dimostrazioni e i capi dei dissidenti, guidati da Vaclav Havel, formarono una coalizione anticomunista che negoziò le dimissioni del governo il 3 dicembre. Fu formato un 'governo di di intesa nazionale' con i comunisti come membri di minoranza. Havel fu eletto presidente della repubblica il 29 dicembre e Dubcek presidente dell'assemblea nazionale. I giorni successivi alla rivoluzione del 17 novembre sono passati alla storia con il nome di 'Rivoluzione di velluto' perché non hanno provocato vittime. Nel settembre del 1992 Dubcek rimase seriamente ferito in un incidente stradale nei pressi di Praga, morì il 7 novembre, alimentando i sospetti di un complotto.

Le voci di una possibile autonomia della Slovacchia stavano diventando sempre più insistenti e una minoranza chiedeva l'indipendenza. Infine, fu deciso dai primi ministri delle due repubbliche e da altri importanti uomini politici che la divisione del paese era la soluzione migliore. Molte persone, tra cui il presidente Havel, erano a favore di un referendum, ma neppure una petizione firmata da 1 milione di Cecoslovacchi fu sufficiente a mettere d'accordo il parlamento federale su come effettuarlo. Alla fine, Havel lasciò la sua carica di presidente dal momento che, nonostante ripetuti tentativi da parte del nuovo parlamento, egli non fu rieletto. Il 1° gennaio 1993 la Cecoslovacchia cessò di esistere per la seconda volta in questo secolo. Praga divenne capitale della nuova Repubblica ceca e Havel fu prontamente eletto suo primo presidente.

Grazie a rigorose politiche economiche, al boom del turismo e a una solida base industriale, la Repubblica ceca si sta risollevando. La disoccupazione è bassissima, i negozi sono pieni e molte città vengono restaurate. Il quadro, però, non è tutto così roseo: mancano case a prezzi abbordabili, la criminalità è in forte aumento, l'inquinamento è terribile e il sistema sanitario sta peggiorando. Tuttavia, la nuova democrazia e la sua radicale trasformazione economica sembrano funzionare.

Nel giugno 2002, con l'elezione del nuovo capo del governo, Vladimir Spidla (presidente del partito socialdemocratico ceco), il paese si sta incamminando verso l'adesione all'Unione Europea, sconfiggendo l'euroscetticismo dell'ex premier Vaklav Kraus. Appena un anno dopo, la Repubblica Ceca ha, infatti, confermato la propria adesione all'Unione Europea. La percentuale dei favorevoli è stata dell'81%. Coloro che erano ostili hanno ottenuto, invece, il 19% dei consensi. La partecipazione al voto è stata intorno al 57%.

Il 1° maggio 2004, la Repubblica ceca, insieme ad altri nove paesi (Cipro, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica slovacca, Slovenia),è diventata membro dell'Unione Europea.

Cultura

I cechi sono schietti e disponibili, rivelando uno spettro di influenze culturali, religiose e politiche sorprendentemente ampio per una nazione così piccola - dalle ascendenze tedesche e austriache a quelle polacche e ungheresi, dalle dottrine liberali a quelle più tradizionali, dagli interessi globali a quelli più fieramente nazionalistici. Anche se nel 1991 meno del 40% dei cechi si definiva cattolico e una percentuale ancora inferiore frequentava regolarmente le funzioni, la religione più diffusa resta il cattolicesimo, seguito dalla chiesa hussita e da altre confessioni protestanti, la più grande delle quali è la Chiesa evangelica dei fratelli cechi. Praga ospita la più nutrita comunità ebraica della repubblica, con circa 6000 membri; gruppi minori si trovano a Ostrava e a Brno.

La maggior parte dei turisti resta colpita dalle splendide architetture del paese, che comprendono alcuni degli edifici barocchi, Art Nouveau e cubisti più pregevoli d'Europa. I cechi hanno brillato anche in altre forme d'arte meno note, come la miniatura di manoscritti, la scultura religiosa e il teatro dei burattini e delle marionette.

La musica ceca varia da quella classica al jazz al punk. L'apprendista macellaio Antonín Dvorák è generalmente considerato il compositore ceco più famoso grazie alla sinfonia Dal nuovo mondo, composta negli Stati Uniti durante un periodo di studi. I jazzisti cechi sono stati all'avanguardia nel panorama europeo sino alla presa del potere da parte dei comunisti. Il pianista Jan Hamr, rifugiatosi negli Stati Uniti, è diventato famoso negli anni '70 nel mondo del jazz-rock con il nome di Jan Hammer. Dopo la Rivoluzione di velluto, il panorama jazzistico a Praga è tornato ad essere molto vivace. Le cupe regioni industriali del nord, soprattutto Teplice, sono invece il cuore del movimento punk ceco.

Il più noto scrittore ceco è indubbiamente Franz Kafka, che insieme ad altri scrittori ebraici di lingua tedesca di Praga, ebbe un ruolo fondamentale nel panorama letterario all'inizio del XX secolo. Tra i romanzieri 'moderni' universalmente conosciuti vi sono Milan Kundera, Ivan Klima e Josef Skvorecky. Molto meno conosciuto è il poeta Jaroslav Seifert, insignito del premio Nobel nel 1984. Il drammaturgo Vaclav Havel è ormai impegnato in un palcoscenico ben più grande.

La cucina ceca è fondamentalmente mitteleuropea, con influenze tedesche, ungheresi e polacche. La carne è il piatto forte, insieme a grandi porzioni di gnocchi ripieni, patate o riso conditi con una spessa salsa, verdure stracotte o crauti; il pasto veloce più comune è chiamato knedlo-zelo-vepro (gnocchi ripieni, crauti e maiale arrosto). Semi di cumino, pancetta affumicata e molto sale sono i condimenti più comuni. Chi è vegetariano o soffre di colesterolo avrà qualche problema!

Ambiente

Confinante con Austria, Germania, Polonia e Slovacchia, la Repubblica ceca comprende la Boemia a ovest e la Moravia a est. All'interno di quest'ultima si trova la parte meridionale di una piccola regione storica, la Slesia, il resto della quale è parte dell'attuale Polonia. Praga, capitale della Repubblica ceca e della Boemia, è attraversata dalla Vltava (Moldava), circa 30 km a monte della confluenza con il fiume Labe. La Repubblica ceca ha un paesaggio splendido e diversificato, con diverse catene montuose, dolci altipiani, bassipiani, grotte, canyon, vasti campi, torbiere, laghi e dighe. Purtroppo, a mano a mano che si sale a nord diventano più evidenti le conseguenze dell'inquinamento atmosferico e i danni delle piogge acide ad alta quota, frutto dell'industrializzazione a tappeto attuata a partire dal XIX secolo.

Malgrado secoli di disboscamento per ottenere terre coltivabili, le foreste coprono ancora un terzo del territorio. La maggior parte della foresta vergine rimanente si trova in zone montane non coltivabili. Sopra i 1400 metri si trovano soltanto erba, cespugli e licheni. Gli animali selvatici più diffusi sono orsi, lupi, linci e altri felini, marmotte, lontre, martore e visoni. Fagiani, pernici, anatre, oche selvatiche e altri uccelli sono comuni nelle foreste e nelle paludi, dove diventano bersaglio dei cacciatori. Aquile, avvoltoi, falchi pescatori, cicogne, galli cedroni sono più rari.

L'umido clima continentale che caratterizza gran parte del paese porta estati calde e piovose, inverni freddi e nevosi, e condizioni meteorologiche tendenzialmente variabili. Luglio è il mese più caldo, gennaio il più freddo. Da dicembre a febbraio le temperature scendono sotto zero anche nei bassipiani e sono molto rigide sulle montagne. Non esiste una vera 'stagione secca' e i lunghi periodi caldi e soleggiati dell'estate tendono a essere interrotti da improvvisi rovesci temporaleschi. In inverno ci sono da 40 a 100 giorni di neve nelle pianure (130 in montagna) e si diffonde una fitta nebbia nelle zone più basse.

Arrivare e trasporti

Come arrivare: I voli internazionali di linea arrivano solo a Praga, che è collegata a tutti i paesi del mondo da almeno una ventina di aerolinee internazionali.
In alternativa, è possibile raggiungere la Repubblica Ceca in treno, il mezzo più comodo e probabilmente anche il più economico. Ci sono circa 18 punti di confine ferroviari per entrare nel paese, mentre quelli stradali sono una trentina e il loro numero è in continuo aumento.

Trasporti interni: Ci sono voli interni nella Repubblica ceca, con collegamenti regolari Praga-Ostrava e Praga-Brno. Le ferrovie ceche hanno treni puliti ed efficienti che raggiungono qualsiasi parte del paese, ma gli autobus che coprono le lunghe distanze sono spesso più veloci e più comodi. Gli autobus sono più costosi del treno ma, rispetto agli standard europei, entrambi i mezzi di trasporto sono convenienti. Automobili, motociclette e biciclette sono ideali per esplorare il paese mentre a Praga l'ideale è muoversi a piedi, in tram o in metropolitana.

Letture consigliate

Praga magica:
di Angelo Maria Ripellino (Einaudi 'Tascabili', Torino 1991) Una finestra spalancata su un mondo incantato popolato di scrittori, alchimisti, sovrani asburgici, pittori strampalati e molto altro ancora. Fra l'altro, nel volume sono narrate le origini e l'evoluzione della leggenda del Golem, il fantoccio di argilla paladino degli ebrei e difensore del ghetto, nonché allocco protagonista di bislacche avventure, impastato con la vile materia dal rabbino Löw, personaggio di primo piano nella Praga del Cinquecento.

Praga. Passeggiate letterarie nella città d'oro:
di Hartmut Binder (edizioni e/o, Roma 1999) Una guida letteraria per conoscere la città attarverso i luoghi degli artisti che l'hanno popolata.

Di qui passa Kafka:
di Johannes Urzil (Adelphi, Milano 2001) L'autore evoca con precisione la peculiarità dello sfondo su cui lo scrittore praghese si mosse: la sua città.

Fiabe boeme:
a cura di Daniele Giancane (Besa, Milano 1999) Raccolta di fiabe e racconti della Repubblica Ceca.

Praga. Viaggio letterario nella città di Kafka:
di Marino Freschi (Editori Riuniti, Roma 2000) L'autore racconta la straordinaria stagione letteraria di Praga dei primi decenni del '900 che ebbe come protagonisti Rilke, Kafka, Werfel e Meyrink. Viene messo in risalto il profondo rapporto con la città, con il suo intreccio di culture e tradizioni diverse, con le sue leggende e i suoi monumenti.

Utz:
di Bruce Chatwin (Adelphi, Milano 2000) L'avvincente storia di un collezionista di procellane ambientata nel vecchio quartiere ebraico di Praga.

Ho servito il re d'Inghilterra:
di Bohumil Hrabal (edizioni e/o, Roma 1991) Narra le rocambolesche avventure di un apprendista cameriere e ha fatto conoscere in Italia il grande scrittore ceco.

 

Mete principali

Praga
Non c'è possibilità di annoiarsi a Praga. Si può vedere molto anche effettuando una breve visita, attraverso la sua compatta rete di vicoli e strettoie, oppure si possono trascorrere intere settimane vagando per le strade e ammirando i monumenti.

La principale attrattiva di Praga è costituita dal suo aspetto. Il centro è un museo all'aperto di 900 anni di architettura - stile romanico, gotico, rinascimentale, barocco, eclettismo ottocentesco e modernismo - sorprendentemente integrati dall'architettura moderna. Questo nucleo storico della città - Hradcany (il quartiere del castello) e Mala Strana (la città piccola) a ovest del fiume, Stare Mesto (la città vecchia) e Vaclavske namesti (piazza Venceslao) a est, il ponte Carlo in mezzo - copre circa 3 kmq ed è facilmente visitabile a piedi, quindi non è necessario scapicollarsi per vedere tutte le bellezze della città.

Bisogna spostarsi un po' per visitare Nove Mesto (la città nuova) con i suoi negozi, caffè, musei e teatri; Vysehrad, nucleo originario della città; Holesovice, Smichov, Troja e Vinohrady. Almeno una dozzina di castelli e manieri medievali sono raggiungibili e visitabili in giornata.

I divertimenti praghesi costituiscono un'altra attrattiva: dalla musica classica al jazz e al rock, opera e balletto, teatro d'avanguardia, eccellenti musei, decine di gallerie d'arte. L'aspetto negativo della città è dato dall'essere una delle mete turistiche più frequentate d'Europa, soprattutto in estate.

Le strutture per turisti più convenienti si trovano a Nove Mesto e Smichov. La zona centrale è piena di ristoranti e locali, ma a Nove Mesto si spende di meno rispetto a Stare Mesto.

Kutna Hora
Oggi non si direbbe, ma ai suoi tempi questa città, circa 65 km a est di Praga, fu il principale centro della Boemia dopo la capitale grazie alle sue ricche miniere d'argento: il groschen d'argento coniato qui era la valuta forte dell'Europa centrale del periodo. Oggi la città ha perso parte del suo antico passato ma è ancora ricca di splendidi monumenti tanto da essere stata inserita nel 1996 dall'UNESCO nell'elenco dei luoghi considerati Patrimonio dell'Umanità. Con una piazza dalle tinte pastello costellata di caffè, i vicoli medievali con facciate di palazzi che spaziano dal gotico al cubismo, e una cattedrale in grado di rivaleggiare con San Vito, i paragoni con Praga sono difficili da evitare. Kutna Hora è certamente pittoresca come la capitale, ma la popolazione è più amichevole e i prezzi più bassi.

Il centro storico è compatto e si può visitare a piedi. Chi ha bisogno della propria dose giornaliera di cultura non avrà certo problemi, rimanendo soddisfatto dell'ampia scelta di monumenti offerta. Ve ne sono anche di macabri, come il cimitero di Sedlec con un ossario gotico decorato con le ossa di circa 40.000 defunti. Per ammirare l'architettura religiosa si può visitare la gotica Chiesa di Nostra Signora, la Chiesa di S. Giacomo, il barocco Collegio dei Gesuiti, la Cattedrale di Santa Barbara, il Convento delle Orsoline, che ospita un'esposizione di arredi antichi. Chi è interessato alla storia mineraria della città può visitare il Museo minerario di Hradek e le miniere medievali.

Karlovy Vary
Universalmente conosciuta per le sue acque curative, Karlovy Vary è la più antica stazione termale boema e probabilmente la seconda località turistica per importanza dopo Praga. E' anche la più bella delle tre grandi località termali ceche e, a dispetto della folla, la più accessibile. È insperabile presentarsi all'improvviso per fare un bagno con acqua solforosa o terapie di inalazione, ma si può comunque provare l'acqua. Ci sono 12 sorgenti termali contenenti 40 elementi chimici utilizzati per curare malattie dell'apparato digerente e disordini del metabolismo.

A dispetto delle sue qualità purgative, Karlovy Vary riesce ancora a mantenere una distinta atmosfera vittoriana. Eleganti colonnati e viali fanno da complemento alle numerose e tranquille passeggiate nei parchi circostanti, sullo sfondo della pittoresca valle fluviale che si snoda tra colline alberate. La sorgente termale offre tutte le infrastrutture di una città di medie dimensioni ma senza confusione; dopo il caos di Praga, questo è un luogo ideale per rilassarsi circondati da uno splendido panorama.

Krivoklat
Krivoklat è un sonnolento paese accanto al Rakovnicky potok, un affluente del fiume Berounka. Buona parte del suo fascino consiste nel raggiungerlo in treno risalendo la boscosa valle della Berounka, punteggiata di capanni e circondata da promontori calcarei scoscesi. Il castello di Krivoklat fu costruito alla fine del XIII secolo come residenza reale per la caccia e contiene una caratteristica cappella tardogotica, ampi saloni e le consuete prigioni e camere di tortura. Non si caccia più a Krivoklat, dal momento che gran parte dell'alto bacino della Berounka, una delle foreste vergini boeme, fa ora parte dell'area naturale protetta di Krivoklat ed è stata dichiarata area di 'conservazione della biosfera' dall'UNESCO.

Se si ha l'equipaggiamento adatto e un paio di giorni a disposizione, si può prendere in considerazione la splendida escursione a piedi lungo i 18 km di sentiero che risalgono la valle della Berounka fino a Skryje. Lungo la via si attraversa il passo di Nezabudice (parte di una riserva naturale), il paese di Nezabudice e Tyrov, un castello in stile francese del XIII secolo utilizzato per un certo periodo come prigione e abbandonato nel XVI secolo. La località estiva di Skryje ha tra le sue attrattive alcune case con il tetto di paglia. Si può anche scendere dall'altro lato della valle per vedere più da vicino Tyrov.

Il Carso moravo
Se si amano i paesaggi da cartolina, il Carso moravo è una splendida area collinosa, coperta di alberi che si trova a nord di Brno; è attraversata da canyon e punteggiata da circa 400 grotte create dal fiume sotterraneo Punkva.

A Punkevni, gruppi di 75 persone possono entrare nelle grotte ogni 20 minuti. Si cammina per un chilometro attraverso le caverne più profonde ammirando stalattiti e stalagmiti fino ad arrivare ai piedi dell'Abisso di Macocha. Qui si sale su una barchetta percorrendo per 400 metri il fiume Punkva fino all'uscita. Altre caverne da visitare nella zona sono quelle di Katerinska, Balcarka e Sloupsko-Sosuvske, nelle quali sono state ritrovate tracce di uomini preistorici.

Regione della Moravske Slovacko
Per apprezzare l'arte popolare ceca si può visitare la Moravske Slovacko, una delle regioni dell'Europa centrale più ricche di cultura tradizionale e uno dei luoghi più gradevoli della Repubblica ceca. La particolare atmosfera della regione deriva non solo dal suo clima mite (perlatro ideale per la produzione del vino, il migliore del paese) ma anche dal carattere e dal temperamento dei suoi abitanti - amichevoli, informali e pieni di vita.

Il risultato è uno straordinario patrimonio di vivaci tradizioni dal punto di vista della lingua, dell'abbigliamento, degli edifici e degli stili decorativi, oltre a festival dalla cadenza annuale in tutta la zona durante i quali canti, balli e musica si accompagnano a ricette gastronomiche tradizionali annaffiate da vino locale. Le differenze tra i vari costumi popolari sono notevoli, talvolta cambiano completamente da un paese all'altro, e molte case sono tradizionalmente dipinte di bianco con una striscia blu alla base, altre vengono abbellite con fiori e uccelli dipinti. L'occasione migliore per vedere i costumi e ascoltare la musica del luogo - in alcuni casi improvvisata sul momento - è in occasione delle feste locali, in particolare quelle di Blatnice, Straznice e Vlcnov.

Una delle caratteristiche delle zone vinicole è che la degustazione dei prodotti locali diventa una sorta di rituale; qui la cosa è resa più interessante dalle caratteristiche cantine o vinne sklipky: in luoghi come Petrov (3 km a sud-ovest di Straznice) sono parzialmente sottoterra; a Vlcnov sono simili a delle capanne; a Prusanky, 8 km a ovest di Hodonin, formano praticamente un paese separato.

Mete alternative

Sumava
Per addentrarsi in grandi e tranquilli boschi non troppo inquinati o rovinati dalle piogge acide, bisogna andare nei monti Sumava, che si estendono per circa 125 km lungo il confine con Austria e Germania. Sebbene solo una piccola parte, la foresta vergine di Boubin, sia considerata completamente intatta, lo stato quasi originario di questi luoghi ne fa una meta davvero particolare. Gli unici animali selvatici sopravvissuti ai passati anni di caccia sono gli uccelli, anche se sono stati reintrodotti i cervi. I fiori selvatici abbondano in tutta la zona.

I monti Sumava sono i più antichi della Repubblica ceca e sono costituiti da due catene circolari che racchiudono altipiani e brughiere. Sono ideali per passeggiate ed escursioni a piedi, e sebbene il terreno montano impedisca l'uso della bicicletta in molti tratti, le numerose strade sterrate sono ideali per un giro in bici avventuroso e impegnativo. La possente Moldava nasce in queste montagne, come altri 5 corsi d'acqua. Due canali attraversano la regione e ci sono 5 grandi laghi che permettono anche di andare in barca. Le condizioni sono perfette per lo sci e lo sci-alpinismo.

Telc
Questa splendida cittadina duecentesca nella Moravia meridionale fu originariamente fondata attorno a una chiesa romanica. Durante il periodo di dominio da parte dei signori di Hradec, dal 1339 fino alla fine della dinastia (1604), fu edificato un castello e creati alcuni laghetti e dopo un grande incendio avvenuto nel 1530 molte case furono ricostruite in stile rinascimentale. Questa uniformità architettonica ha probabilmente favorito la decisione dell'UNESCO di includere questo piccolo paese (6000 abitanti) nei luoghi Patrimonio dell'Umanità.

Il centro della città è dominato dal castello rinascimentale, dalle torri della chiesa di S. Giacomo e dalla chiesa barocca del Sacro Nome di Gesù. Tra le magnifiche case rinascimentali che si affacciano sulla piazza, bisogna assolutamente vedere la più piccola casa della città nell'angolo sud-occidentale, una lezione concreta di organizzazione dello spazio. Andando verso nord dalla piazza si percorre uno stretto vicolo che porta alla Porta piccola della città vecchia. In direzione sud, scendendo verso la Porta grande, si trova l'imponente chiesa romanica del Santo Spirito, degli inizi del XIII secolo.

Cesky Krumlov
Cesky Krumlov è una delle città più belle della Boemia, con un centro storico ben conservato che nel 1992 è stato dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità. Il castello è il secondo per dimensione della Repubblica Ceca, dopo quello di Praga, e domina la città da una collina che incombe su un'ansa della Moldava a forma di ferro di cavallo. Il centro storico è chiuso al traffico e costituisce una magnifica zona di strette strade in acciottolato fiancheggiate da facciate rinascimentali e barocche. Per dare il benvenuto al solstizio d'estate, la metà degli abitanti indossa costumi rinascimentali e festeggia con una processione, spettacoli teatrali in strada, finti duelli e partite di scacchi giocate con persone in luogo dei pezzi.

Mikulov
Pittoresca e troppo sottovalutata, Mikulov e il suo castello si trovano su una collina nel centro della pianeggiante regione vinicola di Palava, una zona dichiarata dall'UNESCO riserva biosferica. La città è una delle perle della Moravia meridionale e ha diversi monumenti imponenti, ma è nota soprattutto per i suoi eccellenti vini bianchi. Si trova molto vicina al confine austriaco, in posizione ideale per fare una tappa durante il viaggio per/da Vienna.

Il castello, sul lato occidentale della città, è stato notevolmente restaurato dopo essere stato bruciato dai nazisti nella II guerra mondiale. Il museo include reperti archeologici locali e di storia naturale, dipinti e armi, ma i migliori oggetti esposti sono quelli relativi alle tradizioni folkloristiche regionali e alla produzione del vino. Nella cantina si trova la più grande botte da vino dell'Europa centrale. Mikulov aveva una forte comunità ebraica e ha ancora una sinagoga, anche se è stata danneggiata durante la II guerra mondiale e abbandonata durante il periodo comunista. C'è anche un cimitero ebraico del XV secolo. La piazza principale della città offre molte case e chiese rinascimentali e barocche da ammirare, tra cui il municipio, le Case dei canonici con disegni murali e la Tomba della famiglia Dietrichstein. Chi ama le escursioni a piedi apprezzerà le circostanti colline, con ruderi di castelli e splendidi panorami.

Zlata Koruna
Nella piccola Zlata Koruna (Corona d'oro) sopra la Moldava, si trova una delle strutture gotiche meglio conservate del paese, un monastero cistercense fondato nel 1263 da Ottocaro II per dimostrare il proprio potere sulla regione. La piazza principale del paese è praticamente ricavata all'interno della enorme costruzione. Originariamente chiamato Santa Corona di Spine, nei successivi periodi di prosperità economica il monastero fu ribattezzato Corona d'Oro, da cui deriva il nome della città. Nel 1420 fu danneggiato dagli hussiti e poi restaurato. La cattedrale del monastero, completata alla fine del XIII secolo, è chiaramente gotica, a dispetto dei restauri.

Per gli amanti della letteratura, il complesso fortificato e affrescato di stile prevalentemente gotico ospita anche un Museo della letteratura della Boemia meridionale, ma altrettanto interessanti sono la parte più vecchia del monastero, la sala capitolare e la chiesa gotica.