Scozia

La gente è irascibile, caparbia e tenacemente leale; la natura è selvaggia, indomita e bellissima.

Il pessimo clima estremizza le caratteristiche di entrambe.

Chiusa dalla continua minaccia dell'Inghilterra, la Scozia è sopravvissuta alle usurpazioni e ai disagi causati dal cattivo tempo, e gli Scozzesi hanno sviluppato una solidissima identità e un forte senso di appartenenza al gruppo; hanno il merito, inoltre, di non aver mai provocato danni a fiumi e foreste.

Le colline scozzesi continuano a offrire agnelli, vitelli e cervi; le trote e i salmoni sono apprezzati ovunque, e la selvaggina di penna abbonda.

Unendo queste prelibatezze con un sorso del miglior whisky del mondo vi appassionerete immediatamente allo stile di vita scozzese.

A colpo d'occhio

Superfice
78.772 kmq

Capitale
Edimburgo

Composizione etnica
Celti, Anglo-sassoni

Lingua parlata
inglese, gaelico scozzese

Religione
chiesa presbiteriana di Scozia, altre chiese presbiteriane, battista, presbiteriana, anglicana, cattolica

Ordinamento dello stato
monarchia costituzionale

Settori/prodotti principale
attività bancarie e finanziarie, acciaio, trasporti, petrolio e gas, whisky, turismo

Principale partner commerciali
Unione Europea e USA

Rischi sanitari
nessuno. I cittadini italiani possono usufruire dell'assistenza sanitaria gratuita di pronto soccorso, presentando il modello E111. Informatevi a questo riguardo presso gli uffici della vostra ASL

Elettricita
240V, 50Hz

Fuso orario
la stessa ora del meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema metrico decimale per pesi e misure, secondo le direttive dell'Unione Europea, ma sono ancora ampiamente utilizzati gli equivalenti del sistema britannico. Nei supermercati oggi si tende a indicare i prezzi sia utilizzando il sistema metrico sia quello imperiale. L'Unione Europea ha accettato l'esonero permanente per le misure di velocità e distanza, per esempio sui segnali stradali e i contachilometri nelle automobili. Nei pub è consentito servire pinte di birra e i lattai possono continuare, la mattina, a lasciare la pinta di latte sulla soglia delle case, ma quasi tutti gli alimenti liquidi sono ora venduti a litri.

Quando andare

La stagione migliore per visitare la Scozia va da maggio a settembre. Aprile e ottobre sono accettabili, se il bel tempo vi assiste, ma a ottobre molti posti sono chiusi. In inverno è meglio evitare le gelide Highlands, ma si può sempre andare a Glasgow o a Edimburgo. Ad agosto Edimburgo è invasa dai turisti, attratti in gran numero dal festival; perciò, se decidete di andarci anche voi, dovete prenotare con larghissimo anticipo.

Eventi e Manifestazioni

Il Festival di Edimburgo, che si tiene ogni anno ad agosto, è il principale evento culturale scozzese e uno dei più importanti festival delle arti di tutto il mondo; al suo interno, il calendario di teatro d'avanguardia (Fringe) sembra essere il più ricco del mondo, con oltre 500 artisti che ogni anno arrivano dai cinque continenti. Nello stesso periodo si tiene il Military Tattoo. A metà agosto si svolge, a Glasgow, il Campionato mondiale di bande di strumenti a fiato. In occasione dell'Hogmanay, la celebrazione del capodanno scozzese, tutta la gente scende in piazza per festeggiare: potreste partecipare al capodanno più divertente della vostra vita. Se poi volete sperimentare un rugby veramente senza regole, non perdetevi il Ba' di Kirkwall, nelle Orcadi, che da secoli si gioca a Natale e a Capodanno: due squadre e 400 giocatori carburati da un pieno d'alcool trasformano l'intera città in un immenso campo di rugby. La partita ha inizio presso la cattedrale, mentre il porto è una delle mete. Sconsigliamo vivamente lo spettacolo ai puritani.

Sport e tempo libero

Considerata la bellezza mozzafiato del paesaggio e le molteplici possibilità di praticare sport e varie attività all'aria aperta, sorprende che la Scozia abbia soltanto da poco istituito un parco nazionale (questo si spiega forse con la lunga tradizione scozzese di libero e incondizionato contatto con la natura): il Loch Lomond & the Trossachs National Park è stato aperto il 19 luglio 2002, e il 24 luglio la Principessa Anna lo ha inaugurato ufficialmente. Il Loch Lomond, 30 km a nord di Glasgow, è il più grande lago britannico, ma il parco comprende anche la catena montuosa dei Trossachs e il Loch Katrine: si tratta di circa 1300 km quadrati di montagne e laghi, cui si aggiunge un centro informazioni con varie attività; l'accesso al parco è gratuito.

Il miglior sentiero delle Highlands è la West Highland Way, che con i suoi 153 km, percorre splendidi paesaggi da Glasgow a Fort William, il punto di partenza per chi vuole scalare il Ben Nevis - la vetta più alta della Gran Bretagna. Belle passeggiate si fanno anche lungo i Trossachs, nel cuore della regione di Rob Roy.

I ciclisti in cerca di percorsi selvaggi e lontani dal mondo ameranno le Highlands e le isole nordoccidentali, in particolare le Ebridi. I ciclisti meno intrepidi preferiranno, invece, i loch e le glen della Scozia centrale e meridionale. La stazione sciistica più importante della Gran Bretagna è Aviamore, ma si può sciare anche a Glencoe, a Nevis, a Glenshee, a The Lecht e a Nevis Range. Lo sport nazionale scozzese è il golf: il numero di campi di golf pro capite è il più alto del mondo. Per il surf è più indicato il nord, in particolare Thurso.

La pesca è strettamente regolamentata e praticarla è molto costoso. Nel Fiume Spey e nei loch circostanti abbondano le trote e i salmoni. Sulla costa occidentale e sulle isole, gli amanti del birdwatching troveranno il loro paradiso. Un viaggio in Scozia può considerarsi completo anche senza una visita a Loch Ness, in cerca di Nessie, il mostro del lago; ma se non vi manca il tempo, una puntata a Loch Ness può essere una buona idea, anche perché è un posto misterioso e affascinante, la tana ideale per un mostro.

Storia

La Scozia fu inizialmente abitata da cacciatori, provenienti dall'Inghilterra, dall'Irlanda e dall'Europa continentale, che segnarono l'inizio del neolitico, circa 6000 anni fa, introducendo l'agricoltura, l'allevamento di bestiame, il commercio e una società strutturata. L'alto grado di civiltà raggiunto è testimoniato dalle tombe, dai monumenti in pietra e dall'architettura civile, reperti rinvenuti in varie parti della Scozia, soprattutto nelle isole Orcadi. In seguito arrivarono i Beaker ('popolo delle coppe', così chiamati perché seppellivano oggetti in terracotta insieme ai defunti), che introdussero il bronzo e varie armi, e i Celti, che portarono il ferro. I Romani non riuscirono mai a sottomettere i fieri abitanti di questa regione e il loro fallimento è simboleggiato dalla costruzione del Vallo di Adriano. Il Cristianesimo fu introdotto da San Niniano, che istituì la prima comunità religiosa nel 397. Il missionario irlandese San Colombano nel 563 fondò un centro paleocristiano a Iona, che è ancora oggi una meta di pellegrinaggio e un luogo di ritiro spirituale.

Intorno al VII secolo la Scozia era abitata da diversi gruppi in continua opposizione: la società matriarcale dei Pitti e gli Scoti di lingua gaelica nel nord, i Norreni sulle isole, i Britanni e gli Anglo-sassoni nelle Lowlands. Nel IX secolo gli Scoti avevano già sottomesso i Pitti, dei quali oggi rimane una serie di monoliti nella Scozia orientale. A sud cominciò a diffondersi il feudalesimo anglo-normanno; all'inizio del XIII secolo un erudito inglese, Walter of Coventry, notava che la corte scozzese era 'francese di razza e di maniere, di lingua e di cultura'. Le sporadiche ma cruente insurrezioni degli abitanti delle Lowlands non arrestarono il graduale processo di fusione e di integrazione con il sistema feudale e venne così a crearsi una società basata su potenti clan familiari.

Nelle Highlands, tuttavia, la situazione era diversa. Nel 1297 l'esercito di William Wallace sconfisse gli Inglesi nella battaglia di Stirling Bridge, ma dopo alcuni altri scontri Wallace fu tradito e nel 1305 fu giustiziato dagli Inglesi a Londra. Wallace è ancora oggi ricordato come patriota ed eroe della resistenza.

Robert the Bruce, un anno dopo la triste fine di Wallace, compì un passo decisivo per l'indipendenza della Scozia, quando uccise un rivale e si fece incoronare re di Scozia; nel corso di quello stesso anno affrontò gli inglesi, che però sconfissero i suoi uomini a Methven e a Dalry. Solo nel 1314, nella battaglia di Bannockburn, Robert riuscì a battere gli Inglesi. Questo evento segnò una svolta nella storia dell'indipendenza scozzese, in quanto la Scozia rimase relativamente autonoma per altri 600 anni. Le Highlands e le Lowlands seguirono due strade diverse; le due regioni, separate dalla linea immaginaria che unisce Fort William e Inverness, si differenziarono: nelle Highlands si parlava gaelico e si continuò a condurre una vita rurale e tradizionale; nelle Lowlands, invece, si parlava lallans e si sviluppò una cultura urbana.

La dinastia reale scozzese nel XVI secolo fu messa in difficoltà dagli opposti princìpi di discendenza maschile e femminile e dai giochi d'interesse degli Inglesi e dei Francesi. La strenua resistenza agli Inglesi e le ininterrotte controversie monarchiche condussero a una sorta di guerra civile e a continue tensioni, tanto che furono pochissimi i reali che morirono di morte naturale. Anche il VXII secolo fu caratterizzato dalla guerra civile, fomentata dalla questione spinosa della Riforma in ambito religioso. Nonostante l'inestirpabile sentimento anti-inglese, gli Scozzesi accettarono l'unione di fatto con la corona inglese e nel 1707 firmarono - convinti con le buone o imbrogliati che fossero - l'Act of Union, in cambio di garanzie per la chiesa scozzese e per il mantenimento del sistema giudiziario scozzese.

Come è noto, si tentò in più modi di sostituire gli Hannover d'Inghilterra con gli Stuart di Scozia, ma la causa giacobita non trovò appoggio nelle Lowlands, perché si vedeva come una minaccia il cattolicesimo che portava con sé. Giacomo Edoardo Stuart, noto come l'Old Pretender, figlio dell'esiliato re inglese Giacomo VII, cercò più volte di riconquistare il trono, finché nel 1719 non riparò in Francia. Nel 1745 suo figlio Carlo Edoardo Stuart (meglio conosciuto come Bonnie Prince Charlie) sbarcò in Scozia e chiese che fosse riconosciuta la corona a suo padre. La sua disastrosa sconfitta a Culloden spinse il governo a vietare gli eserciti privati, il kilt e la cornamusa. In seguito, gli inesorabili cambiamenti causati dalla rivoluzione industriale contribuirono, insieme ai divieti, a far morire per sempre la tradizionale cultura delle Highlands.

Nel sud, grazie alla rivoluzione industriale si svilupparono ricche città e crebbe la popolazione. La diffusione della vita urbana coincise con il rifiorire della letteratura e di altre attività intellettuali, cioè con l'Illuminismo scozzese, anche perché le energie che in precedenze erano dedicate alla vita religiosa, furono convogliate verso le attività economiche e i divertimenti. Per i privilegiati aumentò il tenore di vita, mentre i poveri, diventati ancora più poveri, vivevano ammassati in luoghi malsani e furono decimati da malattie infettive. In seguito le città si affollarono ulteriormente, a causa di uno degli eventi più tristi della tormentata storia scozzese: i Clearances (gli 'sgomberi') delle Highlands, che ebbero inizio alla fine del XVIII secolo e continuarono per altri cent'anni. I proprietari terrieri espulsero la gente dalle campagne, per fronteggiare i problemi provocati dalla sovrappopolazione, dalla carestia e dal crollo dell'industria del kelp (lavorazione delle alghe). Ondate di Scozzesi furono costrette a riversarsi in Nord America, in Nuova Zelanda e in Australia, dove si diffuse la loro reputazione di gente parsimoniosa e laboriosa. I pochi rimasti nelle campagne furono confinati in piccoli appezzamenti chiamati 'croft'.

L'industria prosperò fino alla prima guerra mondiale, ma la depressione degli anni '30 ebbe effetti disastrosi anche in Scozia. Solamente Aberdeen riuscì a mantenere un alto livello economico per tutto il XX secolo, anche grazie al petrolio del Mare del Nord e ai giacimenti di gas scoperti negli anni '70. Le difficoltà economiche, il crescente tasso di disoccupazione, lo spopolamento delle zone rurali e standard di vita e di istruzione più bassi che in Inghilterra hanno portato a un generalizzato sentimento di precarietà e insicurezza. Mai come in questi anni si è radicato il sogno di secessione. Profondamente laburista, la Scozia ha mal sopportato il disinteresse della politica conservatrice inglese degli anni '80 e '90. La vittoria dei Laburisti del 1997 ha determinato la scomparsa di tutti i seggi conservatori scozzesi e la nascita di un Parlamento scozzese, eletto nel maggio 1999. Il nuovo governo laburista ha già accordato alla Scozia alcune garanzie di autonomia amministrativa; il sogno di una Scozia indipendente non sembra più così lontano.

Nel febbraio 2002 il parlamento scozzese ha approvato una legge che mette al bando la caccia alla volpe con i cani. Chi contravverrà al divieto rischierà pesanti multe o sei mesi di detenzione.

Cultura

La Scozia non ha mai avuto un ruolo dominante nell'arte, nella letteratura e nella musica britanniche, ma ha prodotto menti geniali nel campo della filosofia e della scienza: agli scozzesi si devono i logaritmi, la seconda legge della termodinamica e le leggi dell'elettrodinamica; era scozzese chi ha introdotto nell'industria la potenza del vapore e chi ha inventato il bitume, l'impermeabilizzazione, il telefono, la televisione e il radar. Gli scozzesi sono stati pionieri nell'anatomia, nell'antisepsi e nell'uso della penicillina. Uno di essi, Adam Smith, ha addirittura elaborato la teoria del capitalismo. Secondo gli scozzesi questa prestigiosa lista di nomi è la conseguenza della grande importanza da sempre data all'istruzione.

Non sono molti i nomi scozzesi famosi nella storia dell'arte, ma l'arte popolare ha raggiunto alti livelli. Il simbolo più conosciuto della cultura tradizionale è sicuramente la cornamusa delle Highlands, che ha conseguito l'apice della popolarità nel secolo scorso sotto la regina Vittoria, che amava essere svegliata dal suono di una cornamusa alla finestra. Altro notissimo simbolo della Scozia è il tartan, il caratteristico tessuto a riquadri formati da righe di vari colori, che risale al periodo dell'Impero Romano, anche se solo nel XVII secolo si cominciarono a identificare i clan con i diversi tessuti. Il kilt e gli altri abiti tradizionali furono vietati dopo la rivolta giacobita, ma nel secolo seguente furono riportati in auge. Il principale evento sociale tradizionale era il ceilidh ('visita'), un incontro di varie persone che dopo il lavoro si riunivano intorno a un bardo per ascoltare le leggende, le fiabe e le canzoni popolari. Il ceilidh non è scomparso, ma oggi all'ascolto delle leggende si preferisce ballare e bere.

Molti sostengono che il ruolo della religione nella storia della Scozia è stato più importante che nelle altre zone della Gran Bretagna. Il cristianesimo arrivò in Scozia nel IV secolo; durante la Riforma, la chiesa scozzese non riconobbe più l'autorità del Papa. In seguito ci fu uno scisma all'interno della chiesa scozzese, dovuto al fatto che i presbiteriani intendevano semplificare la gerarchia ecclesiale. Due terzi degli scozzesi appartengono alla chiesa scozzese, ma la libera chiesa presbiteriana unitaria è più forte nelle Highlands e nelle isole. I cattolici sono presenti soprattutto a Glasgow e in alcune isole, segretamente riconvertite al cattolicesimo dopo la Riforma. A Glasgow serpeggia una certa tensione tra cattolici e protestanti - niente di paragonabile all'Ulster - specie in occasione degli incontri sportivi tra i cattolici Celtic e i protestanti Rangers.

Il gaelico era parlato in tutta la Scozia fino al XII-XIII secolo, ma sono già diversi secoli che nelle Lowlands si parla lallans - dialetto inglese con forti influenze francesi e scandinave. Oggi rimangono solamente 66.000 persone che parlano il gaelico, e vivono prevalentemente nelle Isole Ebridi e nella regione nordoccidentale. Si sta cercando in vari modi di tenere in vita questa lingua, che ha prestato diverse parole all'inglese parlato in Scozia, rendendolo quasi incomprensibile agli stranieri.

Gli chef scozzesi possono contare su una grande varietà di ingredienti freschi e genuini - carne, pesce, verdura - e si sono guadagnati la fama di grandi esperti in selvaggina (pensate alle ricette della cacciagione, alla pernice o anche al salmone affumicato). Fra i piatti famosi della cucina scozzese ricordiamo: il porridge (farina d'avena con latte o panna), lo shortbread (biscotto di pasta frolla), l'haggis (piatto preparato con polmoni, cuore, fegato, farina d'avena e cucinato nello stomaco di una pecora; ne esiste anche una variante vegetariana), il brodo di carne e una geniale invenzione moderna, la barretta Mars fritta. Il whisky è ancora oggi il prodotto più esportato.

Ambiente

L'area del territorio scozzese è circa la metà di quella inglese, e per i due terzi il suolo è costituito di montagne o distese di brughiere. Normalmente si individuano tre zone: le Uplands meridionali, le Lowlands centrali e le Highlands settentrionali con le isole. Le Uplands meridionali sono costituite da fertili pianure e colline e confinano con l'Inghilterra; le Lowlands centrali coincidono con la regione industrializzata di Edimburgo e Glasgow, densamente popolata; le Highlands sono invece formate da montagne di granito e di arenaria: il Ben Nevis è la cima più alta della Scozia, ma anche dell'intera Gran Bretagna. Delle 790 isole scozzesi, solamente 130 sono abitate. Gli arcipelaghi sono: Ebridi interne ed esterne, Orcadi e Shetland.

Ben poco rimane dell'antica foresta caledoniana, che era formata da pini scozzesi, querce, betulle bianche, salici, ontani, sorbi selvatici ed erica. Oggi i tre quarti del territorio sono costituiti da paludi, brughiera e nuda roccia e da 800.000 ettari di torba acida. Nell'estremo nord, caso unico per le Isole Britanniche, ci sono anche muschi e licheni.

Si trovano cervi in gran quantità, mentre i cinghiali, un tempo in pericolo di estinzione, sono stati reintrodotti; sono pochi gli esemplari rimasti di gatti selvatici e di capre selvatiche. Sulle Highlands si vedono ovunque bovini e pecore. Non ci sono molte lontre, mentre il numero dei visoni sta aumentando. Se si è fortunati, nei boschi più fitti si può incontrare un gallo cedrone, uccello nero simile a un tacchino della famiglia delle pernici, mentre le oche selvatiche svernano sulle stoppie delle Lowlands. Le foche non sono rare; ma l'animale più famoso, che attira tutti i turisti, è sicuramente il salmone.

Il termine più indicato per descrivere il clima scozzese è 'vario'. Nel giro di pochi chilometri il tempo cambia velocemente e un giorno di sole è spesso seguito da uno di pioggia. La vicinanza al Circolo Polare Artico è bilanciata dalla corrente del Golfo, che mitiga - o quasi - la temperatura per tutto l'anno. Il clima delle Highlands è piuttosto rigido in qualunque mese. La costa orientale è in genere fresca e secca, con temperature invernali quasi sempre superiori allo zero - a meno che non soffino i gelidi venti del Mare del Nord. Sulla costa occidentale fa meno freddo, ma l'umidità relativa è più alta; la media estiva è di 19°C. Maggio e giugno sono i mesi più secchi, luglio e agosto i più caldi. All'estremo nord il sole quasi non tramonta d'estate, e sorge per pochissimo tempo d'inverno.

Arrivare e trasporti

Come arrivare: Da Londra e da altre città europee partono voli diretti per Edimburgo, Glasgow,Dundee, Aberdeen, Inverness e Kirkwall. Dall'Europa continentale spesso è più conveniente prendere un volo charter per Londra e da lì proseguire in treno o in autobus. Il volo da Londra a Edimburgo dura un'ora, ma se calcolate anche i trasferimenti dalla città all'aeroporto e viceversa, impiegherete quattro ore come in treno.

Il mezzo migliore per arrivare in Scozia via terra è l'autobus, soprattutto se vi rivolgete alle compagnie private. Gli Slow Coach, autobus convenienti che collegano i vari ostelli dell'Inghilterra, arrivano anche a Edimburgo. Con il treno, invece, partendo da Londra, s'impiegano quattro ore per Edimburgo e cinque per Glasgow, ma il biglietto è piuttosto caro. Dalla Scozia partono traghetti per Belfast e per Larne, vicino a Belfast. Nel periodo estivo ci sono anche collegamenti settimanali tra Aberdeen, le Isole Shetland e la Norvegia e un traghetto bisettimanale da Aberdeen per le Isole Faroes.

Per chi viaggia con mezzi propri, la strada da Londra a Edimburgo (600 km) è scorrevole ma piuttosto trafficata: occorre calcolare circa otto ore di viaggio.

Trasporti interni: I percorsi ferroviari in Scozia sono spettacolari, ma il servizio delle ferrovie è limitato e i biglietti sono cari. Le strade sono in buone condizioni e molto meno trafficate che in Inghilterra. Su molte strade secondarie, spesso a una sola corsia, le stazioni di servizio sono rare e la benzina è cara. Da Oban, Mallaig e Ullapool partono imbarcazioni per quasi tutte le isole; da Aberdeen c'è un servizio traghetti per le Orcadi e le Shetland.

Letture consigliate

Maria Stuart. La tragedia di una regina:
di Antonia Fraser e Bonnie Prince Charlie (Mondadori, Milano 1998) Per approfondire la conoscenza dei grandi personaggi della storia scozzese.

Il ragazzo rapito:
di Robert Louis Stevenson (Bompiani, Milano 1996) Tra i numerosi romanzi ambientati in Scozia, è forse quello che restituisce più compiutamente l'atmosfera del paese; le vicende si dipanano sull'isola di Mull, a Edimburgo e a Rannoch Moor.

La Cacciatrice e i suoi cani:
di Hugh MacDiarmid (Tracce, Pescara 1996) raccoglie undici poesie di colui che è considerato il migliore tra i poeti scozzesi moderni.

I castelli di Scozia:
di Roberto Borin (Todaro, Lugano 2000) Descrive cinque itinerari a caccia di fantasmi nei castelli scozzesi: l'autore racconta storie e leggende legate ai luoghi e ai personaggi che hanno reso la Scozia un paese ricco di fascino, di mistero e di tradizioni secolari.

La Scozia di Alasdair Gray:
di Aurelio Pasini (Mobydick, Faenza 2001) Descrive la situazione politica scozzese contemporanea, fra la critica della politica inglese improntata al capitalismo e la forte aspirazione indipendentistica verso l'Inghilterra.

Rose di Scozia. Racconti di scrittrici scozzesi:
a cura di Paola Splendore (edizioni e/o, Roma 1997) Offre una panoramica della letteratura contemporanea scozzese al femminile; contiene racconti scelti dalle opere di Dame Muriel Spark e di altre scrittrici, quali A.L. Kennedy, Sylvia Pearson, Agnes Owens, Janice Galloway e Shena MacKay.

Scozia. L'orgogliosa fierezza di un popolo millenario:
di Isabella Brega (White Star, Vercelli 1999; collana 'Grandangolo') Rappresenta attraverso le immagini il folklore, le abitudini quotidiane, i volti e i sorrisi della gente, panorami e sconfinati paesaggi.

Mete principali

Edimburgo
Edimburgo è una delle città più belle del mondo. Nessun visitatore può rimanere indifferente al fascino della splendida posizione, della ricchezza architettonica e della vita culturale. Le case popolari della città vecchia, ammassate le une sulle altre, contrastano con le file ordinate di case della Georgian New Town, che in molte città costituirebbe il centro storico. Sullo sfondo sfilano il Firth of Forth e le colline Pentland e Calton.

È consigliabile visitare Edimburgo a piedi, e il luogo ideale per iniziare il giro è il suo Castello: bello, romantico e ricco di reminiscenze del suo passato cruento. Sebbene fondato nell'850 a.C., la parte più antica attualmente esistente risale al 1130. Dall'XI al XVI secolo il castello fu la sede simbolica della casa reale scozzese e oggi ospita la Divisione Scozzese dell'esercito. Sorge all'estremità occidentale del Royal Mile (il miglio di strada che costituisce la principale via di transito della città medievale), che porta a Holyrood, altra residenza reale. L'arteria del Royal Mile conserva ancora intatto il suo aspetto dei secoli XVI e XVII; prendendo una delle strade che si dipartono dal Royal Mile si può rivivere l'atmosfera di quell'epoca, attraverso musei e splendide case restaurate.

Nei pressi del castello s'innalza la Calton Hill, dalla quale si ha una magnifica vista sulla città; non perdetevi gli interessanti monumenti del periodo dell'Illuminismo, quando Edimburgo veniva chiamata 'l'Atene del Nord'. Prima di scendere verso la New Town, fermatevi alla Greyfriars Kirk, la chiesa in cui nel 1638 si firmò il National Covenant (la convenzione nazionale dei presbiteriani scozzesi contro l'episcopato). Il cimitero attiguo ispirò Disney per l'ambientazione di uno dei suoi film più commoventi, Greyfriars Bobby, che narra la storia, ripresa da una leggenda, di un terrier che veglia per 14 anni sulla tomba del padrone.

A nord si estende la New Town, separata dalla ferrovia interrata e dai Giardini di Princes St, nei quali è stato innalzato il Monumento a Sir Walter Scott, in stile inconfondibilmente gotico. L'eleganza e il rigore del periodo georgiano si ritrovano nelle belle piazze e nelle raffinate schiere di case. Alla National Gallery of Scotland sono esposte prestigiose opere d'arte europee; per una rassegna della storia scozzese visitate la pinacoteca Scottish National Portrait Gallery.

La vita culturale di Edimburgo è ricca e variegata, basti citare il Tattoo Festival e l'International Festival. In alcuni periodi è difficilissimo trovare una sistemazione ed è necessario prenotare con largo anticipo. Per entrare nella vita quotidiana degli Scozzesi, vi consigliamo di alloggiare in un B &B: ne trovate un buon numero a nord di New Town e nel sobborgo meridionale di Newington. In periferia ci sono diversi ostelli della gioventù. Stranamente, nel Royal Mile ci sono numerosi locali in cui si mangia a prezzi contenuti e vi trovate di tutto, dal satay di Singapore alla cucina tradizionale scozzese.

Glasgow
Situata a soli 48 km da Edimburgo, che per troppo tempo l'ha eclissata, Glasgow ha in realtà molto da offrire al turista, soprattutto adesso che si è liberata della reputazione di città violenta, economicamente depressa e paralizzata dalla disoccupazione. Negli anni '80 e '90, infatti, Glasgow è riuscita a reinventarsi da un punto di vista culturale e sociale, ed è rimasta una città profondamente scozzese, vitale e piena di energia. Il centro, con pianta a scacchiera, è situato sulla sponda settentrionale del fiume Clyde, importante sede di cantieri navali. In Sauchiehall St e dintorni troverete negozi, pub e ristoranti per tutti i gusti.

La parte più antica della città sorge a est e comprende il capolavoro gotico, perfettamente conservato, della Cattedrale di Glasgow, il museo di vita e arte religiosa St Mungo's e la casa più vecchia di Glasgow, la Provand's Lordship, risalente al XV secolo. Tornando verso ovest, passate per la Merchant City, un complesso di case e di strutture commerciali del XVIII secolo. In Sauchiehall St, Charles Rennie Mackintosh costruì i capolavori liberty della Glasgow School of Art e della Willow Tearoom, tuttora funzionante. La Tenement House è come una straordinaria macchina del tempo che vi farà rivivere la vita quotidiana della borghesia urbana della svolta del secolo scorso. Infine, non perdetevi la più interessante istituzione culturale, la Burrell Collection, che si trova nel Pollok Country Park, 5 km a sud del centro. Fra gli oggetti esposti, in questo, che è uno dei pochi edifici armoniosi costruiti negli ultimi anni, ricordiamo le porcellane cinesi, mobili medievali e dipinti impressionisti.

St Andrews
Con le sue rovine medievali, i paesaggi costieri battuti dal vento e una sfrenata vita universitaria, St Andrews è una città bella e assolutamente insolita. Oggi la nuova religione dell'antica capitale ecclesiastica della Scozia è il golf. Qui si trovano il Royal & Ancient Golf Club e il campo da golf più famoso del mondo, l'Old Course. La baia è dominata dalle rovine di un castello, a fianco del quale sorgeva un tempo la cattedrale più grande della Scozia, distrutta negli anni della Riforma. Nel centro medievale, un dedalo di acciottolati, concentrato in uno spazio ristretto, si trovano l'antica porta della città, chiese e cappelle, una croce e vari musei. L'università di St Andrews, come le coeve di Oxford e di Cambridge, non è strutturata intorno a un campus e i vari istituti sono sparsi per il centro della città.

Ebridi interne
Le Ebridi interne, non lontane dalla costa occidentale, sono le isole più incantevoli e più facilmente accessibili della Scozia.

Vicino alla costa di Stratchclyde si trova Jura, splendida isola selvaggia e deserta, con montagne tondeggianti (Paps of Jura), una distilleria di whisky e violenti mulinelli. Islay, la più meridionale delle Ebridi interne, è famosa per il whisky dal sapore affumicato; il Museum of Islay Life di Port Charlotte ripercorre la lunga storia dell'isola. La Kildaton Cross, risalente all'VIII secolo, è una delle più belle croci celtiche giunte sino a noi; ulteriore fascino è dato, infine, all'isola dalle rovine del castello e dalla presenza di ben 250 specie di uccelli.

Procedendo verso nord si raggiunge la più isolata delle Ebridi interne, Colonsay, luogo incontaminato di scogli, coste frastagliate e baie sabbiose, abitato prevalentemente da foche grigie e da capre selvatiche. Mull, col suo stupendo paesaggio montano, è una delle isole più conosciute: vi si trovano castelli, una ferrovia panoramica e il fascino di villaggi arroccati. Il capoluogo, Tobermory, è un pittoresco porto di pescatori. Di fianco alla punta sudoccidentale dell'Isola di Mull, sorge l'eremo di Iona, un luogo della cristianità fondato da Santa Columba. Continuando verso nord, si arriva a Coll, sulla quale si trovano un celebre sentiero di trekking, sole, molto vento, due castelli, poche persone e una riserva ornitologica. A sud ovest di Coll, Tiree è un'isola piatta con belle spiagge di sabbia, che vanta il record di luogo più soleggiato della Gran Bretagna.

Skye, che attrae numerosi turisti, ha un clima piuttosto variabile, ma la conformazione dell'isola, con coste frastagliate, offre opportunità uniche di percorrere spettacolari sentieri costieri, con magnifiche vedute. All'interno dell'isola, gli arrampicatori più convinti gioiranno per le rocce di Cuillins.

Aberdeen
Aberdeen è una straordinaria sinfonia di grigi: tutto, comprese le strade, è di granito. Quando è immersa nel sole e nella pioggia, la città brilla argentea come in una fiaba; se coperta di nuvoloni, invece, può risultare un po' opprimente. Aberdeen è sorprendentemente pulita perché dominata da un alto senso civico; ospita il porto che serve la piattaforma petrolifera in mare più grande del mondo. Il numero degli abitanti negli ultimi anni è cresciuto, essendo giunti molti lavoratori dell'industria estrattiva e una vivace popolazione studentesca. Nei pressi del porto, sempre trafficato, ci sono un suggestivo mercato del pesce e l'importante museo marittimo. Nei dintorni di Union St, la via principale, trovate l'antica porta Castlegate, la casa tardo-medievale Provost Skene's House e l'Aberdeen Art Gallery, nella quale sono esposti dipinti pre-raffaelliti e di arte contemporanea.

Regione di Aviemore
La cittadina turistica di Aviemore è il punto di partenza per fare escursioni a piedi e per sciare nel paradiso delle Cairngorm Mountains. In questa regione, che occupa l'unico altopiano glaciale della Gran Bretagna, si concentrano varie specie animali rare come la martora, il gatto selvatico, lo scoiattolo rosso, il falco pescatore (soprattutto intorno al Boat of Garten) e il cervo. Nelle acque cristalline del fiume Spey e nei loch si pratica la pesca del salmone. Il Rothiemurchus Estate e il Glenmore Forest Park sono aree protette di pini e di abeti rossi, che si possono percorrere con visite guidate e che offrono varie opportunità per praticare sport acquatici.

Mete alternative

Melrose
Incantevole cittadina commerciale, nel cuore dei Borders, Melrose conserva le rovine di un'abbazia e una classica piazza del mercato; nella campagna circostante si possono fare belle passeggiate. Le rovine dell'abbazia mantengono ancora un puro stile gotico, con decorazioni in pietra riccamente ornate. All'inizio del XIX secolo, Sir Walter Scott partecipò al restauro. Alla bellezza della città si aggiungono i giardini e un museo dei motori.

Ebridi esterne
Le Isole delle Ebridi esterne, spoglie e desolate, sono disposte lungo un arco di oltre 200 km e sono completamente esposte alle correnti e alle burrasche dell'Atlantico. Il cielo e il mare dominano l'orizzonte e le vedute su spiagge bianche e torbiere. Più che in ogni altro luogo della Scozia, qui sopravvivono la vita agricola tradizionale e la cultura gaelica. La rigida osservanza del protestantesimo fa di queste isole uno degli ultimi posti al mondo in cui si santificano rigorosamente le feste.

L'isolotto di Barra ha un perimetro di soli 19 km ed è ideale da visitare a piedi. Racchiude tutte le caratteristiche delle Ebridi esterne, cioè belle spiagge, testimonianze del neolitico e un forte senso di appartenenza alla comunità. Spostandosi a nord, si arriva a South Uist, la seconda isola per dimensioni. La costa occidentale è piatta ed è un susseguirsi di spiagge di sabbia; quella orientale, invece, è più ondulata ed è interrotta in quattro punti da loch marini. Probabilmente non vedrete la piatta e umida Benbecula, ma forse è meglio così, dato che è dominata dalla base missilistica dell'esercito britannico. North Uist è mezzo sommersa dai Loch e sulla costa occidentale offre splendide spiagge. Il sito neolitico più spettacolare delle due Uist è la camera funeraria di Bharpa Langas.

Arrivati a Harris, che vanta il paesaggio più spettacolare delle Ebridi, si parla solo con superlativi, e le altre isole quasi scompaiono al confronto con questa magnifica combinazione di montagne, spiagge, dune, imprevedibile costa rocciosa e colline. Harris è la patria dell'Harris tweed, tessuto in lana d'alta qualità lavorato nelle case degli isolani. Il Porto di Tarbert, su una sottile striscia di terra, è sovrastato dalle montagne ed è racchiuso tra due loch, e North Harris e South Harris. North Harris è la parte più montagnosa delle Ebridi, mentre South Harris è caratterizzata da spiagge, fattorie e da un suggestivo paesaggio lunare. L'ultima della Ebridi esterne è Lewis. La parte settentrionale è una piatta brughiera, costellata di numerosi loch e di fattorie che si estendono fino all'estremità di Butt of Lewis, dove si trovano un faro e colonie di uccelli marini. La parte meridionale dell'isola è molto bella. Ospita antiche testimonianze, come il Carloway Broch, una torre difensiva di duemila anni fa, ben conservata, e i 54 monoliti conosciuti come 'Callanish Standing Stones', disposti a croce celtica e risalenti a dieci secoli prima delle piramidi egizie.

Isole Orcadi
A soli 10 km dalla costa settentrionale scozzese, queste magiche isole sono conosciute per la spettacolare bellezza delle coste, per la presenza massiccia di uccelli marini e per la maggior concentrazione di siti preistorici di tutta Europa. Delle settanta isole solamente venti sono abitate e il clima è sorprendentemente mite. Sebbene priva di alberi, la terra è coltivata e verdeggiante. Permangono alcune tracce della cultura scandinava, risalenti al dominio norreno dei secoli IX-XIII.

Il principale centro abitato dell'arcipelago, Kirkwall, e il porto più importante, Stromness, si trovano sull'isola più grande, Mainland. A Kirkwall si può ammirare una delle più belle cattedrali medievali della Scozia, St Magnus, e si può compiere una visita guidata alle distillerie. Stromness è più piccola e ha conservato l'aspetto originario di villaggio di pescatori. Tredici km a nord, sorge Skara Brae, il villaggio preistorico meglio conservato del Nord Europa, rimasto coperto dalla sabbia fino al 1850: oggi, dopo 5000 anni, tutto è ancora intatto. Nei dintorni si può ammirare l'enigmatico Ring of Brodgar, un grande cerchio di monoliti di quasi 5 m ciascuno.

Il braccio di mare Scapa Flow separa Mainland da Hoy, l'isola con le vette più alte delle Orcadi, nota per le splendide scogliere, per le riserve ornitologiche e per l'Old Man of Hoy, un faraglione di 135 m. Fra le altre isole ricordiamo Rousay, anche chiamata 'l'Egitto del Nord' per l'alta concentrazione di siti archeologici; la tranquilla Shapinsay, le cui acque pullulano di foche, è abitata da gente simpatica e cordiale, ed è un luogo perfetto in cui rifugiarsi. A Eday rimangono diversi cairn e la 'Stone of Setter', un'imponente serie di monoliti. A Sanday ci sono diverse tombe e, con le sue spiagge di sabbia bianca, sembra più caraibica che britannica - clima a parte, ovviamente. La più grande delle isole settentrionali è Westray, stupendo luogo di siti preistorici, spiagge di sabbia, scogliere, castelli in rovina e una grande varietà di uccelli. Sull'isolotto di Papa Westray troverete una delle chiese più antiche d'Europa, St Bonieface's Church, risalente all'VIII secolo, e la più grande colonia europea di rondini di mare polari.

Isole Shetland

Situate circa 97 km a nord delle Orcadi, le Shetland sono le isole più settentrionali della Scozia e rimasero sotto la dominazione norrena fino al 1469. Oggi questo arcipelago può essere considerato, oltre che britannico, anche in parte scandinavo: la città continentale più vicina è Bergen, in Norvegia. Gran parte del fascino delle isole è dato dalla massiccia presenza di uccelli e di un patrimonio archeologico che data di quattromila anni, oltre che dalla bellezza della costa frastagliata. Delle cento isole che formano l'arcipelago, quindici sono abitate; la più grande è Mainland, su cui si trova Lerwick, il capoluogo.

A Lerwick, il principale centro abitato di tutte le Shetland, si trovano un forte, un museo, mostre sui Vichinghi e una torre fortificata del VII secolo a.C. Il precedente capoluogo delle Shetland, Scalloway, è situato 11 km a ovest. Scalloway è un vivace villaggio di pescatori; ci sono le rovine di un castello e un interessante museo sulla resistenza norvegese durante la seconda guerra mondiale. Sulla Isle of Mousa domina la Torre Mousa Broch, fortificata con due ordini di mura, e di certo la meglio conservata della Gran Bretagna. Fra le altre isole ricordiamo Yell, desolata brughiera, e Unst, il punto più settentrionale del territorio britannico. L'isola più lontana è Fair Isle, sulla quale una cooperativa produce ancora un particolare tipo di lana. Chi volesse fare birdwatching si porti tutta l'attrezzatura, ne vale la pena.