Stonehenge

CENNI SULL’ARTE PREISTORICA

Gli artisti maghi incidevano o dipingevano sulle pareti di roccia, con straordinaria forza espressiva, soprattutto gli animali a cui davano la caccia: grandi bisonti, cervi dalle lunghe corna, cavalli selvaggi fissati nella foga della corsa. Sono pitture generalmente disposte in modo disordinato, alcune diritte altre capovolte o sovrapposte, accanto o sopra le quali sono spesso disegnati giavellotti, lance o trappole.

Questo fa ritenere che l’arte avesse una funzione propiziatoria per la caccia, che come sappiamo era l’attività predominante nella vita dell’uomo primitivo.

Gli uomini attribuivano un valore magico alle immagini; l’immagine di un animale ferito o ucciso era la “trappola” in cui doveva cadere o addirittura la trappola con l’anomale già catturato. I primi dipinti ritrovati risalgono al tardo paleolitico(50.000-10.000 anni fa).

Essi sono rimasti segreti fino a poco più di un secolo fa e sono stati scoperti per caso.

Nel 1868 l’archeologo spagnolo Don Marcellino de Santuola entrò in una caverna, indicatagli da un cacciatore, per un sopralluogo, ma vi trovò soltanto alcune ossa e qualche utensile di selce. Era la grotta di Altamira in provincia di Santander (Spagna), un santuario dell’età preistorica dedicato per millenni ai riti della caccia. Ma fu la nipotina di dieci anni che lo accompagnò in una successiva visita nel 1875 a scorgere sul soffitto una figura di un animale dipinto. Don Marcellino notò allora un affresco lungo 14 metri, con bisonti neri al galoppo, un cavallo rosso, cinghiali, cerbiatti e una serie di 25 figure di vari colori. Era la “Cappella Sistina dell’antichità”.

L’archeologo spagnolo studiò attentamente e a lungo quelle figure e giunse alla conclusione che dovevano essere state eseguite da artisti della lontana preistoria. La sua tesi però incontrò la diffidenza di quasi tutti gli studiosi, che non volevano ammettere l’autenticità di quei meravigliosi dipinti.

Un’altra importantissima scoperta avvenne nel 1940, presso il paese di Lascaux in Dordogna (Francia ). Dei ragazzi penetrarono in una buca molto stretta, nella quale si era infilato il loro cane. Con una lampadina tascabile illuminarono la grotta profonda e oscura e videro sulle pareti centinaia di figure rosse, nere, brune e gialle; cavalli selvaggi, buoi, cervi, bisonti, tori che raggiungevano i cinque metri di lunghezza.

Analoghi ritrovamenti intanto venivano alla luce in altre parte d’Europa e d’Africa.

Infine nella zona del Sahara e a Sud del grande deserto sono state rinvenute altre tracce molto antiche dell’arte paleolitica. Ma in questo continente la scoperta delle fonti è ancora ostacolata da fonti ambientali, come la natura stessa del suolo africano e la presenza di fenomeni atmosferici molto frequenti che rischiano di distruggere ogni antica testimonianza.

Anche in Italia sono state rinvenute delle testimonianze della presenza umana in età preistorica. Un dei primi insediamenti del paleolitico fu quello della Grotta Romanelli, nell’estremità meridionale della costa pugliese. Un’altra roccaforte della civiltà primitiva in Italia è rappresentata dalle caverne dei Balzi Rossi, presso Ventimiglia; né va dimenticata la Cala del Genovese a Levanzo, un’isola delle Egadi, con una figura di animale inciso dall’uomo sulla roccia in età paleolitica.

Altro aspetto dell’arte preistorica è l’architettura di cui un esempio importante sono i megaliti (dal greco megalo+lito - grande pietra)

I MEGALITI

Nel passato molte furono le manifestazioni artistiche dell’uomo. Le più maestose di certo sono i Megaliti.

- I MEGALITI sono monumenti risalenti all’Età del della Pietra e agli inizi dell’Età del Bronzo, diffusi soprattutto sul continente europeo e costituiti da massicce colonne di nuda pietra. Se ne possono distinguere tre tipi:

- Il MENHIR, (dal bretone men hir = lunga pietra) è un monumento megalitico preistorico, probabilmente, a destinazione funeraria, costituito da una pietra di altezza variabile tra 1 e 10 metri, di forma irregolare, infissa verticalmente nel suolo. I menhir sono frequenti nelle Isole Britanniche, in Francia, Corsica e Sardegna.

- IL DOLMEN è un monumento megalitico preistorico usato forse come tomba collettiva, formato da blocchi infissi nel terreno sui quali poggia orizzontalmente un lastrone di pietra. Eretti da tempi fino all’età del bronzo, sono molto diffusi in Europa.

- IL CROMLECH è un monumento preistorico formato da monoliti verticali conficcati parzialmente in terra e allineati in cerchio in modo da delimitare una certa superficie. Molto diffuso in Francia (Morbihan), Gran Bretagna (Stonehenge), nonché in alcune zone nord-Africane. Viene ritenuto monumento funebre e luogo di culto.

FASI DI COSTRUZIONE E EPOCHE

Complesso Megalitico della Gran Bretagna situato nella piana di SALYSBURY (WILTSHIRE), Stonehenge è un tipico esempio di sistema trilitico, infatti tale monumento è costituito da grandi massi di pietra arenaria (provenienti dalle “DUNE “circa 40 Km a nord del luogo) conficcati nel terreno per circa 1/3 della loro altezza, essi formano due stipiti che sorreggono un’architrave.

La costruzione di questo monumento, secondo gli studiosi, è da datarsi tra il tardo neolitico e l’età del bronzo antico (II millennio).

Si possono individuare varie epoche:

-Il periodo STONEHENGE I (2800 a.C.), durante il quale il sito era circondato da un fossato circolare con un argine interno provvisto di una singola entrata sul lato nord-orientale. All’interno dell’argine, c’era un anello di 56 fosse, chiamate “buche di Aubrey “(dal nome del loro scopritore del sec. XVII,John Aubrey ) che in un periodo successivo furono usate come sepolture. All’esterno dell’ingresso erano state erette la grandissima Hellestone e una porta di legno.

-Il periodo STONEHENGE II (2100 a.C.), popolazioni appartenenti a alla cultura del VASO CAMPANIFORME costruirono una via d’accesso in terra battuta,delimitata da due argini e fossati paralleli, ora chiamata Avenue, che corre dall’entrata fino al fiume Avon, 3 Km più lontano.

Sempre in questo periodo furono scavati due anelli concentrici di fosse, entro i quali furono eretti MENHIR di pietra blu proveniente dai monti Prescelly, nel Galles sud-occidentale. Sia l’Avenue che i doppi anelli erano orientati verso il punto in cui sorgeva il sole al solstizio d’estate.

-Il periodo STONEHENGE III (2000 a.C. ) fu eretto nel centro del sito un anello di 30 pietre di arenaria, di 30.5 m di diametro. Le pietre erano coperte di un’architrave continua, sempre di arenaria, che racchiudeva una struttura di 5 triliti arenaria disposti a ferro di cavallo. Tutte queste pietre di arenaria furono trasportate dalle Dune,circa 30 Km a Nord, dove furono tagliate e modellate nella forma definitiva con martelli e asce in pietra, e unite insieme. Le rifiniture architettoniche e la precisione con cui il complesso fu sistemato non hanno confronti nelle strutture megalitiche dell’Europa Nord-Occidentale. Alcune pietre blu furono innalzate più tardi al centro in una struttura ovale che conteneva almeno due triliti in miniatura. Furono anche scavati due anelli concentrici (dette fosse X e Y) all’esterno del circolo di arenaria.

UNO DEI PIU’AFFASCINANTI MISTERI DELLA STORIA

Stonehenge ha sempre affascinato le persone di tutto il mondo, ma ha in particolar modo affascinato scrittori e pittori che si sono spesso ispirati a questo fenomeno dell’architettura megalitica.

Una prima ipotesi sulla funzione di Stonehenge, che fece particolarmente lavorare la fantasia degli artisti, fu effettuata dallo scrittore e studioso di antichità John Aubrey, secondo il quale questo complesso megalitico era da considerarsi come un tempio druidico. I druidi erano, secondo le leggende, dei sacerdoti che compivano riti sacrificali con degli animali e, pare, degli esseri umani.

Il romanticismo fece propri la tesi di Aubrey: Stonehenge era un soggetto favorito dagli artisti del periodo, che lo raffiguravano sullo sfondo di un cielo tempestoso, mentre i poeti evocavano scene di sacrifici umani: “i druidi di un tempo remoto / arrossano le tue pietre di un empio sangue... “.

Sebbene il tempio sia anteriore di due millenni all’epoca i cui vissero i druidi, la leggenda del suo rapporto con i sacerdoti Celti è perdurata a lungo. Per esempio, nel 1799, si avanzò l’ipotesi che la cosiddetta “Pietra del massacro “fosse “servita a uccidere o preparare le vittime “, mentre deve trattarsi semplicemente di una pietra caduta.

“I boschi dei Druidi non esistono più: tanto meglio! Stonehenge c’è ancora ma cosa diavolo è? “ scrisse Byron.
La sua domanda è ancora senza risposta.
Recentemente, si è riconosciuto in Stonehenge un sofisticato osservatorio astronomico.

Questa, però, doveva essere solo una delle funzioni del monumento. Probabilmente Stonehenge al pari delle cattedrali del medioevo, fu inteso come uno spazio rituale, e al contempo come un simbolo del prestigio della comunità e del suo capo. Potrebbe essere un tempio, una tomba, un luogo di adunanza per cerimonie religiose o feste.