Giorgio Bassani
Il Giardino dei Finzi Contini

Scaletta

-I personaggi principali del romanzo: Micòl Finzi-Contini e il protagonista.

-La gita a Cerveteri e il ricordo della tomba monumentale dei Finzi-Contini.

-Chi era la famiglia dei Finzi-Contini: parentele e importanza.

-Gli incontri nella sinagoga durante le ore di preghiera.

-Colloquio con Micòl dopo la bocciatura in Matematica del protagonista: anno 1927.

-Nel 1938, il protagonista viene cacciato dal club di tennis "Eleonora d'Este" ed è invitato da Alberto Finzi-Contini.

-Conoscenza degli altri invitati: Bruno Lattes, Adriana Trentini, Tonino Collevatti, Carletto Sani e Giampiero Malnate.

-Le partite a tennis e le escursioni nel giardino: l'amicizia con Micòl si consolida ma nella carrozza ogni illusione del protagonista svanisce.

-Partenza di Micòl per Venezia e il protagonista in questo lasso di tempo fa lunghe chiacchierate con Alberto e con il Malnate.

-Il professor Ermanno aiuta il protagonista per la laurea: gli fornisce la biblioteca.

-A Pasqua dopo la cena (noiosa) con i parenti il protagonista ritrova Micòl e le dà un bacio ma senza essere ricambiato.

-Il protagonista cerca di fare l'amore con Micòl ma viene respinto e prova rancore verso di lei; a causa del rancore sempre più evidente viene allontanato dal giardino.

-Amicizia con il Malnate e lunghe serate passate insieme.

-Colloquio con il padre e decisione di non andare più al giardino.

-L'ultima volta nel giardino il protagonista fa un'ipotesi e da quel momento non rivedrà più nessuno della famiglia Finzi-Contini.

-La fine dei Finzi-Contini: guerra e malattia.

L'autore di questo romanzo è Giorgio Bassani, nato a Bologna il 4 marzo 1916 da un'agiata famiglia ferrarese di origine ebraica.

"Il giardino dei Finzi-Contini" è un romanzo che si può definire in un certo senso storico anche se la storia è inventata. E' ambientato prevalentemente a Ferrara poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. I due personaggi principali del racconto sono il protagonista che, in teoria, sarebbe l'autore e Micòl Finzi-Contini una ragazza di origine ebraica.

La storia comincia nell'aprile del 1957 mentre il protagonista sta facendo una gita con degli amici: essi decidono di andare a Cerveteri, vicino Roma, per visitare le tombe etrusche e lì egli si ricorda della propria giovinezza e in particolare della tomba monumentale dei Finzi-Contini, una famiglia di origine ebraica che aveva vissuto a Ferrara a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento e decide di descrivere i rapporti con i componenti di questa famiglia.

Il protagonista fin da bambino, con la madre, passa dall'enorme tomba dei Finzi-Contini e la madre esprime il proprio disgusto. I proprietari della tomba sono appunto i Finzi-Contini, famiglia ricchissima che non ha nemmeno bisogno di lavorare. Dopo una lunga descrizione degli antenati dei Finzi-Contini finalmente vengono citati i personaggi con cui ha a che fare il protagonista e cioè: il professor Ermanno, la moglie Olga e i figli Alberto e Micòl; inoltre nel loro gigantesco giardino vivono i servi tra cui il Perotti che è il tuttofare della casa.

Il protagonista vede spesso i Finzi-Contini nella sinagoga dove anche la sua famiglia di origine ebraica va a pregare ed egli vorrebbe stare con loro anziché con suo padre poiché è molto attratto da Micòl. Alberto e Micòl frequentano una scuola privata mentre il protagonista una pubblica e per questo vede poco i due ragazzi.

Un giorno del 1927 il protagonista scopre di essere stato rimandato in Matematica e, disperandosi va a piangere nei dintorni del giardino dei Finzi-Contini. Lì viene consolato da Micòl, ormai undicenne e minore di due anni rispetto al ragazzo. I due fanno una lunga chiacchierata e Micòl invita il protagonista a scavalcare il muro per entrare nel giardino ma questi, impaurito dall'altezza del muro, rinuncia.

Nel 1938 il protagonista viene cacciato dal club di tennis "Eleonora d'Este" e, dopo 5 anni che non vedeva i Finzi-Contini viene invitato da Alberto al giardino. Arrivato al giardino egli scopre di non essere solo: ci sono anche altri ragazzi cacciati dal club: Bruno Lattes, Adriana Trentini, Tonino Collevatti, Carletto Sani e Giampiero Malnate. Tutti questi ragazzi con Alberto e Micòl disputano lunghe partite a tennis e durante alcune di esse il protagonista e Micòl fanno lunghe escursioni nel giardino parlando da buoni amici. Un giorno di pioggia i due si ritrovano in una carrozza ma il protagonista non ha il coraggio di dichiarare il proprio amore per Micòl e, come si vedrà più avanti, si pentirà di questa scelta. In questi giorni inoltre il protagonista fa delle chiacchierate con il professor Ermanno discutendo sulla laurea.

Alla fine dell'estate Micòl parte per Venezia per fare la tesi di laurea dalle sue zie e il protagonista si sente solo: per questo Alberto lo invita ogni giorno nel suo studio insieme al grande amico Giampiero Malnate, detto "Giampi", un milanese che lavora nella Zona Industriale di Ferrara. Il protagonista e il Malnate hanno lunghe discussioni politiche nelle quali Alberto non interviene quasi mai.

Il Malnate è un accanito sostenitore del comunismo mentre il protagonista sta più per i moderati. Inoltre in questo periodo il protagonista viene invitato dal professor Ermanno ad utilizzare la biblioteca dei Finzi-Contini per la tesi di laurea sulla Letteratura. Così egli passa le mattine nella biblioteca e i pomeriggi nello studio di Alberto ma sente lo stesso la mancanza di Micòl.

A Pasqua il protagonista sta con i parenti ma si annoia moltissimo anche se il padre cerca in ogni modo di rallegrare i presenti; giunge a proposito la chiamata di Alberto che gli dice di avere una sorpresa per lui ma non precisa quale. Di corsa il protagonista si dirige a casa Finzi-Contini e lì, con enorme felicità ritrova Micòl e le dà un bacio sulla bocca. Micòl, stupita non ricambia e gli dice di lasciare perdere perché loro sono solo due amici, quindi non possono amarsi. Da questo momento Micòl diventa fredda con il protagonista e solo quando si ammala ritorna come prima: una sera però, proprio mentre Micòl è a letto con il raffreddore il protagonista le balza addosso cercando di fare l'amore con lei ma da questo momento tra i due si spezza qualcosa che li dividerà per sempre: Micòl lo respinge e gli ripete che loro devono essere solo buoni amici.

Nei giorni seguenti, durante le partite di tennis, il protagonista prova rancore verso Micòl e lo fa notare a tutti. Per questo la ragazza gli dice di allontanarsi e di tornare solo due volte alla settimana. Durante questa lontananza il protagonista diventa grande amico del Malnate e i due trascorrono lunghe serate insieme, una delle quali in un bordello. I due si trovano a meraviglia a differenza di quando discutevano nello studio di Alberto. Tornato al giardino il protagonista non ha più il feeling con Micòl e nota inoltre che Alberto è notevolmente dimagrito e con il collo gonfio: così gli chiede se ha qualcosa ma Alberto afferma che è solo colpa della stagione come gli ha detto il medico di famiglia. Il ragazzo capisce però che Alberto è visibilmente malato ed avrà ragione

Una sera, lasciato il Malnate, il protagonista ha un colloquio con il padre come non ne aveva mai avuti e cioè nella massima sincerità. Lì confessa il suo amore per Micòl e i rifiuti ricevuti; il padre lo capisce benissimo e gli consiglia di non andare più al giardino. Così, seguendo il consiglio del padre, il protagonista non torna più al giardino ma una sera fa la sua ultima visita scavalcando il muro per vedere il campo da tennis e la stanza di Micòl dall'esterno. Lì egli ipotizza che Micòl è insieme al Malnate e che Alberto è sul punto di morire ma i genitori cercano di ingannarlo.

Il protagonista ha ragione poiché nel 1942 Alberto muore a causa di un linfogranuloma maligno e al funerale nota la testa bionda di Micòl per l'ultima volta. Nel 1943 tutta la famiglia dei Finzi-Contini viene imprigionata a Ferrara e quindi portata in un campo di concentramento in Germania. Perciò degli amici del protagonista risiede oggi nella tomba monumentale solo Alberto Finzi-Contini. Anche il Malnate fa una brutta fine perché andato come militare volontario in Russia non viene più ritrovato. Il protagonista conclude ripensando a Micòl e al Malnate e se ci può essere stato qualcosa fra loro.

Questo romanzo mi è piaciuto moltissimo poiché è scritto in modo molto semplice e senza parti noiose. In particolare molto divertenti e pieni di satira erano i colloqui tra il protagonista e Micòl.