Leonardo Sciascia
La Scomparsa di Majorana

IL NARRATORE

Il narratore è esterno, si esprime in terza persona e si può identificare con Sciascia.

La narrazione è portata avanti anche attraverso riferimenti ad altri autori quali Shakespeare, Pirandello, Poe, Proust e a documenti riguardanti il caso come lettere e testimonianze.

ETTORE MAJORANA : ASPETTO FISICO , CARATTERE , COMPORTAMENTO

Aspetto

Cap. 3: “ ...appariva smilzo, con andatura timida, quasi incerta, da vicino si notavano i capelli nerissimi, la carnagione scura, le gote lievemente scavate, gli occhi vivacissimi e scintillanti; nell’insieme l’aspetto di un saraceno.” (racconto di Amaldi)

Cap 9: “di anni 31, alto metri 1,70, snello con capelli neri, occhi scuri, una lunga cicatrice sul dorso di una mano.” (La domenica del Corriere)

Carattere & Comportamento

Cap. 2: “Capace nello stesso tempo di svolgere ardite ipotesi e di criticare acutamente l’opera sua e degli altri, calcolatore espertissimo e matematico profondo che mai per altro perde di vista dietro il velo delle cifre e degli algoritmi l’essenza reale del problema fisico.” (lettera di Fermi)

Cap. 3: “Come tutti i siciliani “buoni” Majorana non era portato a fare gruppo, a stabilire solidarietà e a stabilirvisi.” (Testo)

Senza saperlo come Stendhal, Majorana tenta di non fare, quel che deve fare, quel che non può non fare” (Testo)

Majorana aveva però un carattere strano: era eccessivamente timido e chiuso in sè.” (lett. di L. Fermi)

Cap. 7: “Premuroso, affettuoso, apprensivo nei riguardi di tutti i familiari e particolarmente della madre: ma nelle sue decisioni, piccole o grandi che siano, irremovibile” (Testo)

QUAL E’ IL CLIMA DEGLI ANNI ’30 IN ITALIA E IN GERMANIA?

... non valeva la pena “distrarre” uomini per cercare un cadavere che solo per caso poteva essere trovato o un folle che presto o tardi sarebbe stato notato e segnalato”.

La superficialità con cui vengono svolte le indagini porta i familiari a cominciare una ricerca personale, in quanto il vero scopo della polizia è quello di archiviare il caso affermando che il professor Majorana si sia suicidato.

Negli anni ’30 l’Italia era dominata dal fascismo “tutto il mondo ammirava le imprese dell’aviazione italiana. Critici accademici e militanti esaltavano la prosa di Mussolini”.

La Germania era dominata dal nazismo: “-Hitler al potere, le leggi razziali antisemite, la catastrofica situazione economica, la propizia al nazismo indifferenza della gente”. (informazioni fornite dal narratore).

La situazione della Germania si può ricavare anche da una lettera che Majorana invia alla madre nella quale spiega la rivoluzione nazista (cap. sesto).

Gli anni ’30 sono gli anni in cui la politica si avvale della scienza per avere il predominio sulle altre nazioni.

IL FISICO HEISENBERG NELL’OPINIONE DI MAJORANA E DEL NARRATORE

Le opinioni di Majorana sul fisico Heisenberg sono desumibili dalle numerose lettere che egli invia alla madre. " Ho avuto una lunga conversazione con Heisenberg che è persona straordinariamente cortese e simpatica (...) sono in ottimi rapporti con Heisenberg (...) siamo diventati abbastanza amici in seguito a molte discussioni scientifiche (...) la sua compagnia è insostituibile e desidero approfittarne finchè egli rimane qui”.

Ci avvaliamo di una frase del testo che racchiude il pensiero di Majorana su Heisenberg: “Majorana concepisce nei riguardi del fisico tedesco un sentimento di ammirazione e di gratitudine. Heisenberg gli è come un amico sconosciuto: uno che senza saperlo, senza conoscerlo l’ha come salvato da un pericolo, gli ha come evitato un sacrificio”.

Il narratore considera Heisenberg come un grande fisico, infatti “ Heisenberg non solo non aveva avviato il progetto della bomba atomica (lasciamo stare se poteva o no arrivare afarla : progettarla sicuramente poteva)...”. Il narratore pensa che Heisenberg dovesse avere più rilievo di tutti gli altri fisici del suo tempo. Heisemberg è considerato dal narratore oltre che un fisico anche un filosofo.

INDIVIDUA E SPIEGA I COLLEGAMENTI TRA MAJORANA E L’ULISSE DANTESCO, IL PROSPERO SHAKESPEARIANO E PASCAL

Il collegamento tra Majorana e l’Ulisse dantesco è riscontrabile nel decimo capitolo. Come Ulisse viene punito da Dio con la morte per la sua sete di conoscenza, così Majorana simula il suicidio perché consapevole di possedere un segreto che potrebbe essere dannoso all’umanità.

Nello stesso capitolo Majorana viene paragonato al Pascal pirandelliano. L’affinità sta nel fatto che questi due personaggi hanno saputo organizzare e calcolare la propria morte. Gli stessi due personaggi sono anche in un rapporto di antitesi in quanto Pascal non accetta il fatto di non avere più una propria identità (alla fine del romanzo egli torna a casa) mentre Majorana accetta la sua nuova condizione pensando così di non recare danno all’umanità.

Cap.11:”La turpe cospirazione del bestiale Caliban contro la vita, mi è passata di mente.” Calibano è un mostro deforme e grottesco, che Prospero tenta di educare riuscendo però solo a svilupparne l’intelletto, non a domarne l’innata malvagità. E’ possibile paragonare il personaggio di Prospero a Majorana in quanto quest’ultimo idealizza quello che sarà il punto di partenza nella costruzione della bomba atomica ma, anche volendo, non riesce “a domarne la malvagità” perché verrà ugualmente costruita e usata.

CONSIGLIERESTI LA LETTURA DEL ROMANZO AD UN LICEALE TUO COETANEO?

All’interno del gruppo vi sono due idee contrastanti:

- è un libro che consiglierei in quanto narra un episodio realmente accaduto quale è la scomparsa di Majorana e poiché vi è la presenza di numerose fonti quali lettere e testimonianze che rendono il libro più “reale”. Questo rende il romanzo più coinvolgente e soprattutto ne fa uno strumento per arricchire la propria cultura.

- non consiglierei la lettura del romanzo in quanto penso che i continui riferimenti, lettere e le testimonianze rendano la lettura poco fluida, poco scorrevole, quasi pesante a causa delle interruzioni che fanno perdere il ritmo narrativo.