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Coronavirus: la pandemia e le sue conseguenze

Da molti mesi ormai non esco di casa, o quasi. Come me, anche altri milioni di persone nel mondo hanno dovuto cambiare drasticamente e improvvisamente le proprie abitudini: lavoriamo o studiamo a casa, dobbiamo limitare e giustificare le nostre uscite e gli incontri, facciamo lunghe file davanti ai supermercati.


In alcuni paesi, tra i quali l’Italia, l’epidemia di Covid-19 è l’evento più grave che si sia verificato dal dopoguerra a oggi e con il più profondo impatto sulle vite di tutti.

Da settimane non si parla d’altro. La situazione è molto grave: in diversi paesi i contagi continuano ad aumentare, i sistemi sanitari sono in grande difficoltà; moltissime persone hanno perso e perderanno il lavoro.

La pandemia avrà molte conseguenze. Alcune sembrano inevitabili, come la crisi economica, l’aumento della povertà e delle diseguaglianze sociali, l’acutizzazione delle situazioni di disagio, di emarginazione e solitudine preesistenti. Altre, invece, sono oggetto di ipotesi e congetture, auspici o timori. Quel che è certo è che il prossimo futuro sarà segnato dagli effetti di questo evento sulla vita quotidiana, l’economia, la società, l’istruzione, il lavoro e molto altro.

In alcuni paesi, però, i contagi stanno diminuendo, e mano a mano che si placa l’emergenza, si presenta sempre più incalzante la domanda sul futuro. Come cambieranno la società e le nostre vite dopo che l’epidemia sarà finita?

Come sarà il famigerato “ritorno alla normalità”?

Ma fino a quando durerà il cosiddetto distanziamento sociale?

E quali saranno le conseguenze?

Non ci avvicineremo più agli altri, indosseremo sempre la mascherina, entreremo negli spazi pubblici in pochi alla volta, ci laveremo sempre le mani? Potrebbero non tenersi più le riunioni, le cene, i concerti, le manifestazioni e le feste come le abbiamo conosciute?

Tra le possibili conseguenze si teme un’eccessiva estensione del controllo statale e poliziesco sulle nostre vite: cosa ne sarà della nostra privacy e della nostra libertà?

Anche gli spostamenti e i viaggi per turismo potrebbero subire un drastico calo.

Con i voli low cost, milioni di persone hanno iniziato a viaggiare e molte città hanno parzialmente cambiato le proprie economie in funzione di questo inedito afflusso di persone.

C’è chi dice che per molto tempo non torneremo a viaggiare come prima, sia per ragioni di sicurezza sanitaria che per ragioni economiche.

Molti allora si chiedono se l’epidemia possa essere un’occasione per cambiare radicalmente il nostro sistema di produzione e consumo per migliorare la crisi ambientale

La politica, l’economia, le abitudini individuali e le realtà sociali sono sempre legate tra loro.
Forse questo evento potrebbe aiutarci a prendere finalmente una direzione diversa, proprio perché ci ha ricordato in modo brusco e inequivocabile l’esistenza di questo legame. Forse, dunque, ha ragione chi ci invita, con la fine della pandemia, a non tornare alla normalità di prima e a inventarcene, invece, una nuova.