Tema
Riflessioni sulla Guerra Russia - Ucraina
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Tema 
Riflessioni sulla Guerra in Ucraina



Quante centinaia di milioni di persone sono pronte a scannarsi per una parola, per un Dio, per una striscia di terra o semplicemente per squilibrio mentale?

Da migliaia di anni sappiamo che la guerra non è mai la soluzione, è sempre il problema.

Che la guerra conviene solo a chi ci specula su, che alla fine di ogni guerra "tra i vinti la povera gente faceva la fame, tra i vincitori faceva la fame la povera gente ugualmente".

E noi che siamo sotto l'ossessiva richiesta di scegliere: tu con chi stai? Se non stai con l'uno allora stai con l'altro?

È sempre così, e sempre rispondo che "io non sto con nessuno. Io sto solo con i civili, i poveri e quelli che pagano il conto - perché la guerra chiede sempre il conto. E sempre agli stessi, agli ultimi".

Nel 1991 Gina Lagorio, scrittrice, critica letteraria, drammaturga e politica italiana, chiamata in Parlamento per esprimersi sull’ingresso dell’Italia nella guerra in Kuwait, votava no: “La cultura che ha mostrato la sua faccia rugosa è spaventosamente arretrata: si vis pacem para bellum" (Se vuoi la pace prepara la guerra).

La barbarie è la stessa e solamente più sofisticato il linguaggio, tutto qui. La tecnologia ha galoppato, l’etica no”.

Parliamo di colonizzare Marte, ma siamo ancora qui a guardare la faccia rugosa dei missili sulle città.

“Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo...Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta...”.
Uomo del mio Tempo - Salvatore Quasimodo

Sono cambiati gli strumenti, il progresso ha reso tutto più facile e moderno, eppure gli uomini continuano a combattersi come facevano un tempo, quando si usavano la pietra e la fionda.

No alla guerra, senza se, senza ma.

“La guerra è fatta da uomini che non si conoscono e si uccidono tra loro per gli interessi di uomini che si conoscono ma non si uccidono”.
Pablo Neruda

“...Credo che la guerra sia una cosa che rappresenta la più grande vergogna dell’umanità. E penso che il cervello umano debba svilupparsi al punto da rifiutare questo strumento sempre e comunque in quanto strumento disumano...”
"...Ogni volta, nei vari conflitti nell’ambito dei quali abbiamo lavorato, indipendentemente da chi combattesse contro chi e per quale ragione, il risultato era sempre lo stesso: la guerra non significava altro che l'uccisione di civili, morte, distruzione. La tragedia delle vittime è la sola verità della guerra..."
Gino Strada