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Inquinamento: cosa mangiamo?

A volte nel nostro piatto, con la carne e le verdure, c’è anche l’inquinamento


Nell’agricoltura intensiva non è raro l’uso di sostanze che permettono l’aumento della produzione o l’evitare la diminuzione di quest’ultima. Questi prodotti hanno degli effetti negativi sul nostro organismo e per l’ambiente.

Dunque le cose che mangiamo sono davvero sane?

L’inquinamento è l’alterazione dell’equilibrio naturale dell’ambiente che può provocare patologie, danni permanenti e disagi per la vita disturbando i cicli naturali.

Può essere di tipo chimico-fisico e biologico.

L’inquinamento chimico è dovuto alle attività umane utilizzanti sostanze chimiche che possono influenzare il suolo, sottosuolo, aria e acqua.

Un esempio è l’utilizzo di fitofarmaci, sostanze che permettono all’imprenditore di difendere le colture dagli agenti patogeni per avere una perdita di produzione inferiore e di avere prodotti di qualità maggiore.

Ma in realtà non giova alla nostra salute perché contenenti delle sostanze che corrompono il corretto funzionamento del nostro organismo e sono inquinanti per l’ambiente poiché ammazzano la biodiversità.

I fitofarmaci alterano la composizione chimica dell’ambiente.

L’inquinamento fisico è caratterizzato da molti agenti che se superano determinati livelli di soglia possono essere dannosi per la salute.

Riguarda i fattori collegati all’illuminazione artificiale e isolamento acustico degli ambienti confinanti.

Oppure l’aria satura di ioni positivi ed elettrosmog.

Questo ha molta importanza sempre crescente anche per determinare correlazioni tra l’insorgenza di disturbi fisici e l’esposizione a questo agente.

Spesso si pensa che questo inquinamento sia basso nel reparto agricolo, ma con lavorazioni del suolo e trasporto non è così.

L’agricoltura ha un impatto sul riscaldamento globale del 38%.

L’inquinamento biologico si verifica quando si hanno specie aliene in un ambiente, che influenzano il ciclo naturale dell’ecosistema e corrompono la biodiversità.

Per specie aliene si intendono quelle specie che non fanno parte di un determinato ecosistema.

La biodiversità viene compromessa perché viene aggiunta una specie che potrebbe spezzare la catena alimentare di un ambiente.

Un altro tipo è un’agricoltura intensiva che prevede la coltivazione di una sola specie, va ad eliminare tutte le altre specie.

Favorisce l’intaccamento della pianta da parte di agenti patogeni che si abituano ad attaccare quest’ultima e costringono l’agricoltore a usare prodotti chimici per debellare il patogeno.

Questo è l’impatto ambientale delle aziende agricole.

Tutto questo viene attuato specialmente in agricoltura intensiva per poter permettere agli imprenditori di incassare maggiormente senza tener conto però dei danni ambientali. L’inquinamento delle agricolture intensive non danneggia solo l’ambiente.

Un aspetto che passa spesso inosservato è che danneggia anche noi, sia via aerea ma soprattutto quando andiamo a mangiare questi prodotti, che, anche se sembra che siano buoni e rigogliosi, sono trattati.

Possono compromettere vari apparati e sistemi del nostro organismo.

Tra questi ci sono sistema immunitario e apparato digerente perché le sostanze chimiche usate dagli imprenditori indeboliscono le difese e rendono difficoltosa la digestione del prodotto finale.

Nonostante in Italia questo tipo di aziende è limitato, i prodotti provenienti dall’estero possono essere coltivati in aziende intensive.

Bisogna quindi stare molto attenti alla provenienza dei prodotti e promuovere quelli nostrani.