Tema
Storia del disegno, della grafica e dell’incisione

CHE COSA SIGNIFICA DISEGNO? Questa parola ha due significati:
- di tipo concettuale, ossia di idea
- di tipo fisico, ossia il foglio dove compaiono segni.

Non sempre il disegno coincide con un’attività artistica (si pensi ai progetti), e può essere considerato come un processo ideativo (studio di un opera), o come una creazione destinata al collezionista.

Per quanto concerne il disegno dal punto di vista del processo ideativo, si devono fare delle distinzioni: abbiamo tre tipi di disegni formativi dell’opera:

  1. gli studi preparatori;

  2. i disegni esecutivi;

  3. i disegni integrati all’opera d’arte.

1- E’ il 1° momento creativo in cui l’idea diventa compiuta. Uno studio preparatorio può essere uno schizzo: l’artista schizzava di getto ciò che voleva ideare, per poi specificarlo in uno studio d’insieme.

Vi è poi lo studio dei particolari delle singole figure o di parti anatomiche (caratteristico del ‘500), di cui parlano Michelangelo nei suoi sonetti, poi Varchi e Vasari in forma di trattato.

Queste sono considerate tappe codificate o passaggi obbligatori nella costruzione di un’opera, tant’è che, poiché Tiziano(nel Veneto) non sempre rispettava queste regole, sia il Vasari sia Michelangelo affermano di lui di nascondere sotto l’ostentazione del colore il fatto di non saper disegnare.

Tiziano, in realtà disegnava, ma quando iniziava un disegno, lo lasciava contro il muro per anni. Vi era una gestazione molto lunga dell’opera per cui il processo si protraeva più a lungo rispetto ai fiorentini, che seguivano, invece, passo passo tutte le fasi.

2 - Il cartone (disegno esecutivo) è un passaggio dal momento creativo al momento esecutivo.

ex: Tiziano, “Donna di Capodimonte”: opera interamente costruita col colore senza supporto grafico.

3 - I disegni integrati all’opera d’arte sono il momento iniziale della creazione dell’opera.

A Palazzo Ducale troviamo come esempio alcune sinopie di affreschi.

Fra i disegni troviamo anche degli studi dal vero (di piante e animali), studi dall’antico (elemento base nella formazione dell’artista, anche a Venezia; non c’è infatti artista che non abbia copiato dall’antico) e gli studi dai maestri (ossia l’interpretazione di analisi di opere antiche dei maestri per la formazione dell’artista.

I disegni non sono solo progetti, ma anche documenti; ad esempio possiamo trovare documenti di carattere tecnico – didattico in Leonardo che riesce con la qualità grafica a mettere vicino studi di macchina o sezioni di elementi naturali alla grande capacità artistica.

Questi disegni erano considerati nelle botteghe come materiale prezioso perché fonte di idee.

Dal punto di vista tecnico, a Venezia vengono mantenute le “botteghe” fino alla caduta della Repubblica, mentre nelle altre zone scompaiono prima con il diffondersi delle Accademie e del collezionismo, di cui a Venezia si stenta a parlarne fino alla metà del ‘700. Queste botteghe erano così organizzate per cui spesso è difficile individuare la mano dal maestro da quella degli allievi.

Tiziano muore di peste nel 1576 e prima di lui muore il figlio Orazio; la casa dove lavorò l’artista va in abbandono per cui tutte le opere, compreso il fondo di bottega, furono bruciate, rubate o vendute dall’altro figlio Pomponio, per cui abbiamo poco di Tiziano e quel poco è finito a San Pietroburgo.

Il disegno è qualcosa di strumentale fino al ‘700, mentre a Bologna comincia a svilupparsi il concetto di collezionismo.

L’INCISIONE

Nel ‘500 va considerata l’introduzione dell’incisione come strumento del disegno e del suo sviluppo.

Il disegno non è uno strumento, ma è un’area a sé formata da linea, tratto e chiaroscuro.

DISEGNO: processo di astrazione

LINEA: riduzione del volume

CHIAROSCURO: ombre e luce

Il disegno si differenzia dalle altre tecniche artistiche per i seguenti fattori:

  1. Supporti;

  2. Tecniche;

  3. Tempo di esecuzione;

  4. Dimensioni.

  1. per il disegno si può usare qualsiasi supporto piano. Il 1° supporto piano del disegno furono i muri delle caverne. Nelle antichità venivano usati anche cocci con incisioni, come per la Grecia, vasi su cui venivano fatte decorazioni.

Un materiale più grafico sono le foglie di papiro e le tavolette di legno incerate con un sottile disegno di gesso (tipo lavagne) che si potevano poi cancellare.

La pergamena veniva conciata e insossata per il disegno, mentre la carta era fatta di stracci e poteva essere colorata nell’impasto.

  1. per le tecniche abbiamo i mezzi secchi composti da stilo con punte metalliche o d’argento per scrivere o disegnare la linea; oppure gessetto o carboncino, inchiostri con colori diversi; oppure penne di canna poi sostituite con penne d’oca.

Questi mezzi potevano essere usati singolarmente oppure combinati tra loro; l’uso del colore è limitato per definizione all’inizio bianco e nero poi gessetti colorati (da noi vi è Jacopo Bassano). Nel disegno viene usata anche la tecnica del pastello, considerata molto difficile ed estremamente friabile con toni chiari e morbidi (Rosalba Carriera a Venezia).

  1. si pensa che i tempi di esecuzione sia relativamente limitato, tuttavia possono variare da pochi minuti ad anni, come nel dipinto.

  1. i disegni variano da dimensioni di fogli a molto grandi come i cartoni.

IL COLLEZIONISMO

Con il collezionismo si cercherà di costruire dei cataloghi italiani con disegni attribuiti alle varie scuole. Questo risultava spesso difficile e si attribuivano le opere ai grandi maestri, anche se fatti dagli allievi, per dar maggior pregio.

Con il’700 questo interesse va a scemare.

I TRATTATI

Sul disegno sono stati scritti molti trattati che parlano delle tecniche, dell’importanza di questa forma d’arte e della difficoltà di realizzazione.

Plinio parla della difficoltà di portare un solido su una superficie bidimensionale e porta testimonianza di Apelle (che fu grande in questo) come colui che incarna “il pittore”. Apelle lavorò alla corte di Alessandro Il Grande.

L’abilità dell’artista sta nel far intendere quello che non si può vedere dietro alla figura.

Nel X° secolo Eraclio scrive il “De colonibus etatibus romanorum”, trattato in cui troviamo tecniche e colori;

successivamente Teofilo scrive “Scaedula di versarum articolum” considerata una enciclopedia per miniature e pitture murali e improntata sulla devozione a Dio e sul misticismo.

È di Cennino Cennini, tuttavia, il capolavoro minuzioso che spiega il disegno dall’inizio dell’allievo fino alle tecniche dei maestri. Cennini è un autore post-giottesco del IVX° secolo che nel suo “Libro dell’arte” parla, nella parte dedicata al disegno, in una concezione già preumanistica, dando non solo indicazioni pratiche, ma anche consigli ai giovani che vogliono diventare artisti.

Cennino raccomanda di partire dal disegno per la formazione del giovane per rendere la mano agile riproducendo le opere del disegno fornendo delle “ricette” che rimangono valide anche ai giorni nostri.

Secondo l’autore , l’artista deve cominciare con una tavoletta preparata e il disegno deve essere chiaroscurato e non di contorno e deve partire dal vero. A questo punto da alcune indicazione sulle dimensioni della tavoletta, sui mezzi da utilizzare, sui tratti da fare e sulla direzione della luce (sempre a sinistra).

Il disegno chiaroscurato in molti casi ha un valore a sé e Cennino fornisce al giovane dei consigli per realizzare con il, chiaroscuro, i volumi.

Il testo di Cennini per la datazione chiude il Medioevo, ma il contenuto è usato anche dopo. Successivamente vi è un vuoto fino al 1430, per cui rimaneva in vigore il testo di Cennini, fino a quando non si sviluppa un nuovo sistema.

1425: Paolo Uccello.

Venezia rimane filogotica anche quando in Toscana si sviluppa il periodo rinascimentale.

De Epicura” di Leon Battista Alberti del 1446: evoluzione del filone ripreso poi da Leonardo da Vinci; il concetto del disegno è di tipo matematico. Le linee di contorno che l’artista usa sono sottilissime, poiché sono pure convenzioni, così come la composizione.

Commentari” di Ghiberti del 1477: parte da un approccio più pratico. Il disegno è fondamento dia per lo scultore che per il pittore. Ghiberti considera il disegno come un processo mentale, mantenendo una filosofia più tradizionalista.

De prospettiva ingegni” di Piero della Francesca: vengono distinte 3 fasi:

  1. disegno: profilo e contorni (solo linee);

  2. commensurazio: profilo e contorni in prospettiva ai posti (ambientazione);

  3. colorare.

Espone i concetti in modo matematico e schematico.

Trattato sull’Architettura” di Filarete (1451-1454): il disegno è uno strumento base per la costruzione razionale.

DISEGNO=NUMERO - teorizzazione dell’immagine

Trattato di Architettura Civile e Militare” di Giorgio Martini del 1482: progetto di modernizzazione.

Trattatistiche di Leonardo: approccio con la pittura basato su basi fisico - matematiche: egli parte dall’empirismo, dal visibile. Vi è un prevalere delle arti: ha un concetto preciso dell’arte sull’arte. Solo la musica si può avvicinare alla pittura.

Pittura = scienza Prospettiva = discende dalla scienza

Distingue due prospettive:

  1. LINEARE: ha un limite, non visualizza lo scolorire dei corpi nella lontananza che diventano azzurri.

  2. AEREA.

Per L. la prima struttura grafica deve essere assolutamente sommaria (1° definizione di schizzo).

Leonardo considera la divisione della pittura in vari modi:

  1. disegno + colore

  2. (alla fine) disegno + ombre nel ‘500 Venezia sarà affascinata da questo per cui si pensa che Leonardo abbia influito.

La pittura è qualcosa di più della natura stessa, per cui il disegno non solo una scienza, ma è anche una deità.

FIRENZE E VENEZIA

I veneziani disegnavano in modo diverso dai fiorentini, in realtà progettavano moltissimo, ma prima mediante un velocissimo schizzo e successivamente, sulla tela con linee molto precise.

A Ve. I segreti del colore venivano tramandati di padre in figlio, mentre a FI. Si tramandavano i segreti del sistema progettuale tramite i disegni esecutivi o trattati delle botteghe, in modo che dal 1500 nasce il concetto di COLLEZIONISMO.

Per i Toscani il disegno era il principio unificatore di tutte le arti superiori (pittura, scultura, architettura), derivante dalla trattazione di Michelangelo, mentre a Venezia il disegno rappresentava un fattore “secondario” per cui vi era il prevalere del fattore cromatico – luminoso (Ex: Carpaccio: cagnolino senza alcun disegno).

TOSCANI= REGOLE

VENEZIANI= NESSUN RIGORE

IL DISEGNO

Figurazioni dove l’immagine è ottenuta con una traccia più o meno complessa sopra una superficie o un supporto; è base soprattutto per la pittura.

Paolo Pino: importanza della cromia pari a quella del (1548).

Ludovico Dolce: = invenzione.

Pietro Aretino: = fondamento della pittura (1526).

Francesco Toni: = forma mentale.

Vasari : = esperienza fondamentale per la propedeutica.

parità tra pittura e scultura (nate entrambe dal disegno)

la prevalenza di una sull’altra sta nella bravura dell’artista = prima critica all’autore dell’opera

Vasari ha un approccio pragmatico: l’abilità di un artista sta nella mano allenata al disegno.

Nelle esercitazioni c’è una scaletta da seguire:

composizioni naturali copiate;

paesaggistica;

ritratto naturale.

1500: giudizio finale - prevalenza dell’invenzione sul vero.

1563: fondazione dell’Accademia del disegno fiorentino

analisi del disegno su tre fasi:

1) analisi capacità inventiva;

2) analisi della tecnica;

3) analisi della cultura dell’autore (novità)

Borghini: Vasari = dimostrazione in linee ciò che la mente dell’autore ha concepito.

Il modello di Leonardo.

scienza + deità / prevalenza sulle arti /

* è un concetto ideale e componente ideale delle Arti maggiori

incorporeo: circoscritto alla forma senza alcun contenuto.

DISEGNO

ESTERNO ARTIFICIALE FANTASIOSO

esemplare, esemplare dell’artificio immaginazione

imitativo della umano

non natura credibile

immaginazione (inizio barocco)

mimetico credibile

(1° fase es.)

capovolgimento del concetto dell’artista come

PRODUTTORE DELLA NATURA

1600: termine della trattazione teorica

Teoria - elaborato grafico

formazione di album che caratterizzano le varie scuole

COLLEZIONISMO

diventa momento educativo (1800).

1450: avvento della carta

Filigrana : marchio delle cartiere (ex: Fabriano)

Marchi di collezione: angolo inferiore dx - derivazione del disegno

CATEGORIE DEL DISEGNO

  1. illustrazione dei conci: illustrazioni che commentano i testi;

  2. taccuini:

  1. studi dal vero animali

erbari - soggetti

volti e persone

  1. studi di proporzioni del corpo - concetto geometrico del vero e della prospettiva

  1. copia dall’antico o da studi contemporanei

  2. progettazione di un’opera d’arte nelle sue parti o stadi

  1. studio dei particolari

  2. studio d’insieme

  1. disegni esecutivi = cartoni.

DISEGNO: fase iniziale ma non spontaneità artistica - metodi convenzionali di rappresentazione.

  1. elaborati preparatori - studi dell’artista, valore indipendente anche senza stadio finale

  2. integrativi - no valore autonomo - elementi strutturali o di guida (sinopie)

  3. opere autonome - tratto chiaroscuro (graffiti) - opere finite

LINEA, TRATTO: espressione del limite

DISEGNARE: immagine soggettiva a cui dare forma.

DISEGNO:

  1. momento intellettuale più elevato - idea, teoria (Rinascimento);

  2. delinearsi progressivo dell’immagine con linee - diversi rapporti tra figura e ambiente;

  3. gradualità del formarsi l’immagine - studi per un’opera o aggiungersi del chiaroscuro.

CONTORNO: astrazione - riduzione aspetti dell’oggetto - immagine ideale sintetica - NO VARIAZIONI.

TRATTO: contesto spaziale dell’oggetto a seconda del suo essere nello spazio (chiari, scuri, colori).

CARTONI: funzione pratica.

SINOPIE: funzione strumentale (fase attiva dell’ideazione)

STUDI DEL PASSATO: copiati per esercitazione, possono essere copie senza valore o interpretazioni penetranti, ma sempre attraverso una gradualità didattica.

COLLEZIONISMO: raffinata intelligenza dei valori artistici. Importante quando artisti affinano le capacità dedicandosi solo al disegno.

INCISIONE: tecnica che fissa l’effetto formale del disegno.

AUTENTICITA’ - AUTOGRAFIA

Disegno autografato: può essere copia, quindi non autentico.

Disegno autentico: momento attivo dell’ideazione indipendente dai mezzi usati.

Per dichiarare l’autenticità di un disegno si analizza la carta, la filigrana e i mezzi grafici.

LE TECNICHE

Carta preparata colorata: la si distingue se il retro della carta è bianco.

A secco - A umido

JACOPO BASSANO

Tra i veneziani è colui che fa ,maggior uso dei gessetti colorati. Ha un segno più pittorico e frammentato e accenni bravi e sovrapposti.

Nel 1560 il disegno diventa da sintetico a colori.

La progettazione è di carattere generale, anche se studia i contesti cromatici e delinea i volti. (ex: studio per la “Cattura di Cristo”).

SEBASTIANO RICCI

Fa da tramite dal tardo barocco al rococò. Compone disegni per amatori, oltre che composizioni di dipinti.

Produce disegni di carattere collezionistico a prezzi accessibili (Venezia nel ‘700 era un grosso centro di collezionisti).

ROSALBE CARRIERA

La più grande pittrice e pastellista veneziana. Affronta il pastello, difficile perché non ammette pentimenti o correzioni. Dipinge non solo le qualità fisiche, ma anche psicologiche dei soggetti (soprattutto bambini). Se dipingeva mani alzava il prezzo del disegno. Finisce in manicomio dove morirà distrutta dal dolore per la sua cecità.