Tema
La lunga storia dell'Unione Europea

Che lo vogliano o no i fanatici nazionalisti, secessionisti o antiglobalizzazione, l'Europa c'è ed ha una sua storia ed una sua identità.

Per parlare di Europa correttamente bisognerebbe risalire alle sue origini.

L'Europa è nata in quella fase così complessa, ma nello stesso tempo così feconda di sviluppi, che viene, dall'illuminismo in poi, definita impropriamente medievale.

Dico impropriamente perché il medioevo, per quanto riguarda l'idea di Europa, non è in mezzo, ma è all'inizio.

In questo periodo nasce quel mondo, che conserva alcune caratteristiche della civiltà romana, mescolate con alcuni caratteri cristiani e germanici.

I romani godevano nel vedere ammazzarsi nelle arene i gladiatori, gli europei no. I romani condivano i cibi con una salsa di interiora di pesce, gli europei no.

I romani consideravano gli schiavi un oggetto, gli europei generalmente, tranne le consuete eccezioni che confermano la regola, no.

I valori comuni che hanno caratterizzato l'Europa nel medioevo sono la ragione, la tolleranza, l'eguaglianza e la fratellanza cristiana.

Ed ecco che arriviamo ai giorni nostri, giorni in cui noi europei, dopo esserci quasi autodistrutti in due guerre assurde, abbiamo scoperto che, per migliorare il progresso e il benessere dei popoli, non conviene più farsi la guerra, ma conviene cooperare, unirsi, e chi prima sfrutta le possibilità di queste unioni, meglio si trova nel mercato globale.

L'Europa del secondo dopo guerra, quell'europa sognata, voluta e costruita da pionieri come De Gasperi, Schuman,Monnet, governatori dei principali paesi europei di allora, è stata forse l'unica utopia realizzata, l'isola che non c'era e adesso c'è.

Hanno agito con gradualità: dapprima con accordi per lo sfruttamento delle risorse naturali come il carbone,poi si iniziò a parlare di organi per la difesa comune e poi si arrivò a Maastricht, nel 1992, con la proposta di una moneta unica per tutti i membri dell'unione.

Nel 1945 i nostri nonni andavano in Francia a far la guerra; oggi noi andiamo in Francia a fare le ferie...è questa la vera utopia che quei capi di stato hanno realizzato, e il segreto è stato un pensiero grande con l'umiltà di realizzarlo a piccoli passi.

Quegli uomini idearono un progetto grandioso.

Loro ebbero il coraggio di iniziare la costruzione di una grandissima cattedrale di cui, sapevano, non avrebbero mai visto il compimento, ma osarono comunque.

Certo, unirsi non deve voler dire annullare le diversità e le identità.

Occorre trovare un certo equilibrio.

Occorre che le divisioni politiche cedano il passo al bene comune, agli interessi, non solo economici, ma anche sociali, che verrebbero da una reale integrazione.

La strada è lunga, ma mi sembra che i padri della Unione Europea abbiano tracciato la giusta direzione, nella continuazione di quei valori che avevano a suo tempo unito l'Europa e che possono farlo ancora oggi.

Guai infatti se l'Europa perdesse l'identità con cui si è affacciata sulla storia!