Il Fenomeno Art Noveau
To the age its Art, to Art its Freedom

Di fronte alla crescita ed allo sconvolgimento delle città di fine ottocento l'architettura, limitandosi ad uno sterile accademismo, non è in grado di comprendere la natura non solamente quantitativa ma soprattutto qualitativa del problema dello sviluppo urbano moderno.

D'altra parte la cosiddetta "architettura degli ingegneri" trova applicazioni limitate e comunque non è in grado di affrontare il tema urbanistico per il suo stesso carattere prettamente tecnicistico.

In Inghilterra John Ruskin aveva decretato la decadenza della civiltà, resa visibile dalla bruttezza delle città moderne, la "Pre-Raphaelites Brotherhood" nel 1848 incentrava la sua protesta contro l'arte contemporanea nel recupero dei valori dell'arte medievale, William Morris, nel fondare il suo movimento "Arts and Crafts", proponeva come soluzione del conflitto tra bello, componente essenziale della vita umana, ed industria il ritorno ad una produzione di tipo artigianale e di ispirazione naturalistica; in Francia Viollet-le-Duc eseguiva importanti studi sull'architettura medioevale.

La risposta alla necessità di cambiamento arriva, per certi versi improvvisa ma decisa, nel 1894 con la casa Solvay di Victor Horta.

La volontà dell'architetto fin dall'inizio è espressamente quella di creare un nuovo stile, che abbandoni ogni legame formale con il passato; all'interno l'abitazione si sviluppa su più piani, secondo una distribuzione irregolare attorno ad un ambiente centrale luminoso dove si sviluppa una scalinata dominata da una grande cupola in vetro colorato.

All'esterno la ricerca spaziale si risolve nella creazione di una facciata sinuosa mossa da grandi vetrate verticali, di allegri motivi decorativi, di un ritmo irrequieto e quasi musicale nelle forme leggere e sospese.

Il motivo decorativo non è mai fine a se stesso, anzi in alcuni casi fa parte della stessa struttura portante: l'architetto si serve infatti delle recentissime creazioni dell'industria nel campo dei trafilati per sostituire ove possibile alla muratura le più esili strutture metalliche, che nella loro forma suggeriscono già da sole un motivo decorativo.

Fattore importante per la comprensione dell'importanza del movimento quale primo passo verso l'affermazione dello stile moderno è nella natura formale degli stessi temi decorativi: Horta sceglie il tema dell'iconografia del mondo vegetale, sviluppa le sue stesse strutture portanti secondo linee curve che ricordano i temi simbolici dei "Pre-Raphaelites", propone con grande frequenza il tema della linea curva e della frusta, rifacendosi alle opere di William Blake, porta nell'architettura e nell'arredamento i motivi floreali e naturali con un preciso scopo.

Il motivo di tale ispirazione si intuisce subito nell'opera, accostabile sia temporalmente sia formalmente, di Hector Guimard: egli progetta per il comune di Parigi l'arredo delle nuovissime stazioni della Metropolitana nel 1899 scegliendo per tutti gli elementi il tema floreale. La scelta nasce dalla constatazione che per i cittadini di Parigi il nuovo mezzo, che costringeva a calarsi sottoterra in un ambiente scuro e rumoroso, avrebbe costituito per molto tempo quasi un incubo; egli ricorre quindi all'espediente psicologico di realizzare i cancelli d'entrata come intrecci di steli e corolle di grandi fiori stilizzati. La realizzazione però esula completamente dall'intento realistico e rappresentativo: i fiori non sono riproduzioni di elementi naturali, ma vera e propria creazione di una nuova tipologia di simbolo urbano.

Si può infatti concludere che il vero ed ultimo intento dell'architettura Art Noveau, nata dalla volontà di dare un nuovo e positivo volto alla città, è quello di assumere i canoni del decorativismo floreale, della leggerezza, dell'ariosità per creare all'interno della città moderna un ambiente in cui sia piacevole vivere.
Coerentemente con la sua caratteristica di movimento moderno, l'Art Noveau, che si manifesta in tutta Europa sotto varie denominazioni (Jugendstil, Modern Style, Liberty, Sezessionstil) continua la sua ricerca formale fino ad originare tendenze per certi versi opposte. Lo sviluppo, proprio dell'area Belga e Tedesca, del tema della linearità, della vivacità e della leggerezza portano ad uno sviluppo delle facciate sempre più lineare e regolare, passando per l'opera di Horta stesso, di Hendrik Berlage, di Otto Wagner, fino a confluire, assieme alla lezione della scuola di Chicago, nell'opera di Adolf Loos, precursore ed ispiratore del funzionalismo.