Galileo Galilei
(Pisa 1564 - Arcetri 1642)

Galilei Galileo astronomo, matematico, fisico e filosofo italiano ebbe la sua prima formazione culturale a carattere prevalentemente umanistico-letterario.

Il nucleo centrale della ricerca galileana è rappresentata dalla dinamica.

Attraverso i suoi studi si ha un superamento delle antiche concezioni e dei concetti basilari della dinamica.

Figlio primogenito di Vincenzo e di Giulia Ammannati; fu il padre ha convincerlo ha iscriversi alla facoltà di medicina all'Università di Pisa dove apprese la fisica aristotelica seguendo i corsi di F. Bonamico; ma abbandonò definitivamente gli studi nel 1585 per dedicarsi alla dinamica.

A Firenze, stese i suoi primi scritti di tipo letterario e scientifico. Nel 1588 realizzò due lezioni "Circa la Figura " e "Sito e grandezza dell'inferno di Dante" nel 1586-1587 nel quale scoprì alcuni teoremi sul barimetro.

Nel 1589, ottenne la cattedra di Matematica fino al 1592 ma dopo la morte del padre a causa delle difficoltà economiche e l'ostilità dell'ambiente accademico decise di trasferirsi a Padova dove ottenne la cattedra all'Università nel 1592 dove rimase fino al 1610.In quegli anni le ricerche di Galileo si svolsero in varie direzioni:occupandosi sia di questioni pratiche di immediata utilità civile che militari per la Repubblica Veneta.

Pubblicò varie cose:" il Trattato di Fortificazione" (1593-94 ); "Le operazioni del compasso geometrico- militare"(1606 ) e il Trattato della Sfera o Cosmografia del 1597. Nel 1610 fu nominato Primo Matematico del Granduca e dello Studio Pisano.

Nel 1612 a Firenze iniziarono le opposizioni alle sue teorie pubblicando il " Discorso intorno alle cose che stanno in su l'acqua o che in quella si muovono" nel quale viene demolita da un punto di vista archimedico,la teoria aristetelica degli elementi che trovò una forte opposizione con gli ambienti filosofici.

Nel 1632 dopo la pubblicazione del " Dialogo" fu condannato dal suo Sant' Uffizio. Lo scienziato si spense l'8 gennaio 1642, in compagnia dei suoi piu' cari amici e allievi tra cui Torricelli e Viviani.

Galileo non ha cercato di nascondere la sua fede nell'irrazionale: ha praticato apertamente l'astrologia, come altri astronomi celebri prima di lui. Due dei suoi libri contengono oroscopi calcolati da lui stesso. A suo avviso, l'astronomia e l'astrologia erano indissociabili e complementari, dal momento che non poteva concepire un universo privo di significato.

Dalla matematica agli astri

Si interessò inoltre alla meccanica e all'astronomia; nel 1609, mise a punto un cannocchiale, con cui poteva osservare la Luna e gli altri astri del sistema solare. L'anno seguente, scoprì i quattro satelliti di Giove che qualificò come pianeti "medicei" per ingraziarsi la simpatia del granduca di Toscana, Cosimo de Medici.

Fu una splendida iniziativa, dal momento che gli procurò la nomina di primo matematico e filosofo del granduca e gli consentì di stabilirsi a Firenze nel settembre del 1610.

Chi era Galileo?

Matematico, fisico e rinomato astronomo, Galileo affrontò i pregiudizi della sua epoca e accettò gli insegnamenti astrologici.Un uomo di saldi principi, ebbe però aspri diverbi con la Chiesa.

Galileo si scontrò ben presto con l'intransigenza degli elementi più conservatori della Chiesa, poiché difendeva la teoria eliocentrica di Copernico. Una buona parte della Chiesa non voleva ammettere che la terra non fosse al centro dell'universo e accettava ancor meno che gravitasse intorno al Sole girando su se stessa. Nel 1632, sedici anni dopo la divulgazione dell'opera di Copernico, Galileo pubblicò il suo famoso Dialogo sui due massimi sistemi del Mondo, in cui esponeva due concezioni opposte dell'Universo: una di natura scientifica, che lui stesso sosteneva, l'altra conforme ai dogmi della Chiesa. Galileo aveva personalmente contattato le più rinomate autorità ecclesiastiche per proporre loro di esporre due tesi contraddittorie nel medesimo trattato.

Dopo molteplici diverbi, avevano accettato le sue condizioni.

Il risultato però dispiacque loro profondamente, poiché il trattato era stato redatto in uno stile ironico e caustico, che screditava indirettamente le posizioni della Chiesa. Invece di placare gli animi, l'opera inasprisce notevolmente il dibattito tra copernicani e tradizionalisti.

Il Santo Uffizio non tardò a condannare Galileo per la sua audacia: costretto a comparire davanti ai giudici, fu obbligato ad abiurare le sue convinzioni, il 22 giugno 1633.

Solo nel XX° secolo la Chiesa si decise a riabilitare lo sfortunato astronomo.

All'ascolto degli astri per ironia della sorte, Galileo non aveva una concezione unicamente scientifica dell'universo.

In effetti, più studiava gli astri, più si convinceva che esercitassero una notevole influenza sugli esseri umani.

Scoprì pertanto nella sfera celeste un universo perfettamente armonioso ed equilibrato, in cui ogni pianeta riveste un determinato ruolo: la totalità di questi influssi contribuisce a plasmare il carattere di ogni persona e, soprattutto, a renderla unica come individuo.