Indiani d'America

Molti secoli prima che arrivassero i bianchi nel continente americano migliaia di nativi (circa 90 milioni di persone) popolavano gli sconfinati territori americani, terre libere, attraversate da grandi fiumi delimitate ad ovest dalle montagne rocciose, ricche di pianure immense e di pascoli infiniti; in questi posti vivevano i Pellerossa.

Le tribù erano dislocate su tutto il territorio degli attuali Stati Uniti.

Le principali erano:

- Sioux, al nord, tra Dakota, Wisconsin e Nebraska.

- Navaho, ad est, nell’Arizona.

- Cheyenne, vivevano nel Montana confinanti con i Sioux.Apache, a sud, nel Nuovo Messico e Arizona.

- Comanche, a sud, nel Texas.

Allontanati con la forza dai loro luoghi di origine, sottoposti a privazioni, decimati da guerre ed epidemie, queste popolazioni si ridussero moltissimo rispetto ai discendenti dei coloni europei e furono costretti a vivere in dei territori molto ridotti chiamati “riserve”.

L’organizzazione sociale

Gli indiani vivevano una vita comunitaria molto ordinata e ogni tribù possedeva le proprie leggi. In ogni tribù c’era un capo supremo che godeva di ogni autorità. I più famosi furono: Toro Seduto, Geronimo, Cavallo Pazzo e Nuvola Rossa. Il capo doveva rispettare le antiche leggi del popolo degli uomini. Molte tribù chiamavano il loro capo : Sachem.

Dopo il Sachem, l’uomo più potente era lo stregone, oltre a fare da medico con la medicina delle erbe, era a contatto con il grande spirito detto “Wakantanka”.

Quando la tribù si preparava ad un grande avvenimento, ad esempio una caccia al bisonte o una battaglia con il nemico, si consultava lo stregone perché facesse dei sacrifici al grande spirito.

Gli uomini facevano la guerra o andavano a caccia. Le donne invece montavano e smontavano i tepee, pestavano il mais e il miglio per la cucina, tagliavano i pezzi di bisonte per creare abiti e inoltre avevano molta cura dei loro piccoli.

La maggior parte delle tribù erano nomadi e si spostavano a seconda delle stagioni seguendo le migrazioni dei bisonti.

I pellerossa durante la loro vita potevano cambiare nome.

Alla nascita veniva assegnato al piccolo un nome che indicava un avvenimento successo al momento della nascita, ad esempio “Sole Calante”, ma se qualche situazione particolare segnava successivamente la sua vita, ne assumeva il nome.

La società era di tipo familiare, il clan si distingueva l’ una dall’altra dal rispettivo “totem”. Il totem era un simbolo distintivo senza alcuna proprietà magica.

Queste suggestioni magiche e favorevoli l’avevano la danza e la musica a cui si ricorreva in forma di preghiera all’essere supremo “Wakanda”o Grande Spirito.

Prima della caccia si celebrava la “Danza del Bisonte”. Mentre la Nazione Indiana celebrava ogni Capod’anno la “Danza del Sole” per chiedere alla “forza vitale” di dare benessere ed evitare la carestia.

L’abbigliamento dei Pellerossa

L’abbigliamento dei Pellerossa era quasi simile tra uomo e donna. Ambedue portavano casacche in pelle di daino, gli uomini i gambali, le donne i mocassini.

I guerrieri usavano il copricapo a corona composto di coloratissime piume di uccello come l’aquila e il passero.

Ogni tribù aveva una sua caratteristica acconciatura. Le penne usate erano quelle dell’aquila, del tacchino o dell’airone. Ogni penna aveva un suo significato.

La grandezza della aureola e il numero delle piume stabiliva la fama e il prestigio di chi lo portava.

Le abitazioni

Il tapee era l’abitazione familiare. La costruivano con lunghi e diritti tronchetti d’albero su cui poggiavano il manto di pelle.

La tenda veniva tolta in pochi minuti arrotolandola o facendola diventare una treggia per il trasporto di materiale o di malati.

Questi “travois” venivano legati ai cavalli e trascinati dietro perché gli Indiani d’America non hanno mai pensato a costruire una ruota da mettere ai carretti.

Per il loro genere di vita i “travois” erano molto più pratici.

L’organizzazione sociale dei colori

I Pellerossa usavano molto i colori per dipingersi il corpo, le loro tende, i loro cavalli. I colori avevano dei significati particolari, anche se variavano molto da tribù a tribù.

Rosso – era il colore sacro, usato dai guerrieri per diventare forti e invincibili quando stavano per partire in guerra.

Bianco – molto spesso simboleggiava il lutto.

Nero – il contrario : significava gioia.

Non sempre era così.
Per i Cherokees, ad esempio, il rosso era il colore del successo e del trionfo, il blu quello della sconfitta e del dolore, il nero rappresentava la morte e il bianco la pace e la felicità.

Questo fa capire quanto fossero diverse le tribù e del tutto indipendenti tra loro.

Erano popoli liberi che rispettavano la natura e gli altri, amavano anche la loro indipendenza.

Le tribù

Le varie razze erano nemiche tra loro e di questa debolezza approfittarono gli invasori, servendosi degli uni contro gli altri.

All’interno delle tribù le guerre erano senza spargimento di sangue. Per sfogare le energie i giovani guerrieri si sfidavano e combattevano tra loro con il “tomahawak” l’ascia da guerra di pietra aguzza legata ad un manico. Il seppellimento o il dissotterramento del Tomahawak segnava la pace o la guerra con i vicini.

Nella lotta contro i “visi pallidi” divenne una micidiale arma letale.

Le riserve indiane

Oggi nelle riserve indiani vive il 35% della popolazione indiana.

E’ quella parte di “Popolo Rosso” che non si è integrato nella attuale vita americana e che ritrova il gusto delle proprie origine prima dell’arrivo dei pionieri.

Le riserve indiane commerciano la loro “merchandise”, prodotti artigianali.

Scrittori nativi vendono i propri libri ispirati alla più affascinante civiltà del mondo. Ad agenzie di turismo che organizzano soggiorni e viaggi di studio in cui i Pellerossa, portano gli ospiti a visitare i luoghi sacri, una volta rigorosamente vietati ai “visi pallidi”.

Lasciano assistere alle loro feste tradizionali con canti e balli. Fino a poco tempo fa una persona poteva rifugiarsi nelle riserve e farsi adottare da una tribù; oggi queste persone non sono più accettate perché l’iniziazione è stata abrogata e si ottiene soltanto con il matrimonio.