Storia della Bicicletta

La prima bicicletta è il CELERIFERO (1791): è fatto totalmente di legno, non ha ne sterzo, pedali o freni.

La bicicletta successiva, chiamata BICICLO (1870), ha la particolarità di avere la ruota anteriore più grande di quella posteriore e i pedali collocati nel centro della ruota anteriore.

Successivamente il biciclo venne modificato e diventò il BICICLETTO.
Le caratteristiche di questo modello sono: le ruote di nuovo di grandezza uguale, i pedali sono a metà strada tra le ruote, attaccati ai tubi che formano il telaio, e tra i pedali e la ruota posteriore c'è una catena che permette alla ruota posteriore di girare ad ogni pedalata e, quindi, di avanzare; nel frattempo lo avevano dotato di un freno che veniva messo in tensione ruotando il manubrio e faceva scendere un "pattino" sulla ruota anteriore o posteriore. Successivamente lo hanno modificato in tanti modi fino a farlo modificare come quello attuale. Questo modello con manubrio sterzante, freno e pedali a catena è chiamato bicicletto.

Col tempo, poi, ci sono state persone che hanno apportato delle modifiche e degli accorgimenti particolari che hanno fatto diventare il modello sempre più perfetto e dotato delle tecnologie più moderne, fino a fare assumere le varie forme che oggi vediamo e che sono adatte per le diverse specialità: ora è chiamata bicicletta.

Il primo documento che la raffigura appartiene al Codice Atlantico di LEONARDO DA VINCI: è lo schizzo su pergamena di un veicolo del tutto simile a una bicicletta moderna. Il disegno non è di LEONARDO, ma alcuni esperti credono sia una copia mal eseguita del maestro, risalente al 1493 circa. Il modello aveva le stesse caratteristiche delle bici d' oggi, la trasmissione del moto agiva per mezzo di pedali e di catena. Il difetto di questo progetto è che non aveva lo sterzo.

La bicicletta è formata da vari componenti. Il più importante è il telaio: formato da un tubo orizzontale, dove all'estremo posteriore è attaccato un tubo verticale e uno trasversale; a loro volta sono congiunti da un altro tubo trasversale. Alla fine un altro tubo obliquo.

Un'altra componente è la forcella, formata da un attacco principale in cui si diramano due bracci, tranne in un particolare caso in cui la forcella è formata da un solo braccio.

Le ruote nella bici sono molto importanti perchè determinano l'andamento su strada o su pista o su sterrato del biciclo;

il manubrio, la sella e il cambio sono parti essenziali della bicicletta.

La mountain bike è nata intorno al 1980 in California, quando due appassionati di bicicletta decisero di fabbricare un mezzo di trasporto a due ruote che fosse facile da usare, ma, nello stesso tempo, robusto e affidabile e che potesse essere utilizzato sia su strada sia su sentieri pietrosi di montagna.
Il telaio è un po' più piccolo del normale ma con tubi più grossi; i rapporti offrono da 15 a 18 combinazioni; i cerchioni sono robusti e i copertoni artigliati di grande volume; il manubrio, è relativamente largo, comodo e maneggevole, con i comandi del cambio vicini alle leve dei freni. E' particolarmente indicata su strade sterrate, sentieri, argini di fiumi, boschi, ecc.

Il fatto di poter utilizzare ben 18 combinazioni diverse di rapporti di velocità permette di pedalare su qualsiasi  tipo di strada: salite, sentieri particolarmente sconnessi, con difficoltà di vario tipo; non dimentichiamo, però, che è necessario sempre avere buone gambe, buone braccia e soprattutto usare la testa. 
Ricordate che dovete saper valutare il tipo di percorso che volete affrontare: cominciate sempre da quelli più facili, più accessibili alle vostre capacità. La tentazione maggiore è quella di cedere alla voglia di correre veloci, ma sui terreni accidentati esiste il pericolo di farsi male cadendo, oppure di affaticarsi molto più di quanto sia ragionevole. Soltanto quando avrete acquistato una discreta esperienza, potrete anche cimentarvi su percorsi impegnativi.

La bici da corsa è una bicicletta ridotta all'essenziale, priva di parafanghi e di impianto di illuminazione caratterizzata dal manubrio piegato in basso e dal cambio di velocità.
Le prime biciclette avevano un peso che variava dai 18 ai 20 kg una rivoluzione nel termine dal peso è stata fatta dalla biachi raggiungendo negli anni 60-70 un peso di 10kg i cambi posteriore e anteriore erano situati sul tubo trasversale del telaio vicino alle ginocchia.

Un'altra rivoluzione sono gli argo power, cioè i cambi sul manubrio che consentono di cambiare più velocemente con il muovimento delle dita perchè situati sui freni.

Llo sviluppo di nuovi materiali, come l'alluminio, le sue lege, il carbonio e la fibra di magnesio, hanno permesso l'allegerimento della bici, ma le forme delle bici sono state regolate da una commissione internazionale proibiendo in gare ciclistiche l'utilizzo di bici a forma di razzo di goccia o forme aereodinamiche simili, perchè si raggiungono velocità elevatissime; solo nel caso in cui si volesse fare un record di velocità si possono utilizzare: attualmente il record di velocità su strada è di 245.08 km/h raggiunti dallo statunitense John Howard.

Le gomme sono molto più sottili rispetto a quelle delle biciclette da viaggio per ridurre l'atrito con il terreno e, quindi, raggiungere velocità più elevate con meno sforzo; la sella è solitamente afusolata per diminuire il carico aereodinamico; nel complesso è una bicicletta molto leggera. Viene usata dai corridori nelle gare, ma può, con qualche piccola modifica e con l'aggiunta di alcuni accessori, essere usata per il cicloturismo.

Il modello per le gare su pista è caratterizzato dalla mancanza di freni e dal fatto che non esiste il cambio di velocià dalla ruota fissa, cioè con meccanismo che non permette al corridore di smettere di pedalare e alla ruota di continuare a girare.

La continua ricerca e i processi tecnologici hanno col tempo modificato l'aspetto della bicicletta da corsa, facendo nascere un nuovo modello specifico per le gare a cronometro e per quelle ad inseguimento su pista.

La BMX è la forma di ciclismo più moderna, che sa stuzzicare la fantasia di piccoli e adulti: è ciclismo a tutti gli effetti e la Federazione Ciclistica Italiana l'ha affiancata alle altre attività per giovani, quali GIMKANE, MINICROSS e le CORSE IN CIRCUITO. La Federazione Ciclistica Italiana inserì la BMX tra le sue attività ufficiali, a partire dai giochi della  gioventù fino ai Campionati Nazionali.

Qual è il significato di BMX?  Vuol dire avere un'apposita bicicletta, vestirsi adeguatamente e trovare una zona campestre con qualche piccolo dosso e... il divertimento assicurato.

Ma se qualcuno volesse fare il BMX seriamente,  anche a livello agonistico?  La federazione ciclistica ha stabilito delle categorie e un regolamento preciso.

Cominciamo con le categorie:

  1. si può cominciare a correre dal settimo anno di età e ogni anno rappresenta una categoria fino a 16 anni;
  2. dai 17 anni in poi c'è un'unica categoria;
  3. dai 7 ai 14 si è junior
  4. dai 12 in poi expert: ciò vuol dire che tra i 12 e i 14 anni può esserci una doppia possibilità di appartenenza e ciò dipende dalla bravura del ragazzo; infatti, se durante un anno di competizioni si acquisisce un determinato punteggio di merito, si entra in una speciale classifica che permette, l'anno successivo, di essere inseriti tra gli esperti pur essendo ancora giovani.

Per quanto riguarda le bambine:

  1. tra i 7 ai 11 anni corrono con i maschi se nella loro categoria non sono presenti più di 3 concorrenti;
  2. poi vi è una categoria per i 12 13 e 14 anni
  3. e un'altra ancora dai 15 in sù.