Questo sito non utilizza cookie di profilazione propri e non utilizza cookie di profilazione di terze parti. Abbiamo anonimizzato Google Analytics, il che ci permette di raccogliere statistiche senza farvi profilare. Da ogni pagina del sito potete accedere alla politica della privacy estesa.
Privacy Policy

ABRUZZO - LUOGHI DA VISITARE

abrumoli.GIF (2367 byte)

 

      L'Aquila
       www.viaggiesagre.it/aquila
        La città dell'Aquila è situata a 721 m ...

      I Parchi d'Abruzzo
      www.viaggiesagre.it/parchi
      La regione dei parchi d'Abruzzo...

Abruzzo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'Abruzzo è una regione dell'Italia peninsulare, compresa tra l'Adriatico e l'Appennino centrale, il cui capoluogo è L'Aquila, ma con sedi del Consiglio, Giunta e Assessorati regionali anche a Pescara, la maggiore città abruzzese. Pur essendo geograficamente parte dell'Italia Centrale, l'Abruzzo è legato storicamente, culturalmente e linguisticamente all'Italia Meridionale.

Occupa una superficie di 10.763 km² e ha una popolazione di 1.326.393 abitanti. È diviso in quattro province: L'Aquila, Chieti, Pescarae Teramo. Confina a nord con le Marche, ad est con il mare Adriatico, ad ovest con il Lazio e a sud con il Molise.

Geografia fisica

Regione prevalentemente montuosa (65%) e collinare (34%) la pianura (1%) è costituita soltanto da una stretta fascia costiera lungo il litorale.

Monti

La regione presenta le vette più alte dell'Appennino peninsulare, con ilGran Sasso (Corno Grande) ed il massiccio della Maiella (Monte Amaro), cui si aggiungono i rilievi dei monti della Laga al confine con Lazio e Marche, del gruppo Sirente-Velino, delle montagne del Parco Nazionale d'Abruzzo al confine con Lazio e Molise e dei monti Simbruini in comune con il Lazio.

Dal punto di vista geologico sono costituiti da rocce per la gran parte calcaree, di origine marina, appartenenti al Mesozoico (Triassico, Giurassico e Cretaceo). Contengono i fossili caratteristici di quel lontano periodo, Ammoniti Brachiopodi Bivalvi ecc.... Di particolare interesse la stratigrafia del vallone di Vradda (M. Camicia), dove le rocce giurassiche contengono piccoli esemplari di ammoniti silicizzati del piano Hettangiano. Un affioramento fossilifero abbastanza esteso unico nel suo genere.

Colline

La parte orientale della regione è caratterizzata dalla presenza di un'ininterrotta e lunga fascia collinare, di notevole interesse paesaggistico. Le grandi bastionate montuose ad ovest ed il mare ad est, delimitano l'area collinare, così che questa sembra quasi sospesa tra il mare e le incombenti montagne. Le colline abruzzesi sono poco conosciute, eppure racchiudono un insieme di interessi assai variegati. Il paesaggio è stato interamente modellato dal lavoro dell'uomo per lo sfruttamento agricolo di terre molto vocate alla produzione di olio di oliva e vino. Il paesaggio è infatti caratterizzato dalla presenza di estesi oliveti e vigneti che conferiscono una nota di colore e di fascino. I colli, talvolta sono alti ed arcigni, talvolta sono caratterizzati da dolci e verdi declivi, oppure hanno pendii adagiati, quasi allungati. Non mancano formazioni calanchifere dovute a fenomeni di erosione. In ogni caso non mancano aree dove si sono conservati piccoli boschi di querce, pioppi, salici e aceri. Di sovente si trovano alberi quasi dimenticati, come il sorbo domestico, il giuggiolo, il moro, il gelso e molte varietà di antichi fruttiferi.

Pianure

La pianura in Abruzzo prende solo 1% del territorio che in questo caso si estende nella parte costiera della regione e nell'altopiano del Fucino,dove vengono piantati tuberi,cereali alberi da frutta vite e ulivo.

Coste

I circa 130 km di costa mostrano lungo il loro percorso un carattere estremamente vario. Il litorale nella zona di Teramo, da Martinsicuro a Silvi Marina, di Pescara e del nord della zona diChieti corrispondente alla città di Francavilla al Mare, possiede larghe spiagge sabbiose o con ciottoli, che attirano numerosi turisti che possono contare su una struttura alberghiera di alta qualità. A sud il paesaggio cambia del tutto: da Ortona a Vasto e San Salvo la costa è piuttosto selvaggia, alta e ripida e le cale e le spiagge sono circondate da una fitta macchia mediterranea.

Geologia

Ecco la lista delle grotte situate nel territorio regionale:

Clima

Il clima abruzzese è fortemente condizionato dalla presenza del Massiccio montuoso Appenninico-Centrale, che divide nettamente il clima della fascia costiera e delle colline sub-appenniniche da quello delle fasce montane interne più elevate: mentre le zone costiere presentano un clima di tipo mediterraneo con estati calde e secche ed inverni miti e piovosi la fascia collinare presenta caratteristiche climatiche di tipo sublitoraneo con temperature che decrescono progressivamente con l'altitudine e precipitazioni che aumentano invece con la quota (basti citare a tale proposito Pescara, che a circa 10 m s.l.m. ha temperature medie di circa 15 °C e piogge annuali intorno ai 700 mm, e Chieti, che, posta su un colle a 330 ms.l.m., pur presentando temperature medie simili, registra precipitazioni molto più copiose, con valori annui di circa 1000 mm).

In inverno in tali aree, nonostante la presenza mitigatrice del mare, sono possibili ondate di freddo provenienti dai Balcani con neve.

Addentrandosi verso l'interno il clima si fa via via più continentale fino a divenire quello tipico di montagna sui rilievi più importanti: la provincia che maggiormente presenta tali caratteristiche climatiche è quella dell'Aquila seguita da quelle di Teramo e Chieti.

In inverno nelle zone interne, specialmente nella Conca aquilana, nella Marsica e, in misura minore, nella valle Peligna, le gelate sono frequenti, diffuse e intense con il termometro che in determinate conche montane di origine glaciale o carsico-alluvionale come Campo Imperatore, Campo Felice e l'Altopiano delle Cinquemiglia può scendere frequentemente al di sotto di 25 °C sotto zero. Anche la Piana delFucino, in condizioni di innevamento al suolo e ondate di freddo particolarmente intense, può raggiungere valori minimi ugualmente molto bassi (nel 2002 a Celano si sono raggiunti -19 °C;nel 1985 la locale stazione meteorologica dell'aeronautica militare ha segnato -26 °C).

D'estate la continentalità delle zone interne meno elevate favorisce temperature elevate (massime tra i 30 e i 35 °C, Sulmona anche 38 °C) ma con scarsa umidità, mentre le zone più elevate presentano estati più fresche con valori che tendono via via a decrescere con l'altitudine. Le zone costiere hanno invece temperature in linea con quelle delle coste tirreniche di pari latitudine (Chieti-Pescara circa 24 °C).

Anche le precipitazioni risentono fortemente della presenza delle dorsali montuose appenniniche della regione: aumentano con la quota risultando più abbondanti nel settore e sui versanti esposti ad occidente, decrescendo invece verso est e sui versanti esposti ad oriente. Spesso le coste adriatiche rimangono in ombra pluviometrica da ovest per l'effetto di sbarramento dell'Appennino subendo l'azione dei venti miti da esso discendenti (Libeccio o garbino).

I minimi pluviometrici annui si riscontrano però in alcune vallate interne, notevolmente riparate dalle perturbazioni per l'azione di blocco delle dorsali montuose, come la Valle Peligna, o la valle del fiume Tirino, che in alcuni punti (Ofena, Capestrano) registra a stento 500 mm, e non lungo le coste dove non scendono mai sotto i 600 mm: infatti se il teramano risulta relativamente poco irrorato dalle piogge (Teramo meno di 800 mm), a Chieti si supera il metro raggiungendo i livelli massimi dell'area adriatica, mentre tra Ortona e Vasto nella Costa dei Trabocchi diminuiscono nuovamente.

I massimi pluviometrici si riscontrano invece nei massicci montuosi posti al confine con il Lazio, maggiormente esposti alle perturbazioni atlantiche, e si aggirano sui 1500–2000 mm (nel 2010 Pescasseroli ha fatto registrare un valore vicino ai 2800 mm)

In inverno le precipitazioni sono per lo più nevose dalle quote medio-basse in su e occasionalmente fin sulle coste in occasione di eventi freddo-umidi (episodi di 'burian' e 'rodanate').

Le precipitazioni sono mediamente distribuite nelle stagioni intermedie e in quella invernale con un'unica stagione secca, quella estiva. La distribuzione dei venti segue invece le dinamiche meteorologiche e presenta caratteristiche spiccatamente occidentali e in parte meridionali (libeccio e scirocco) durante il periodo autunnale e primaverile con tendenze settentrionali e orientali durante il periodo invernale.

Ambiente naturale

Oggi l'Abruzzo può vantare la presenza di tre parchi nazionali, un parco regionale e 38 aree protette tra oasi, riserve regionali e riserve statali. In totale il 36% del territorio regionale è sottoposto a tutela ambientale: una media che colloca l'Abruzzo al primo posto in Italia. In proposito si può parlare di un vero e proprio sistema protezionistico di interesse europeo, specialmente se si considera che questo complesso sistema di aree protette si ricollega a nord con il parco nazionale dei monti Sibillini. Dal punto di vista naturalistico i parchi presentano specie rare di flora e fauna, come ad esempio l'orso bruno marsicano, la lontra europea, il lupo appenninico e il camoscio d'Abruzzo.

Sul territorio abruzzese sono presenti i seguenti parchi nazionali e uno regionale:

La struttura delle aree protette comprende in Abruzzo, oltre i 3 Parchi nazionali e quello regionale, 38 tra Riserve statali, Riserve regionali,Oasi WWF, Parchi territoriali attrezzati, Biotopi di interesse scientifico, che al di là delle dimensioni territoriali a volte ridotte, presentano aspetti di notevole interesse scientifico e naturalistico e completano il sistema delle aree protette della regione verde d'Europa. Le riserve tutelano complessivamente l'1% del territorio regionale e sono gestite da Comuni che nella maggior parte dei casi si avvalgono di comitati allargati ad altri enti e associazioni in grado di avviare progetti di rilevazione e studio delle specie floristiche e faunistiche. Alcune Riserve regionali si sono dotate di organi di gestione che prevedono oltre al rispetto delle norme di tutela, strumenti di pianificazione e programmi di valorizzazione dell'area protetta. II sistema costituisce uno strumento di pianificazione ambientale, un laboratorio permanente di ricerca scientifica in cui sono stati realizzati recentemente alcuni dei più importanti progetti faunistici dell'Appennino, con il ripristino dell'ecosistema e il reintegro di specie da tempo scomparse.

Aree Marine protette

Istituita recentemente nel 2010 l'Area marina protetta Torre del Cerrano è l'unica area marina protetta della regione; essa si estende per circa 37 km quadrati e tutela un tratto di mare unico in Abruzzo, perché è uno dei pochi rimasti dove si può trovare un ambiente dunale pressoché intatto e nel contempo si possono ammirare i resti sommersi di estremo interesse archeologico e naturalistico dell'antico porto di Atri che si trovano a pochi km dalla costa. Di recente,la giunta regionale ha proposto l'idea di istituire un'area protetta lungo la costa di Vasto e Ortona.

Flora

Come in tutte le regioni mediterranee anche in Abruzzo la vegetazione è caratterizzata dalla presenza di differenti ecosistemi mediterranei; nella costa e le zone limitrofe è notevole la presenza di piante classiche della macchia mediterranea come il mirto, l'erica e lentisco; nelle zona collinari invece vi crescono anche tipiche specie mediterranee, tra cui l'olivo, pino, salice, leccio, pioppo, ontano, corbezzolo, ginestra, robinia, cappero, rosmarino, biancospino, liquiriziae il mandorlo, inframmezzati alle querce. Tra i 600 e i 1.000 di quota si estende la vegetazione submontana, caratterizzata principalmente da boschi misti diCerro, Roverella, Tiglio, Acero e Carpino; tra gli arbusti molto diffusi la Rosa canina e il Ginepro rosso. A quote più alte tra i 1000 e i 1900 metri d'altezza è diffuso moltissimo il faggio, mentre sulle aree appenniniche di alta quota superiori ai 2000 metri, troviamo la presenza di specie come l'orchideaalpina, il ginepro montano, l'abete bianco il mirtillo nero e infine una specie forse unica nel suo genere come la stella alpina d'Abruzzo.

Fauna

La fauna abruzzese è molto vasta; l'animale simbolo della regione è senz'altro il camoscio d'Abruzzo, che ha avuto un notevole ripopolamento dopo aver rischiato l'estinzione; anche l'orso bruno marsicano è un animale tipico della regione, assieme ad esemplari di lupo, cervo, lince,capriolo, arvicola delle nevi, volpe, istrice, gatto selvatico, cinghiale, tasso, vipera e lontra. Tra gli anfibi sono da ricordare: l'Ululone appenninico; ilGeotritone italiano; la Salamandra pezzata; la Rana; il Rospo; il Tritone; la Raganella italiana; inoltre anche le razze canine pastore maremmano-abruzzesecane pastore italiano e mastino abruzzese sono originarie della regione. Per gli uccelli da citare sicuramente l'aquila reale, nibbio,falco, lanario, grifone, gufo, allocco, picchio, fringuello ed altre tantissime specie Il pastore abruzzese non è maremmano, in quanto con la transumanza è avvenuto l'incrocio con il maremmano, che si differenzia dal muso e dal colore del pelo;l'abruzzese è totalmente bianco e raramente nero, mentre il maremmano è bianco, ma pezzato nocciola; è un errore chiamare il pastore abruzzese maremmano.

Storia

La regione ha più volte modificato i suoi confini. La prima citazione giuridica della regione viene identificata con la creazione del giustizierato d'Abruzzo nel 1233, facente parte del Regno di Sicilia. Nel 1273 il giustizierato viene suddiviso in due territori, Abruzzo ulteriore, in massima parte corrispondente alla Provincia dell'Aquila e a quella di Teramo, e Abruzzo citeriore nella restante parte della regione corrispondente grosso modo alla Provincia di Chieti. Nel 1806 il Re di Napoli Giuseppe Bonaparte suddivise il territorio della Provincia di Abruzzo Ulteriore in due parti istituendo le provincie di Abruzzo Ulteriore Primo con capoluogo Teramo e di Abruzzo Ulteriore Secondo con capoluogoAquila. Queste provincie, nel loro complesso, furono parte integrante per circa 7 secoli del Regno di Napoli e successivamente delle Due Sicilie.

Unita al Molise nella regione Abruzzi e Molise, perde parte del suo territorio con l'istituzione della provincia di Rieti a cui cede nel 1927 il circondario di Cittaducale (17 comuni, 1362 km² e 70.000 abitanti circa).

Una nuova e ancor più ampia amputazione territoriale viene effettuata nel 1963, allorché la Provincia di Campobasso è proclamata regione con il nome di Molise, creando così un'ulteriore divisione di un territorio contraddistinto, per secoli, da un carattere unitario ben definito. Tuttavia, secondo alcuni, il Molise è ancora da considerarsi parte integrante dell'Abruzzo, per storia, cultura e dialetti. L'Abruzzo come regione storico-culturale inizia infatti dal fiume Tronto e finisce nel Fortore, corso d'acqua che dà il nome alla parte meridionale di esso, cioè la Frentania. Anche i territori aggregati alla Provincia di Rietisono sotto il profilo storico ed etnico abruzzesi: abruzzese (di tipo aquilano) è il dialetto, abruzzesi sono le tradizioni, abruzzese è l'architettura delle chiese e dei palazzi, abruzzese è la cucina ed abruzzesi si sentono tuttora alcuni abitanti.

L'Abruzzo moderno ricalca approssimativamente la regione augustea regio IV in cui si incorporavano anche i territori dei Sabinida Nursia a Tibur e il Samnium pentro-caraceno di Aesernia e Campobasso-Fagifulae, ma curiosamente prende il nome dal territorio dei Praetuttii, oggi provincia di Teramo, (Abruzzo, "ad Praetuzium", presso il Pretuzio) che invece era parte dell'augustea regio V detta Picenum.

Nel dopoguerra l'Abruzzo fece parte di quel gruppo di regioni del Sud Italia fonte di emigrazione soprattutto verso il Belgio, la Germania e la Svizzera.

Popoli e personalità abruzzesi

Tra i Popoli dell'Italia antica, abitanti in territorio abruzzese, ricordiamo gli Equi, i Frentani, i Marrucini, i Marsi, i Peligni, i Piceni, i Pretuzi, i Sanniti, ed i Vestini che furono tutti sottomessi dai Romani. Agli inizi del I secolo a.C. tali popoli, sentendosi discriminati, reclamarono parità di diritti con i loro dominatori, attraverso la concessione della cittadinanza. La coalizione che si formò (Lega italica), comprendente anche popoli stanziati al di fuori dall'attuale Abruzzo, riuscì nell'89 a.C. ad ottenere tale diritto. Questa fu la prima occasione storica in cui venne utilizzato, con finalità politiche, il termine di Italia.

Nel periodo storico antico databile in Italia fra l'VIII secolo a.C. circa e la caduta dell'Impero romano d'Occidente (476), sono nate in Abruzzo molte personalità di rilievo, tra cui spiccano il condottiero marrucino Asinio Herio (o Erio Asinio), sconfitto da Gaio Mario durante la Guerra sociale, morì in battaglia; Gaio Asinio Pollione, supposto nipote di Asinio Herio, letterato e uomo politico durante l'epoca di Giulio Cesare, Marco Antonio ed Ottaviano Augusto, fu condottiero, pretore e console romano, creò nel 39 a.C. la prima biblioteca pubblica in Roma; Gaio Sallustio Crispoletterato e storico tra i più importanti dell'epoca (I sec. a.C.) salì tutti i gradini della scala politica romana fino a diventare senatore e governatore in Africa; Publio Ovidio Nasone letterato e poeta tra i più grandi della latinità. Secondo una leggenda, sarebbe abruzzese anche Ponzio Pilato. Secondo tradizioni cristiane anche Gaio Cassio Longino, il militare romano che colpì con la lancia Gesù sulla croce e che poi si convertì, fu martirizzato e fatto santo, sarebbe abruzzese di Anxanum, l'odierna Lanciano.

Nel Medioevo tra i personaggi storici nati in Abruzzo ricordiamo l'orafo incisore e pittore Nicola da Guardiagrele; il pittore Andrea Delitio; il vescovo, poi santo, Berardo da Pagliara; il giurista Marino da Caramanico; il prelato Amico Agnifili ordinato cardinale da Papa Paolo II; il francescano San Giovanni da Capestrano patrono dei giuristi; frate beato Tommaso da Celano uno dei primi confratelli di San Francesco d'Assisi;frate Illuminato da Chieti, francescano, ministro provinciale e poi Vescovo di Assisi; il medico Bartolomeo da Bisenti. Operò inoltre in AbruzzoPietro da Morrone, che fu eletto papa col nome di Celestino V.

In Età moderna (1492-1815), sono nati in Abruzzo tra gli altri, San Francesco Caracciolo fondatore dell'Ordine dei Chierici Regolari Minori e patrono dei cuochi; San Camillo De Lellis, fondatore dell'Ordine dei Ministri degli infermi (Camilliani) e patrono dei malati e degli infermieri; il missionario gesuita Alessandro Valignanoprimo evangelizzatore del lontano oriente; il cardinale Giulio Mazarino primo ministro del Regno di Francia; l'economista Ferdinando Galiani; l'incisore e glittico Filippo Rega, lo storico e bibliografo Niccolò Toppi, il letterato e patriota vastese Gabriele Rossetti, i compositori Fedele Fenaroli e Saverio Selecchy, teatino, autore di un celebre miserere. Abruzzese di Torricella Peligna era don Vincenzo Tobia Nicola Bellini, maestro di cappella, nonno e mentore del celebre compositore Vincenzo Bellini.

Agricoltura

Nonostante la tipologia di terreno penalizza un grande sviluppo dell'agricoltura, quest'ultima ha ancora oggi un forte peso sull'economia della regione. Con lo sviluppo industriale ed economico della regione, l'agricoltura si è modernizzata ed oggi offre prodotti di primissima qualità. La produzione frutticola abruzzese è stimata in circa 850.000 quintali di cui circa la metà di pesche, mentre per gli ortaggi si superano i 5 milioni di quintali. Inoltre l'Abruzzo è ai primi posti in Italia nella produzione di fichi, carote, e patate (1.600.000 quintali) e pomodoro (350.000 quintali); importantissima la coltura della vite con circa 5.000.000 di quintali d'uva prodotta, sia da tavola che per la produzione di vino con un quantitativo medio di vino tra i 3 e i 4 milioni di ettolitri con la produzione di vini come il Montepulciano d'Abruzzo nelle varietà rosso e cerasuolo (rosato), il Trebbiano d'Abruzzo, il Pecorino e lo Chardonnay; altrettanto importante è la produzione olearia, la cui produzione media annua complessiva di olive è pari a 1.350.000 quintali e circa 240.000 quintali di olio (Aprutino Pescarese, Pretuziano delle Colline Teramane e Colline Teatine), cifre che pongono l'Abruzzo al sesto posto tra le regioni italiane; per quanto riguarda i cereali, il grano duro con oltre 1,5 milioni di quintali costituisce il cereale principe, seguito dal grano tenero (un milione di quintali), quindi l'orzo (0,5 milioni di quintali); inoltre vengono coltivate altre colture quali la barbabietola (2.500.000 quintali), e il tabacco (45.000 quintali); prodotti tipici della regione sono lo zafferano dell'Aquila, la patata degli altipiani d'Abruzzo, l'Aglio rosso di Sulmona, il farro d'Abruzzo, le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, laliquirizia coltivata e lavorata ad Atri e dintorni che vede la regione al secondo posto in Italia per produzione dietro solo la Calabria, laMortadella di Campotosto, il pecorino di Farindola e il Canestrato di Castel del Monte, la pasta secca, il miele di Tornareccio e infine i tartufiabruzzesi poco conosciuti e pubblicizzati che vengono commercializzati spesso in altre regioni.

Allevamento e transumanza

L'allevamento come l'agricoltura è stata nei decenni addietro una delle risorse primarie della regione; era molto praticata la transumanza soprattutto verso l'Agro romano e il Tavoliere delle Puglie; oggi non quasi più così in quanto si preferisce praticare l'allevamento stanziale negli ovili, ma è ancora praticata anche se limitatamente in Abruzzo; questo trasferimento avveniva e avviene in misura minore ancora oggi, alla fine della stagione calda, per andare in cerca di zone fresche ma adatte a passare l'inverno con il gregge e dove poter trovare dei pascoli verdi per il bestiame ovino. All'inizio di una nuova stagione calda, si transumava nuovamente verso i pascoli più freschi del Molise; tuttora comunque la regione conserva un buon patrimonio di ovini; per quanto riguarda l'allevamento bovino sta diffondendosi sempre più la varietà dei bovini da carne

Pesca

Nel passato in Abruzzo la pesca veniva eseguita tramite delle antiche macchine da pesca in legno dette trabocchi oggi diventati a tutti gli effetti monumenti nazionali; al giorno d'oggi sono cambiate le tecniche di pesca e l'Abruzzo inoltre negli ultimi anni ha incrementato di molto laproduzione ittica anche se non è un'attività industriale molto praticata; la regione in questo settore ha scavalcato regioni con più ampie superfici costiere come la Sardegna, la Calabria, la Toscana la Campania e il Lazio ma benché la pesca rappresenti una risorsa importante per l'economia di alcuni centri costieri, non ha grande rilevanza se rapportata con quella di altre regioni adriatiche come le Marche e la Puglia. Nel 2007 in Abruzzo la produzione ittica è stata di 14.657 tonnellate di pesce, cifra che colloca la regione al quinto posto tra le regioni italiane dopo la Sicilia, laPuglia, le Marche, il Veneto e Emilia-Romagna per numero di tonnellate pescate con un 5,5% di incidenza sul totale nazionale

Industria

L'Abruzzo è sicuramente la regione del meridione più industrializzata assieme alla Puglia e nel corso degli anni ha scavalcato nel livello di industrializzazione regioni come Campania, Calabria e Sicilia; l'industria si è sviluppata rapidamente soprattutto nei settorimetalmeccanico, alimentare, del trasporto e delle telecomunicazioni. Altre industrie importanti sono quella chimica, del mobile, dell'artigianato etessile. La zona più industrializzata della regione è la Provincia di Teramo, che presenta uno degli indici di industrializzazione più alti d'Italia (il settore secondario occupa il 34% della forza lavoro) e si colloca tra le prime province per crescita industriale seguita da quella di Chieti e da quella di Pescara sostenute anche dal settore del turismo. In particolare la Val Vibrata, al confine con la regione Marche, è sede di una miriade di piccole e medie imprese soprattutto del settore tessile e calzaturiero. Nel teramano è anche sviluppata l'industria del mobile. La Val di Sangro, in provincia di Chieti, invece è sede di stabilimenti di importanti multinazionali (HondaHoneywell) e di uno stabilimento del Fiat Group Automobiles in joint-venture con il Gruppo PSA, la Sevel di Atessa, che produce veicoli commerciali ed è la più grande fabbrica d'Abruzzo. La zona della Valle Peligna, nell'aquilano, è anche sede di industrie (famosa quella dei confetti di Sulmona), mentre altre zone come il pescarese e il teatino sono sede di numerose industrie, anche multinazionali come la De Cecco, la Delverde, la Cav. Giuseppe Cocco, laProcter & Gamble (che ha smantellato il proprio Centro Ricerche di Sambuceto - Chieti il 30 giugno 2012), la Fater, produttrice dei prodotti Lines e Pampers, la Luigi D'Amico Parrozzo SaS di Pescara, nota in Italia e all'estero per l'omonimo dolce, la Gelco Srl, con stabilimento a Teramo, che produce gelatine e liquirizie, le teatine Sixty Group SpA che detiene i marchi Miss Sixty, Roberta di Camerino, Energie, Killah, Murphy & Nye e RefrigiWear e la Industria Adriatica Confezioni che detiene i marchi Rodrigo e Alan Devis, la Kimberly-Clark, la Enneduee stabilimenti del gruppo Dayco e del gruppo Aptar (Emsar, leader mondiale di produzione pompe erogatrici, e Novares) concentrate per lo più nel distretto industriale teatino-pescarese della Val Pescara. Sviluppata anche la zona di Vasto e San Salvo (Chieti) soprattutto per la presenza dell'industria vetraria con lo stabilimento della Pilkington ed il relativo indotto. Per quanto riguarda l'industria estrattiva, sono stati trovati giacimenti di metano, di petrolio e di alluminio, soprattutto nella zona del Vastese. Sembra però che la politica di sviluppo della regione non preveda lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio, come accennato dal presidente della regione Giovanni Chiodi. Un altro settore che si è sviluppato rapidamente è quello della ricerca nei campi della farmaceutica, della biomedicina, dell'elettronica, e della fisica nucleare. Il settore terziario, specie sulla costa, ha raggiunto un peso preponderante nell'economia, particolarmente con l'offerta di servizi commerciali e degli istituti di credito; nel territorio regionale sono presenti diversi istituti bancari come la Banca Tercas, la Banca Caripe, la Cassa di Risparmio della provincia di Chieti e la Cassa di Risparmio della provincia dell'Aquila oltre a varie banche di Credito Cooperativo. Un settore molto sviluppato nell'economia abruzzese è l'esportazione con l'Abruzzo che occupa la quinta posizione tra le regioni italiane dopo la Sardegna, la Sicilia, la Valle d'Aosta e l'Emilia-Romagna con una percentuale del 50,1%. La provincia che soffre di un certo ritardo nello sviluppo industriale rispetto alle altre è quella de L'Aquila relativamente sfavorita da un territorio per lo più montano, senza sbocco sul mare e a minor densità abitativa; tuttavia la minore industrializzazione è compensata dallo sviluppo del settore turistico, specie quello invernale. I più importanti nuclei industriali della provincia si concentrano nella Marsica ovvero nella città di Avezzano dove sono presenti industrie ad alta tecnologia (Micron TechnologyTelespazio), cartiere ed industrie di trasformazione di prodotti agricoli ed attorno ai poli industriali di L'Aquila e Sulmona.

Energia

Per quanto riguarda le risorse energetiche, l'Abruzzo è sesto tra le regioni italiane per ordine di potenza installata ed al settimo posto in termini di potenza specifica tra le regioni italiane nella produzione di energia eolica con circa 14 kv/km² di territorio; nel 2010 erano sedici gli impianti eolici presenti in Abruzzo dislocati in varie località (Tocco da Casauria, Schiavi di Abruzzo, Montazzoli, Monteferrante, Roccaspinalveti,Castiglione Messer Marino, Roio del Sangro, Fraine, Collarmele, Cocullo) la regione ha inoltre in progetto di ridurre in maniera drastica i consumi energetici e produrre il 50% di consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili per quanto riguarda la produzione di energia fotovoltaica la regione ha fatto registrare nel 2011 un boom per quanto riguarda il numero di impianti installati passando dai 1.600 ai 4.247 registrando una crescita per numero di impianti superiore al 150% per una potenza di oltre 420 megawatt; più esigue sono le produzioni di altre energie alternative come quella dell'energia solare, della biomassa e dell'idrogeno. Inoltre i bacini artificiali producono notevoli quantità di energia idroelettrica che pongono la regione ottava in Italia in questa graduatoria

Artigianato

L'artigianato abruzzese è diventato nel corso degli anni uno dei settori economici più floridi economicamente per la regione; l'Abruzzo è una delle poche regioni italiane in cui si è conservata questa tradizione e oggi quest'ultimo produce prodotti quali la ceramica, il ferro, l'oro, imerletti e i tessuti, il rame, la pietra, gli strumenti musicali, il legno e la lana. Per quanto riguarda la ceramica, il maggiore centro di produzione e lavorazione si trova a Castelli che nel corso degli anni è diventata è uno dei centri più importanti d'Italia per l'arte della ceramica; per la lavorazione dell'oro e l'argento importanti sono i centri di Pescocostanzo, Scanno, Guardiagrele, Orsogna; La "capitale" dell'artigianato del rame e del ferro abruzzese è ancora Guardiagrele, ma oggetti di buon livello vengono prodotti anche a Pescocostanzo, Tossicia e Scanno; aSalle vengono prodotte corde di gran pregio per strumenti musicali; la lavorazione della pietra è perlopiù concentrata a Lettomanoppello,Pretoro, Pennapiedimonte e Pacentro. I tessuti vengono prodotti e lavorati soprattutto a Taranta Peligna, mentre i merletti a Scanno ePescocostanzo; Pescocostanzo ospita anche una scuola del merletto a "tombolo" e un museo ad esso dedicato; infine per le pelli e il cuoio, le selle fabbricate a L'Aquila godono di fama internazionale e vengono utilizzate da appassionati di equitazione di tutta Europa.

Turismo

L'Abruzzo ha fatto registrare una grandissima crescita del settore turistico richiamando visitatori da tutta l'Italia e anche dall'Europa; la regione nel corso degli anni è diventata la quinta tra le regioni italiane con più percentuale di permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi dopo la Calabria, le Marche, la Sardegna e il Trentino-Alto Adige. Nel 2007 gli arrivi sono stati di 1.371.155 italiani e 189.651 stranieri. In totale gli arrivi sono stati di 7.374.646 di turisti cifra che pone la regione diciassettesima tra le regioni italiane per numero di turisti annui. C'è stato un grandissimo sviluppo parallelo sia del turismo montano, grazie ai numerosi impianti sciistici, riserve e parchi naturali, che del turismo costiero, con i numerosi villaggi turistici, alberghi, camping e stabilimenti balneari, dove le acque sono pressoché pulite.

Importante per la regione anche il turismo storico-artistico e culturale, con numerose testimonianze artistiche storiche e culturali.

Fra le regioni del Centro e Sud Italia, l'Abruzzo è quella che ha il maggior numero di impianti sciistici che attualmente sono 24. Nelle zone interne montane sono presenti gli impianti sciistici di Scanno, Ovindoli, Pescasseroli, Tagliacozzo, Roccaraso, Campo Imperatore, Campo Felice, Rivisondoli, Pescocostanzo e Prati di Tivo dove il turismo invernale è molto sviluppato. Altre piste e impianti sono presenti a San Giacomo (Valle Castellana), Passolanciano-Majelletta, Prato Selva, Marsia, Campo Rotondo, Campo di Giove, Passo San Leonardo, Passo Godi, Pizzoferrato, e Gamberale. L'orografia e la dotazione regionale di impianti e piste per gli sport e gli svaghi invernali rendono quindi praticabili in Abruzzo lo sci alpino, lo snowboard, lo sci alpinismo, lo sci escursionismo, lo sci di fondo e lo sleddog, sono due le piste di ghiacciofisse funzionanti (Roccaraso e Castiglione Messer Marino) mentre mancano al momento strutture fisse per il salto con gli sci ed il biathlon.

Famosi anche in Europa i parchi naturali della regione come il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco nazionale della Maiella e il Parco regionale Sirente Velino che hanno fatto guadagnare alla regione l'appellativo di Polmone verde d'Italia e che ogni anno attraggono migliaia di visitatori grazie alla loro natura incontaminata e alle rare specie di fauna e flora selvatica come il Camoscio d'Abruzzo e inoltre permettono diverse attività di vacanza, relax e di svago come escursioni organizzate con il parco, escursioni a cavallo, albering, escursionismo, cicloturismo, canoa e birdwatching, il canottaggio sul Lago di Bomba ed infine turismo balneare su Lago di Scanno e Lago di Campotosto; La regione può inoltre vantare moltissime riserve e aree naturali protette. Nel 2010 secondo statistiche oltre 1 milione di turisti ha visitato i parchi e le aree naturali protette regionali.

Molto sviluppato anche il turismo estivo, costiero e balneare; i più importanti centri attrezzati sono Pescara, la più popolosa città della Regione e maggiore centro balneare, Montesilvano, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Giulianova, Alba Adriatica, Tortoreto, Francavilla al Mare, Ortona, Vasto, Martinsicuro, Silvi Marina e la Costa dei Trabocchi. Molti di questi centri balneari turistici hanno il privilegio e il prestigio di essere nominati Bandiera Blu dall'Unione europea per la qualità delle acque e dei servizi offerti, collocando l'Abruzzo quarto tra le regioni italiane in questa particolare graduatoria con 14 Bandiere Blu dietro solo alla Liguria, Toscana, e Marche, per quanto riguarda l'anno 2013.

Per quanto riguarda il turismo storico-artistico religioso e culturale, di importanza storica e culturale sono le città diChieti (vestigia romane - anfiteatro, teatro, terme e templi - chiese, musei d'arte, di scienze e archeologici con il celebre Guerriero di Capestrano), Teramo, Vasto, Lanciano (Miracolo eucaristico di Lanciano), Manoppello (Volto Santo di Manoppello), Ortona (Concattedrale Basilica di San Tommaso Apostolo con le spoglie del Santo discepolo di Gesù), Atri (Basilica di Santa Maria Assunta), Giulianova, Sulmona, e soprattutto L'Aquila che possono vantare moltissimi monumenti, musei, castelli e chiese di importanza nazionale (tra le quali la celebre Basilica di Santa Maria di Collemaggio - con le spoglie di Papa Celestino V - gravemente danneggiata dal sisma del 2009); anche Pescarapur essendo una città moderna, vanta basiliche, santuari, chiese e musei importanti (Basilica della Madonna dei sette dolori, Madonna del Fuoco,Cattedrale di San Cetteo, e Museo casa natale Gabriele D'Annunzio). Nelle zone interne montane sono presenti antichi borghi (Santo Stefano di Sessanio, Rocca Calascio, Scanno etc.), castelli (a Roccascalegna, Celano, Pacentro, Anversa degli Abruzzi,  Avezzano,  Balsorano, Villalago,  Calascio, Valle Castellana, Monteodorisio, Carpineto Sinello,  Crecchio,  Civitaluparella, Ortona, Castiglione Messer Marino, Civitella Messer Raimondo, Vasto,Montazzoli, Palmoli, Casoli, Archi, Serramonacesca, Salle), eremi (Santa Croce al Morrone, San Giovanni, San Bartolomeo ecc.), santuari (Basilica santuario del Volto Santo di Manoppello, di San Gabriele dell'Addolorata, uno dei più visitati in Italia, i Ruderi del monastero di Santa Maria in Valle Rotana), conventi (Convento del Ritiro della Santissima Annunziata del Poggio, Convento della Madonna del Carmine, Convento di San Francesco (Lanciano), Convento Michetti, Ex Convento di San Donato), abbazie (San Clemente a Casauria, San Liberatore a Majella, San Giovanni in Venere, Abbazia Santa Maria in Montesanto, Abbazia di Santa Lucia, Abbazia di Santa Maria Arabona, Badia Morronese), e chiese antiche (Santa Maria ad Cryptas a Fossa, San Tommaso di Caramanico ecc.). Il maggior numero di turisti proviene dal resto dell'Italia, dalla Francia e dalla Germania. In questo caso a fine anno 2011 la regione ha fatto registrare una buona crescita per questo particolare ramo del turismo e per promuovere questo tipo di turismo la regione sta effettuando degli investimenti.

La varietà di paesaggi che la regione può offrire, sta facendo sorgere in tutta la regione strutture turistiche all'avanguardia dotate di ogni comfort per i turisti. Anche a fine anno 2011 la regione ha registrato un forte incremento turistico con un +6,5% sul fronte degli arrivi un +2,5% sul fronte delle presenze In base alle analisi di mercato e gli studi settoriali sviluppati dalla società attestata a livello nazionale TurisMonitor 2012, il turismo in Abruzzo aumenterà ancora nel 2012 per quanto riguarda gli arrivi internazionali con dei dati che si assesteranno tra il 3 ed il 4%, e in particolare l'afflusso di turisti verrà maggiormente dalla Germania.

La regione, secondo esperti del settore, avrebbe in una percentuale calcolata del 60% potenzialità turistiche ancora non abbastanza espresse