ROMA
I RIONI STORICI


I rioni di Roma rappresentano il legame profondo che unisce i romani alla loro storia popolare, alle caratteristiche dialettali ed alle usanze cittadine. Il loro nome deriva storicamente dalle 14 regiones in cui l'imperatore Augusto divise la città. Nel corso dei secoli il loro numero è mutato seguendo, attraverso accorpamenti e sdoppiamenti, lo sviluppo e le sorti politiche della città, fino alla suddivisione attuale, che risale al 1921.

Gli stemmi araldici, assegnati ai diversi rioni con la riorganizzazione del 1744, sono ancora oggi visibili, accanto a qualche antica targa con disposizioni amministrative, agli angoli di molte vie del centro. Degli odierni 22 rioni, 19 sorgono ad est del Tevere e 3, Trastevere, Borgo e Prati, a ovest.

I rioni di Roma rappresentano il legame profondo che unisce i romani alla loro storia popolare, alle caratteristiche dialettali ed alle usanze cittadine. Il loro nome deriva storicamente dalle 14 regiones in cui l'imperatore Augusto divise la città. Nel corso dei secoli il loro numero è mutato seguendo, attraverso accorpamenti e sdoppiamenti, lo sviluppo e le sorti politiche della città, fino alla suddivisione attuale, che risale al 1921.

Borgo
Borgo, talvolta chiamato I Borghi, è il quattordicesimo rione di Roma, indicato con R. XIV. Il suo territorio comprende una parte pianeggiante, costituita dalle sabbie alluvionali del Tevere, ed una zona collinare, corrispondente alle pendici argillose del Colle Vaticano. Il rione confina con la Città del Vaticano a ovest, il Tevere a est, il rione Prati a nord, il quartiere Aurelio a sud-ovest, e il rione Trastevere a sud.

Il rione Borgo ha una storia ricca e affascinante. Durante l’epoca romana, era conosciuto come Ager Vaticanus. Nel corso dei secoli, il rione è diventato noto per le sue botteghe e per le colonie di stranieri che costruivano case per i pellegrini della loro nazionalità. Oggi, Borgo mantiene il suo significato storico di vestibolo di San Pietro e dei palazzi Vaticani.

Tra i luoghi di interesse storico e turistico nel rione Borgo, troviamo Castel Sant’Angelo, Ponte Sant’Angelo, il Passetto di Borgo, e il Complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia

Campitelli
Campitelli è il decimo rione di Roma, indicato con R. X. Il nome, che ancora in età medievale era declinato al singolare (Campitello), si ritiene comunemente derivi da Capitolium, luogo in cui sorgeva il tempio più importante di Roma antica, quello della Triade Capitolina di Giove, Giunone e Minerva.

L’area del rione si caratterizza per la presenza di siti archeologici, museali, istituzionali e delle immancabili chiese, con poco spazio per edifici residenziali facendone il rione meno popolato di Roma.

Tra i luoghi di interesse ci sono il Foro Romano, l’area archeologica centro politico, giuridico, religioso ed economico dell’antica città di Roma di cui possiamo ancora ammirare i resti degli antichi templi e degli edifici civici, piazza del Campidoglio, progettata da Michelangelo che ospita il Palazzo Senatorio, sede del Sindaco di Roma, il Palazzo dei Conservatori, Palazzo Nuovo che insieme costituiscono il nucleo principale dei Musei Capitolini, il museo pubblico più antico del mondo, fondato nel 1471 da Sisto IV, il bianchissimo monumento a Vittorio Emanuele II, il Vittoriano

Campo Marzio

Campo Marzio è il quarto rione di Roma, indicato con R. IV1. Il nome deriva da Campus Martius, una zona dell’antica Roma. Lo stemma del rione è una mezza-luna d’argento in campo azzurro; l’origine di tale simbolo è ignota.

Il rione Campo Marzio è situato su una delle zone più antiche di Roma che, fin dall’antichità, fu consacrata al dio Marte e adibita alle esercitazioni militari. Oggi, è un luogo vivace ed elegante, quasi totalmente dedicato allo shopping e al relax.

Il rione comprende strade e piazze come piazza del Popolo, piazza di Spagna, via dei Condotti e Via Margutta, via Borgognona, via del Babuino e via della Croce.

Tra i monumenti, i siti archeologici e gli edifici di culto più importanti qui presenti, ricordiamo tra gli altri, luoghi affascinanti e molto conosciuti come il Parco del Pincio, la Villa Medici, la Casina Valadier, la Basilica di Santa Maria del Popolo, la Chiesa della Santissima Trinità dei Monti, il Museo dell’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto

Castro Pretorio
Il Rione Castro Pretorio è il diciottesimo rione di Roma, indicato con R. XVIII. Il nome deriva dai Castra Praetoria, la caserma edificata nel 23 d.C su ordine di Tiberio, che alloggiava la Guardia Pretoriana, il corpo di guardia a servizio dell’imperatore.

Situato a ridosso della Stazione Termini, principale snodo ferroviario della Capitale e d’Italia, il rione prende il suo nome dai Castra Praetoria, la caserma edificata nel 23 d.C su ordine di Tiberio, che alloggiava la Guardia Pretoriana, il corpo di guardia a servizio dell’imperatore. Ancora oggi, l’area su cui sorgeva l’antico accampamento ospita un presidio dell’Esercito Italiano, il che ne fa la caserma più antica al mondo, con i suoi quasi 2000 anni di storia.
Qui, tra il 298 e il 306 d.C., l’imperatore Massimiano fece costruire l’immenso complesso termale dedicato a Diocleziano sulla cui grandiosa eredità antica, Michelangelo integrò la sua Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, mantenendone intatta la struttura.

In questa zona, Papa Sisto V Peretti fece costruire la sua lussuosa dimora, Villa Peretti Montalto. Tra il 1585 e il 1590, il periodo del suo pontificato, Papa Peretti fu il grande artefice della riorganizzazione urbanistica, architettonica ed estetica di Roma; grazie alla collaborazione con l’architetto Domenico Fontana, realizzò numerose e notevoli opere strutturali e abbellimenti della città.Dopo l’Unità d’Italia, e in seguito alla proclamazione di Roma Capitale, l’area fu interessata da una intensa trasformazione edilizia. Le sontuose ville patrizie presenti nella zona fin dal Cinquecento furono abbattute per fare spazio ai grandi palazzi in stile umbertino fatti costruire dai piemontesi giunti in città da Torino.

Tra i luoghi, i siti archeologici, i musei e gli edifici di culto più rappresentativi del rione citiamo il Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano e il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo che ospitano la raccolta archeologica più importante del mondo, la Fontana del Mosè, la mostra finale dell’Acquedotto Felice, la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, opera di Michelangelo, Porta Pia, anch’essa frutto del genio di Michelangelo, via Nazionale, elegante via dello shopping, la monumentale piazza della Repubblica, con la Fontana delle Naiadi e gli imponenti palazzi porticati dell’architetto Gaetano Koch, il Teatro dell’Opera di Roma, raffinato tempio moderno del balletto e della lirica, e il Museo storico dei Bersaglieri che conserva i cimeli e i ricordi di questo eroico corpo militare.

Celio
Celio è il diciannovesimo rione di Roma, indicato con R. XIX. Il nome deriva da Celio Vibenna, un condottiero etrusco che nel VI secolo a.C., insieme al fratello Aulo, conquistò Roma e scelse questa zona per abitarvi.

Il rione si estende sul colle Celio, uno dei Sette Colli dell’antica Roma1. In età repubblicana, l’area era costellata da lussuose ville patrizie e assunse la vocazione di zona residenziale che ancora mantiene. Oggi, il rione ospita molte abitazioni private, hotel, B&B, ristoranti e locali che ne fanno una zona vivace e accogliente.

Tra i monumenti, le testimonianze archeologiche e gli edifici di culto più rappresentativi del rione si trova l’Anfiteatro Flavio (noto come Colosseo), l’Arco di Costantino, le Case romane del Celio, la Basilica dei Santi Quattro Coronati, Villa Celimontana, la Fontana della Navicella, Porta San Sebastiano.

Lo stemma rionale raffigura il profilo di un africano con un copricapo di testa di elefante e spighe d’oro su fondo argento. Il significato araldico è riconducibile alla memoria storica dei legionari africani che erano presenti sul colle Celio e capitanati dal Console Scipione detto l’Africano

Colonna
Colonna è il terzo rione di Roma, indicato con R. III. Il nome deriva dalla Colonna di Marco Aurelio, costruita per celebrare la campagna vittoriosa contro le popolazioni germaniche. L’area del rione comprende due zone distinguibili tra loro, separate da via del Corso: quella ad ovest è pianeggiante, l’altra, collinare, si inerpica verso il Pincio.
Nella Roma antica, quest’ultima zona accoglieva le domus dei più abbienti, mentre la prima rientrava nel Campus Martius, costellato di monumenti. Oltre alla Colonna di Marco Aurelio che diede in seguito il nome al rione medievale, rimangono le vestigia del tempio di Adriano in piazza di Pietra, e della meridiana di Augusto.

Il rione conobbe un notevole sviluppo nel XVII secolo: Papa Alessandro VII Chigi sistemò Piazza Colonna, e la sua famiglia acquistò dagli Aldobrandini il palazzo che vi si affacciava, che divenne quindi Palazzo Chigi. L’importanza di Colonna fu ulteriormente accresciuta nel 1696 con l’inaugurazione del vicino Palazzo Montecitorio, sede dei tribunali pontifici, del dazio e della polizia.

In seguito all’unità d’Italia e alla proclamazione di Roma capitale (1871), l’area nord-orientale del rione - collinosa e sistemata a ville nobiliari con giardino - fu oggetto, come altre zone della città, di un’autentica febbre edilizia determinata dalle esigenze del nuovo ruolo di Roma.

Lo stemma rionale raffigura una colonna bianca in campo rosso, allusiva alla Colonna Aureliana

Esquilino
Esquilino è il quindicesimo rione di Roma, indicato con R. XV.
Il nome “Esquilino” deriva dal castrum degli Equites Singulares Augusti (guardia imperiale a cavallo) poiché sul Celio nei pressi dell’attuale via Tasso era la loro caserma (castra priora equitum singularium).
L’Esquilino è uno dei rioni del centro storico. Di antica urbanizzazione, con i suoi tre colli (Cispius, Oppius e Fagutalis) comprendeva fino alla regionalizzazione di Augusto tutta l’area oggi attribuita al rione Monti.

Il quartiere, come lo vediamo oggi, si sviluppò verso alla fine dell’Ottocento, intorno a piazza Vittorio Emanuele II, la piazza più estesa di Roma con i suoi 316 x 174 m2.

Tra i monumenti, i siti archeologici e gli edifici di culto più rappresentativi del rione troviamo Porta Maggiore con il curioso sepolcro del fornaio Eurisace e di sua moglie Atistia databile tra il 30 e il 20 a.C., i Trofei di Mario, una fontana monumentale di epoca imperiale situata all’interno dei giardini di piazza Vittorio Emanuele II, così come la misteriosa Porta Magica, antica testimonianza di una città che cela anche tanti miti e misteri, la chiesa di Santa Bibiana, la prima opera di architettura in assoluto di Gian Lorenzo Bernini, il Teatro Ambra Jovinelli, l’unico, a Roma, costruito in stile liberty, l’Acquario Romano, iconico edificio monumentale ispirato alle architetture classiche greche e romane, la Scala Santa, i cui 28 gradini sono, secondo la tradizione, esattamente gli stessi che Gesù salì nel palazzo di Ponzio Pilato a Gerusalemme, la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, abitazione di Elena, madre di Costantino, che ne trasformò il grande atrio in una cappella per custodirvi le reliquie della Croce da lei portate a Roma, e Villa Wolkonsky, fatta costruire nel 1830 dalla Principessa Zenaida Wolkonsky, moglie del principe Nikita, aiutante di campo dello Zar Alessandro I, come un luogo in cui rifugiarsi lontano dal caos del centro di Roma, e in cui intrattenere i suoi amici artisti e letterati, tra cui Nikolaj Gogol’, che qui scrisse alcuni capitoli del suo capolavoro Le anime morte

Ludovisi
Ludovisi è il sedicesimo rione di Roma, indicato con R. XVI1 Il rione prende il nome dal nipote di Gregorio XV, il cardinale Ludovico Ludovisi, sulle cui proprietà è sorto e si è sviluppato. Il rione nasce da una convenzione siglata nel 1886 tra la famiglia Boncompagni, erede dei Ludovisi, e il Comune di Roma. L’atto prevedeva che i principi destinassero alla lottizzazione Villa Ludovisi e i suoi circa 25 ettari di parco compreso le Mura Aureliane e il nucleo storico dei rioni Trevi e Colonna.

In epoca tardo-repubblicana, l’area su cui sorge, anticamente disseminata di sepolture, fu popolata da sontuose ville patrizie abitate da personaggi illustri, tra cui Giulio Cesare e il senatore Sallustio che in questa zona fece edificare ricchi giardini con padiglioni, porticati, fontane, terme, tempietti e statue: gli Horti Sallustiani.

Oggi il Rione Ludovisi è un Rione signorile, sede di uffici e Ministeri, ma anche di alcuni tra i più prestigiosi alberghi di Roma. Il rione è noto soprattutto per via Vittorio Veneto, il cuore pulsante della Dolce Vita, periodo compreso tra la fine gli anni ’50 e l’inizio degli anni '60 del secolo scorso; i suoi raffinati caffè con dehors e gli storici hotel di lusso, che ancora oggi potete ammirare, ospitavano le più famose e acclamate star hollywoodiane in trasferta a Roma per girare colossal indimenticabili negli Studi di Cinecittà.

Tra i luoghi, i monumenti e gli edifici di culto più rappresentativi del rione, oltre a via Vittorio Veneto ricordiamo lo splendido Casino dell’Aurora, rimanenza dell’antica Villa Ludovisi, la cui bellezza fu ampiamente decantata da artisti del calibro di Goethe, Stendhal, Gogol e D’Annunzio, Palazzo Margherita, residenza della regina Margherita di Savoia, da cui prese il nome, e oggi sede dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, la Fontana delle Api, piccola, ma graziosissima fontana a forma di conchiglia opera di Gian Lorenzo Bernini, e la Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, una delle chiese più suggestive di Roma, che nei sotterranei ospita l’antico cimitero dei cappuccini risalente alla prima metà del Settecento

Monti
Monti è il primo rione di Roma, indicato con R. I. Il nome deriva dal fatto che con il termine “li monti” nel Medioevo si intendeva la vasta zona, poco abitata, che comprendeva tre dei sette colli: l’Esquilino, il Viminale, e parte del Quirinale. Oggi l’Esquilino non gli appartiene più, ma il nome è rimasto.

In epoca romana, la zona era densamente popolata: la parte alta del rione (dalle Terme di Diocleziano alla Suburra) era costituita da domus signorili intorno al Vicus patricius (oggi via Urbana). La parte bassa e pantanosa, tuttora drenata dalla Cloaca Massima, si sviluppava intorno alla via dell’argiletum (il nome era dovuto alla continua presenza dell’argilla e del fango provenienti dalla contemporanea confluenza delle acque pluviali dei colli Quirinale, Esquilino e Viminale) che corrispondeva alle attuali via Leonina e via Madonna dei Monti.

Dal Medioevo fino agli inizi dell’Ottocento, il rione rimase essenzialmente una zona ricca di vigne e orti, poco popolata per la scarsità d’acqua e per la lontananza dal Vaticano, centro culturale di quel periodo.

Oggi, il rione Monti è una delle più belle zone di Roma, sia per la vicinanza ad attrazioni come Colosseo e i Fori, sia per la sua bellezza e la vivacità. Tra le attrazioni principali ci sono chiese, siti religiosi, itinerari, musei, gallerie, palazzi, parchi, giardini, siti storici e altre attrazioni

Parione
Parione è il sesto rione di Roma, indicato con R. VI. Il suo stemma è un grifo, creatura mitologica greca con la testa d’aquila ed il corpo di leone. Il nome deriva dal termine latino paries (parete), dovuto alla presenza nel rione degli antichi resti di mura di enormi dimensioni, appartenenti allo stadio di Domiziano. Da qui, per corruzioni successive, divenne Parietone, Parrione e quindi, Parione.

Nel periodo dell’antica Roma, il rione apparteneva alla IX regione augustea detta Circo Flaminio. Nella zona c’era lo stadio di Domiziano, l’Odeon, il teatro e la curia di Pompeo. Sempre Domiziano fece costruire l’Odeon (in latino Odeum), per ospitare gare poetiche e musicali.

Il rione accoglie due tra le più rinomate piazze di Roma: piazza Navona, teatro di mitiche feste in un incomparabile scenario barocco, e Campo de’ Fiori, simbolo di un mestiere, quello del fioraio, come tanti altri che caratterizzano Parione e rimasti legati ai nomi delle vie, come via dei Cappellari, dei Chiavari, dei Baullari, dei Canestrari, dei Leutari o largo dei Librari.

Parione fu nominato VI rione di Roma il 18 maggio 1743, con chirografo di Papa Benedetto XIV. Lo stemma del Rione è un Grifo, creatura mitologica greca con la testa d’aquila ed il corpo di leone, su fondo bianco

Pigna

Pigna è il nono rione di Roma, indicato con R. IX. Il nome deriva da una statua bronzea raffigurante una grossa pigna, originariamente posta presso le Terme di Agrippa. Il rione si trova all’interno delle Mura aureliane, nella zona di Roma anticamente denominata Campus Martius nella VII regio augustea. Ha forma pressoché quadrata. È delimitata dal Pantheon, largo di Torre Argentina, via delle Botteghe Oscure e piazza Venezia.

Il rione era denominato “della Pigna e di San Marco” già nel XIII secolo. Oggi, a risarcimento della perdita della pigna maggiore, una piccola fontana a forma di pigna in travertino si trova davanti alla Basilica di S. Marco.

Tra i monumenti, i siti archeologici e gli edifici di culto più importanti del rione possiamo nominare anche Palazzo Bonaparte, dimora di Maria Letizia Ramolino, madre dell’Imperatore francese Napoleone Bonaparte, che vi dimorò fino alla morte nel 1836, Palazzo Doria-Pamphilj, che ospita la magnifica Galleria Doria Pamphilj con dipinti di Raffaello, Tiziano, Domenichino, Parmigianino e Caravaggio, Palazzo Venezia, sede dell’omonimo museo nazionale, Palazzo di San Macuto, edificio cinquecentesco che sorge sui resti del Tempio di Minerva e del tempio egizio dedicato a Iside, la Chiesa del Gesù, opera nientemeno che di Jacopo Barozzi da Vignola, Giacomo Della Porta e Michelangelo Buonarroti

Ponte
Rione Ponte è il quinto rione di Roma, indicato con R. V. Il nome deriva da Ponte Sant’Angelo, raffigurato anche sullo stemma. Questo rione si trova su un’ansa del Tevere

Nell’antica Roma, questa zona era considerata parte del Campo Marzio e c’era un porto che veniva utilizzato per portare i materiali necessari alla costruzione delle grandi opere nel Campo Marzio. L’attuale Ponte Sant’Angelo riprende l’antico Ponte Elio, fatto costruire dall’imperatore Adriano per collegare il suo mausoleo al resto della città.

Nel corso dei secoli, il rione ha mantenuto una vita vibrante e continua, con un afflusso costante di pellegrini e un’economia arricchita da locande, osterie e commercio di oggetti sacri. Tra i luoghi di maggiore interesse e i monumenti più rappresentativi del rione troviamo Palazzo Altemps, Palazzo Milesi, la Casa di Fiammetta, la chiesa di Santa Maria della Pace e la Fontana della Terrina.

Fino al tempo di Papa Sisto V, il rione comprendeva anche una porzione al di là del Tevere, che poi fu separata per creare il rione Borgo

Prati
Prati è il ventiduesimo e più recente rione di Roma, indicato con R. XXII. Il toponimo indica anche la zona urbanistica 17A del Municipio Roma I. A seguito della riorganizzazione dei municipi capitolini avvenuta nel 2013, i rioni Prati e Borgo sono stati inclusi nel I Municipio.

In epoca romana, il territorio dell’odierno rione Prati consisteva in vigneti e canneti facenti parte delle proprietà di Domizia, moglie di Domiziano, da cui la zona prese il nome di Horti Domitii (“Orti Domiziani”) e in seguito di Prata Neronis (“Prati di Nerone”). Durante il medioevo, la zona prese il nome di Prata Sancti Petri (“Prati di San Pietro”) in riferimento all’adiacente basilica vaticana.

Prati è un elegante quartiere di Roma che, con le sue boutique raffinate, i ristoranti dalla cucina ricercata e i locali trendy, è uno dei luoghi di ritrovo più amati dai giovani romani. Tra i luoghi di maggiore interesse troviamo Piazza Cavour con il monumento a Cavour, Piazza del Risorgimento, Piazza Cola di Rienzo, la chiesa valdese di piazza Cavour

Regola
Regola è il settimo rione di Roma, indicato con R. VII. Il nome deriva da Renula, ovvero da quella rena soffice che ancora oggi il fiume Tevere deposita durante le piene. Lo stemma del rione è un cervo rampante in campo turchino. Gli abitanti si dicevano (quando ancora i rioni avevano una identità sociale) Regolanti.

In epoca romana, questa zona faceva parte del Campo Marzio e vi si articolava un’edilizia popolare ed utilitaria di tutto un artigianato mercantile dedito alle attività fluviali. In particolare, qui era situato il Trigarium, un ippodromo dove si allenavano gli aurighi montando la triga, un carro trainato da tre cavalli.

Nel corso del Medioevo, il rione, a causa di una nuova suddivisione della città, entrò a far parte della IV regiones. Poi, nel 1586, con la fondazione di Borgo da parte di papa Sisto V, il rione fece parte del VII rione con il nome di Arenule et Chacabariorum.

Tra i monumenti e luoghi d’interesse nel rione Regola, troviamo Palazzo Baldoca Muccioli, Palazzo Bossi, Palazzo Cenci (Monte dei Cenci), Palazzo Cisterna, Palazzo Falconieri

Ripa
Ripa è il dodicesimo rione di Roma, indicato con R. XII. Il nome deriva da Ripa Grande, il porto fluviale più grande di Roma a cui approdavano le merci che transitavano sul Tevere da e verso Fiumicino. Lo stemma del rione è una ruota bianca su fondo rosso che ricorda il Porto di Ripa Grande.

Il rione comprende tre zone: l’Aventino, la Valle Murcia e l’Isola Tiberina. In epoca romana, il territorio dell’odierno rione Ripa era parte delle regiones dall’undicesima alla tredicesima, Circus Maximus, Piscina Publica, Aventinus (l’attuale Aventino). Durante il Medioevo, la parte alta del rione rimase praticamente disabitata, salvo monasteri fortificati e castelli baronali, come la Rocca Savella.

Tra i monumenti e luoghi d’interesse nel rione Ripa, troviamo Casa dei Crescenzi, Palazzo dell’Anagrafe, Ex Pastificio Pantanella, Villa del Priorato di Malta, e diverse chiese come la Basilica di Santa Sabina, la Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio, la Chiesa di San Vincenzo de Paoli all’Aventino, la Chiesa di Santa Prisca, e la Chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino

Sallustiano
Sallustiano è il diciassettesimo rione di Roma, indicato con R. XVII. Il rione prende il nome dagli Horti Sallustiani. Si trova nella parte più a nord del colle Quirinale, racchiuso tra via XX Settembre, via Boncompagni e corso d’Italia.

In epoca romana, l’area del rione era parte della VI Regione Alta Sèmita. Qui si trovavano gli Horti Sallustiani, che hanno dato il nome al rione, e il tempio di Venere Ericina, situato tra via Piave e via Calabria. Il famoso Trono Ludovisi venne rinvenuto nel rione durante i lavori di urbanizzazione della zona, e molto probabilmente faceva parte del suddetto tempio.

Il rione Sallustiano fu istituito con Delibera di Giunta n.20 del 20 agosto 1921 in seguito a separazione dal rione Trevi. Lo stemma del rione è rappresentato dall’ippodromo situato all’interno degli Horti Sallustiani al centro del quale era posto l’Obelisco Sallustiano, oggi situato presso Trinità dei Monti

San Saba
San Saba, noto anche come il piccolo Aventino, è il ventunesimo rione di Roma, indicato con R. XXI. Di istituzione recente (benché di antica urbanizzazione), si trova al margine del grande polmone verde e archeologico del complesso Terme di Caracalla - Circo Massimo - Palatino.

Il rione prende il nome dal monastero e dalla relativa chiesa di San Saba che per secoli dopo la caduta dell’impero romano, furono l’unica presenza abitativa della zona. Il rione è stato istituito il 9 dicembre del 1921 privando il rione Ripa di parte del suo territorio.

Tra i monumenti, i luoghi di interesse e gli edifici di culto più rappresentativi del rione citiamo le Terme di Caracalla, uno dei più grandi e meglio conservati complessi termali dell’antichità, edificate per volere dell’imperatore Caracalla sul Piccolo Aventino tra il 212 ed il 216 d.C., la Basilica dei Santi Nereo e Achilleo decorata con splendidi affreschi del Pomarancio che, grazie alla sua posizione invidiabile, è tra le chiese più amate in cui scambiarsi il giuramento d’amore, la Casina del Cardinale Bessarione, un inconsueto esempio di Villa rinascimentale extraurbana in una zona ricca di testimonianze dell’età repubblicana e imperiale, l’ Arco di Druso, un pregevole residuo dell’ acquedotto Antoniniano che attraversava via Appia Antica per alimentare le Terme di Caracalla, Porta San Paolo che, edificata intorno al III secolo d.C., è tra le più grandiose e meglio conservate tra quelle incastonate nelle Mura Aureliane

Sant'Angelo
Sant’Angelo è l’undicesimo rione di Roma, indicato con R. XI. Il rione deriva il suo nome dalla chiesa di Sant’Angelo in Pescheria. Si trova sulla sponda sinistra del Tevere, di fronte all’Isola Tiberina.

L’importanza storica del rione deriva soprattutto dalla presenza sul suo territorio del Ghetto degli Ebrei con la Sinagoga. Il Ghetto di Roma, istituito nel 1555, è il secondo più antico al mondo, dopo quello di Venezia.

Durante l’età romana, il territorio di Sant’Angelo faceva parte della IX Regio (Circus Flaminius), che prendeva il nome dal secondo circo di Roma in ordine di grandezza, costruito durante il III secolo a.C. da Gaio Flaminio Nepote.

Tra i monumenti e luoghi d’interesse nel rione Sant’Angelo, troviamo il Tempio Maggiore (la grande e bellissima Sinagoga con il suo originale stile Assiro-Babilonese), il Teatro di Marcello (che probabilmente servì da modello per la costruzione del Colosseo), la Crypta Balbi, il Portico di Ottavia, e la Fontana delle Tartarughe

Sant'Eustachio
Sant’Eustachio è l’ottavo rione di Roma, indicato con R. VIII. Prende il nome dalla basilica di Sant’Eustachio. Il rione confina con Campo Marzio, Colonna, Pigna, Sant’Angelo, Regola, Parione, Ponte.

Nel 1925 fu deliberata una "variante del piano regolatore di Roma, che imponeva la risistemazione urbanistica di una larga zona all’interno del rione Sant’Eustachio: l’area interessata, su via della Dogana vecchia e piazza Sant’Eustachio, sarebbe stata liberata dall’ingombrante sagoma dei palazzi del Senato per un totale di 1200 mq, consentendo di aprire un ampio spazio nell’angusta area antistante palazzo Giustiniani e la salita de’ Crescenzi.

Tra i monumenti e luoghi d’interesse nel rione Sant’Eustachio, troviamo Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica e opera di Giuliano da Sangallo, la Chiesa di San Luigi dei Francesi con i tre capolavori di Caravaggio dedicati a San Matteo e, ancora, la Basilica di Sant’Eustachio sormontata dalla testa di un cervo, emblema del rione e rappresentazione del santo, uno dei primi edifici rinascimentali di Roma, la bellissima Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio, dove potete ammirare la Madonna dei Pellegrini di Caravaggio, la Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, gioiello dell’architettura barocca con la sua ardita lanterna cuspidata a spirale, opera del genio di Borromini, e la monumentale Basilica di Sant’Andrea della Valle con la bellissima cupola

Testaccio
Testaccio è il ventesimo rione di Roma, indicato con R. XX. Il nome deriva dal cosiddetto monte Testaccio (mons Testaceus), una collina artificiale alta 35 metri formata dai cocci (testae, in latino) e detriti vari, accumulatisi nei secoli come residuo dei trasporti che facevano capo al vicino porto di Ripa grande (Emporium).

In epoca romana, il porto dell’Emporio funzionava ed era il punto d’approdo delle merci e delle materie prime (prioritariamente marmi, grano, vino) che, arrivate via mare dal porto di Ostia, risalivano il Tevere su chiatte rimorchiate dai bufali. Nei secoli i cocci delle anfore, che servivano a contenere grano e alimenti liquidi durante il trasporto, si accumularono a montagnola: da qui il nome - antico - di monte Testaccio o Monte dei cocci, e la scelta - moderna - dell’anfora come simbolo del rione.

Il rione Testaccio è un museo diffuso: attraversarlo è un viaggio che abbraccia tutte le epoche, dai resti dell’Emporium di Roma imperiale fino ai palazzi fascisti e alle testimonianze di archeologia industriale.

È uno dei quartieri della movida romana, storicamente gay friendly, location privilegiata dei film di Pierpaolo Pasolini e Ferzan Ozpetek

TrastevereTrastevere è il tredicesimo rione di Roma, indicato con R. XIII, ed è anche il più esteso. Il nome deriva dal latino trans Tiberim (‘al di là del Tevere’), che era già il nome antico della corrispondente regione augustea.

Si trova sulla riva destra del Tevere e a sud della Città del Vaticano, e comprende la pianura sull’ansa del fiume e la collina del Gianicolo.

Il rione è molto amato dai cittadini e dai turisti che, tra i suoi vicoli intricati e le piazze caratteristiche, nelle numerose trattorie e osterie e nei negozi di artigianato e i locali trendy, possono ritrovare l’atmosfera della Roma di una volta.

Tra i monumenti, le chiese e i luoghi di maggiore interesse troviamo Palazzo Corsini alla Lungara che insieme a Palazzo Barberini costituisce il Museo Nazionale di Arte Antica, Villa Farnesina, la bellissima basilica di Santa Maria in Trastevere, la Basilica di Santa Cecilia, il Santuario di San Francesco a Ripa Grande, il Museo di Roma in Trastevere, la fontana-monumento a Giuseppe Gioachino Belli, la Fontana dell’Acqua Paola sul colle del Gianicolo, il Museo della Repubblica Romana e della Memoria garibaldina.

Sul colle Gianicolo, all’interno del complesso di San Pietro in Montorio, si trova un piccolo gioiello architettonico, il delizioso Tempietto del Bramante

Trevi
Nato nel 1743, il suo nome deriva da trivium, dato che nel Medioevo era lo sbocco di 3 vie. In seguito divenne feudo della famiglia Colonna e terra di giardini rigogliosi con gli splendidi palazzi Barberini e Quirinale. Nella seconda metà dell'Ottocento subì sventramenti per la costruzione di via del Tritone e via Nazionale. Ma il rione è famoso soprattutto per la celeberrima Fontana di Trevi.