Roma - Casina del Cardinale Bessarione


Nel tratto ancora urbano dell'Appia Antica, a destra di chi si allontana dal centro, subito dopo l'antichissima chiesa di S. Cesareo in Palatio, sorge un grazioso casino di campagna che è stato tradizionalmente ritenuto, ma senza alcuna prova concreta, dimora del cardinale Giovanni Bessarione, in conseguenza della sua nomina a vescovo di Frascati nel 1449, che comportava anche il possesso della chiesa di S. Cesareo. Comunque non compare mai il suo stemma, forse perchè vi si è sovrapposto quello del cardinale Battista Zeno, che vi abitò in seguito.

Nato a Trebisonda nel 1403 ed educato a Costantinopoli, vescovo di Nicea, Giovanni, che aveva assunto il nome di Bessarion quando ventenne era divenuto monaco basiliano, sostenne nel corso del concilio ecumenico di Firenze la tesi dell'unione della chiesa latina con quella ortodossa..Nominato cardinale della basilica de Ss. Apostoli da Eugenio IV, il bessarione si stabilì a Roma.

Nella sua casa si radunavano letterati e umanisti: grande era infatti la sua fama di studioso e filosofo, tanto da essere candidato al papato nel 1458, quando fu eletto Pio II Piccolomini.

Morì a Ravenna nel 1472 di ritorno da una missione in Francia voluta proprio da Pio II per convincere il re Luigi XI ad organizzare una crociata contro i Turchi. 
La sua preziosa biblioteca fu donata alla città di Venezia, dove costituì il primo nucleo della Biblioteca Marciana.

La casina dell'allora via S. Sebastiano fu probabilmente la sua dimora suburbana, visto che abitualmente abitava a piazza Ss. Apostoli nel palazzo dei Colonna.

Nel corso dei secoli, la casina ha subito diverse trasformazioni e usi, tra cui l’ospitare il Collegio Clementino e, successivamente, il Convitto.

Nel 1926, la casina fu espropriata dal Comune di Roma e restaurata tra gli anni '50 e '60.

Anche se alterato e quindi non più omogeneo, questo palazzetto è un raro esempio di costruzione signorile quattrocentesca di piccole dimensioni, che forse ha preso il posto di un modesto edificio adibito dai vicini frati crociferi di S. Cesareo ad ospedale.

La facciata principale dà sul giardino: è animata da una loggia a quattro arcate, sopraelevata di pochi gradini sul piano della strada. Secondo il diffuso costume di utilizzare materiale antico, che senz'altro era abbondante nella zona all'epoca della costruzione, le colonne di sostegno, che si alzano dal parapetto, furono prese da un edificio di età romana.

Il fianco sulla via Appia è decorato a graffiti e termina in alto con un fregio floreale...L'ambiente più interessante della casa è il salone affrescato con motivi floreali e girali di acanto e con copertura ligne a cassettoni.

Nel piano sottostante vi sono i servizi, con il pozzo, la lavanderia, il tinello.

L'edificio, adibito a museo comunale, è stato in parte inpoverito, a causa di un furto, degli arredi d'epoca che conteneva.

Il piccolo giardino, disposto su tre lati, per la sua bellezza viene sfruttato per fare da sfondo alle foto-ricordo dei matrimoni celebrati nella chiesetta attigua.

Indirizzo
Via di Porta San Sebastiano, 8, 00179 Roma RM

Oggi, la casina è gestita dalla Sovrintendenza capitolina ai beni culturali e può essere visitata solo nei fine settimana e su prenotazione, con ingresso gratuito