OSCAR WILDE


Dublino, 16 ottobre 1854
Parigi, 30 novembre 1900

Oscar Wilde, figlio di un chirurgo e di una ambiziosa donna letteraria, nacque a Dublino nel 1854.

Dopo aver frequentato il Trinity College (Dublino), fu mandato ad Oxford dove fece progressi con un corso di primo grado nei Classici e lo distinse per la sua eccentricità.

Ammirava l'arte storica e lo scrittore John Ruskin, dal quale prese il suo interesse nell'arte e divenne un discepolo di Walter Pater accettando la teoria dell'Arte per amore dell'arte.

Dopo laureato lasciò Oxford e si stabilì a Londra dove presto divenne una affascinante figura di elegante per la sua straordinaria acutezza d'ingegno e per il suo modo frivolo di vestire.

Fu parodiato come tale da Gilbert e Sullivan (scrittori di opere comiche che includevano satira sociale) in uno dei loro lavori.

Nel 1881 commentava, a sua propria spesa, Poemi, che riflettevano l'influenza di modelli, come John Keats (l'età romantica) e D.G. Rossetti e, nello stesso anno, fu impegnato in un giro negli Stati Uniti dove tenne alcune conferenze su Pre-Raffaellisti e gli Esteti.

Il giro fu un successo personale rimarchevole per Wilde che lo fece riconoscere per la sua ironia, i suoi atteggiamenti e le sue pose.

Al suo ritorno in Europa nel 1883 sposò Costance Lloyd che gli fece due bambini, ma presto si stancò del suo matrimonio.

A questo punto della sua carriera fu molto noto come grande parlatore:

la sua presenza divenne un evento sociale e le sue osservazioni apparvero nelle maggiori riviste alla moda di Londra.

Nel tardo 1880 il talento letterario di Wilde fu rivelato da una serie di piccole storie, Il Fantasma di Canterville, il Delitto di Sir Arthur Savile, Il Modello Milionario, Il Principe Felice ed altre favole scritte per i suoi figli, Il Ritratto di Mr. W.H. sulla misteriosa persona alla quale Shakespeare dedicò i suoi sonetti, e la novella Il Quadro di Dorian Gray (1891).

Dopo la sua prima e unica novella sviluppò un interesse nel dramma e fece rivivere la commedia di maniera. Infatti, nel 1890 produsse una serie di commedie che ebbero successo sul palcoscenico di Londra: Il Ventagli di Lady Windermere (1892).

Una Donna di Nessuna Importanza (1893), l'Importanza di Essere Ernest (1895), suo capolavoro e la tragedia in francese Salomè (1893).

Comunque, entrambe, la novella e la tragedia, danneggiarono la reputazione dello scrittore, da allora la prima fu considerata immorale, e l'ultima fu ostacolata dall'apparire sul palcoscenico di Londra a causa della sua asserita oscenità.

Nel 1891 incontrò il giovane e bellissimo Lord Alfred Douglas, il cui soprannome era "Bosie" e con il quale Wilde osò avere una relazione omosessuale.

Il padre del ragazzo lo costrinse ad andare a un processo pubblico e Wilde fu mandato in prigione per offese omosessuali. Intanto in prigione scrisse il De Profundis, una lunga lettera a Bosie pubblicata postuma nel 1905.

Quando fu rilasciato, era un uomo a pezzi; sua moglie si rifiutava di vederlo, e andò in esilio in Francia, dove visse i suoi ultimi anni in povertà. Là scrisse La Ballata del Lettore Gaol (1893), dedicata ad un uomo eseguita nel Reading Gaol per l'uccisione di sua moglie, e interessava lui stesso nelle ragioni dell'artista e, nel trattato "l'Anima di un Uomo Sotto il Socialismo", fece una difesa all'individualismo e alla libertà artistica. Morì di meningite a Parigi nel 1900.

Il ribelle e l'elegante

Wilde adottò totalmente "l'ideale estetico" come affermava in una delle sue famose conversazioni: la mia vita è come un opera d'arte".
Viveva ostentatamente, dividendo il suo tempo fra l'alta società ed i circoli "Boemi", nel doppio ruolo di ribelle e di elegante. L'elegante deve essere distinto dal Boemo, mentre il Boemo lo alleava alle masse, al proletariato urbano, l'elegante è un artista borghese, che, a dispetto del suo disagio, resta un membro della sua classe. L'elegante Wilde è un aristocratico la cui eleganza è un simbolo della superiorità del suo spirito; usa la sua prontezza di spirito per scandalizzare, ed è un individualista che chiede assoluta libertà.
Wilde prese la figura dell'elegante perché incarnava molto di quello che desiderava esprimere, ma aggiungeva a ciò elementi collegati alla sensazione, che erano peculiari in Wildean: le migliori sensazioni che l'elegante potrebbe assorbire, la più ricca e la più vicina perfezione che la sua personalità vorrebbe avere.

Da allora la vita aveva voluto dire piacere, e piacere era compiacenza nel bellissimo, bellissimi abiti, bellissimi discorsi, cibo delizioso, e ragazzi di bell'aspetto erano i principali interessi di Wilde. Affermava "non c'è nessuna di tali cose come un libro morale o immorale. I libri sono ben scritti o malamente scritti. Questo è tutto".

Arte per amore dell'arte

Il concetto di "Arte per amore dell'arte" fu per lui un imperativo morale e non uno meramente estetico. Credeva che solo "l'arte come culto di bellezza" poteva prevenire la morte dell'anima: Wilde percepiva l'artista come un alieno in un mondo materiale, scriveva solo per favorirsi e non era interessato nel comunicare le sue teorie ai suoi simili: La sua ricerca della bellezza e della (sua) realizzazione fu l'atto tragico di un essere superiore che inevitabilmente si trasformava in un reietto dalla società.