Trekking a Piedi
Caldara di Manziana


Partenza: Manziana (RM) mappa

Durata: 3h00'

Difficoltà: Facile


E' raggiungibile prendendo la SS 493 Bracciano - Manziana e, voltando in direzione del Sasso, si arriva al bivio posto in prossimità del 26 km.

Dopo circa 4 km si incontra, sulla sinistra, una strada sterrata che porta alla Caldara.
Qui non esiste un vero e proprio percorso preciso ma è possibile seguire i vari sentieri esistenti alla ricerca degli angoli più interessanti.

La Caldara si estende per 88 ettari e presenta un contorno circolare.

All'interno di questa area si trova un laghetto dal quale si sviluppano esplosioni freatiche di acque sulfuree che ragGIU ngono la temperatura di 27 gradi.

L'origine di questo geyser è dovuta alla vaporizzazione delle acque meteoriche che nel sottosuolo vengono a contatto con il magma ancora incandescente.

Dal punto di vista botanico la zona è interessante per la presenza della Betulla, una specie tipicamente nordica che qui è riuscita ad acclimatarsi per le caratteristiche umidi e fresche della conca.

I boschi che circondano la zona sono costituiti da castagni e querce, mentre il laghetto è contornato da giunchi. Poco distante si trova la Riserva di Macchia Grande.

L'itinerario parte dall'abitato di Manziana, posto al km 26 della Strada Statale 493 Braccianese dal quale si raggiunge la strada di Mezza Macchia al km 28 della stessa strada statale.

Percorrendo questa strada si entra nella vegetazione e nell'ombra generata dai maestosi alberi di Cerro che costituiscono la Macchia Grande: questo bosco ha oggi un'estensione di circa 640 ettari.

All'altezza del cancello che si incontra dopo aver percorso un breve tratto della Strada di Mezza macchia, si parcheggia l'automobile e si prosegue a piedi imboccando il sentiero posto sulla destra del cancello stesso.

Proseguendo lungo il sentiero principale si superano due radure e si arriva ad un fontanile, quindi si prende la strada a destra che porta al Fosso della Porcareccia e si procede, seguendo la curva a gomito sul sentiero, fino ad arrivare a un secondo fontanile.

Anche questo sentiero è costeggiato da querce di grandi dimensioni e da arbusti di altre specie arboree come il Carpino, il Sorbo e l'Acero campestre.

Nelle sere estive si possono sentire degli strani versi provenire dalla chioma degli alberi: è il Ghiro.

Dal fontanile si prende il sentiero alla sinistra di quello dal quale si è arrivati e, dopo circa 100 metri, si arriva a un incrocio, all'altezza del quale si gira a destra, prendendo un sentiero più piccolo in discesa che si percorre per la sua intera lunghezza.

Dopo circa 800 metri, trovato un bivio si volta a sinistra e poi, ignorando altri due incroci si arriva dopo circa 1,3 km a un fontanile posto all'incrocio con la via di Mezza Macchia.

All'altezza del fontanile si può decidere se tornare indietro dallo stradone centrale oppure proseguire per un sentiero più piccolo che inizia davanti al fontanile stesso, che attraversa un bosco caratterizzato da imponenti alberi di Cerro.

Dopo circa 1km si giunge a un bivio e qui si prende il sentiero a sinistra, che immette in una radura nel quale è presente un avvallamento: questo dà origine, in alcuni periodi dell'anno, a una piccola solfatara con acqua che ribolle di innumerevoli bollicine di acido solfidrico.

L'itinerario continua su un sentiero che, attraversando la radura, immette in uno stradone più grande.

Dallo stradone, girando a sinistra, si arriva a un fontanile posto sulla strada di Mezza macchia, e da questo, infine, si raggiunge il cancello di legno dal quale era iniziato l'itinerario.