Trekking a Piedi
Monte Navegna
(alt. 1508m)
Partenza:
Ascrea (RI)
Catena Montuosa:
Navegna-Cervia
Dislivello: 1075 m
Durata: 8h45'
Difficoltà: Difficile
Segni: standard arancio-rossi, a righe giallo-rosse e indicazioni rosse “V3”. Segni non presenti sulla parte sommitale del Navegna e sulla via del ritorno dopo le rovine di Mirandella.
Il percorso presenta difficoltà dovute alla vegetazione che tende a ricoprire il sentiero all’andata fino alla Fonte Le Forche (ginepri, ginestre, rovi e rose selvatiche). Stesso problema a ritorno se si sceglie di scendere direttamente dalle rovine di Mirandella: il sentiero è ormai ricoperto dalla vegetazione in vari tratti.
Dall’autostrada A24 Roma-L’Aquila, si esce al casello di Carsoli-Tagliacozzo in direzione Carsoli. Immediatamente si seguono le indicazioni per Turania, per poi incontrare quelle per il Lago del Turano
. Ad una biforcazione della strada, proseguire in direzione di Rieti. Giunti a costeggiare il lago, dopo un po’ si prende a destra la strada che sale ad Ascrea. Nel paese si segue l’indicazione per la caserma dei carabinieri e si parcheggia poco prima di questa, in prossimità di un tornante a destra (770 m).
Il sentiero inizia lungo la strada esattamente all’altezza del tornante (evidenti i segni giallo-arancio sulla roccia), prosegue in lieve pendenza aggirando il colle e raggiunge una biforcazione (902 m) alla quale si va dritti seguendo i segni.
Poco dopo il sentiero inizia a costeggiare da destra il Fosso di Valloppio alternando tratti di bosco con tratti più scoperti, devia verso sinistra e più avanti attraversa agevolmente il fosso (1028 m) perdendo i segni per un piccolo tratto.
Con una salita più ripida e assolata si arriva alla Fonte Le Forche (1140 m). Qui, oltre al fontanile, sulla destra si trova un’area picnic ben attrezzata. Sulla sinistra, invece, il percorso prosegue subito sotto i due rifugi di pastori, con l’aggiunta di indicazioni rosse “V3”. Dopo aver attraversato dei tratti più sassosi e con pochi alberi, il sentiero piega a destra e ad un tratto si scopre completamente il panorama verso il lago del Turano e il paese di Castel di Tora con il promontorio lacustre di Monte Antuni. A questo punto (1226 m), indicato da una freccia su una roccia, il sentiero devia a destra e sale in breve sulla sommità del Colle Nogaro (1288 m), da dove si gode un panorama sul lago ancora migliore.
Da qui si scende nel bosco costeggiando un lungo recinto, si esce di nuovo allo scoperto e ad un certo punto (1306 m) si devia in maniera ripida sulla sinistra (attenzione ai segni). Poco più su, in corrispondenza degli ultimi due alberi (1366 m), i segni terminano e si prosegue per tracce di sentiero sui pendii erbosi di Costa Cipolle, con a destra la vista sul lago e a sinistra un’altra recinzione a cui ci si avvicina sempre più man mano che si sale. Conviene attraversare il recinto il prima possibile, appena si trova un varco e proseguire a vista per la vetta spoglia. La croce che contrassegna la cima è visibile solo quando ci si trova poco sotto.
Dalla vetta (1508 m) è possibile ammirare, oltre al panorama del Turano che ci ha accompagnati per tutta la salita, anche l’altro versante con il Lago del Salto. Si riconoscono molte delle cime caratteristiche del Lazio e dell’Abruzzo. Si distinguono molto bene anche il Monte Soratte sul versante del Turano e più in lontananza il Gran Sasso sul versante del Salto.
Per il rientro, tornati alla Fonte Le Forche, si può prendere il percorso alternativo che permette di visitare i ruderi dell’antico insediamento di Mirandella.
Immediatamente sotto l’area picnic di Fonte Le Forche, si prende il largo sentiero con l’indicazione per Mirandella, contrassegnato da paletti verdi con l’indicazione “V4”. Dopo un po’ si arriva ad un cancello che immette in una zona recintata da cui si dipartono quattro sentieri più stretti. Percorrendo preferibilmente uno dei due sentieri centrali, dopo poco si giunge ai ruderi (30-40 minuti dalla Fonte Le Forche, 1171 m il punto più alto delle rovine).
Da Mirandella è preferibile tornare alla Fonte Le Forche e scendere ad Ascrea per la via seguita all’andata. Volendo è possibile, con una certa difficoltà dovuta alla vegetazione e alla quasi totale scomparsa del sentiero, rientrare ad Ascrea direttamente da Mirandella. In questo caso si scende dalle rovine in modo diretto in direzione del lago, si scavalca un recinto e subito dopo si incrocia (1020 m) e si riprende verso sinistra il sentiero segnato con i classici cartelli della “Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia”.
Dopo un tratto praticamente in piano, appena si avvista (1025 m) il paese di Paganico subito sotto, si lasciano i cartelli della riserva e si segue una traccia di sentiero che svolta a destra cominciando a scendere più decisamente verso un fontanile abbastanza visibile che può essere preso come riferimento. La traccia tende a perdersi e occorre farsi strada tra la vegetazione intricata per raggiungere il fontanile (943 m) dopo essere passati a fianco di una recinzione metallica. Da lì, scendendo ancora e seguendo altre tracce di sentiero che piegano verso sinistra, si raggiunge il sentiero fatto all’andata (810 m) e lo si prende verso sinistra. Dopo neanche dieci minuti si è di nuovo all’auto.
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