Roma - Trinità dei Monti
La Chiesa della Santissima Trinità dei Monti, situata in piazza della Trinità dei Monti, è un luogo di culto cattolico di Roma, nel rione Campo Marzio.
Si trova sulla cima dell’omonima scalinata di Trinità dei Monti che la collega a piazza di Spagna. La chiesa è officiata anche in francese ed è affidata alla Comunità dell’Emmanuele.
La chiesa fu fondata da Carlo VIII nel 1493 e i lavori di realizzazione della prima parte della chiesa iniziarono probabilmente nel 1502 e si protrassero per gran parte del secolo.
La chiesa era chiamata in origine “Trinità del Monte”, con riferimento al colle del Pincio sul quale sorge. La chiesa fu consacrata nel 1585 da papa Sisto V.
La Trinità dei Monti custodisce alcune meraviglie quali la bellissima chiesa, il chiostro, due anamorfosi affrescate sui corridoi della clausura, un orologio solare (il cosiddetto astrolabio), il refettorio dipinto dal gesuita Andrea Pozzo e la cappella di Mater Admirabilis. Le visite sono disponibili in italiano, francese e inglese
La Scalinata di Trinità dei Monti, realizzata tra il 1723 e il 1726 su progetto dell’architetto romano Francesco De Sanctis (1693-1740), costituisce il raccordo scenografico tra le pendici del Pincio dominate dalla chiesa della SS. Trinità e la sottostante piazza di Spagna.
L’idea di superare il forte dislivello con una scalea è documentata già nel 1559. Venti anni dopo la Camera Apostolica acquistò il terreno ai piedi della chiesa per realizzare la scalinata che negli intenti di papa Gregorio XIII (1572-1585) doveva essere “simile a quella dell’Aracœli”.
Solo nel 1660, grazie al lascito del francese Stefano Gueffier, furono redatti i primi progetti da parte di numerosi architetti: è di questo periodo quello attribuito alla bottega di Gian Lorenzo Bernini, fondamentale per la successiva progettazione in quanto propose l’andamento concavo e convesso delle pareti e le rampe a tenaglia.
Nel 1717 Clemente XI bandì un concorso per il progetto a cui parteciparono i maggiori architetti del tempo. I lavori iniziarono solo sotto Innocenzo XIII (le aquile araldiche della sua casata - Conti - compaiono, insieme ai gigli di Francia, sui cippi alla base del monumento), e furono ultimati da Benedetto XIII nel 1726.
La lunga scalinata, che sembra adagiarsi sul colle articolandosi in un continuo alternarsi di sporgenze e rientranze, è espressione di una monumentalità tipica del settecento romano che la accomuna alle altre importanti realizzazione urbane del secolo costituite dal porto di Ripetta (demolito alla fine del XIX secolo) e da fontana di Trevi.