Roma - Villa Corsini alla Lungara


Questa grande proprietà, che ospita attualmente l'Accademia Nazionale dei Lincei e l'Orto Botanico, è uno di quegli esempi tipicamente romani di grande palazzo e villa riuniti in un unico complesso.

E' Situata nel rione di Trastevere, proprio di fronte alla Villa Farnesina, in via della Lungara, compreso tra via Corsini e via dei Riari.

Quest'ultima via ricorda i primi proprietari. Fu infatti un cardinale Riario (forse Raffaele Sansoni o, secondo alcuni, Domenico) ad acquistare verso la fine del XV secolo il terreno che si estendeva sulle falde del Gianicolo, corrispondente agli antichi Orti di Gaeta, e far erigere la sua dimora a due piani con mezzanino, con due ali di diversa lunghezza dal lato del giardino che si sviluppava in profondità verso il colle. Proprio qui fu ospitato subito dopo il suo arrivo a Roma il giovane Michelangelo, protetto dal cardinale.

Sempre qui abitò Caterina Sforza, figlia di Galeazzo Maria Sforza, che aveva sposato Girolamo Riario, nipote di Sisto IV.

Ma l'inquilina più celebre è stata senza dubbio la regina Cristina di Svezia, che, dopo aver rinunciato al trono e alla religione protestante, si trasferì nella città eterna.
L'ex regina vi abitò dal 1659 al 1689 e, coltissima com'era, trasformò il palazzo in una sorta di ritrovo letterario, tenendovi le riunioni dell'Accademia da lei fondata nel 1656: tradizione culturale mantenutasi nel tempo, visto che in seguito vi si terranno le riunioni degli Arcadi, dei Nevosi, dei Quiriti, dei Lincei.

Il rifacimento dell'edificio ebbe inizio con l'acquisto della proprietà da parte del cardinale Neri Corsini, nipote di Clemente XII, che affidò l'incarico dei lavori a Ferdinando Fuga nel 1736.
L'architetto affiancò un secondo edificio, simmetrico al primo, sulla destra di quello preesistente, raddoppiando così gli spazi, e in seguito unificò l'insieme creando un'unica lunghissima facciata, mentre sul retro prolungò le ali già esistenti e ne aggiunse una terza.

E' evidente il contrasto tra la parte posteriore movimentata e la severa facciata della Lungara scandita da ventuno finestre per ognuno dei tre piani e nella parte centrale da fasce di travertino a bugne piatte. Al centro, disposti sotto un balcone, tre portoni immettono in un vestibolo tripartito che collega la strada con i giardini. Questo, che serviva un tempo anche per il passaggio delle carrozze, prosegue in uno spazio racchiuso da due rampe di scale, che si aprono sul giardino con funzione di belvedere.

L'ampliamento del palazzo era stato voluto per ospitare la biblioteca fondata da cardinale Lorenzo Corsini, che comprendeva oltre 30.000 testi, e le numerose opere d'arte collezionate dalla famiglia.

La Biblioteca Corsini al primo piano è praticamente rimasta immutata nel tempo entro belle aule luminose e raccolte e adesso costituisce la parte preponderante della biblioteca dell'Accademia dei Lincei.

La preziosa collezione d'arte del cardinale Neri Corsini, arricchita di molti altri capolavori, costituisce invece la Galleria Nazionale d'Arte Antica, sempre al primo piano, che comprende opere del Caravaggio, di Orazio Gentileschi, del Guercino, di Rubens, e numerosi altri pittori dei secoli XVII e XVIII.

Durante l'occupazione napoleonica di Roma, il palazzo ospitò Giuseppe Bonaparte, fratello dell'imperatore.

Nella parte superiore della villa (casino dei Quattro Venti) si svolse il 3 giugno 1849 uno dei più sanguinosi combattimenti in difesa della Repubblica Romana contro i francesi durante il quale fu ferito a morte Goffredo Mameli.

Nel 1856 gran parte dei giardini sul Gianicolo furono uniti alla confinante Villa Doria Pamphilj, mentre nel 1883 il principe Tommaso Corsini vendette al Governo Italiano il palazzo, donando la biblioteca e la galleria ivi custodite. Il palazzo divenne quindi sede degli uffici e della biblioteca della Reale Accademia dei Lincei e della Galleria d'Arte Antica, costituita con l'occasione per accogliere le raccolte Corsini.

Del primitivo palazzo Riario si conserva intatta la camera che la tradizione vuole sia quella dove nel 1689 è morta la regina Cristina.

Il giardino, strettamente legato alle ali posteriori dell'edificio, si estende verso il Gianicolo con un lungo viale centrale, con scomparti allungati ai suoi lati, ed era collegato al Casino dei Quattro Venti, sempre appartenente ai Corsini, così chiamato perché situato in cima al colle, che è stato distrutto nel 1849 durante gli scontri per la difesa della Repubblica Romana.
Comprendeva un "teatro di verdura" dove si tenevano le rappresentazioni dell'Accademia dei Quiriti, fondata dal cardinale Corsini.

Quello che vediamo ora è il risultato delle modifiche dovute all'adattamento ad orto botanico.

Della sistemazione originaria è rimasta la cancellata a pilastri disegnata dal Fuga dietro il palazzo che racchiude un giardino segreto, parte del viale centrale, la grande scalinata di pietra risalente al giardino Riario e culminante con un ninfeo, una peschiera con due tritoni e poco altro.

Nel giardino ha sede l'Orto botanico di Roma.

Indirizzo
Via della Lungara, 10, 00165 Roma RM